Il lunedì del direttore

Ad Amarena, mia concittadina
“Ciò che è necessario si realizza”

Cara Amarena, mia concittadina e confidente, credo che sia il tempo giusto per iniziare tutti insieme a discutere su quali idee e programmi sarebbe opportuno preparare il rinnovo dell’amministrazione comunale di Villalago. Se si rispetteranno i cinque anni si dovrebbe votare nel 2026, con scadenza naturale in Ottobre.
L’attuale sindaco e giunta comunale (sempre la stessa!) hanno iniziato dallo scorso 4 Ottobre il loro 14° anno di amministrazione: tante le difficoltà, molti i problemi strutturali.
Si sperava che  questa amministrazione, insediatasi nel 2011, potesse essere in grado con impegno e capacità di definire le questioni che andavano avanti da alcuni anni come il Centro Turistico Tassito-Coda, la variante al PRG, le case popolari, il centro sportivo al Prato, l’area di sosta per le roulotte al lago, invece ci si è ritrovati con problemi in più, quali il dissesto finanziario del Comune, la mancata presenza del segretario comunale, la chiusura della scuola elementare, la centralina idroelettrica in fumo, il commissario prefettizio …
Ciò che soprattutto è mancato, e manca ancora, è il buon rapporto tra amministrazione e cittadinanza.
Questa premessa è per andare al dunque. Il “dunque” è la necessità di un’analisi collettiva, partendo dai “come e perché” di questa situazione, per poter trovare una soluzione politica che traghetti il paese in lidi migliori. Va fatto da subito!
È dei due gruppi consiliari il compito  di muovere le acque, agitarle fino a trovare la calma, che arriva sempre dopo ogni tempesta. Occorrono “donne e uomini di buona volontà” che sappiano orientarsi politicamente nei meandri della burocrazia nazionale e regionale, che sappiano “convincere, condividere e appassionare”.
Cara Amarena, lo dobbiamo al nostro paese, se non vogliamo che il suo progressivo “svuotamento” porti alla distruzione della sua ricchezza umana e culturale. Le sue strade, le sue piazze, il suo centro storico attendono di essere ripensati, raccontati, per essere consegnati a chi sceglie di rimanere o tornare.
Sono convinto, per dirla con D. Dolci, che “Ciò che è necessario si realizza”.  È necessario il nostro impegno! Rendiamolo un imperativo categorico! r.g.