Rimozione delle barriere fluviali sul fiume Giovenco

Con un finanziamento di 157.000 euro di Open Rivers Programme, il team di Rewilding Apennines ha appena completato la rimozione di cinque briglie lungo il fiume Giovenco. Le briglie sono barriere lungo i fiumi che alterano il flusso dell'acqua, modificano i livelli idrici e influenzano negativamente gli ecosistemi fluviali. Con la rimozione di queste barriere, un tratto di 11 chilometri del Giovenco - che scorre da sud a nord nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nel cuore dell’area rewilding dell’Appennino centrale - torna a scorrere liberamente per la prima volta dopo molti decenni.
L'ambiziosa iniziativa "GIOV & GO - Giovenco libero di scorrere" è la prima del suo genere nell'intera regione appenninica. L'intervento pionieristico, che ha coinvolto diversi escavatori e mezzi meccanici, ha visto la rimozione delle barriere, separate da intervalli di circa 80 metri, insieme ai muri di cemento delle sponde fluviali adiacenti. Consentendo il libero flusso dell'acqua e aumentando la connettività, questi sforzi di ripristino miglioreranno significativamente la qualità dell'habitat, aumenteranno la biodiversità acquatica e ripariale e miglioreranno la salute complessiva del fiume e del paesaggio circostante.
"Rimuovere queste briglie permetterà al fiume di ripararsi da solo," afferma Fabien Quétier, Head of Landscapes di Rewilding Europe. "Questa iniziativa esemplifica l'approccio del rewilding al recupero della natura, con interventi relativamente piccoli e mirati, come la rimozione delle barriere fluviali, che sbloccano il grande potenziale della natura di auto-ripristinarsi."

Le barriere artificiali come le dighe e le briglie sono considerate una delle principali minacce alla biodiversità acquatica e ripariale a livello globale. Esse degradano significativamente gli ecosistemi fluviali causando perdita e frammentazione dell'habitat, alterando la distribuzione di sedimenti e nutrienti e concentrando gli agenti inquinanti.
La rimozione delle briglie sul fiume Giovenco porterà significativi benefici ecologici e socioeconomici. Il libero flusso dell'acqua consentirà la migrazione di specie acquatiche protette e vulnerabili, come il gambero di fiume autoctono e la trota mediterranea. La vegetazione ripariale avrà anche l'opportunità di riconquistare il suo habitat, apportando benefici più ampi a molte altre specie animali, in particolare la lontra europea, che sta naturalmente ricolonizzando l'area. Altri mammiferi, così come uccelli e insetti, beneficeranno anch'essi dal ripristino degli habitat naturali e da un ecosistema più sano e connesso.
La rimozione dei muri di cemento e delle barriere permetterà inoltre al Giovenco di riprendere i suoi processi naturali di erosione e sedimentazione, creando meandri e habitat diversificati, e aiuterà a invertire una tendenza di erosione localizzata.