OGGI SCIOPERO GENERALE INDETTO DAI SINDACATI CGIL E USB 

Per oggi, venerdì 3 ottobre, sono stati indetti due scioperi nazionali: uno dei trasporti, annunciato già da settimane, e uno generale, indetto mercoledì dai sindacati CGIL e USB contro l’abbordaggio israeliano della Global Sumud Flotilla. Sarà una giornata, secondo la Cgil, con centinaia di iniziative in diverse città italiane a sostegno della pace in Palestina e per riaffermare il diritto internazionale”.La mobilitazione interesserà tutti i settori pubblici e privati, con possibili disagi per lavoratori e cittadini. Stop ai treni, con alcune corse garantite da Trenitalia e Italo. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, potrebbero verificarsi ripercussioni sulla circolazione di autobus, tram e metropolitane. Alcune società, come quelle di Napoli e Catania, hanno già reso note le modalità dello sciopero, ma per ciascuna città valgono regole e fasce di garanzia stabilite a livello locale. Dagli aeroporti ai porti, fino ai taxi, milioni di cittadini potrebbero trovarsi a fare i conti con ritardi, cancellazioni e code alle biglietterie.
Nel pomeriggio di ieri è arrivato lo stop della Commissione di garanzia sugli scioperi, che ha definito "illegittimo" lo sciopero proclamato per oggi poiché "in violazione dell'obbligo legale di preavviso". Il ministero delle Infrastrutture e trasporti però fa sapere che "in questa fase delicata, Salvini non ritiene utili prove di forza e anzi si appella a sindacati, lavoratori e organizzazioni affinché scelgano la responsabilità e il rispetto delle regole".
E gli stessi sindacati hanno fatto sapere che la sollevazione è confermata: le sigle presenteranno un ricorso al giudice del lavoro contro la delibera della Commissione e, a prescindere dalla decisione che sarà adottata dal giudice non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che hanno aderito alla protesta. 
In assenza di una precettazione, infatti, l'eventuale sanzione - se comminata - si applica alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato il fermo e non può superare i 50mila euro.