Il Presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi ha reso noti i nomi dei 10 assessori della nuova Giunta regionale. Si tratta di Federica Carpineta, giovane imprenditrice, laureata in Economia e Commercio, e Mauro Di Dalmazio, ex assessore alla cultura del comune di Chieti. I due entrano come assessori esterni scelti direttamente dal Presidente Chiodi. Gli altri otto assessori sono i consiglieri regionali: Alfredo Castiglione, Mauro Febbo e Giandonato Morra (An), Daniela Stati, Lanfranco Venturoni e Paolo Gatti (Fi), e Carlo Masci e Angelo Di Paolo, esponenti della lista civica Rialzati Abruzzo. Il Presidente del Consiglio è Nazario Pagano, il vice Giorgio De Matteis, mentre il capogruppo del Pdl in Consiglio è Gianfranco Giuliante. Per la Pezzopane, Presidente della Provincia dell'Aquila, l'assenza di politici espressione del territorio aquilano

rappresenta "uno smacco, un'umiliazione così pesante", che "L'Aquila non aveva mai subita in passato. La folta pattuglia di validi aquilani, pronti ad entrare nell'esecutivo, è stata sacrificata, in nome della fiducia che il neo Presidente ha voluto riservare a qualche fedelissimo. Né L'Aquila, né la Valle Peligna, che pure è rimasta esclusa dalla nuova giunta regionale, faranno passare sotto silenzio una penalizzazione così grave ". Ha così concluso la Pezzopane: “Daniela Sati e Angelo Di Paolo, cui vanno i miei auguri di buon lavoro, sono gli unici due assessori espressione della provincia aquilana. Con loro prenderò subito contatto, per riallacciare le fila di progetti lasciati in sospeso, augurandomi la massima collaborazione, per dare voce alle legittime aspettative di tutte le componenti territoriali della nostra provincia".

 

SUI TAGLI ALLA LINEA SCANNO-SULMONA ROMA Ritengo che con i tagli delle corse da e per Roma si dia un ulteriore colpo al rilancio economico della Valle del Sagittario. Ritengo, però, che gli Amministratori dei nostri Comuni non possano giocare sempre in difesa. I Sindaci di Scanno, di Villalago, di Anversa ed Cocullo potrebbero chiedere l'istituzione di una linea  Scanno-Avezzano con coincidenza con Avezzano-Roma (anche ferroviaria) ed

Avezzano-l'Aquila. Si ridurebbero i tempi di percorenza sia verso la Capitale, sia verso il capoluogo di Regione. Si potrebbe chiedere anche una  linea diretta Scanno-Pescara autostradale con fermate  intermediie nei pressi delle facoltà universitarie di Chieti e Pescara. E probabile che a queste proposte la società Paolibus  o L'Arpa rispondono negativamente, ma è sempre possibile rivolgersi a società private.  Siamo in un sistema di libero mercato  spero ci sia qualcuno che ritenga che  consideri le mie modeste considerazioni come un'opportunità. Del resto la linea Scanno-Roma è nata allo stesso modo. Felice Gentile

 

 

Lettera al ministro della Difesa La caserma Battisti va salvata Questa la lettera del presidente della provincia Stefania Pezzopane e dell'assessore Teresa Nannarone al ministro della Difesa. "In una realtà economica come quella di Sulmona, purtroppo anche la presenza o meno di una caserma dell’esercito può far sentire la differenza nell’indotto: commercianti, pub, negozi ecc. Senza contare il veicolo promozionale rappresentato dagli eventi che riguardano la vita dell’esercito e che ogni anno portano a Sulmona centinaia di famiglie intere che veicolano a loro volta la cultura peligna nel resto d’Italia. La Provincia dunque si associa alla protesta del comitato civico “No alla

chiusura della caserma Battisti” e scrive al Ministro La Russa per sollecitarlo a rivedere la decisione. Con l’esercito che ormai si avvale della leva volontaria e professionistica ed in un’ottica di decentramento dei poteri e delle funzioni, la scelta di concentrare le caserme nelle grandi città non ha ragioni e ingolfa un sistema urbano già eccessivamente sovraccaricato. La vita militare nelle piccole città invece, oltre a stimolare l’economia locale, offre ai ragazzi un ambiente amichevole e tranquillo per concentrarsi sulla preparazione professionale. Non si può sradicare improvvisamente una struttura da una cittadina senza tener conto del contesto e della piccola economia che negli anni si è sviluppata intorno al presidio. Sorprende infine che a smantellare sia proprio quella parte politica che ha fatto della sicurezza e della difesa uno dei cavalli di battaglia della propria campagna elettorale. Alla manifestazione di sabato, non mancheremo".