Abruzzo Ambiente
11 Novembre 2024, 23:03
I 469 cervi destinati ai cacciatori
possono stare tranquilli
Redazione
I giudici amministrativi del Consiglio di Stato su ricorso degli ambientalisti hanno ribaltato la sentenza del Tar di Pescara che aveva dato ragione alla Regione Abruzzo sulla caccia ai cervi per limitarne il numero.
Gli avvocati dei ricorrenti, Michele Pezone e Francesco Paolo Febbo, hanno indicato un danno irreparabile che l'attività venatoria avrebbe provocato sulla vita dei cervi, essendo stato autorizzato il prelievo persino per i cuccioli di età inferiore ai 12 mesi, denunciando anche una scorretta raccolta e valutazione dei dati.
L’avvocato della regione, Stefania Valeri, ha portato le ragioni dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), i cacciatori degli Ambiti territoriali interessati dalla delibera e cioé dell'Ambito territoriale di caccia 1 Avezzano, di Sulmona, dell'Ambito di Caccia 2 Barisciano, di L'Aquila, Subequano e Avezzano, che sostengono la necessita di ridurre la popolazione dei cervi perché sono causa di danni alle colture e spesso sono responsabili di incidenti stradali.
Nell'ordinanza i giudici del Consiglio di Stato, pur rilevando profili di possibile fondatezza del ricorso di primo grado - nel quale il Tar Pescara si era espresso a favore della delibera -,sostengono "che merita adeguato approfondimento con riferimento alla questione dell’omesso monitoraggio", e che in merito alla pericolosità costituita dai cervi la Regione può comunque valutare l’adozione di misure per la prevenzione degli incidenti stradali, come l’apposizione di recinzioni e la realizzazione di attraversamenti faunistici.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio e l'assessore regionale, Emanuele Imprudente hanno detto: "Restiamo fiduciosi in attesa del giudizio di merito, per il quale sarà fissata un'apposita udienza. Sarà infatti il Tar a valutare nel dettaglio i contenuti della deliberazione adottata dalla giunta regionale in merito al contenimento dei cervi. È importante precisare che il piano è stato predisposto attraverso una struttura tecnica qualificata, composta da esperti che operano in ambito nazionale sia per enti regionali sia per associazioni ambientali, e che ha inoltre ottenuto il parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Durante la discussione di merito, ogni documento e aspetto tecnico-scientifico potrà essere approfondito e analizzato nel dettaglio, garantendo così una valutazione completa sui dati, sui censimenti e sui danni anche dinanzi a un tema così complesso, sia essenziale operare con serenità e senza pregiudizi, garantendo una valutazione oggettiva e mirata delle possibili soluzioni".
Secondo le associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia: «La gioia per questo risultato è immensa. Non solo per la salvezza di questi cervi, ma anche perché, seppure in una fase cautelare, abbiamo fatto affermare un principio importante sulla necessità di effettuare i monitoraggi che erano stati previsti in sede di valutazione ambientale del piano faunistico venatorio e che non sono stati effettuati. Questa pronuncia potrà rappresentare un importante precedente per il futuro. La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo appelli da parte di numerose personalità dell'arte e della cultura, oltre a 136mila firme con una petizione online e decine di migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini all'amministrazione regionale».
Come giornale della Valle del Sagittario sappiamo che i cervi in alcuni nostri piccoli paesi richiamano settimanalmente gruppi che amano osservare in natura questi animali, che spesso nuotano nei nostri laghi o si riposano lungo le loro rive, mettendosi in posa per le foto, scattate da tanti telefonini. Nessuno vorrebbe che fossero eliminati!