Cultura
30 Ottobre 2024, 07:10
Jean Paul Sartre rifiutò il premio Nobel nel 1964
Domenico Rinaldi
Mi ha lasciato basito vedere alla tv la registrazione in cui Jean Paul Sartre spiega il motivo per cui aveva rifiutato il premio Nobel per la Letteratura che gli era stato conferito il 22 ottobre 1964 dall’Accademia di Stoccolma.
Come aveva già spiegato in occasione del conferimento della Legione d’Onore nel 1945, e dell’attribuzione del seggio al Collegio di Francia, egli ritiene che tali onori alienino la sua libertà di pensiero. Nella lettera inviata all’Accademia di Stoccolma scrive: “il mio rifiuto non è un atto di improvvisazione. Lo scrittore deve rifiutare di lasciarsi trasformare in istituzione, anche se questo avviene nelle forme più onorevoli, come in questo caso”.
Nell’intervista televisiva fa un altro discorso, come se la scelta fosse avvenuta per altri motivi politici (e il caso nel 1958 di Pasternak autore del Dottor Zivago a cui le sanzioni e le minacce sovietiche impedirono all’autore di ritirare il premio, anche se lo scrittore avrebbe parlato di una sua decisione, potrebbe confermarlo) ma asserisce di essere un uomo di sinistra un piccolo borghese; dunque l’Accademia non avrebbe mostrato una apertura al proletariato.
C’è da chiedersi se un ottimo autore con successo che abbia diffuso le sue opere potrebbe essere un poveraccio misero e bisognoso. E inoltre si rammarica di non averlo ricevuto anni prima perché il contenuto poteva essere di disturbo per la classe dominante.