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INTERVENTI DEI NOSTRI LETTORI
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Ciao Roberto,
come sai ho apprezzato molto e fin dall'inizio, questa iniziativa!
Di seguito alcune personali considerazioni delle quali, non ho dubbi, saprai farne buon uso.
Condivido molte delle affermazioni contenute negli interventi pubblicati! Tutti
auspicano lista unica, aggregazione,
uniti per ... A mio avviso, ammesso sia possibile, questo non basta, non è sufficiente.
Un' amministrazione che vuol guidare la comunità villalaghese a venir fuori da questa delicata e complessa realtà , per avere il mandato e la fiducia degli elettori, deve anche esplicitare le modalità operative, in altri termini deve comunicare alla comunità stessa, cosa vuol fare e in che modo!
Partendo da questa personale convinzione, credo che la via giusta sia quella di
cercare aggregazione e consensi sulla base di un progetto.
Un progetto che dia risposte concrete su: sviluppo economico, servizi istituzionali, disoccupazione giovanile, disagio
sociale, legalità, ambiente, sinergie con i comuni e più in generale con gli altri EE.LL., innovazione tecnologica, ecc.
Ritengo che sulla condivisione di obiettivi specifici, tangibili, evidenti, la
possibilità di superare vecchi attriti, individualismi e interessi di parte, sia più facilmente raggiungibile.
Se sappiamo cosa si vuol fare, forse riusciamo a individuare anche chi può farlo! Cordiali saluti
Gatta Dott. Carlo
(3 - 2 - 2011, ore 18,36)
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Gentile Direttore,
vorrei dire la mia sulle nuove elezioni del sindaco di Villalago.
Il mio punto di vista è quello di una donna che vive una realtà molto dura in una città come Milano.
Mi ritengo una Villalaghese fuori sede per il bene che nutro per questo
meraviglioso paese che mi ha visto crescere come persona e a cui tanto devo in
soddisfazioni personali.
Mia mamma ha vissuto moltissimi anni, con suo marito, a Villalago che amava
quanto me, quando si è ammalata gravemente ho fatto una richiesta di ricovero presso la casa di riposo del paese, ma mi è stato negato l’accesso.
Io vivo sulla mia pelle una situazione durissima, il comune di Milano fa poco o
niente per aiutare i cittadini che hanno dei problemi seri da affrontare.
Il ceto medio è assolutamente invisibile per la signora Moratti.
Anche a lei si ripropone la questione rielezioni e spero, dato il clima di
terribile nefandezza politica nazionale, non venga saggiamente rieletta.
Voi che leggete penserete: ma a noi che importa del sindaco di Milano?
Eppure un SINDACO deve assolutamente avere in testa i suoi concittadini, le loro
difficoltà, l’ascolto dei loro problemi e se necessita l’aiuto alle famiglie.
La questione MORALE è di fondamentale importanza, visto il clima attuale, quindi mi auguro che il
nuovo Sindaco sia una persona ispirata e caritatevole, una bella persona a cui
i cittadini siano affezionati e grati.
Io ho ravvisato in Cesidio, l’attuale Sindaco, un precursore di questi principi e gli auguro ogni bene oltre
che ringraziarlo pubblicamente per quello che ha fatto per mia mamma Teresa,
lui c’era quando ho avuto bisogno!
Cari saluti a tutti.
Mariella Grossi
(3 - 2 - 2011, ore 11,29)
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EGREGIO DIRETTORE
Ho letto delle "chiacchere in piazza" circa le passate esperienze come candidati
nelle precedenti elezioni, e se le abbiamo dimenticate oppure no. (L’intervento è riportate nella rubrica, “I lunedì del direttore” del 31.1.2011, ndr). Se per dimenticare si intende non avere più rancori, allora io personalmente le ho dimenticate.
Se per dimenicare si intende non conservare giudizi ed opinioni sulle persone
coinvolte, allora mi chiedo come si possa dimenticare.
La vita di ognuno di noi è fatta di incontri (anche scontri), di valutazioni sulle persone e sui loro
comportamenti, di scelte conseguenti e di idee. Questi fatti e circostanze
nessuno le può dimenticare.
Domenico Ciancarelli
(31 - 1 - 2011, ore 12,24)
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Egr. Direttore
Vorrei riproporre alcune nostre idee esposte nel numero 1 del 14 febbraio 1993
di Vita di Paese. Il titolo era: UNITI PER VILLALAGO di Carlo Galante e Cesidio
Grossi.
"Pensare prima di tutto al paese", questo diciamo sempre e comunque a tutti,
anche se poi resta difficile tradurlo in pratica, ci spiace, anche se non lo
ammettiamo, che siano altri a far bene. Raccogliendo ancora una volta questo
pensiero-esortazione di tanti cittadini abbiamo fatto affiggere nelle bacheche
della piazza un documento nel quale invitiamo tutti a prepararci a dare
un'Amministrazione Comunale al paese frutto della più ampia partecipazione popolare. (omissis) Dar vita a due o più liste, in un paese come il nostro che può contare su poche persone disponibili a farsi carico di tale compito di servizio
comune, significa solo ed esclusivamente far venir meno forze utili oltre al
riproporre probabili schieramenti antagonisti con tutte le ben note conseguenze
negative (omissis). Insomma, gent.le direttore si proponeva una lista unica, quindi, da questa parte si sfonda una porta
aperta. Quante volte ho proposto la lista unica: 1975-1980-1985-1988-1993!
Ma c'era il partito e gli uomini di partito che mi dicevano: "Niente in
contrario alla tua persona, ma devi stare sotto il simbolo". Ebbene non mi sono
piegato mai al simbolo imposto. Rispondevo sempre: "niente in contrario per le
vostre persone, ma togliamo il simbolo di partito".
Mi sono sempre battuto per raccogliere il consenso per la formazione di una
lista unica ma forse ero troppo avanti coi tempi, o eravamo le persone
sbagliate a proporla. Voglio ancora precisare che Felice Gentile nel numero del
10 aprile 1993 di Vita di Paese addirittura consigliava anche i nomi di
un'ipotetica lista. Oggi ci si riprova, ma ci sono le condizioni? Felice ha
ragione bisogna fare comunque una lista di alto livello, ma ci sono le persone
che si vogliono impegnare? Molte cose sono cambiate sia a livello di leggi Amministrative che di funzioni Comunali. Penso, però, che chi andrà ad amministrare dovrà pensare anche all'Unione dei Comuni o almeno dei servizi di Valle, ma anche qui
sia io che il precedente Sindaco ci siamo battuti per unire la Valle. Oggi
siamo ufficialmente associati per un progetto di marchio di Valle unico,
purtroppo però adesso ci si dice: "Non ci sono soldi, vedete di fare un progetto più ampio" e si ipotizza l'associazione di ben 39 comuni dalla Valle Peligna a
quella Subequana all'alta Valle del Sangro. Sarà possibile o è solo un allungare i tempi per non far niente?
Mi scusi se sono stato prolisso, ma tante altre cose potrei dire, ma sarà per un'altra volta. Ed infine non ricordiamoci del Comune solo ogni 5 anni!
Cesidio Grossi (Sindaco di Villalago)
(28 - 1 - 2011, ore, 22,14)
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Egregio Direttore,
prendo atto della tua iniziativa ed accolgo con favore il fatto che vi siano
state delle adesioni via internet.
Tu sai quanto me l'impegno che abbiamo messo tanti anni fa per costruire
un'alternativa alla guida del paese e le traversie, anche giudiziarie, patite.
Per tanti versi questa è ormai acqua passata e mi trova d'accordo l'dea di verificare la possibilità di una lista unitaria. Il fatto che i nostri paesi siano ormai in "formato
ridotto" impone uno sforzo prioritario di coesione che deve essere perseguito
con coraggio.
Da parte mia l'impegno a sostenere una ipotesi di tal fatta: chi ha
un'esperienza da portare all'interno dell'Ente Pubblico deve essere sostenuto,
mentre le logiche familiari e settarie sono deleterie ed impoveriscono
ulteriormente il tessuto sociale dei nostri paesi, rendendo le amministrazioni prive di risorse umane e professionali oggi indispensabili per la corretta
gestione della cosa pubblica.
Cordialità ed in "bocca al lupo".
Domenico Ciancarelli
(28 - 1 - 2011, ore, 20,15)
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Volendo contribuire anch’io al dibattito in corso sulle future elezioni amministrative a Villalago, penso innanzitutto che l’idea del Forum sia vincente perché “verba volant”, ma le opinioni scritte, come quelle degli amici Pasquale e Felice, rimangono.
L’idea di una lista unitaria, non solo nella forma, ma anche e soprattutto nello
spirito, che superi lotte di trincea e diatribe personali, serpeggia da almeno
un ventennio, come giustamente ricorda Pasquale, ed è ora controproducente, penso, perdersi nei perché e nei percome non si è mai pervenuti ad una soluzione simile.
Meglio con queste premesse guardare avanti, concretizzare finalmente questo
percorso, per ora solo a livello di proposta, e pensare a “fare squadra”, cioè quello di cui oggi Villalago ha veramente bisogno.
Solo una piccola annotazione: oggi, ritengo giustamente, l’amico Roberto Grossi richiede il parere dei residenti fuori sede. Ricordo però articoli e opinioni, i cui autori ora mi sfuggono, in cui veniva attribuito
solo a coloro che “calpestavano ogni giorno il suolo di Villalago” il diritto di occuparsi dell’Amministrazione.
Se questa è ancora l’idea comune, allora è inutile affannarsi; ma se si supera anche questo motivo di divisione, come è giusto che sia, ci troveremmo di fronte ad uno dei segnali che i tempi,
finalmente, stanno cambiando.
Stefano Caranfa
(27 - 1- 2011, ore 11,33)
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Spett.le Direttore
L'iniziativa riportata sul suo sito ad oggetto " Pensiamo ad una lista unitaria", non può che trovarmi d’accordo sulle argomentazioni da Lei rappresentate.
Mi auguro che il Suo tentativo possa sortire miglior fortuna di quello da me
intrapreso 20 anni fa e che sappiamo bene come finì proprio grazie ai personalismi e interessi di parte.
Villalago è un piccolo paese con poche anime. Un paese in cui però è possibile raggiungere ambiti traguardi e realizzare importanti progetti a
condizione che sia unito e che possa contare su una guida certa, coadiuvata da
persone impegnate e responsabili. Troppe volte ci si è divisi, non solo politicamente (come normalmente dovrebbe essere), ma
provocando effettivamente delle vere e proprie diatribe familiari.
Oggi abbiamo l'occasione, oggi abbiamo la responsabilità di costruire insieme un percorso comune. E' un'occasione che per tante ragioni
(che non sto qui ad elencare), non possiamo perdere, è una responsabilità che dobbiamo onorare. Questo è il momento di dare corso al cammino di unità, è il momento di trasformare in fatti concreti tutte le nostre parole.
Per quel che mi riguarda, pur conscio delle difficoltà che si andranno ad affrontare, se l'accordo come mi auguro verrà raggiunto, sarò sicuramente al fianco della nascente coalizione dando il mio modesto contributo
elettorale, scevro, come giustamente sostiene, da qualsiasi screzio o ambizione
personale.
A Lei ed a quanti altri vorranno sostenerLa nella sua iniziativa porgo auguri di
buon lavoro.
Pasquale Ciancarelli
Villalago lì 26/01/2011 (ore 16,36)
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Io da qualche tempo vado sostenendo l'abolizione dei piccoli Comuni, sia perché il costo degli organi politici (Sindaco, Giunta, Consiglio) è elevato, sia perchè il personale politico è numericamente limitato e tende ad essere inamovibile. Spero pertanto che il Sindaco, che si elegerà a primavera, sia l'ultimo primo cittadino di Villalago. Per questo motivo spero
sia il più bravo della storia del nostro paese, tanto bravo da essere il primo Capo di un
Comune più grande.
Fatta questa premessa veniamo al nocciolo della questione. Un piccolo Comune ha
dei compiti istituzionali, quelli che promanano dalla Costituzione e dalle
Leggi nazionali e regionali. Questi compiti attengono al soddisfacimento dei
bisogni dei cittadini. Questi bisogni vanno soddisfatti al meglio, ovvero con
efficienza, efficacia ed economicità. Per far questo il Sindaco si deve comportare come un buon padre di famiglia. L'Amministrazione dei piccoli Comuni devono svolgere, oltre ai compiti previsti
dalle norme e senza trasgredire a queste, compiti di supplenza o di sussidiarietà.
Per esempio, in assenza di una attività propria di albergatori, ristoratori e di affittuari di case vacanze, il Comune dovrebbe fare il marketing turistico. Per svolgere tutte due le tipologie di azioni sono necessarie almeno tre persone che abbiano voglia di attivarsi, intelligenza per ricercare collaborazione di altri soggetti istituzionali ed onestà per anteporre gli interessi della comunità ai propri. Io credo che tre persone con queste caratteristiche tra i Villalaghesi ci siano, ognuno di noi ne conosce
qualcuno. Il problema è come impedire ad altri, che non hanno queste caratteristiche, di partecipare all'elezioni. La soluzione, a mio parere, è di fare una lista che sia più coesa possibile e di lasciare che gli altri facciano quello che vogliono.
Sarebbe bene indicare, prima del voto, i membri della Giunta ed indicare per questi incarichi nomi nuovi.
Felice Gentile
(26 - 1- 2011, ore 11,41)
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