Il Mammut inclusivo: i modelli tattili 3D

Da venerdì 15 novembre  il Museo Nazionale d’Abruzzo si arricchisce di un nuovo percorso inclusivo permanente al Bastione Est del Castello Cinquecentesco.
Sarà possibile, attraverso due modelli tattili in 3D esplorabili da tutti e rivolti  soprattutto a persone con disabilità visive, accedere alla comprensione dell’imponente fossile del Mammut vissuto sulle sponde del lago 1.300.000 anni fa e scoperto nel 1954 in una cava vicino L’Aquila, a Scoppito.
Un’ esperienza che consentirà  di esplorare le forme dell’animale preistorico con la ricostruzione in resina voluta dal Museo Nazionale d’Abruzzo e realizzata in  collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila da Simone Rasetti, docente di “Tecniche della modellazione digitale – Computer 3D” e Marco Cortopassi, docente di “Tecnologia e materiali applicati alla scenografia”.
Sarà così possibile “entrare” all’interno dell’apparato scheletrico e muscolare del Mammut e conoscere quelle particolarità non sempre percepibili a distanza con la sola vista:  il lato sinistro del cranio risulterà al tatto irregolare perché privo di zanna, così come si potranno apprezzare, nella cavità orale, due molari inferiori e  due superiori che hanno permesso di stimare l’età dell’animale alla morte, 55 o più anni. Al tatto numerose saranno le pieghe della pelle individuabili lungo  il massiccio corpo che nella zona del ventre, in corrispondenza delle giunture con le zampe,  aumentano notevolmente per favorire l’elasticità del movimento.
Il primo modello tattile  3D è stato realizzato in scala 1:4 e  restituisce il cranio con la sua difesa; il secondo riproduce l’ipotesi ricostruttiva in scala 1:40 del Mammuthus meridionalis, sulla base del modello 3D fotogrammetrico e della

ricostruzione dell'esemplare in vita realizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza Università di Roma.
Questo progetto è un’altra tappa di un obiettivo che  il MuNDA persegue con azioni costanti e tangibili sull’accessibilità,  già messe in campo nelle mostre temporanee organizzate, in nome di un’inclusività senza barriere  che superi forme di discriminazione ed esclusione.
Alla conferenza stampa sono intervenuti Federica Zalabra, direttrice del MuNDA, Marco Brandizzi, direttore dell’Accademia di Belle Arti, Silvano Manganaro, coordinatore della Scuola di Didattica e Comunicazione dell’Arte dell’ABAQ, Simone Rasetti, docente dell’ABAQ e Deborah Tramentozzi, tiflologa non vedente ed esperta di tecniche di fruizione ed inclusione per ciechi e ipovedenti che ha condotto  la visita guidata anche per non vedenti.