Per la ripresa degli adempimenti tributari, non eseguiti per effetto della sospensione concessa in seguito agli eventi sismici che hanno colpito il territorio della Regione Abruzzo il 6 aprile scorso, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate sono a disposizione per offrire ai contribuenti la consueta assistenza in vista della presentazione delle dichiarazioni dei redditi (compilazione e invio della dichiarazione) e per la soluzione di eventuali criticità legate a situazioni particolari. E’ stato infatti firmato il Provvedimento che definisce tempi e modalità con i quali ripartiranno gli adempimenti che interessano sia i contribuenti residenti nei comuni “fuori cratere” sia gli istituti di credito e assicurativi, con sede nei comuni del cratere, per i quali non si applica la proroga della sospensione prevista dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 dicembre 2009. In particolare, gli Uffici di L’Aquila, Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro provvederanno ad aperture straordinarie anche nei pomeriggi di ordinaria chiusura al pubblico (lunedì e mercoledì dalle ore 15 alle ore 17), dedicando assistenza qualificata per la soluzione di eventuali problematiche derivanti dalla prossima scadenza dei termini per l’assolvimento degli obblighi. I contribuenti interessati dovranno infatti effettuare a partire dal mese di giugno i versamenti non eseguiti

per effetto della sospensione. Le somme da pagare potranno essere ripartite in un numero massimo di sessanta rate mensili di pari importo. Entro la fine di marzo, invece, si dovranno assolvere gli adempimenti diversi dai versamenti. I contribuenti che avrebbero dovuto presentare le dichiarazioni fiscali nei termini compresi nel periodo di sospensione dovranno provvedere a farlo entro il 31 marzo 2010. La dichiarazione deve essere presentata, in ogni caso, da coloro che hanno chiesto al sostituto d’imposta di non operare le ritenute. Queste dichiarazioni vanno trasmesse in via telematica, direttamene o tramite i nostri uffici o tramite intermediari, utilizzando i modelli relativi ai periodi d’imposta cui si riferiscono. I modelli da compilare sono disponibili sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it <http://www.agenziaentrate.gov.it>) e su quello del Ministero dell’Economia e delle Finanze (www.finanze.gov.it <http://www.finanze.gov.it>). Nella casella “Eventi eccezionali” deve essere indicato il codice 4. Il testo del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. ( Comunicato Stampa)

 

Dall’Organizzazione Mondiale della Sanità alla Comunità Europea, dal Ministero della Salute a quello delle Politiche Agricole tutti sottolineano l’importanza di una corretta educazione alimentare. Ma non si tratta solo di una fondamentale scelta per la salute, soprattutto delle nuove generazioni: è anche una questione di conservazione di identità che rischiano di perdersi.  L’appartenenza ad un luogo, ad un territorio, passa anche attraverso la pancia: i prodotti del territorio, i modi tradizionali di lavorarli e cucinarli, sono un elemento culturale che consente alle collettività di passarsi quel senso di appartenenza che le rende uniche e ne impedisce la dispersione e la perdita di una memoria collettiva. Eppure a volte i pregiudizi sono duri da combattere: a partire da quelle stesse istituzioni che, deputate alla tutela della salute, non riescono a fare a meno di inserire nei menu’ scolastici i petti di pollo e le patatine fritte, e dimenticano i prodotti del territorio, il pecorino, l’agnello, i carciofi, le lenticchie, la polenta, i fagioli.  Diamo per scontato che i nostri figli non

apprezzino questi prodotti: ma si apprezza quel che si impara a conoscere, ad amare. Se noi per primi, a scuola, a casa, in tutte le occasioni conviviali, alle feste che organizziamo per i nostri amici o per i nostri figli e i loro amichetti, invece di cucinare i piatti del nostro territorio ci rivolgiamo ad una alimentazione standardizzata e preconfezionata, non osiamo andare oltre alle patatine e ai tramezzini ormai imperanti, come possiamo insegnare e tramandare il senso dell’appartenere ad una storia, ad una terra e al dialogo che nei secoli si è creato tra le comunità e il territorio, producendo quei piatti che oggi molti turisti vengono a cercare come veri e propri tesori della terra? Le mense, la ristorazione collettiva, a partire soprattutto dalle scuole che hanno come compito la formazione delle nuove generazioni, devono dimostrare il coraggio e l’orgoglio di queste tradizioni, e rifiutare l’omologazione di un alimentazione che ci vuole tutti uguali. Cosa stiamo aspettando? Elettra Rinaldi Candidata alla Provincia per la lista “Al Centro con Stefania Pezzopane”

 

 

 

ANVERSA - Il paese è in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale. Si cerca in tutti i modi di intavolare un dibattito per un confronto su programmi e attese dei cittadini. La lista civica “Uniti per Anversa” ha inventato un gioco sulla parodia del noto gioco da tavolo Monopoli. Si chiama “Belpratopoli”.“Ci troviamo - scrivono gli autori - in un ipotetico Borgo, Belprato (ogni riferimento è puramente casuale). Scopo del gioco è di trarre profitto, affittando, comperando e vendendo le proprietà situate attorno alla Tavola, sino a diventare il giocatore più

ricco e possibilmente BELPRATOPOLISTA, cioè chi ha il monopolio della gestione del Borgo di Belprato”. Il tutto è riferito al contesto di Anversa, facendone uno strumento di confronto politico, modificando nomi e località in modo da creare anche quel minimo di ironia e suspense che altrimenti sarebbe sfociata in un attacco diretto. SCARICA IL GIOCO IN PDF