GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Sono trascorsi 25 anni dal 1999 quando l’assemblea generale delle Nazioni Unite designò il 25 Novembre, “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, ritenendo che esistevano delle "relazioni di potere storicamente ineguali”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità in una relazione del 2013 mise in luce che il 35% delle donne aveva subito violenza fisica da parte del proprio partner o violenza sessuale da sconosciuti. L’inchiesta aveva stabilito che le donne vittime di violenza, rispetto alle altre, avevano il doppio di probabilità di soffrire di depressione e più del doppio di problemi mentali o di alcolismo.
Il 38% degli omicidi sulle donne era a carico dei partner.
Dal 2013 la situazione è peggiorata. I dati delle Nazioni Unite ci dicono che una donna su tre ha subito violenza, abusi fisici o psicologici. La pandemia da Covid, le guerre in atto ne hanno innalzato la percentuale.
 
Dinanzi a questi dati allarmanti dev’essere un impegno prioritario dell’azione politica di ogni Stato di intervenire con progetti di protezione e prevenzione. Dev’essere anche l’impegno di ciascuno di noi a far risuonare nella mente e nel cuore di tutti il nostro grido di dissenso, perché le violenze sono contro quella “metà della mela”, per dirla con Platone, necessaria alla nostra interezza.
Non è più concepibile che subiscano nell'ambito familiare umiliazioni e ogni forma di non rispetto della loro intelligenza, dei loro sentimenti e della loro libertà di interagire nella società come meglio credono.
Le donne devono essere decise, forti a denunciare la loro sofferenza perché si possa dare aiuto non solo a loro ma anche ai loro “aguzzini” per elaborare e superare i meccanismi interni, che li inducono alla violenza.

Oggi 25 Novembre il colore rosso è dominante in tutte le manifestazioni.
Le panchine rosse sono un simbolo attorno al quale raccogliersi per riflettere e gridare “no alla violenza sulle donne”, che avviene soprattutto in contesti comunitari e familiari.