PENSIERO TRISTE, COMMOSSO E SENTITO

Il pensiero va a Enzo Corvetti, scomparso il 9 dicembre u.s. a Sulmona. Non abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo personalmente; piuttosto è una rappresentazione della cerimonia funebre concelebrata a Sulmona da don Carmine Caione parroco della  chiesa di Santa Maria Ausiliatrice e già parroco di Cocullo, da don Daniele Formisani (parroco di Raiano e già parroco di Cocullo), da don Vincenzo Cianfaglione assistente ecclesiastico diocesano dell’UNITALSI, nonché dal vice parroco della stessa chiesa di s.Maria Ausiliatrice don Lorenzo Conti alla presenza dei suoi cari parenti, di molti  colleghi della Marelli e della Protezione Civile e di amici.
Chi era Enzo? Senz’altro era una persona seria, modesta, discreta e attenta agli sconvolgimenti e alle vicende della vita. Abbiamo visto nella foto di Lui riflesse la vitalità, le sembianze e la bontà dei suoi genitori e, in particolare, il sorriso della mamma..
Apprendiamo che lui, figlio del nostro amico e compaesano Tonino e della sua sposa Pina di origine molisana, si era segnalato per le virtù dell’altruismo, dell’operosità, della saggezza e forse anche della riservatezza e della dedizione al lavoro. Il padre era nato e cresciuto a Cocullo fino a quando le nostre vie si divaricarono; ma sapemmo che aveva trasferito la sua famigliola nella vicina Sulmona evidentemente perché aveva capito che la cittadina avrebbe soddisfatto, più che nel paesino, le sue capacità considerato che l’esercizio dell’artigianato, poco diffuso nel piccolo paese, gli  suggeriva un salto di qualità ed una vita più dignitosa: ai due figli diede una buona formazione scolastica per cui il compianto Enzo (del primo figlio sappiamo che esercita la professione di medico) dopo il conseguimento del diploma, trovò l’impiego alla sede sulmonese della ditta Marelli come capotecnico; faceva parte inoltre del gruppo regionale della Protezione Civile di Pettorano sul Gizio.
Il pensiero è tutto per Enzo; ma abbiamo ritenuto opportuno includere qualche nota biografica del padre per cercare di descrivere le doti trasmessegli da lui, doti che sarebbero tanto necessarie se trionfassero nel seno della società attuale.
Rinnoviamo un affettuoso e grato pensiero allo sfortunato giovane stroncato da una lunga malattia a cinquant’anni di età ed esprimiamo le più sentite condoglianze ai suoi parenti, soprattutto al papà Tonino e alla mamma Pina, al fratello Luigi, agli zii e ai cugini.