PROTESTA DEI MAGISTRATI ANCHE A L’AQUILA

I magistrati abruzzesi, nel corso della inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto dell’Abruzzo, svoltasi  all’Aquila, alzandosi in piedi con in mano la Costituzione, hanno protestato in silenzio lasciando gli scranni in cui erano seduti ad inizio evento, prima dell’intervento del rappresentante del ministero della Giustizia Vittorio Corasiniti. I magistrati, una trentina, sono rimasti  nell’aula magna.
È  stato il presidente vicario Aldo Manfredi, a presentare la relazione sull’Amministrazione della giustizia nel distretto dell’Abruzzo.
Nel suo intervento ha affrontato il tema della riforma della giustizia, in particolare della separazione delle carriere, e tra le altre cose, ha considerato negativo l’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Ha poi ricordato l’attività faticosa svolta per recuperare i fascicoli sotto le macerie.“La questione della separazione delle carriere – ha detto Manfredi – è certo progetto divisivo che vede contrapporsi una opposta idea delle funzioni e ruolo del Pm.
È innegabile che le ragioni a sostegno dell’intervento di riforma, al netto di polemiche strumentali e preconcette, è sorretta da argomenti certamente seri che pongono in risalto profili dell’attuale assetto ordinamentale, che sono ritenuti poco in sintonia con il modello processuale di tipo accusatorio e con il ruolo del Pm nel processo, che necessiterebbe di vedere rafforzato il ruolo di garanzia e autonomia del giudice, che si teme condizionato dalla posizione di colleganza con il Pm che del processo è parte. Si sostiene in pratica che vi è un nesso che corre tra ogni modello processuale e l’ordinamento all’interno del quale quel modello si inserisce e che il modello accusatorio non si coniuga con l’attuale assetto ordinamentale. Lo stato attuale determinerebbe un condizionamento ed appiattimento favorito, si sostiene, dalla colleganza che l’esperienza, specie per la fase delle indagini preliminari, dimostrerebbe”.