STRANIERO UCCISO A VERONA
I veri “poveri figli di mamma”

Siamo arrivati a questo livello: uno straniero che non doveva essere in Italia ammazza un cittadino italiano e tutto si risolve in due righe sul giornale e due minuti in tv.
Uno straniero con precedenti e che non doveva essere in Italia, armato e minaccioso alla stazione di Verona viene ucciso dalla polizia.
Subito santo: telegiornali, inviati speciali, interviste a parenti e amici, messa di suffragio del vescovo, indignazione generale, opposizione politica sulle barricate, ecc. Avanti così per un Italia migliore dove il mondo intero può essere ospitato, sfamato, curato e mantenuto a vita. La Divina Provvidenza penserà a pagare il conto.
Tanti anni fa Pier Paolo Pasolini, certo non sospetto di simpatie di destra, ricordava agli italiani, almeno a quelli che sanno leggere, che i figli di mamma, i figli del popolo, non erano gli eversori che col pretesto di cambiare il mondo incendiavano, picchiavano, distruggevano (molto spesso ricchi figli di papà!), ma gli altri, i poliziotti, quelli che per il loro quotidiano  lavoro devono fronteggiare una violenza tanto cieca quanto stupida rimettendoci  spesso la salute e talvolta la vita.
Posso capire che in particolare i giovani, sconvolti e frastornati dalla crisi che non cessa, vogliono protestare contro un sistema che riesce ad essere forte con i deboli e deboli con i forti: non accetto però che la legittima protesta diventi violenza indirizzata in particolare contro chi, malpagato e mal protetto, veglia come può alla protezione del bene comune. I facinorosi, qui nati e malvissuti, che ogni giorno amano mandare al Pronto Soccorso i nostri Poliziotti e i Carabinieri, di solito nemici di Israele e difensori dei Palestinesi, non potrebbero fare una volta buona e per sempre la cosa saggia? Eccola: emigrare in Palestina, allo scopo di poter aiutare da vicino i loro tanto amati. Troverebbero sollievo per i loro spasimi , non vi pare?