CENNI STORICI La Valle del Sagittario (del Flumen Frigidum) anticamente era conosciuta con il nome di Fluturnum, originato da un pago omonimo, situato nei pressi di Villalago. Non è storicamente appurato quando abbia preso il nome di Sagittario. Certamente in epoca molto lontana. Si pensa, comunque, che il nome gli sia derivato dal suo correre veloce come una freccia. La Valle fu abitata fin dall'età storica dai popoli Peligni, di stirpe sabellica, descritti come gente di grande robustezza e di virile coraggio; erano celebri per la loro austerità e per il saper camminare in luoghi scoscesi. Nella guerra contro Roma si distinsero per il coraggio e la destrezza nel maneggiare l'arco e la fıonda. Sconfitti nella Guerra Sociale del 90 a. C. tutta la Valle entrò nell'orbita romana. Sulmona, la città natia di Publio Ovidio Nasone, il poeta degli Amores, divenne il centro più importante di tutta la regione peligna. Tombe, monete, epigrafi, frammenti scultorei, resti fittili, impronte, testimoniano la presenza romana nella Valle del Sagittario. Fluturnuın, Betifulo e Iovana furono i centri più noti. Dopo la caduta dell'impero romano la Valle cadde sotto la dominazione dei Longobardi, retta dal gastaldato di Valva, sotto la denominazione del Duca di Spoleto. Anche con i Franchi si seguitò a far parte del ducato di Spoleto, fin quando il territorio non subì la suddivisione in contee. Nel 1017 erano conti di Valva: Berardo, Todino e Rondisio. Li ricordiamo perché furono loro che donarono al monastero benedettino di S. Pietro in Lago ricche possessioni, tra cui il Lago di Scanno, allora Lago Grande per distinguerlo da altri più piccoli situati nella zona (di questo vi parleremo in un capitolo a parte). Durante la conquista Normanna i signori della nostra Valle erano i conti Borrello, discendenti dei conti di Valva, che presero il nome di Di Sangro, dopo aver occupato il territorio di Castel Di Sangro. Dopo i Normanni, abbiamo gli Svevi, gli Angioini, gli Aagonesi... insomma la nostra Valle seguì i cambiamenti e le vicende legati al Regno delle Due Sicilie e poi al Regno di Napoli. È chiaro che qui da noi i nuovi assetti politici si fecero sentire in forma attutita, mentre vennero avvertiti in maniera forte i cambiamenti del potere feudale locale. Intanto, a partire dal secolo XI, ci fu un consistente flusso migratorio di genti, che nella nostra Valle cercavano riparo dalle continue invasioni straniere e così si ebbe la nascita degli attuali paesi. Nel 1247, morto Rinaldo I dei Di Sangro, il territorio della Valle venne diviso tra i suoi tre figli: a Berardo andarono Bugnara e Frattura, a Todino II Scanno e Castrovalva e a Rinaldo II Anversa. Villalago restò sotto il convento di San Pietro del Lago, anche se i Di Sangro accamparono delle pretese per esercitarvi i loro diritti. A Todino II successero i figli Berardo II e Margherita. Alla morte di Berardo (1284) il patrimonio passò alla sorella che lo portò in dote a Cristofaro d'Aquino. I D'Aquino tennero Scanno e Castrovalva per ben due secoli. Siamo in un periodo di guerre continue e le popolazioni seguivano i destini dei loro feudatari che appoggiavano ora l'uno ora l'altro contendente. Le spese di guerra, naturalmente, impoverirono i nostri paesi e alcuni borghi scomparvero. tra questi Collangelo e Iovana: gli abitanti si trasferirono in più riprese a Scanno o altrove. La nostra storia, quella unitaria della Valle, si ferma qui. Le vicende future seguiranno gli indirizzi propri dei singoli paesi, che vi presenteremo negli appositi links. |