Foliage lungo le Gole del Sagittario

L’Alta Valle del Sagittario (del Flumen Frigidum), anticamente conosciuta con il nome di Fluturnum, è tra le più belle d’Abruzzo.
È senz’altro la più aspra, selvaggia e suggestiva. Anne Mac Donnel la definì “chiostro per titani”.
In questi giorni di Autunno con la varietà di colori della sua vegetazione è particolarmente affascinante.
La sua bellezza è dovuta alla sua orografia ed alle abbondanti acque che, attraverso i secoli, ne hanno eroso il territorio creando fantastici canyons che richiamano alla mente luoghi di dantesca memoria.
Sono le “Gole del Sagittario” che da Anversa corrono fino a Villalago, per poi aprirsi al Lago del Cuore.

Ai nostri giorni la Valle è considerata la “Porta dei Parchi” in ragione del facile accesso al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, al Parco Nazionale della Maiella e al Parco Regionale Naturale Sirente Velino.
Le orride gole, che in questo Autunno hanno vestiti di foglie multicolori, insieme all’austera bellezza dei borghi e al costume delle donne di Scanno hanno destato l’interesse  di viaggiatori, villeggianti e intellettuali.
In questi giorni di foliage mi è difficile descrivere la loro bellezza.
Dante nel XXX canto del Paradiso, nell’incontro con Beatrice  non riesce a descrivere la sua bellezza. È un atto d’amore che disobbedisce agli schemi, che si eleva oltre la materia.
Ed io non riesco a descrivere la bellezza della nostra Valle, che ieri mattina mi sono trovato a fotografare. “Ma or conviene che il mio sentir desista” e lasciare alle foto il “loro sentir”.