Al visitatore che viene da Sulmona, attraverso le aspre Gole del Sagittario, Villalago appare all'improvviso, in alto su un ripido sperone, a 930 m. s.l.m. Al
di sotto, tra folti pioppeti, vi è il Sagittario, che spumeggia
impetuoso, e il Lago di San Domenico, dalle acque limpide e verdi come una
malachite, meta preferita dai pescatori di trote. Lo
stupore per quelle case, allineate su precipizi e dirupi, svanisce di lì
a breve, perché il paese poi scivola e si adagia sulla ridente valle,
dove sorgono i suoi laghi. Primo
fra tutti, per la sua estensione e bellezza, il lago di Scanno, situato in
massima parte nel territorio di Villalago. Poi il Lago Pio, oasi naturale
di uccelli acquatici e meta di bambini e di quanti amano la natura,
circondato da un prezioso e ricco arboreto. Dalla
piazza principale il paese si arrampica ad anfiteatro in una suggestiva
sequenza di gradinate, vicoli e piazzette, circondato da montagne con
boschi di cerri e faggi. Salendo
su per le scalinate, s'accede al cuore del paese, dove le vestigia antiche
della sua storia pulsano ancora di vita. S'incontra subito la Chiesa
Parrocchiale, di stile Romanico-abruzzese. Vi si conservano un dipinto in
tela del 1521, raffigurante la Madonna del Rosario, e l'altare di San
Domenico: prezioso monumento del VI sec.
Salendo ancora, si giunge alla "Porticella", dove
anticamente era sita una piccola porta che dava l'accesso all'abitato.
Inoltrandosi, c'è il vecchio Municipio, costruito nella seconda metà del
1800, dove sorgeva la Chiesa di San Giovanni Battista. La torre campanaria
venne trasformata in torre civica e dotata di orologio nel 1887. Da qui si
arriva al Palazzo della Cancelleria (XVI sec.), sede dell'antica Università,
attualmente adibito ad abitazioni. Sono
ancora visibili i resti di bifore e gli architravi in pietra. A
pochi metri c'è uno dei "Suppuort", le antiche porte che
venivano sbarrate per la difesa da eventuali incursioni. I
vicoli, le scalinatelle, gli archi, le case dal sapore antico, creano
struggevoli atmosfere d'incantamenti, che diventano sempre più pressanti
man mano che si sale per arrivare alla parte più alta del paese. Dopo la
Torre della Libertà (XVI sec.), simbolo delle lotte sostenute
dall'Università contro i Belprato di Anversa, vi è ancora un altro
"Suppuort", con tre entrate, e poi una piccola corte per
accedere alla chiesetta della Madonna dell'Addolorata, di cui si celebra
annualmente e solennemente la festa, con una caratteristica e struggente
processione serale. A
pochi passi più a monte, troneggia il "Torrione", che servì da
prigione e da torre vedetta sin dall'epoca dell'occupazione longobarda. Nel
discendere dal versante opposto si giunge all'Arapezzana, dove è situata
la chiesetta di San Michele, costruita, forse, dai Longobardi stessi,
quando occuparono l'importante postazione del Monte Argatone. Lasciando
Villalago, e andando verso Villalago Riviera, a pochi passi dalla piazza
s'incontra la Chiesa di Santa Maria, fatta costruire dai monaci di San
Pietro in Lago e ristrutturata, con alcune modifiche, nel 1575. Villalago
Riviera è l'abbraccio e la continuità tra Villalago e il suo lago, il
Lago Grande, che in epoca più recente prese il nome di Lago di Scanno. A
tutto questo si uniscono una cordiale ospitalità, un ambiente pulito ed
integro, aria pura, acque limpide e una cucina tipica e genuina. |