Giovedì 2 Maggio 2024 -  Sant'Atanasio, Vescovo e dottore della Chiesa

Il tempo... ieri -  È arrivato IERI maggio CON una giornata di tempo variabile al mattino e piovoso ad intermittenza durante tutto il pomeriggio. Debole presenza dello Scirocco. Temperature in calo: mass. 15,8°; min. 8,3°; attuale 8,5° (ore 23,30).
 
  in primo piano
797esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
197esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas

A Odessa si contano tre morti e tre feriti nel nuovo bombardamento della città sul Mar Nero. Nei giorni scorsi frammenti di missili hanno parzialmente distrutto il castello simbolo della città, chiamato castello di Harry Potter per la straordinaria somiglianza con quello in cui è ambientato il film del maghetto. Non appena la Russia dimostrerà di voler sinceramente negoziare, noi saremo sicuramente lì e credo anche gli ucraini»: il segretario di Stato americano Antony Blinken esprime la disponibilità di Washington a sedersi a un tavolo con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina.
L'esercito israeliano e la polizia hanno sgomberato un  avamposto illegale ebraico in Cisgiordania. Durante l'operazione che ha visto scontri con gli ultrà ebrei, circa 20 di loro sono stati arrestati. L'avamposto illegale è quello di Or Meir, vicino a Ofra, non distante da Nablus, ed è stato costruito su terra privata palestinese.
Coloni israeliani hanno attaccato due convogli umanitari provenienti dalla Giordania che erano diretti a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale della Giordania secondo quanto riportano i media israeliani. 
 
   cocullo
   il libro del giorno
 
La festa di San Domenico
Abate a Cocullo
con il rito dei serpari

Anche quest’anno, ieri 1 Maggio, la festa di San Domenico Abate e il Rito dei serpari, nonstante il tempo incerto, ha richiamato circa diecimila persone tra devoti, studiosi, giornalisti, pellegrini e curiosi.
La piazza antistante alla chiesa parrocchiale ha iniziato ad animarsi verso le ore 10,00 al primo apparire dei serpari, che mostravano orgogliosi il loro “carico” di cervoni. Come da programma, consolidato negli anni: con un rituale semplice ma significativo: accoglienza dei pellegrini, corteo delle ragazze in costume con le ceste dei “ciambellati”, Santa Messa, celebrata dal vescovo della Diocesi, mons. Fusco e l’uscita del Santo dalla chiesa della Madonna delle Grazie per la processione lungo le vie del paese. Il momento più atteso è stato quello della posa dei serpenti sulla statua. Con questo “carico” è stato portato per le vie del paese. A fargli strada, un lungo corteo, con il vescovo, le autorità del paese, i sindaci e i gonfaloni dei comuni della Valle del Sagittario e la fila dei devoti. Dietro la statua i separi con le serpi, rinvenute nei giorni precedenti nelle campagne cocullesi. Tornata in piazza, non è andata oltre per la pioggia insistente. Prima di rientrare in chiesa la statua è stata “svestita” di quei rettili, che verrano poi rilasciati nei luoghi dove sono stati catturati. Pian piano la piazza si è svuotata, tornando ad essere esclusivamente dei Cocullesi.
L’aspetto più studiato e discusso del culto di San Domenico è l'offerta delle serpi. A riguardo sono sorte diverse teorie. Tra queste, quella che ha trovato più credito è "'ascendenza marsa", che fa riferimento all'antico popolo dei Marsi, storicamente noto per la capacità di saper maneggiare le serpi e di conoscere l'arte medica per guarire dai loro morsi, avente la virtù di neutralizzarne il veleno. Di questi e della loro capacità cantò per primo Virgilio nell'Eneide, perché ne scrissero anche Ovidio, Orazio, Silio Italico, Plinio il Vecchio, Aulio Gellio e poi in epoche più recenti Sant'Agostino, Firmico Materno, per arrivare a Ugo Aldrovanti, al Vannucci, ecc.
Per la loro maestria nel maneggiare i serpenti furono chiamati spesso nei martirii cristiani e nei giochi del circo. Secondo la tradizione mitica, appresero l'arte di maneggiare i serpenti e di curare i loro morsi dalla dea Angizia, sorella di Circe e di Medea, che aveva culto nella Marsica, in un tempio circondato da un sacro bosco, Lucus Angitiae, sulle rive del Lago Fucino, che ha dato il nome a Luco dei Marsi.
Gli autori che hanno abbracciato la teoria dell'ascendenza marsa sono molti e tra questi, in anni più vicini, lo stesso Ignazio Silone.
Il prof. Profeta, uno dei massimi studiosi del culto di San Domenico, ritiene che questa teoria sia priva di fondamento e che, molto probabilmente, sia stata portata avanti dal movimento illuminista, teso a scoprire sopravvivenze pagane in alcuni riti della religione
Neige Sinno
Triste tigre

Nella splendida cornice delle Alpi francesi, durante gli anni '90, la famiglia di Neige conduce un’esistenza tranquilla e solitaria.
Tuttavia, dietro le apparenze idilliache si cela una realtà crudele: Neige è costretta a subire abusi ripetuti dal suo patrigno, dalla tenera età di sette anni fino all'adolescenza. Solo nel 2000, sostenuta da sua madre, trova il coraggio di denunciare l'uomo, che viene condannato a nove anni di prigione. Dopo vent'anni di silenzio, Neige riesce finalmente a raccontare la terribile esperienza che ha segnato la sua vita. Non è in cerca di pietà, ma di comprensione e giustizia e ciò che più desidera è poter disinnescare quella che lei definisce "piccola bomba".
Con una delicatezza sorprendente, l’autrice esamina il confine tra potere e impotenza, sfidando il lettore a esplorare le tenebre della mente umana.
Attraverso un viaggio letterario intrapreso tra le pagine dei grandi maestri, da Nabokov a Woolf, ci conduce in un mondo di sopravvissuti che hanno conosciuto il male, hanno trovato la forza di alzarsi, ma che rimarranno segnati per sempre, la cui esistenza è un costante equilibrio tra ombra e luce. In questo racconto non si riflette sulla forza, l'oblio o il perdono, ma sulla costante lotta per rimanere in piedi.
“Triste tigre” è un racconto che trasuda l'intensità e la fragilità di tutto ciò che nasce dalla solitudine e dalla rabbia e che racchiude in sé l’ambizioso, desiderio di far esplodere questo mondo in un milione di piccoli frammenti.
cristiana e spesso senza spiegarne il passaggio. Per Profeta, invece, la base logica del culto non è l'animale serpente, ma il morso di qualsiasi animale velenoso e rabbioso e di conseguenza il dente che morde, che avvelena viene a trovarsi con un altro dente, il dente buono del Santo, al cui tocco guariscono tutti i mali. (Cocullo e Villalago hanno come reliquia un dente molare del Santo) Il dente cura dente sembra essere l'impianto logico di tutto il culto e su cui si debbono avviare tutte le ricerche. Non vi sono prove - sostiene Profeta - per affermare che l'offerta delle serpi sia connessa direttamente con la professionalità ofidica dei Marsi e tanto meno con gli aspetti della loro religione.
Ai tempi odierni il declino dell'agricoltura e della pastorizia ha liberato la gente di montagna dalla paura dei morsi di serpenti e quando si va a Cocullo per assistere al rito dei separi le motivazioni sono tutt'altre.
 
   scanno
A Scanno il mese mariano
con la Madonna del Lago
in parrocchia

Il culto e la devozione per la Madonna del Lago si inseriscono nella storia locale sin dal sec. XVI, quando una statuina di legno della madonnina, scolpita da un pastore, venne posta nella roccia a picco sul lago in un punto pericoloso di quel passaggio, per averne la protezione. Si verificarono dei prodigi che diedero inizio ad una forma di devozione popolare e alla costruzione di un tempietto proprio in quel punto, addossato alla roccia, nel 1702. Il santuario del Lago rappresenta per la tradizione il luogo dove porsi sotto la protezione della Madonnina, che venne consacrata con il titolo di Annunziata. Trafugata nel 1979, quella statuina venne sostituita con un’altra scultura lignea di uguali dimensioni, benedetta nel 1980, che ne mantiene invariato il culto. L’ultimo giorno di aprile viene prelevata dalla sua chiesetta, formando un piccolo pellegrinaggio per riportarla in paese. Il suono delle campane di tutte le chiese ne annuncia l’arrivo in un tripudio di festa.
Martedì scorso, 30 aprile, le buone condizioni del tempo hanno favorito il cammino dal lago e la processione attraverso le strade del centro prima di entrare nella chiesa parrocchiale.
Il punto d’ingresso del paese, nonostante l’espansione edilizia, è da sempre la Codacchiola, dove nel 1955 avvenne la solenne incoronazione alla presenza del vescovo scannese mons. Salvatore Rotolo con il cambio di denominazione in Piazza Madonna del Lago. Quest’anno abbiamo assistito al ripristino di una consuetudine interrotta per vari motivi negli anni passati, fra cui il Covid e ancora prima lo sbarramento della discesa di Sant’Antonio fino all’altezza dell’ex-scuola media. La sensibilità, la cura e l’attenzione per la tradizione da parte del nuovo parroco don Luigi hanno fatto sì che quella sosta, a capo della piazza, rinnovasse il senso e il valore di quella cerimonia. “Mi sento di entrare nel solco della tradizione” ha affermato con una certa emozione trasmessa anche a quanti erano lì raccolti per pregare insieme la Madonna e implorarne la protezione. Una volta in chiesa ai bambini ha poi raccomandato di entrarvi prima di recarsi a scuola per una Ave Maria. La piccola immagine sacra sarà per l’intero mese di maggio in parrocchia, esposta nell’altare della navata di destra, che consente un maggiore raccoglimento.
 
   villalago
Dal Gruppo Politico “Progettiamo Villalago”
IL DISCO ROTTO

Puntuale come la morte, alla minima critica politica da parte di esponenti dell'opposizione, il nostro amato sindaco risponde con un profluvio di contumelie, insulti, allusioni, richiami “a quelli che c'erano prima” (quanti secoli fa?), vittimismo ed errori di sintassi e di grammatica.
Poi si offende se qualcuno glieli fa rilevare.
Il primo uomo politico al mondo che si vanta di aver vinto un'elezione con una maggioranza dell'1% e che insulta quelli che non l'hanno votato, dandogli dei pregiudicati e degli ubriaconi, (come se di pregiudicati e ubriaconi, Sindaco, non ce ne fossero anche fra i tuoi sostenitori...) e ancora, dando la colpa per le “forti tensioni - come lui scrive - all’interno di gruppi, famiglie e/o componenti sociali, ai non territorializzati e ai non consanguinei” (chi sono i consanguinei? ma non sono i genitori, i fratelli e tutti gli altri parenti?).
Dai Fernando, stai tranquillo, alle prossime elezioni mancano due anni, il paese si spopola a vista d'occhio, non abbiamo più neppure la tabaccheria, i giovani sono tutti fuori, chi viene per attività economiche poi scappa (a proposito di amici e anche di qualche ex amico...) ma naturalmente è tutta colpa “degli altri” e comunque Villalago è in pieno
rigoglio, giusto?. Il paese è spaccato, dici, ma tu non c'entri, infatti sono decine i tuoi appelli alla concordia, le tue proposte a chi non ti ha votato per collaborare... solo qualche vendettina: il “locale-palestrina” tolto a Roberto Gatta, la biblioteca, chiusa, chiusissima pur di non farla gestire a Fabrizio, il piccolo rifugio per cani abbandonati chiuso a Lucrezia, le insolenze contro il giornale locale, senza mai riconoscere tutto il lavoro che ci sta dietro, ma tu sei il sindaco di tutti, vero?
Beh, ti diamo una notizia, il paese non è più “spaccato”. Nella Pro Loco ci sono ragazzi di famiglie pro e contro di te, nella squadra di calcio giocano ragazzi di famiglie pro e contro di te, sugli spalti ci sono genitori che manco più si salutavano e che ora hanno ripreso rapporti normali o addirittura cordiali. Ma tu evidentemente non te ne sei reso conto.
Solo pochi ultras si girano dall'altra parte, come fai tu, piuttosto
che salutare.
Promesso: questa è l'ultima volta che ti rispondiamo. Se non tolleri le critiche POLITICHE alle tue scelte amministrative, il problema è tuo, non ci presteremo più al gioco di fomentare le polemiche per evitare di scendere nel merito.
Ne approfittiamo per dirti di farti una passeggiatina al centro storico, ma con la mascherina.
Gruppo Politico “Progettiamo Villalago”
 
   stampa
Libertà di stampa sotto attacco

In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, domani, venerdì 3 maggio 2024 dalle 10 alle 13 a Conselice (RA) si svolgerà la manifestazione ‘Libertà di stampa sotto attacco – Tra bavagli e minacce, quando il potere politico vuole silenziare l’informazione’, organizzata dall’Osservatorio sulla libertà di stampa, Fnsi, Comune di Conselice, Aser e Odg Emilia-Romagna.
«Il lavoro del giornalista - si legge sul sito web dell'Aser - è sempre più difficile. Trovare le notizie non è la parte più complessa. Il lavoro impegnativo arriva dopo, quando si incontrano ostacoli nelle procure che si trincerano dietro la legge Cartabia per non fornire nemmeno le conferme più ovvie”. 
 
   lutti

LUTTO A COCULLO: JACQUELINE NON C’è Più

Il 20 u.s. ha cessato di vivere nella città di Brunoy (Francia), all’età di 83 anni, lasciando profondo cordoglio in quanti la conobbero come una persona discreta, dignitosa, legata al suo caro Tommaso Mascioli che le aveva dato la gioia di mettere al mondo Raffaele, colui che riempiva la loro esistenza con il suo carattere aperto, cordiale, capace di dare loro la soddisfazione di diventare nonni di un bellissimo bimbo, Matteo, al quale erano fortemente legati perché era la ragione di vita per loro e per la cara Julie, degna moglie del figlio Raffaele il quale un brutto giorno venne a mancare nella bufera che avvolse l’intero mondo con il terribile Covid quando ancora non se ne intuiva il grave pericolo …
Ieri, nella chiesa di Lagny sur Marne, Notre Dame des Ardents et Saint Pierre,
le sue spoglie sono state benedette e l’ultimo saluto Le è stato dato dai suoi cari, dai familiari di Julie, dagli amici: ora nello stesso cimitero quelle spoglie troveranno conforto accanto a quelle del suo amato figlio Raffaele nella tomba di famiglia Le Paire.
Al cocullese Tommaso, a Julie, a Matteo, ai familiari ed ai parenti tutti la nostra viva partecipazione al lutto. Nino e Vanna Chiocco

 
Cocullo