LA VARIANTE ELETTORALE ?
Il 12 dicembre u.s. il Sindaco ha convocato il Consiglio Comunale per l’adozione della Variante generale al piano regolatore.
Il piano regolatore e le sue varianti generali rappresentano lo strumento che
consente agli amministratori di incidere in maniera rilevante sullo sviluppo
della comunità, in relazione a problematiche quali: la casa, i servizi, la produzione, l’ambiente.
Siamo consapevoli che la predisposizione di uno strumento di tale incidenza non debba essere gestito soltanto dalla maggioranza che governa in un dato
momento politico, per questo riteniamo che l’attuale Giunta avrebbe dovuto, prima ancora di dare l’incarico all’architetto, promuovere un’assemblea pubblica, ascoltare l’opposizione, eletta da 578 cittadini e le associazioni presenti sul territorio e
solo dopo questo passaggio dovevano essere indicati i criteri di massima ai
quali l’architetto doveva attenersi nella redazione del Piano.
Purtroppo, non è andata così!
Il 7 giugno 2008, l’architetto, per il quale è previsto un compenso di 12.500 euro, depositava in Comune tutta la documentazione
relativa alla Variante. Il 3 dicembre u.s., su nostra richiesta, ci è stato comunicato che potevamo prendere visione della documentazione. Il 10
dicembre, in accoglimento sempre di una nostra richiesta rivolta al Sindaco, l’architetto ci ha illustrato la variante.
Durante il Consiglio Comunale del 12 dicembre, che la Giunta si è ben guardata dal pubblicizzare, infatti non è stato affisso un solo manifesto, né è girata, come avviene di solito, la macchina, per avvertire la cittadinanza,
abbiamo sostenuto che la maggioranza aveva gestito tutta la procedura senza
trasparenza.
Così, mentre i Consiglieri di maggioranza erano a conoscenza della variante dal gennaio 2007, cioè dal momento stesso in cui è stato affidato l’incarico, prendendo poi visione della documentazione dal giugno del 2008, ai
consiglieri di minoranza è stata “concessa” una settimana circa per leggere e digerire la variante, come dire: prendere o
lasciare.
Nella considerazione che la Giunta, nella fase di elaborazione della variante,
al di fuori dei consiglieri di maggioranza, non aveva coinvolto nessun altro:
la minoranza, che pure rappresenta il 44% dei voti validi nelle elezioni del 2004, le associazioni e più in generale i cittadini, nel corso della seduta del Consiglio comunale abbiamo chiesto il rinvio della discussione a dopo le feste.
Ma la maggioranza, compatta, ha votato contro il rinvio; la minoranza ha
lasciato l’aula e così, senza una discussione sulle aree del territorio interessate dal nuovo
strumento urbanistico (fino ad allora il tecnico si era dilungato in una
noiosissima lettura delle norme tecniche di attuazione), si è adottata la variante; come dire, se la sono cantata e se la sono suonata!
La maggioranza sostiene che si tratta di una variante di entità minima: una riproposizione, in piccolo, della variante a suo tempo “congelata” dalla Provincia.
Noi sosteniamo che è vero si tratta una variante non molto estesa che intanto interessa “terreni a monte” e, inspiegabilmente per noi, ancora “terreni a valle”, ma che diventerà, e si vedrà entro un paio di mesi, lo strumento per accogliere un considerevole numero di osservazioni di privati.
E’ evidente che i nostri motivi di dissenso non sono rivolti a coloro che
presenteranno legittimamente delle osservazioni, coerenti rispetto ad una
variante che risponda alle esigenze della collettività, affinché sia resa possibile la costruzione di una abitazione per sé o per i figli; il bisogno di chiarezza e trasparenza nasce dal timore verso
quelle osservazioni che celano un interesse personale e particolare, come ad
esempio vendere un terreno ad un prezzo più alto: un terreno che aumenta di valore solo per effetto di una delibera si
chiama operazione immobiliare, che chiaramente va sempre a favore di pochi
eletti.
Al contrario, chi amministra è chiamato a fare gli interessi della collettività, di tutti cittadini e di tutti i figli: l’azione amministrativa deve sempre tendere a garantire i servizi, l’occupazione, il riconoscimento della pari dignità.
Una “piccola” variante, come la definisce la maggioranza, carica di tutte le osservazioni che
saranno prodotte, da palla di neve si trasformerà in valanga!
Ci preme, sin da adesso, sottolineare un aspetto: già dal momento dell’adozione da parte del Consiglio comunale dovrà essere corrisposta l’ICI sul valore del terreno, poi si dovrà sperare che la Provincia, che potrebbe pronunciarsi dopo il 7 giugno 2009, data
delle elezioni comunali, non decida nuovamente di “congelare” il tutto.
Ma cosa importa….il vostro “diritto di voto” lo avrete esercitato, avrete contribuito ad arricchire il bilancio comunale con
il pagamento dell’ICI…..meglio di così non poteva andare!
IL GRUPPO DI OPPOSIZIONE
“UNITI PER INTRODACQUA”
Introdacqua , 27 dicembre 2008
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