DIARIO DELLA NAVIGAZIONE LUNGO IL FIUME NILO
In visita alle città e ai siti archeologici della civiltà egizia
LUXOR - Oggi, 1 Marzo 2009, è domenica e siamo a Luxor. E' l'ultima giornata del nostro viaggio in Egitto. Non abbiamo impegni in programma, per cui decidiamo di andare a visitare la città. La nostra motonave è ancorata a 13 chilometri di distanza. Chiediamo al "concierce" di chiamarci un taxi. Arriva dopo pochi minuti. La macchina non è delle più nuove, ma questa è solo una nota di cronaca. Il tassista, oltre alla sua lingua, parla l'Inglese. Con le nostre riminiscenze scolastiche imbastiamo un dialogo per fargli capire dove portarci e dove deve venire  a riprenderci.  Ci lascia al centro, vicino all'area archeologica del tempio di Ramesses II. Sono le ore 9,00. La città è già un via vai di macchine, soprattutto lungo la strada che costeggia la riva occidentale del Nilo. Ci incamminiamo verso l'interno. La giornata è bella. Siamo spesso avvicinati dalle carozzelle, guidate da uomini, vestiti con il caratteristico abito egiziano, la galabeya, che ci invitano a salire. Rifiutiamo cortesemente, decisi ad andare a piedi. Lungo le strade non c'è molta gente. E' domenica. La città è divisa in due: ci sono i Musulmani che tengono i loro negozi aperti (per loro il giorno di riposo è Venerdì), mentre i Cristiani seguono il precetto festivo la Domenica. In Egitto le due religioni hanno uguale riconoscimento e libertà di culto. Luxor, l'antica Tebe, è un grande centro agricolo e industriale di 200 mila abitanti, ma la maggiore ricchezza le viene dal turismo. L'antica Tebe, la capitale del Nuovo Regno, racchiude i siti archeologici più antichi e interessanti. Lungo la strada incontriamo alberghi e ristoranti dall'architettura moderna ed europea. E' attraversata da tre vie principali, intersecate da altre secondarie, di cui molte ancora non asfaltate. Più si va verso l'interno, più le case assumono l'aspetto modesto e densamente abitate. Dopo aver camminato a lungo, senza una meta precisa, ci dirigiamo al "suq", situato nei pressi dell'area archeologica. E' una lunga strada, pulita e ben tenuta, con bazar in ambo i lati, ricchi di mercanzia tipica dell'Egitto. Anche qui, pressati ad ogni passo, lasciamo il nostro contributo con alcuni acquisti. Intanto l'ora del ritorno è vicina. Alla rotonda dei giardini pubblici, a pochi passi dal Nilo, ci aspetta il nostro tassì. Dopo venti minuti siamo alla "Tower Prestige".
Nel pomeriggio, dall'ultimo ponte, guardiamo malinconicamente il Nilo, che scorre verso il Mediterraneo, e la montagna di Gurma, custode della Valle dei Re. Al tromonto il sole ci offre ancora una volta lo spettacolo dei suoi rossi raggi che si rflettono sul Grande Fiume. Domani, alle ore sette, all'aeroporto di Luxor ci aspetta l'areo per il Cairo, dove c'è la coincidenza per Roma.