Villalago Editoriali
13 Ottobre 2025
Il lunedì del direttore
Ad Amarena mia concittadina e confidente
Sulla RSA San Domenico di Villalago
Roberto Grossi
Cara Amarena, è da qualche mese che circola in paese la voce della chiusura della Rsa San Domenico. Si è fatta più insistente da sabato scorso, 11 Ottobre 2025, quando Amedeo Fusco, già assessore comunale e consigliere provinciale, ha deciso di diffonderla apertamente tramite giornali, chiamando “a raccolta” i sindaci di Scanno e Villalago perché scongiurassero che ciò accada. Voce ascoltata anche dalla minoranza consiliare di Villalago che ha richiesto la convocazione di un consiglio comunale, qualora sia attendibile.
Aspettiamo smentite e rassicurazioni a riguardo dalla società HELP DONNA S.r.l. con sede legale in L’Aquila (AQ) che gestisce dal 2020 la RSA.
La struttura, (Residenza Sanitaria Assistenziale) situata a Villalago in Via della Difesa, con vista Lago Pio, venne inaugurata il 14 Luglio 2001 con una cerimonia religiosa e civile, alla presenza delle autorità cittadine e regionali. Dopo la Santa Messa, celebrata da don Carmelo Rotolo, allora responsabile della Forania della Valle, ci furono i discorsi ufficiali che misero in evidenza l’importanza di una struttura semiospedaliera per andare incontro alle esigenze di una popolazione in gran parte anziana, rimasta sola o senza la possibilità di assistenza da parte dei familiari. Entrò in funzione i primi giorni di Ottobre dello stesso anno con sei ospiti.
Il 12 Dicembre 2001, ottenne dalla Regione Abruzzo l’accreditamento in camere doppie e singole di 20 posti, di cui solo 16 convenzionati con la ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila per la copertura delle spese sanitarie. La gestione era a cura della Cooperativa San Domenico con la compartecipazione del Comune di Villalago, per una quota di circa il 27%.
Il 22 Dicembre dello stesso anno ci fu nella RSA il pranzo di Natale per festeggiare con i nonni ricoverati l’evento religioso alla presenza del vescovo di Sulmona-Valva, mons. Angelo Spina, che celebrò la Santa Messa. Dopo il ricco pranzo si svolse un’allegra tombolata.
L’assessore regionale nel chiudere il suo intervento all’inaugurazione della struttura ebbe a dire: “Questa RSA si chiama san Domenico e che San Domenico vi assista!”
Dopo sette anni, per problemi finanziari, la struttura venne alienata al Gruppo Edos per l'importo di 1.800.000 Euro.
In consiglio comunale fu l’attuale sindaco, Fernando Gatta, allora consigliere di minoranza, a risentirsi, perché avvenne senza il coinvolgimento del Consiglio comunale, essendo Villalago possessore di una quota di circa il 27%.
Ne diede notizia ai Villalaghesi con un manifesto pubblico, sostenendo che “Forse quello che accade nel nostro piccolo Comune non succede in nessuna parte d'Italia, la superficialità con la quale accadono certi fatti, oggi ci fa pensare che altri amministratori più accorti, responsabili e profusi al bene del paese e non solo a curare gli interessi personali, avrebbero creato benessere e fatto si che Villalago potesse rivestire un importante ruolo fra tutti i paesi della Valle del Sagittario. L'obbligo morale, che ognuno di noi dovrebbe avere innato, mi ha spinto, senza indugi e responsabilmente, a segnalare quanto accaduto agli organi di controllo per le opportune verifiche, solo per tutelare gli interessi della nostra collettività”.
Cara Amarena, che bravo il nostro sindaco… quando era consigliere di minoranza! Ora ha tutt’altre idee! È vero proprio che il potere, secondo gli psicologi, fa perdere la caratteristica fondamentale degli esseri umani!
Ci furono dei cambiamenti importanti quando il Gruppo Edos la cedette alla società HELP DONNA.
La struttura accettò solo le persone con difficoltà motorie o con altre malattie che avevano bisogno di cure mediche continue, mentre le persone con esigenze di sola assistenza furono mandate in altre strutture gestite dalla stessa società. Già questo causò malumore, perché i familiari di quelle persone non poterono più visitarle quotidianamente.
Mi unisco all’invito di Amedeo Fusco, rivolto ai sindaci di Scanno e Villalago perché scongiurino, qualora le voci siano attendibili, la chiusura della RSA San Domenico.
Lo spopolamento dei nostri paesi si ha anche per la chiusura di questi servizi essenziali, che penalizzano non solo le persone che ne hanno bisogno, ma soprattutto chi vi lavora, che potrebbe decidere di trasferirsi.
Mi auguro che siano le solite voci di piazza. Non credo che la recente legge sulla Montagna lo permetta, perché prevede invece il mantenimento dei servizi sanitari essenziali nei paesi di montagna.
Cara Amarena, aspettiamo che la società HELP DONNA si pronunci, prima di partire “lancia in resta”.



