La Tassa sui Rifiuti (TARI) 2024 a Scanno

I rifiuti dei Prati del Lago addebitati
alle famiglie per il 77,50%

(Seconda parte)

Nel mio intervento di ieri ho evidenziato che l’Amministrazione comunale di Scanno, nell’approvare le Tariffe della Tari per l’anno 2024, senza far alcun riferimento “alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti”, ha applicato un criterio semplicistico e non coerente con le norme, sebbene nel Piano Tariffario – Tari anno 2024 sia considerato un “criterio razionale”.
La percentuale di ripartizione della spesa complessiva per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani tra le “Utenze Domestiche” e le “Utenze Non Domestiche”, fissata nel 77,50% per le utenze domestiche e nel 22,50% per le Utenze non domestiche, è stata determinata senza alcun reale riferimento ai dati concreti delle quantità dei rifiuti solidi urbani conferiti dalle singole Utenze alla Società in house Cogesa S.p.A., gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, ma si è basata esclusivamente sui costi del servizio, ripartiti per le superfici complessive delle Utenze domestiche e le Utenze Non Domestiche, di mq. 225.441,00 soggette a tassazione (un dato, peraltro, diverso da quello indicato nel ruolo di mq. 225.691,24!).
In poche parole, è stato disatteso in modo evidente il principio secondo cui il costo del servizio sui rifiuti solidi urbani debba essere ripartito in considerazione delle “quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e dalla tipologia delle attività svolte”.
Nell’anno 2023, senza alcuna motivazione o criterio, la percentuale era stata indicata nel 30% per le Utenze non domestiche ed il 70% per le utenze domestiche; quest’anno i valori percentuali sono stati determinati penalizzando ulteriormente le famiglie, prevedendo il 22,5% per le UND ed il 77,5% per le UD.
Il comma 652 della legge 27 dicembre 2013 n. 147, prevede espressamente che “… Il comune, in alternativa ai criteri di cui al comma 651 e nel rispetto del principio "chi inquina paga", sancito dall'articolo 14 della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti, può commisurare la tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti. Le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea sono determinate dal comune moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti.
Il nostro paese è una località turistica ed una parte rilevante delle presenze di vacanzieri giornalieri frequenta esclusivamente i Prati del Lago e Passo Godi, dove sono presenti parcheggi ed aree pic-nic, con conseguente produzione di una quantità rilevante di rifiuti indifferenziati.
Dalla lettura del Piano Economico-Finanziario non emerge alcuna notizia sulle quantità rilevanti dei rifiuti raccolti dalla Soc. Cogesa S.p.A. nelle aree turistiche, sebbene tale adempimento sarebbe facilitato dalla presenza presso il Centro di raccolta di Villalago di una pesa (che stranamente viene utilizzata soltanto per “valorizzare” le quantità dei rifiuti prodotti da alcuni Operatori economici associati COTAS, che conferiscono i rifiuti solidi urbani in regime privatistico!).
L’uso a regime della “pesa” del Centro di raccolta consentirebbe non solo di conoscere la consistente quantità dei rifiuti solidi urbani lasciati giornalmente dai turisti nei cassonetti presenti nell’area del Lago di Scanno e a Passo Godi, ma permetterebbe al Comune di non penalizzare le famiglie, addebitando, invece, i costi di gestione del servizio di raccolta e smaltimento a chi trae vantaggio dall’attività economica svolta nelle stesse aree.
Eppure, i costi della raccolta e dello smaltimento delle consistenti quantità di rifiuti indifferenziati raccolti nell’area del Lago e Passo Godi vengono addebitati, con la percentuale del 77,5%, ai cittadini titolari delle Utenze Domestiche (residenti e non residenti), perché il servizio è assimilato a quello stradale!
Nessuna notizia, inoltre, si rinviene nel Piano Economico-Finanziario sul fenomeno, assai rilevante nel nostro paese, dell’attività di affittacamere e B&B, soprattutto alla luce della sentenza n. 21562 del 7 ottobre 2020 della Corte di cassazione, in cui si afferma che tale attività deve essere considerata contrapposta alle finalità abitative dell'immobile, rientrando in toto nelle attività commerciali, perché assimilabile a quella alberghiera: tale attività, pur differenziandosi da quella alberghiera per le sue ovvie modeste dimensioni, presenta natura a quest'ultima analoga, comportando, non diversamente da un albergo, un'attività imprenditoriale, un'azienda ed il contatto diretto con il pubblico.
Nessuna indicazione viene fornita, inoltre, sul servizio di raccolta dei rifiuti e della consistenza dello stesso svolta, in regime privatistico, dalla Soc. Cogesa S.p.A. a favore di alcuni Operatori Economici consorziati COTAS ed altri soggetti economici, se non uno scarno riferimento rilevabile dal prospetto della Tariffa Variabile (pagg. 21 e 22 del Piano Tariffario Tari Anno 2024), dove viene indicata una percentuale di riduzione delle superfici tassabili del 98,15% riferite ai soci COTAS.
Tale conferimento dei rifiuti alla Soc. Cogesa S.p.A., come è stato evidenziato nel corso della discussione dai consiglieri di minoranza, presenterebbe dati poco chiari, alla luce delle risultanze dei prospetti rilasciati dalla Società Cogesa S.p.A. ai stessi consiglieri ed allegati all’atto deliberativo, nei quali sono assenti le quantità dei rifiuti del secco indifferenziato e dell’organico (soprattutto per i ristoranti!), che nella media raggiungono il 30% circa delle quantità dei rifiuti complessivi.
La verbalizzazione degli interventi dei Consiglieri Comunali riportati nell’atto deliberativo non aiuta a conoscere compiutamente quali siano stati gli argomenti trattati durante l’esame del Piano Economico-Finanziario finalizzato all’approvazione delle Tariffe della Tari 2024.
Una dichiarazione, invece, appare particolarmente rilevante, sulla quale ritengo sia utile tornare nei miei prossimi interventi su questo giornale online, per chiarire quale sia il metodo indicato dal MEF per la determinazione delle Tariffe e per chiarire quali siano le direttive dell’ARERA, non ultima quella del febbraio scorso.
E’ quanto riferito dall’Assessore alle finanze, Giuseppe Marone, che nel corso del Consiglio Comunale del 19 luglio 2024 oltre ad aver svolto le funzioni di Presidente dell’Assise comunale è stato anche relatore del punto all’ordine del giorno: “Replica il Presidente f.f. Marone che i dati in argomento sono stati oggetti di confronto con AGIR, che ha validato il PEF e ciò rende superfluo anche il parere del Revisore; afferma come negli anni passati ci sia stato un accanimento nei confronti degli operatori economici di Scanno per quanto riguarda l’applicazione delle tariffe TARI, senza una logica oggettiva, causando anche la chiusura di numerose attività; ricorda che adesso lo Stato ha individuato un nuovo metodo a livello nazionale per la determinazione delle tariffe, subordinando l’approvazione anche all’ARERA; afferma che, purtroppo, la seconda casa oggi è diventato un bene di lusso e quindi viene tassata”.