Lunedì 3 Giugno 2024 - San Morando, Monaco in Alsazia

Il tempo... ieri - Giornata piovigginosa sin dalla mattina. Il sole si è fatto vedere al suo sorgere fin quando non è stato coperto dalle nuvole, che hanno portato la pioggia. Temperature in calo: mass. 15,8°; min. 9,1°; attuale 9,6° (ore 23,30).
 
  in primo piano
830esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
240esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas

Gli ultimi attacchi arrivano dopo una pioggia di fuoco che si è abbattuta nella notte tra venerdì e sabato su cinque regioni arrivando fino ai territori occidentali, spingendo Varsavia a far decollare i caccia polacchi e della Nato per «garantire la sicurezza dello spazio aereo» lungo il confine, mentre la tensione resta alle stelle sul fianco orientale dell'Europa. Un missile russo ha colpito le abitazioni di Balakliya, nella stessa regione, ferendo 13 persone, tra cui otto bambini, e distruggendo le case, secondo i procuratori ucraini. Le truppe russe hanno sganciato una bomba su un villaggio del distretto di Izium,
Israele ha "centrato buona parte dei suoi obiettivi a Gaza". Lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, in un'intervista a Abc. "Dal punto di vista militare, Hamas non è più nelle situazione di condurre un attacco come quello del 7 ottobre. Non stiamo comunque dicendo che Hamas è stato spazzato via o che non rappresenta più una minaccia per Israele". Da Rafah quello che è ormai divenuto l'epicentro della guerra, circa un milione di palestinesi sono fuggiti di fronte all'avanzata, sotto copertura aerea delle forze israeliane.

 
 
   il libro del giorno
   marathon degli stazzi
GIOVANNI Pensiero
e Franco Casella vincitori
della Marathon
degli Stazzi
Edizione XXI

Erano in 400 a sfidarsi a Scanno nella Marathon degli Stazzi, ieri domenica 2 Giugno. A vincere la 42 km è stato Giovanni Pensiero, mentre Franco Casella è arrivato primo nel percorso più lungo, quello di 64 km.
E’ stato un giorno di festa in nome delle sport con tanti ciclisti e gente venuta da fuori per assistere alla gara.
È iniziata alla 9,30 con partenza dalla Piazza Santa Maria della Valle. Tutti insieme sono scesi per arrivare al bivio di Frattura. E’ stata la salita a sfilacciare il gruppo, facendo la selezione dei migliori per “arrampicarsi” fino a quota 1817 m. e percorrere l’altopiano di Chiarano-Sparvera e rallegrare gli occhi alla vista del panorama di rara bellezza ambientale. Non è mancato il “Lago del Cuore”, nè tantomeno il centro storico di
Ferzan Ozpetek
Cuori Nascosti

Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po' eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l'artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l'attrice. Inizia così l'ultima opera narrativa di Ferzan Ozpetek, che ancora una volta trasferisce nelle pagine di un romanzo il suo immaginario potente, colmo di spunti autobiografici e suggestive citazioni di suoi film. Una casa fascinosa nel centro di Roma piena di presenze e memorie del passato, una porta chiusa da troppo tempo, una stupefacente collezione di quadri, un amore appassionato e poi negato, come un cuore nascosto che ha smesso all'improvviso di battere, sono solo alcuni degli elementi di questo romanzo di formazione che è anche un noir dell'anima, una celebrazione del talento e del processo creativo, e un'indagine profonda sul dolore della perdita. Attraverso un sorprendente mosaico di appunti, bozzetti, foto, testimonianze di vita, Irene impartisce ad Alice una sorta di educazione sentimentale mentre la ragazza muove i primi passi nella Roma del 1990, tra l'animato quartiere di Campo de' Fiori e gli studi cinematografici De Paolis e di Cinecittà, impegnata tra lezioni di recitazione e provini, nuovi amici, incontri pericolosi e amori inattesi. Fino a una rivelazione che cambierà la sua esistenza. Dopo il bestseller Come un respiro , Ozpetek torna a indagare con delicatezza i sentimenti femminili mettendo al centro le aspirazioni di due donne intimamente connesse tra loro, nonostante la lontananza nel tempo e nello spazio: una ragazza ancora in cerca della propria identità e una donna che non si arrende al destino.
Scanno. Una gara iniziata con la minaccia di pioggia, che a tratti è caduta sui corridori, ma senza impensierirli.
A fine gara tutti hanno “magnificato” il percorso, ritenuto uno dei più belli del Centro Italia.
Complimenti al “Presidentissimo”, Mario De Vincentis (Adao) e ai tanti volontari che hanno lavorato per l’ottima riuscita della manifestazione.
 
   abruzzo
Un attore abruzzese
in uno spettacolo
di spada giapponese

Edoardo Sferrella, attore di origini abruzzesi, ha impresso il segno a Tsukishima con la sua interpretazione di Uesugi Kagekatsu, leader del clan Yonezawa, nello spettacolo "Cage", dedicato alle gesta del samurai Keiji Maeda. La performance, orchestrata dalla compagnia di spada teatrale Katana-ya Ichi, ha evidenziato le notevoli capacità recitative di Sferrella e il suo profondo rispetto per le tradizioni giapponesi delle arti marziali e del teatro.
Nel ruolo di Uesugi Kagekatsu, Sferrella ha affrontato temi di lealtà, strategia e onore, pilastri della cultura samurai. La sua interpretazione è stata apprezzata per l'autenticità emotiva e la precisione storica, rafforzando la sua reputazione come attore capace di connettere il pubblico con la storia giapponese.
Con esibizioni già realizzate in Europa, America ed Egitto, il desiderio di Sferrella di introdurre la compagnia nel panorama culturale italiano potrebbe arricchire la scena culturale locale e stimolare scambi artistici tra Italia e Giappone.
 
   cultura
A PESCARA OMAGGIO
A FRANZ KAFKA
NEL CENTENARIO
DELLA MORTE

Da un rapporto abbastanza attendibile del primissimo Novecento, quando Franz Kafka era nel pieno della sua creatività, risulta che ben centoquaranta erano gli scrittori di lingua tedesca che animavano la scena culturale e letteraria praghese. Moltissimi, se consideriamo che in quegli anni solo diecimila dei 450.000 abitanti della capitale boema erano tedeschi e 25.000 erano gli ebrei, che però in maggioranza si servivano della lingua ceca. Anche se allora pochi lo conoscevano, ora su tutti svetta - a parte il poeta Rainer Maria Rilke - Franz Kafka, sicuramente uno dei massimi rappresentanti, se proprio vogliamo dargli una collocazione, del modernismo europeo, insieme, tra i pochi altri, a Joyce e a Proust. Il rapporto di Kafka con la città natale fu assolutamente speciale, come ha scritto Johannes Urzidil, uno dei suoi amici privilegiati: “Kafka era Praga e Praga era Kafka. Niente era mai stato così completamente e tipicamente Praga, e mai più qualcosa poteva esserlo così come accadde ai tempi della vita di Kafka. E noi, i suoi amici, the happy few, noi sapevamo che questa Praga era contenuta nelle opere di Kafka, in particelle minutissime.
Proprio a Kafka e alla Praga kafkiana sarà dedicato il convegno che si terrà il 3 giugno, giorno della ricorrenza del primo centenario della morte, alle ore 18.00, nella fondazione La Rocca di Pescara (Via Raffaele Paolucci, 71), con il titolo “La Praga kafkiana nella memoria e nei libri. Omaggio a Franza Kafka nel centenario della morte”. Dopo i saluti di Ottorino La Rocca, presidente della Fondazione La Rocca e l’introduzione di Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio (che ha ideato e curato l’evento), interverranno Giovanni D’Alessandro, Simone Gambacorta, Enzo Mancini, Marco Patricelli e Marco Tabellione. Verranno, tra l’altro, presentati il romanzo Per amore di Grete di Patrizia Di Donato e il volume Un italiano a Praga di Enzo Mancini. Gli interventi musicali saranno di Beppe Frattaroli (chitarra e voce).
 
   parliamo di cose concrete
CENTRO ITALIA MOTORE
DI RI-CRESCITA DEL PAESE

di Andrea Iannamorelli

Per la verità ero stato tentato di parlare di ieri, di quella che a parere di alcuni, potrebbe essere stata l’ultima “festa della Repubblica” della storia di questo nostro Paese. La festa alla quale siamo stati educati fin da bambini e nella quale siamo cresciuti in questi settantasei anni e più.
La cronaca quotidiana dell’inizio della legislatura regionale, mi offriva, subito, anche gli spunti per riprendere il mio scontato discorso su        
una sanità pubblica regionale indebitata che non può (non sa, non vuole) riempire i vuoti di organico che lamentiamo da sempre, nonché i “balletti” tra i milioni da trovare per ricoprire i buchi di bilancio dell’anno scorso(!). Figuriamoci cosa sarà quando saranno “chiari” quelli del 2024, cioè dell’anno in corso. Addirittura Gatti (presidente della competente commissione regionale) le avrebbe già dette chiaramente, queste cose (“…se vogliamo risanare qualcosa dobbiamo tagliare”); osservazioni alle quali la riconfermata Verì continua a porre “negazioni”. Invece è tutto vero. Anche con l’aiuto del Ministero, per il momento, si è messa la solita “toppa”, addirittura utilizzando fondi ...
 
   corrispondenze
DA AMARENA:
AL DIRETTORE DEL GIORNALE,
MIO CONCITTADINO

CARO DIRETTORE, sono la tua concittadina Amarena. Questa volta sono io a confidarmi con te. Comprendo la tua amarezza per lo stravolgimento “storico” del sentiero che porta dalla coda nord del nostro paese a Prato Cardoso. Non so cosa io abbia a che fare con quel sentiero che non mi appartiene in nessun modo. Gli orsi non hanno bisogno di sentieri, di tracciati. Sanno muoversi liberamente su per le montagne in salita e in discesa. Ogni giorno, in cerca di cibo, percorrono grandi distanze. Hanno un olfatto e un udito molto sviluppati che li guidano verso il cibo o l’acqua quando hanno sete.
A Prato Cardoso non portavo i miei cuccioli per una preghiera a San Domenico, ma solo per dissetarmi, prendendo la Valle di Prato Cardoso o Colle Leone. A ragione, come sostieni tu, nel tuo articolo di sabato 1 Giugno, quel sentiero va chiamato “Sentiero degli eremiti”, perché percorso da questi custodi della chiesetta per venire in paese in cerca di elemosine. Essi fanno parte della storia della chiesetta e della sacra  
grotta di san Domenico. Disconoscerli è spezzare un anello di quella catena che lega i Villalaghesi al Santo.
Caro direttore, tutte queste attenzioni nei miei riguardi da parte del Sindaco di Villalago sono quanto mai inopportune. Sono un’orsa e non ho meriti per ricevere onori. Sono stata uccisa da un umano perché non rispettavo le vostre regole, entrando a predare in ovili e pollai, per dar da mangiare ai miei cuccioli. L’ho fatto anche a Villalago, perché questa era la mia natura. Ora che non sono più di questo mondo vorrei essere lasciata in pace. Non m’interessano tutti questi “onori” che lasciano il tempo che trovano.
Villalago non ha bisogno di Amarena. I suoi problemi non li risolvono orsi e cervi. Occorre una politica seria, non effimera, orientata a fermare lo spopolamento, a creare lavoro per i giovani; una politica che faccia del paese un centro di cultura e non di orsi e cervi, un paese che rispetti la sua storia.
Caro direttore, non ti angustiare, vivi, ripeto ciò che dici sempre, con "cuore sereno e allegra faccia", come consigliava San Francesco ai suoi fraticelli.
La tua concittadina e confidente, Amarena,
 
   scanno
affiancato dal parroco, che ha animato la processione con canti e preghiere. Hanno preso parte tutti i bambini che domenica scorsa hanno ricevuto la prima comunione, con le vesti bianche e cestini di fiori, elevati ad ogni sosta durante la benedizione presso i vari altarini allestiti davanti alla fontana Sarracco, alla Codacchiola, alla Spannella, in Piazza Vecchia, all’Olmo, nella parte alta di Strada Silla, a Porta della Croce, in Via Domenico Tanturri, dove quest’anno la processione ha deviato per discendere lungo Via Don Bosco. Qui, per la prima volta, è stata preparata dalla Pro Loco, con la collaborazione delle suore e dei volontari, una bellissima infiorata, senz’altro l’omaggio più bello e significativo, insieme anche alle tante coperte esposte lungo le strade, al passaggio di Gesù Eucarestia.
La processione
del Corpus Domini
a Scanno con il ritorno
dell’infiorata 

La festa del Corpus Domini, fra tutte le solennità della Chiesa, è indubbiamente la più importante.
Quella di ieri a Scanno, con la processione dopo la celebrazione della santa messa delle ore 18,00, ha visto una larga partecipazione di fedeli. L’ostia consacrata, racchiusa nell’ostensorio e protetta dal baldacchino è stata portata per le vie del paese dal diacono don Cristian Di Sanza,
 
Scanno