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DIARIO DELLA NAVIGAZIONE LUNGO IL FIUME NILO
In visita alle città e ai siti archeologici della civiltà egizia
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LUXOR - EDFU - La motonave "Tower Prestige" ci aspetta per lasciare gli ormeggi e partire in
direzione di Edfu, a sud di Luxor, dove approderemo la mattina seguente,
risalendo il Nilo. E' martedì, 24 Febbraio. La giornata è calda. Essendo ancora in inverno le temperature non vanno oltre i 24 gradi.
Appena dopo il pranzo ci vestiamo adeguatamente per un bel bagno di sole e per
goderci la visione delle due rive del Fiume, diverse fra loro. Quella
occidentale ha le montagne che gli corrono lungo tutto il percorso, mentre la
riva orientale spazia nelle piantagioni di canna da zucchero e nei bananeti,
prima di confondersi con il deserto libico. Sono le ore 15. Lungo il percorso i
piccoli villaggi ci portano la voce dei vari muezzin, amplificata dagli
altoparlanti, che dai minareti delle moschee invitano alla preghiera. La
motonave ha una velocità di crociera, quindi rompe dolcemente le acque del Nilo. Non è l'unica, perché da Luxor ne sono partite tante altre, ed altre ancora riscendono il fiume. Le
piccole barche dei Niloti non si fanno intimorire e da una riva all'altra
seguitano nelle loro attività quotidiane. Di tanto in tanto incontriamo delle chiatte, che trasportano la
canna da zucchero per i zuccherifici o pietre per le diverse costruzioni. Sulla
riva destra corre una ferrovia e una strada carrozzabile, che si nasconde e
riappare in continuazione. Nel suo percorso il Nilo forma di tanto in tanto
delle piccole isole, dove dimorano diverse specie di uccelli. I pensieri,
essendo sdraiati comodamente al sole, corrono ai vari monumenti e siti
archeologici visitati durante la mattinata. Essi sono ben curati e i custodi,
nel loro caratteristico abbigliamente, provvedono in continuazione a
raccogliere quanto "distrattamente" lasciano cadere i turisti. Nei piazzali
antistanti ci sono punti di vendita dei vari souvenirs. Ciò che infastidisce, d'altronde come in Italia, è la presenza dei venditori abusivi. che vendono tutto, o quasi, ad un euro. Sono
comunque delle persone educate, che rispetta no i turisti, qualunque sia la
loro nazione di provenienza. La motonave nel tardo pomeriggio comincia a
rallentare. Ci accorgiamo che si è allineata alle altre e poi la sosta. La guida ci informa che siamo arrivati
alle chiuse di Esna, costruite per superare il dislivello del fiume, dove passa
una motonave per volta e nei tempi stabiliti dal riempimento e svuotamento
della chiusa. Le imbarcazioni in sosta sono tantissime. Nel frattempo
assistiamo ad un insolito spettacolo. Dalla riva opposta ci raggiungono diverse
barche, che sciamano attorno alle motonavi. Sentiamo dei richiami continui e
affacciandoci notiamo tanti mercati galleggianti, che reclamizzano la loro
merce, richiamando con urla l'attenzione dei turisti. La merce agli interessati
viene lanciata, avvolta su sacchetti di cellofan, sul ponte della nave. C'è spesso una contrattazione vera e propia. Tutto termina con il calar delle
tenebre, quando la motonave finalmente, dopo due ore di sosta, s'immette sulla
chiusa. La navigazione proseguirà tutta la notte per essere a Edfu la mattina successiva.
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