La risposta agli “Amici dell’Asilo”
non si è fatta attendere

Eustachio Gentile, Presidente dell’Associazione “Asilo Buon Pastore” di Scanno, ha risposto  dal suo blog al manifesto degli “Amici dell’Asilo”, riportato l’altro giorno in queste colonne. Una risposta molto dura, che non disdegna l’ironia e il dileggio.
È lecito chiedersi: da che parte sta la “verità”? Eustachio Gentile è o non è legittimato ad essere il Presidente dell’Associazione Asilo Buon Pastore?
Secondo gli “Amici dell’Asilo” è un Presidente abusivo, perché “quell'assemblea farsa (del 9 marzo 2024, ndr), preceduta da una convocazione altrettanto paradossale e indifendibile, sono destinate al medesimo annullamento, perché viziate da violazioni di legge e di statuto ancor più gravi ed evidenti di quelle appena accertate e sancite”.
Il Presidente, invece, sostiene di avere la legittimità, perché la sentenza del Tribunale di Sulmona si riferisce esclusivamente all’assemblea del 5 Gennaio 2023, che nella sostanza non cambia gli assetti attuali decisi nell'assemblea del 9 marzo 2024 con la quale sono state rinnovate le cariche sociali.
Scrivono gli “Amici dell’Asilo”: «Vi invitiamo a riflettere sul principio affermato dal Tribunale nel motivare I provvedimenti adottati, in sede cautelare e poi di merito, che avete (rivolto al Presidente e ai suoi sostenitori, ndr) reiteratamente calpestato mediante le vostre temerarie convocazioni e illegittime deliberazioni».

Sembra che la questione più importante del contendere sia sui “soci fondatori”, a cui lo Statuto dell’Associazione riserva la carica di presidente e di due membri del comitato direttivo, nonché prevede una specifica procedura per l'ingresso dei nuovi soci fondatori allo scopo di perpetuare detta categoria.

Tuona il manifesto: «Pur di farvi rieleggere alla rinfusa avete svenduto questo ruolo fondamentale a euro 60,00 a nuovo socio, pari al valore di tre bottiglie di vino, in favore di soggetti arruolati all'ultim'ora, totalmente alieni alla storia della nostra Associazione. L'Asilo di Scanno merita ben altro. Quasi cento anni fa i fondatori sottoscrissero la quota di lire 1.000 ciascuno. Nel 1939 si cantava "Se potessi avere 1000 lire al mese". Sapete quale sarebbe stato oggi II potere dl acquisto di mille lire del 1939? Ottocentosettantuno euro».

Il Presidente così risponde: «Ricordiamo che è trascorso più di un anno dal ricorso. Se non ci si fosse coraggiosamente attivati nel rispetto delle regole e dello statuto e se si fosse, invece, atteso il pronunciamento del Tribunale, proviamo solo a chiederci che fine avrebbe fatto la nostra Associazione? Una importante Associazione che sta attraversando una fase molto critica e delicata. Oltre alle questioni economiche, anch'esse importanti, nell'immobile deve essere garantita la sicurezza per la scuola materna e tante altre attività portate avanti dalle Suore salesiane per i nostri giovani. Chi avrebbe potuto garantirle?»

Dopo il primo tempo, ci sarà anche il secondo? Noi speriamo di no e che il “gioco” finisca qui. r.g.