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Piazza Roma: facciata rinascimentale della Chiesa
Madre (particolari: timpano, rosone, medaglione), un gioiello
architettonico, di scuola locale, prototipo di molte chiese costruite
all'epoca nelle zone e nelle regioni vicine. Municipio con annesso Centro Polivalente: si
sale la bella scalinata che porta al Centro, nelle cui sale c'è una
mostra permanente iconografica. Castello: ancora qualche passo in salita e ci
si trova nella vasta area del Castello, sede nel 1500 di una prestigiosa
Accademia di Cultura, luogo di incontro e di soggiorno di famosi artisti,
scienziati e letterati, immortalato da Gabriele D'Annunzio ne "La
Fiaccola sotto il Moggio". Si
passa a fianco della Torre e si
entra nel quartiere Palazzo. Qui
si ipotizza che sorgesse la casa natale di Fra Pietro d'Anversa, della
famiglia Bernardi, Vescovo di Sulmona dal 1330 al 1333, già Vescovo di
Carinola (CE), e quelle dei sacerdoti Don Onorato Agnitti, Don Francesco
Agnitti e Don Domenico Incorvati, iscritti alla Carboneria. Da
vedere un magnifico portone di una casa nobiliare: il paese ha diverse di
queste case, appartenenti ai notabili di corte. Si
prosegue costeggiando le mura normanne e s'incrocia la statale con la
magnifica passeggiata che consente di ammirare le "Gole del
Sagittario" e le montagne che, secondo la leggenda, furono territorio
di caccia di Turno, re dei Rutuli. Via Porta Maggiore: si
scende lungo la carrozzabile, che taglia in due Via degli Archi e si
imbocca Via di Porta Maggiore con le Case
dei Lombardi, edificate dai Maestri comacini tra il 1480 e il 1520. Bellissimi
i vicoli medioevali che si diramano da questa via, bellissimo il portone
del 1666 sul cui architrave sono scolpite figure simboliche, riferite al
Culto di San Domenico Abate: il serpe, il pesce, la spada, i ferri di
mula. Belvedere: è stato ricavato dal crollo di un
gruppo di antiche case dei Lombardi. Da questo terrazzo si ha una
bellissima veduta delle sorgenti di Cavuto, dell'oasi del WWF, della
frazione di Castrovalva, avamposto dei Peligni. Largo di Porta Pazziana: a
poche decine di metri la bella piazzetta con l'antica porta che le dà il
nome. In una rientranza, sotto la cornice di una finestra di un vetusto
edificio, si scorge l'emblema di un cavaliere templare: la Croce
di Gerusalemme. Si
torna verso il centro del paese. In una abitazione risalta ancora il
profilo di una bifora. Più
sù un bivio: la visione del fiume che scorre nella Valle della zona Fornaci,
ricca di argilla figulina. Altra casa signorile con un fregio sul
portone ed infine il portale della chiesa di,
San Marcello, di stile tardo‑gotico, con influssi rinascimentali
nella lunetta, l'agnello lombardo e lo stemma del feudatario sulla
facciata. A
breve distanza, da un cancello, un altro scorcio panoramico: il quartiere dei vasai, la centrale idroelettrica e, oltre il Rio della
Pezzana, il piccolo convento dei
monaci benedettini che all'interno riserva cose interessanti. Poi
di nuovo in Piazza Roma, dove termina questo itinerario fra storia, arte,
cultura. |