DIARIO DELLA NAVIGAZIONE LUNGO IL FIUME NILO
In visita alle città e ai siti archeologici della civiltà egizia
EDFU - Siamo ad Edfu, una cittadina a sud di Luxor. Dopo una lunga navigazione, la motonave ha attraccato all'alba sulla riva sinistra del Nilo. La sveglia è alle ore sei per essere al Tempio di Horus il più presto possibile. Quando lasciamo il nostro albergo galleggiante il sole è gia all'orizzonte e indora tutto ciò che ci circonda. Il tempio è a qualche chilometro dall'approdo. Non vediamo i soliti pullman turistici, ma una fila di carrozzelle, dove salgano i tanti turisti, arrivati dalle altre motonavi. E' questa una trovata di grande civiltà. Immaginiamo cosa sarebbe stato una lunga fila di pullman in corsa per le strade di Edfu! Invece, ci aspetta una piacevole passeggiata su un calessino, trainato da un docile cavallo, che il suo padrone sprona, chiamandolo "Shumacher". Lungo la strada incontriamo alcune ragazze che vanno a scuola e i carrettini dei contadini che si recano al lavoro. Dopo un buon quarto di ora arriviamo in un grande piazzale, dove la corsa ha termine. Ci appare illuminato dal sole il Tempio di Horus, la divinità a forma di Falco. A prima vista stupisce il quasi perfetto stato di conservazione della facciata. Risale al 147 a.C. Tutti i siti archeologici egiziani nel corso dei secoli sono stati ricoperti dalla sabbia e si deve proprio a questo il loro stato di conservazione. Due grandi falchi di granito nero proteggono all'ingresso il tempio. Dall'immenso portale si accede al cortile interno, delimitato da 32 colonne con capitelli palmiroformi. Attraverso il pronao si arriva al santuario, dove in in diverse cappelle di granito sono custoditi gli oggetti di culto. In quella centrale è custodita la barca sacra dove veniva posta la statua di Horus per il suo viaggio verso Dendera. La nostra guida, Sobi, ci racconta, "leggendo" i grafiti che ogni anno si svolgeva una cerimonia in cui la statua di Horus veniva posta su una piccola barca e trasportata da portatori fino al Nilo in una grossa imbarcazione che la conduceva verso la città di Dendera, da dove un'altra imbarcazione con la statua della dea Hathor, moglie di Horus, partiva per il percorso inverso. Le due divinità s'incontravano a metà percorso. Tutto il tempio è circondato da un alto muro di cinta. Dopo la visita torniamo dal nostro "Shumacher" che ci riporta sulla motonave. Il cocchiere ci chiede alcuni euro per la biada del cavallo. Parla un italiano comprensibile e ci dice che per il servizio l'organizzazione turistica dà poche lire egiziane, per cui "la mancia" per il cavallo è quasi obbligata.