Scanno Tradizioni
18 Gennaio 2025, 06:59
Scanno: Sant’Antonio Barone
e l’antico rito delle sagne con la ricotta
M. A. Mancini
Le sagne con la ricotta è una minestra semplice, tipica della cucina pastorale scannese, ma per effetto della globalizzazione culinaria, forse è soltanto nell’occasione della festa di Sant’Antonio che si riesce a gustarle. E’ una consuetudine antica rimasta invariata, l’unica simbologia della festa che, oltre alla celebrazione religiosa, non ha altre forme comuni ad altri luoghi, come rimane inalterato quel titolo di Barone, che a Scanno identifica per abitudine e in maniera più spontanea Sant’Antonio Abate.
Questo rito antico si è ripetuto ieri mattina 17 gennaio 2025 davanti alla chiesa, con la benedizione da parte del parroco prima che alcuni volontari ne facessero la distribuzione nei contenitori domestici e in piatti di plastica per i ragazzi della scuola dell’obbligo, fatti intervenire per acquisire le conoscenze di una cultura locale da portare avanti proprio da loro in età adulta.
La chiesa, dopo il restauro del 2000, si presenta sobria, accogliente e luminosa per le pareti bianche e le due finestre ovali ai lati dell’unico altare, con la statua di Sant’Antonio rappresentato con abito monacale e i simboli che si riferiscono alla sua vita. Nel fregio sovrastante è scritto: “SEMPER EXTINXIT IMPETUM IGNIS, OBTURATQUE ORA LEONUM INFERNALIUM (Ha spento per sempre l’impeto del fuoco e ha chiuso le fauci dei leoni infernali) dalla lettera agli Ebrei di San Paolo. Può essere un riferimento al miracolo del fuoco operato dal Santo.
“Rimani nella cella del silenzio” è stato il motivo conduttore dell’omelia di don Luigi, per ascoltare nel silenzio la voce di Dio, come fece il Santo Anacoreta nel deserto.
VIDEO del 2019