Lunedì 11 Novembre 2013 - Il Santo del giorno: San Martino di Tours, Vescovo (316 - 397)

Il tempo... ieri - GIORNATA VARIABILE. Il tempo è stato bello al mattino, nuvoloso nel pomeriggio e pioggia in serata. Vento freddo da Nord. Calo termico. Temperature: massima. 15,5°C; minima 5,1°C; attuale 5,2°C (ore 23,30).
 
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Fratello Orso, Fratello lupo

Sabato scorso, 9 novembre, un lupo è morto, investito da un’auto nei pressi del Lago di Scanno. Il 24 ottobre scorso un orso è morto, investito da un’auto nei pressi di Villalago. Nel volgere di sedici giorni, due animali “protetti” sono stati investiti da automobilisti, senza che questi ne avessero la pur minima colpa. Come per gli uomini, anche per questi nostri fratelli, la fatalità è nella loro vita.
Eppure loro sono “protetti”! Ma da chi, se continuano a morire? Il Parco Nazionale d’Abruzzo, l’Ente protettore, non trova ancora le soluzioni per proteggerli. Come può farlo?
L’altro ieri è arrivato ad Anversa un gruppo di volontari per potare, liberare dalle piante parassite meli, perì, ciliegi e sorbi, perché possano fruttificare non più per l’uomo che li ha abbandonati, ma per l’orso ed altri animali selvatici, come fonte alternativa di cibo per dissuaderli dagli orti, allevamenti, centri abitati. Queste piante, però, non sono in alta montagna, ma nelle campagne intorno ai paesi e molte sono morte da tempo. Per fruttificare hanno bisogno di cure costanti, così come facevano i nostri contadini, e di situazioni climatiche favorevoli, senza bizze meteorologiche.
Sulle bizze climatiche non abbiamo potere, ma dove sono i contadini? La politica industriale degli ultimi anni nella Valle Peligna ha tolto molte braccia alla campagna, ma soprattuto non ha permesso più la continuità. Il prof. Nunzio Marcelli di Anversa, presidente Arpo e noto allevatore, ha raccontato in queste pagine che l’on. Remo Gaspari si lamentò in uno dei suoi raduni politici, di non trovare più i formaggi di una volta. Gli fu risposto che coloro che li producevano, grazie a lui, lavoravano tutti come impiegati alle Poste e alle Ferrovie.
Personalmente non sono un esperto di queste questioni e, quindi, non so dare soluzioni. Azzardo (forse impropriamente) che l’habitat
degli orsi, dei lupi, e di tutti gli altri animali protetti è cambiato. Questi animali seguivano i greggi, si cibavano di mais, di spighe di grano, di avena, di patate, coltivati dall’uomo, ed essi stessi facevano parte della catena alimentare. Questa, purtroppo, si è spezzata in più punti e cercare di risaldarla è impresa difficile, se non impossibile.
Ogni sera arrivano fuori casa mia due volpi. Mi guardano e mi chiedono con i loro occhi il cibo. Ho letto che gli esperti raccomandano che non bisogna darglielo. E così faccio; ma le ho viste rovistare tra i sacchi dell’immondizia. Mi viene un dubbio: non è forse più giusto che io dia loro qualcosa da mangiare, più che vederle ridotte in quelle condizioni? Francescanamente lo farei, se non fossi anch’io infarcito di una cultura che li vuole liberi di trovarsi il cibo. Ma dove sta?
Qualcuno, per cortesia, lo faccia sapere alle volpi, agli orsi, ai lupi!
 
 
LUPO MUORE
presso il lago DI SCANNO
INVESTITO DA UN AUTO

LAGO DI SCANNO - Sabato scorso, verso le ore 17,00, un lupo è stato investito lungo la SR 479 da un’auto nelle vicinanze del bivio con la strada provinciale che parte dai prati. L’’investitore, un automibilista di Villalago, che proveniva da Scanno, ha raccontato che un lupo gli ha tagliato improvvisamente la strada. Non riuscendo a frenare in tempo, l’urto ha sbalzato l’animale sulla corsia opposta. La sfortuna ha voluto che proprio in quel momento arrivava in senso contrario un’altra macchina che ha preso in pieno il povero lupo. I due investitori si sono subito fermati e hanno visto che l’animale era grave. Uno dei due ha telefonato ai Carabinieri della Stazione di Scanno e questi a loro volta hanno allertato la Guardia Forestale e le Guardie del Parco. Al loro arrivo, per il povero lupo non c’è stato nulla da fare: era morto. Le guardie del Parco l’hanno caricato sulla loro macchina per gli esami del caso.
A carico dei due automobilisti non sono state addebitate irregolarità nella guida.
LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino

Sig Direttore,
chi sa fin dove si spingerà la “rivoluzione” dolce di papa Francesco.  Arriverà a riconsiderare i rapporti con lo Stato italiano, dando a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio? Su questa strada avrebbe  molto da fare, anzi da disfare. A cominciare dall’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica come religione di Stato, tenuta da docenti, quasi trentamila,  scelti dalla Curia e retribuiti dallo Stato con oltre un miliardo. E riterrà ancora sostenibile l’esenzione dell’Ici per il  ricco e pregiato patrimonio immobiliare della Chiesa e l’assegnazione dell’otto per mille? Se le sue prime iniziative sono state  straordinariamente innovative, è molto difficile che possa spingesi sulla via dell’autentica povertà di frate Francesco e ancor prima di Gesù, che non aveva “neppure dove posare il capo”. Troppe e dure sarebbero le resistenze di un mondo molto complesso che vive da duemila anni in situazioni di privilegio. Viene in mente la domanda che Iacopone da Todi rivolgeva ad un altro papa, anche lui fuori dal comune, un eremita: ”Che farai Pier da Morrone? Se’ venuto al paragone”.
Non resta che augurarci che la storia di Francesco abbia tutt’altro destino. Il medioevo è, infatti, finito da tempo e la religione cattolica se pure  perde proseliti va acquisendo una dimensione spirituale sempre più autentica.
 
Partiamo alle ore sette da Amsterdam. Complice il ritorno all’ora solare abbiamo un’ora in più e quindi la sveglia alle sei di mattino non ci nuoce, anche se è ancora buio. Un’abbondante colazione all’olandese e poi subito in marcia. Il pullman va verso Sud-Est per entrare in Germania a Gheldria. Il cielo va schiarendosi e annuncia una bella giornata. I chilometri da percorrere sono 600 e dovremmo essere a Strasburgo nel primo pomeriggio.
Percorriamo la parte pianeggiante della Germania a confine con la Francia, seguendo la Valle del Fiume Reno. Incontriamo i distretti di  Dusseldorf, di Colonia, di Francoforte, della Renaia per poi Entrare
nell’Alsazia e arrivare a Strasburgo. E’ un paesaggio con campi coltivati, con fattorie, prati e mucche al pascolo. Oltre alle soste tecniche, a mezzogiorno ci fermiamo a mangiare in un luogo di sosta, abbastanza grande e ben tenuto. Il sole ci accompagna per tutto il tragitto.

 

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LE “GLORIE”
DI SAN MARTINO

SCANNO - Ieri sera, puntualmente alle ore 18,30, nonostante la pioggia, sono state accese le tre “Glorie”: enormi falò in onore di San Martino. La luce ha squarciato il buio, riverberandosi su tutto il paese. E’ stata una gioia, soprattutto per i ragazzi che da giorni hanno lavorato per innalzarle, e una emozioni per tutti. Il rito del fuoco si è consumato a tarda notte, quando si è rinnovata anche la tradizione di portare simbolicamente i “palanconi” (sostegno delle “Glorie”) agli sposi dell’anno 2013. In mattinata il maestro pasticciere, Angelo Di Masso, e lo chef dell’ambasciata italiana in Germania, Marco Di Nucci, hanno dato dimostrazione presso il piazzale della pasticceria ”Pan dell’Orso”, di come si scolpisce il ghiaccio. Da due distinti blocchi hanno dato forma ad un leone alato (Angelo) e ad un drago (Marco).
LA GLORIA DELLA PLAJA - VEDI IL VIDEO
 
Comunicato stampa WWF
L'orso marsicano non è alla frutta
 
Ultimo round ai campi di volontariato WWF per l’orso bruno marsicano, specie simbolo dei nostri boschi, oggi a serio rischio di estinzione con appena 45/60 individui rimasti in tutto l’Appennino.
Nelle scorse settimane, decine di volontari provenienti da tutta Italia hanno potato, ripulito, recuperato oltre 300 piante di meli, meli cotogni, ciliegi, cornioli – un tempo coltivati ma oggi coperti di rovi e vegetazione selvatica - nei boschi abruzzesi della Valle del Giovenco, in Valle Roveto, Lecce dei Marsi e Villavallelonga.
Dall’8 al 17 novembre sarà la volta della Valle del Sagittario, dove i volontari, ospiti all’Oasi WWF Gole del Sagittario presso Anversa degli Abruzzi (AQ), daranno nuova vita agli alberi da frutto, di cui l’orso è ghiotto, insieme a potatori professionisti e agli esperti del WWF Abruzzo.
Il progetto, realizzato dal WWF insieme a COOP Distretto Tirrenico grazie ai proventi dell’album di card collezionabili “Salva il tuo Pianeta”, ha l’obiettivo di garantire all’orso una fonte alternativa di cibo evitando che si avvicini a coltivazioni, allevamenti, centri abitati, per dimostrare che la convivenza tra l’uomo e questo carismatico predatore è possibile. L'Orso bruno marsicano rappresenta uno degli animali più minacciati del nostro inestimabile patrimonio di biodiversità. Con una popolazione stimata sui 45/60 individui in tutto l’Appennino centrale è uno dei nostri gioielli a più serio rischio di estinzione. Purtroppo la mortalità causata dall’uomo, con investimenti stradali, bracconaggio e avvelenamento, è troppo elevata, e va tragicamente a sommarsi a quella naturale. Per salvare questa popolazione unica ed irripetibile servono interventi concreti e straordinari da troppo tempo promessi dalle diverse istituzioni coinvolte ma fermi sulla carta. Non c’è tempo da perdere. “L’orso bruno marsicano è un tesoro prezioso, ma con pochi decine di individui rimasti è drammaticamente in pericolo. Dobbiamo fare di tutto per proteggerlo e tutelare il suo habitat, favorendo la sua convivenza con le attività umane soprattutto in quei territori che da sempre condividiamo con lui. Recuperare gli antichi alberi da frutto sommersi dai rovi o installare recinzioni elettrificate per proteggere gli allevamenti sono interventi semplici, ma possono aiutare in concreto il nostro rapporto con l’orso. Farlo insieme ai volontari significa avvicinare giovani e nuovi amici alla sua causa, perché tutti insieme possiamo conservare questo ‘testimonial’ delle nostre montagne e dei nostri boschi, con l’auspicio che le istituzioni facciano al più presto, e con la dovuta serietà, la loro parte – ha detto Dante Caserta, presidente del WWF Italia.
Il WWF è in prima fila per la tutela della specie, partecipando agli impegni sottoscritti con il PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano), promuovendo nell’ambito del LIFE Arctosdiverse attività che possano facilitare la convivenza con questo animale e
coinvolgendo i cittadini in iniziative speciali e campagne di raccolta fondi per supportare progetti specifici, per esempio attraverso l’adozione simbolica della specie su www.wwf.it/adozioni. Ma servono interventi puntuali e urgenti, e tutte le istituzioni coinvolte nella gestione del territorio devono responsabilizzarsi perché la loro inerzia non condanni questo animale all’oblio. “Oggi le Autorità devono inserire una nuova marcia, per procedere più speditamente alla corretta gestione dell’attività venatoria nelle aree più importanti per l’orso, alla messa in sicurezza delle strade per evitare gli impatti con le auto, alla pianificazione di interventi di prevenzione per evitare predazioni, alla corretta gestione delle attività di pascolo e al controllo sanitario più capillare per quelle patologie pericolose per la specie e non in ultimo alla creazione dell’Area Contigua del ParcoNazionale Abruzzo, Lazio e Molise, che da troppo tempo aspettiamo in particolare dalla Regione Abruzzo - continua Caserta, presidente del WWF Italia - Siamo stati felici di aver trovato in COOP un nuovo partner per la sfida lanciata quest’anno e speriamo che questo lavoro congiunto possa continuare anche in futuro, come in questi giorni ci stanno chiedendo anche le comunità locali interessate.” Con il contributo COOP abbiamo interessato le quattro principali valli dell'area settentrionale dell'area dell'orso, la valle del Giovenco, la valle Roveto, la Vallelonga e, infine, le Gole del Sagittario, dove insiste anche l’omonima Oasi del WWF gestita da oltre 20 anni e di fondamentale importanza per l’orso.
Con il campo all’Oasi WWF delle Gole del Sagittario,  che partirà l'8 e finirà il 17 novembre, contiamo di superare le 400 piante, creando un consenso sempre maggiore sul territorio per la tutela della specie. Oltre a dare nuova vita agli alberi da frutto, i volontari hanno anche installato recinti elettrificati per proteggere gli allevamenti dalle incursioni dell’orso in cerca di cibo.
Il progetto di recupero dei frutteti abbandonati dell’Abruzzo è stato reso possibile grazie all’operazione “Salva il tuo Pianeta”, l’album di card collezionabili nato dalla collaborazione tra WWF e Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. Acquistando l'album, dedicato agli animali di tutto il mondo, i clienti Coop hanno donato 50 centesimi al “Progetto Orso” realizzato nell’Appennino Centrale, che ospita l’ultima popolazione di orso bruno marsicano e che abbraccia quattro regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Molise. L’iniziativa Salva il Tuo Pianeta è stata un’operazione di grande successo che ha saputo sensibilizzare sui temi ambientali in modo capillare. Coop ha contribuito anche a declinare queste tematiche in strumenti didattici per le scuole con la realizzazione di Lezioni per le Lavagne Interattive Multimediali che sono state messe gratuitamente a disposizione degli insegnanti.
Per sostenere i progetti WWF per l’orso bruno marsicano, è possibile adottare simbolicamente la specie sul sito www.wwf.it/adozioni e dare il proprio contributo per interventi concreti come l’installazione di recinzioni elettrificate o il recupero di frutteti abbandonati.
 
 
DA SCANNO IN VIAGGIO PER IL BENELUX
Visita alla città di Strasburgo