LA FREQUENTAZIONE DEGLI ORSI NEI PAESI DELLA MARSICA

Dall’Abruzzo continuano a giungere notizie delle frequentazioni ursine nei paesi della Marsica e particolarmente a Lecce nei Marsi, paese più esposto a tali incursioni per la sua prossimità alle montagne. La cosa preoccupante è che pur di fronte a fatti quali le già segnalate incursioni di orsi in campeggi scout, di orsi entrati in stalle e pollai e in case abitate e finanche al loro piano superiore (per non dire della sottaciuta incursione in un centro per anziani!), sia di notte che di giorno, ed anche in presenza di bambini in attesa dell’autobus per la scuola (fatto recente), nessuna autorità sembra occuparsene. Siamo forse di fronte al solito atteggiamento tipicamente italiano del vivere di speranza? Ovvero, di sperare che questi esemplari di orsi sempre più confidenti non debbano mai arrecare danni alle persone? E se mai dovesse accadere? In fondo anche in Abruzzo c’è già stato un caso di aggressione a persona, nonostante la notoria mansuetudine di questo orso “tapino” per dirla alla Benedetto Croce. Nessuno che si preoccupi, stampa compresa? Ieri (?) lungo le stesse strade marsicane una persona ha rischiato la vita investendo con la propria automobile (sfasciata) un grosso cervo: e se fosse stato un orso? Almeno allora forse la stampa se ne sarebbe occupata, visto che del caso del cervo non se ne è letto nulla; e magari con il solito strascico di polemiche e… richieste milionarie di barriere stradali!. Eppure le autorità anziché cercare di risolvere questi problemi, che fanno? Monitorano, analizzano Dna, per giungere ad informarci sul quanti orsi siano sopravvissuti in Abruzzo (sono cinquant’anni che lo fanno!), ma nulla fanno per risolvere il problema dello sbandamento della popolazione, ed anzi, almeno di fatto, lo favoriscono (e sostengono anche che sia un bene!), e nulla ci dicono del perché dell’annoso fenomeno degli orsi “problematici” e/o “confidenti” (un fenomeno che non essendosi mai prima verificatosi in epoca storica, una ragione deve pur esserci: e forse è proprio analizzando questo come mai che si può avere una spiegazione!). Certo, almeno quest’anno non può dirsi che manchino le mele selvatiche, visto che si è rivelato un anno di “pascione” per questi frutti (benché ci si ostini ancora ad avanzare proposte di piantumazione di inutili meleti domestici!).