Villalago Ambiente
26 Ottobre 2024, 06:30
L’Anodonta Anatina del Lago di Scanno
Redazione
L’abbassamento del livello delle acque del Lago di Scanno, dovuto a cause naturali, come la mancanza di neve, di pioggia e l’eccessiva evaporazione, ha portato in vista le conchiglie dell’Anodonta Anatina, che vi abita da tempi lontani. E’ conosciuta come cozza di lago. È una bivalva, vista anche in altri anni, con l’abbassamento del livello delle acque. Vive in zone fangose.
Ne parlammo per la prima volta il 7 Dicembre del 2017. Scrivemmo:
«Nulla succede per caso! La sincronicità di eventi, apparentemente sconnessi fra di loro, rivelano spesso delle coincidenze significative. Le acque del lago sono al loro massimo storico di criticità, per quello che ricordano i contemporanei. E’ un fatto del tutto naturale, dovuto alla scarsità di piogge. Le acque che si sono ritirate hanno scoperto gran parte delle rive, mostrando angoli che ci erano sconosciuti, fatti per lo più di strapiombi, pietrame e massi, ma anche di zone ombrose che mettono in evidenza terreni melmosi. E proprio su uno di questi ieri, in una mattinata di sole, ho trovato un gran numero di grosse conchiglie vuote. Avevano la parte allungata sommersa. Questi molluschi, scientificamente denominati “Anodonta Anatina”, sono chiamati volgarmente vongoloni. Il loro guscio varia dai cinque ai dieci cm. Sono prevalentemente di colore marrone e solcati all’esterno da accavallamenti concentrici, mentre all’interno il colore è madreperlaceo».
Quest’anno il lago è sceso ancor più di livello. Lo scorso mese di Agosto, siamo andati nello stesso punto dove nel 2017 trovammo i gusci delle “cozze di lago”. Precisamente in quel lembo di terra che, entrando nel lago, gli dà la forma di cuore, dividendolo in due simboliche sezioni.
La sorpresa è stata quella di avervi trovato dei grossi gusci, lunghi circa 20 cm. Stessa colorazione di quelli più piccoli, ma con una forma più tondeggiante.
Non sono commestibili, ma questi molluschi, grandi o piccoli che siano, sono dei filtri ecologici naturali. Vivono infossati in zone melmose, nutrendosi di materiale organico, di microscopici organismi, animali e vegetali galleggianti. Vi provvedono con due funzioni: respirazione e filtrazione. Ogni individuo filtra circa da 10 a 50 litri di acqua il giorno.
Questa modalità di nutrizione è molto favorevole per l’ecosistema, poiché permette una notevole diminuzione della torbidità dell’acqua.
Il terreno melmoso si protende ancora in profondità e sicuramente sarà l’habitat idoneo per la vita di questi utili molluschi.