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Il tempo che fa
Cielo cupo
e nebbie basse
Una giornata grigia al mattino e cupa per tutto il resto della giornata. La nebbia è scesa fino a Valle. La visibilità non è andata oltre i cento metri. In serata il tempo “è stato da lupi”. Così dicevano i nostri nonni e si riferiva a serate con temperature invernali molto
basse e con una nebbia fitta. Oggi le previsioni prevedono dei sensibili
miglioramenti.
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Contro la crisi una soluzione che guarda al futuro
di Daniele Tarullo
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Non c'è dubbio, qualcosa sta cambiando. Ormai la parola crisi, più volte ricorrente nella storia dell'economia moderna, ha assunto un aspetto
pratico, reale, concreto e ci si interroga sul perché e su come affrontarla. Alla base però di qualsiasi pensiero ci deve essere la consapevolezza che la ricchezza
dell'uomo è legata esclusivamente alla risorse naturali e alla sua capacità di sfruttarle. La povertà, la crisi dei consumi, l'inquinamento, le catastrofi ambientali, lo stress, le
malattie, la perdita dei valori, il terrorismo, le guerre, i cambiamenti
climatici, sono tutte facce di una stessa medaglia. E allora come uscire
indenni da questa crisi? Con semplici riflessioni sul perché della crisi è possibile trarne delle soluzioni. Soluzioni lungimiranti, che guardano al
futuro con un occhio critico ma consapevole che il declino dell'attuale società dei consumi è imputabile al modello stesso di società. Purtroppo in questo periodo ci si è abituati a parlare di Prodotto Interno Lordo, spesso senza nemmeno saperne bene
cosa misuri. Non serve essere degli economisti per dire che questo non è più adeguato. Non è più pensabile di crescere i consumi senza tenere in considerazione la qualità della vita e dell'ambiente. L'idea di crescita presuppone sfruttamento di
risorse illimitate, con l'inevitabile conseguenza di aumentare la produzione di
scarti, rifiuti e inquinamento. Tutto questo è assurdo. Le case sono piene di oggetti, spesso inutili, le discariche piene di
rifiuti, spesso riutilizzabili e riciclabili, e le strade piene di auto, spesso
parcheggiate una su l’altra. Non serve il clima ad avvisare l'avvento di un cambiamento radicale,
basta guardarsi intorno e interrogarsi se è possibile cambiare: ridurre invece di crescere. La Decrescita non è regressione ma significa ben altro. Alla base del pensiero c'è il ritorno ad una dimensione più umana più vicina alle esigenze e ai cambiamenti del territorio. Decrescita vuol dire
rallentare, avere più tempo, guadagnare meno ma spendere meno, in una nuova società dove non viene tutto mercificato. E’ la riscoperta dei valori familiari, della convivialità, del dono e dello scambio, della cooperazione e del volontariato. Decrescita è riduzione dei consumi e degli sprechi, dell'autoproduzione e valorizzazione
delle economie agricole e del commercio su scala locale. Decrescita è abbandono di una logica di schiavitù consumistica che è alla base di una perenne insoddisfazione. C'è il rischio che, ancora una volta, di fronte a problemi che sembrano presentarsi
per la prima volta, si faccia un completo dietrofront che finisce, alla lunga
per provocare più danni dei benefici attesi, cancellando gli enormi progressi fatti dopo la prima
crisi da petrolio. La recessione, che interesserà tutto il 2009, servirà a riequilibrare i mercati. Essa non può e non deve essere evitata. Si tratta solo di attenuarne i riflessi, adeguando
gli ammortizzatori sociali per difendere i redditi di quanti perderanno il
lavoro, favorendo una crescita delle infrastrutture per migliorare il livello
dei servizi ai cittadini, ricostruendo regole di sorveglianza dei mercati là dove esse si sono palesate manchevoli. Se non chiuderemo i nostri mercati e se
manterremo la politica fuori della gestione corrente dell'economia, allora la
recessione potrà essere soltanto un episodio previsto, come ce ne sono stati tanti, anche più pesanti dell'attuale, nel corso degli ultimi sessant'anni.
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la crisi
e i consumi
di Felice Gentile
Il Presidente del Consiglio dei ministri è venuto in Abruzzo durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio
regionale.
Nei suoi discorsi ci ha invitati ad essere ottimisti ed a consumare, concetti
che ripropone in ogni apparizione televisiva.
Io ho voluto aspettare l'esito elettorale per non apparire un fautore dell'una o
dell'altra parte politica. Ora, però, mi permetto di esprimere un mio parere sul modo in cui il cittadino può sopravvivere alla crisi, crisi che, a mio avviso, sarà piuttosto duratura.
Noi tutti dobbiamo consumare, perchè è impensabile un cambiamento radicale del nostro modo di vivere. E' necessario cambiare il modo di consumare.
Il nostro consumo deve essere ETICO, ovvero noi dobbiamo consumare in modo che
anche altri abbiano la posiibilità di consumare.
IL nostro consumo deve essere ECOLOGICO, ovvero dobbiamo fare attenzione a no
deuperare l'ambiente che ci circonda.
Il nostro consumo deve essere Economico, ovvero non dobbiamo spendere più del nostro reddito. Naturalmente questo è possibile se si ricorre ad alcuni accorgimenti: L'Autoproduzione di beni, il consumo collettivo di beni, lo scambio di capacità.
Atteggiamenti, che oggi assumono noi altisonanti, ma che i nostri genitori
praticavano nella vita di tutti i giorni.
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Volantino del gruppo consiliare “Uniti per Introdacqua”
DAL TITOLO: “LA VARIANTE ELETTORALE?”
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lettura delle norme tecniche di attuazione), si è adottata la variante; come dire, se la sono cantata e se la sono suonata!”
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L’ENIGMA DI UNA STRANA FIGURA APPARSA IN UNA FOTO
Scattata nella chiesetta dell’eremo di san Domenico
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VILLALAGO - La foto qui riportata è stata scattata da una turista il 27 Dicembre, in villeggiatura a Villalago. Ha
raccontato che la sua intenzione era quella di fotografare le tre statuine del
presepe subacqueo, che dovevano essere calate in acqua il giorno prima, ma che
poi la manifestazione non ha avuto più luogo. Lei è entrata nella chiesetta dell’eremo e incuriosita dalle tre statuine ha puntato la sua piccola fotocamera
digitale, mettendo in funzione il flash, per riprenderle. Ha scattato ancora
altre foto all’interno della chiesa e alla Grotta del Santo. Poi ha fatto ritorno in albergo.
Scaricate le foto nel computer ha avuto la sorpresa di quanto vi mostriamo.
Cosa è successo? Come mai è apparsa questa figura multiforme e inquietante? Colpa dell’obiettivo parzialmente appannato? Un maleficio? un incantesimo? Quali auspici
trarre da questo effetto ottico? Ci rivolgiamo ai nostri lettori, agli esperti
di fotocamere per capire l’enigma di questa foto, scattata nella chiesetta dell’eremo di san Domenico, dove la parete di fondo non presenta anomalie di sorta.
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NECROLOGIO
SCANNO - Ieri la campana a morto ha annunciato in paese il decesso di Franco Paoli di
appena 48 anni. Franco abitava a Lavis in Trentino con la moglie Annarita
Petrocco di Scanno e le due figlie. Era in attesa di un trapianto di fegato, ma
nell’ospedale di Trento è sopraggiunta la morte. Oggi pomeriggio avranno luogo i funerali a Lavis. Ad
Anna Rita, alle sue bambine, alla mamma Alda e al fratello Tranquillo
esprimiamo affettuosa vicinanza.
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