Lunedì 22 Gennaio 2024 - San Domenico, Abate

Il tempo... ieri - La neve, caduta sabato scorso, ieri si è sciolta al sole, nonostante la fredda giornata con gradi di calore sotto lo zero. Venti di tramontana. Temperature in calo: mass. 1,8°; min. -5,8°; attuale -2,5° (ore 23,30).
 
  in primo piano
697esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
107esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas

A seguito di un bombardamento russo a Krasnohorivka nella regione di Donetsk, un uomo di 62 anni è stato  ucciso e un altro di 70 anni è rimasto ferito. Lo riferisce 'Ukrainska Pravda' che cita Vadym Filashkin, capo dell'amministrazione statale dell'oblast di Donetsk, su Telegram. All'inizio di domenica, Filashkin ha riferito che un uomo è stato ucciso e un'altra persona ferita a seguito del bombardamento della città di Kurakhove nell'oblast di Donetsk. Kiev rivendica di aver attaccato con droni un terminal di gas nel porto di Ust-Luga, sul Mar Baltico russo, 110 chilometri a ovest di San Pietroburgo. Una fonte ufficiale ha rivelato alla Bbc che si è trattato di un'operazione speciale dei servizi segreti ucraini. 
Netanyahu a Biden: "Israele deve assumere pieno controllo di Gaza". I soldati israeliani hanno trovato un tunnel dove era parte degli ostaggi: in una sala sotterranea, infatti, sono state rinvenute tracce di Dna. Colpite ancora postazioni di Hezbollah nel sud del Libano e Gaza. Un nuovo raid sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, ha provocato almeno quattro morti. In un altro attacco aereo, stavolta contro un edificio di Damasco, sono rimaste uccise almeno dieci persone, tra le quali il capo dell'intelligence in Siria delle Guardie rivoluzionarie, il suo vice e altri due pasdaran. La risposta dell'Iran: "Reagiremo". Hamas è convinto che "Israele sarà costretto a fare un accordo per la liberazione degli ostaggi". Hamas: "Oltre 25mila morti a Gaza dall'inizio della guerra". L'Onu denuncia: "Le operazioni militari di Israele a Gaza hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti. Questo è straziante e assolutamente inaccettabile".
 
  il libro del giorno
 
   villalago
Oggi a Villalago
festa di San
Domenico Abate
e accensione
della “Fanoglia
Cittadina”

La festa di oggi ricorda la morte di San Domenico Abate, avvenuta a Sora il 22 Gennaio del 1031. Monaco benedettino, sacerdote, eremita, riformatore e fondatore di monasteri nacque a Capodacqua di Foligno nel 951. Non visse “extra mundum”, ma in armonia sia con la Chiesa, sia con la società del suo tempo. San Domenico rientra in quel piano di moralizzazione della Chiesa, affidata al movimento monastico benedettino, con la fondazione di monasteri, oratori, cappelle e pievi rurali. Fu un protagonista di rilievo nell’Italia Centro-Meridionale: Abruzzo, Lazio e Molise. In Abruzzo fondò a Villalago il Monastero di San Pietro del Lago, che ebbe sotto di sé ben quindici grance; in provincia di Chieti  la badia di Monteplanizio; nel Molise, in provincia di Isernia, il monastero di San Pietro Avellana; nel Lazio i monasteri di San Salvatore a Scandriglia, della SS. Trinità, di San Bartolomeo e di San Nicola di Mira a Trisulti, di Sant’Angelo a Segni, della Madre di Dio a Sora.
San Domenico curò personalmente questi monasteri: fu Abate per molti anni di San Pietro del Lago,  per quindici del Monastero di San Bartolomeo e venti di quello di Sora, non dimenticando le altre fondazioni a cui non mancava mai di far visita.
Com’era costume dei monaci benedettini, il Santo si dedicava non solo alla cura delle anime, ma anche a quelle del corpo. In molti monasteri dell’epoca vi erano scuole mediche e i frati erano dotti nell’esercitare la medicina. Le infermerie monastiche
Enrica Tesio
I sorrisi non fanno rumore

“Non dovrei dare nulla per scontato, dovrei essere concentrata come un dio, esercitare l’amore in ogni momento, perché l’amore è esercizio di presenza”: questo pensa ogni madre quando rimprovera a sé stessa una défaillance, e questo pensa anche Antonia, detta Toni, brillante scrittrice di libri illustrati, che il suo ex marito chiama mélomamma ma è solo la genitrice affaticata di una figlia preadolescente e non riesce a perdonarsi tutta la stanchezza che ha nel cuore. Ma Toni non molla, ogni mattina si sveglia e affronta una nuova giornata, anche quando il Natale si avvicina con i suoi obblighi di riunioni familiari e tintinnante felicità che per lei suonano in contraddizione. Continuare a correre e stringere i denti, però, non sempre è la strategia giusta: il rischio è di fermarsi all’improvviso e dire la verità tutta insieme. È così che una mattina di dicembre, davanti a una platea di bambini e insegnanti, Toni guarda il buio oltre il cono dei riflettori e dice poche parole che infrangono irrimediabilmente il tabù del Natale. Subito intorno a lei si leva un’ondata di sdegno che attraverso i social diventa una tempesta, capace di travolgere tutto e di scaraventarla indietro, al cuore della sua infelicità: in quel posto dove ciascuno è costretto a guardare negli occhi sé stesso per capire come risalire. Un posto dove si può essere molto soli, ma può anche capitare di incontrare qualcuno come Riccardo, che a Toni ricorda: “A qualcosa serviranno, tutti questi errori”. Fresco come il vento dell’est che porta con sé Mary Poppins, questo è un romanzo di adulti e di bambini, di elfi natalizi e e-mail dirette in Lapponia, di addii, di guai e d’amore, che ci racconta noi stessi, il nostro tempo veloce, le ipocrisie in cui troppo spesso stritoliamo i nostri desideri. Con il suo timbro inconfondibile Enrica Tesio scrive una fiaba metropolitana amara e dolce, capace di farci sorridere.
erano a servizio di chiunque ne avesse bisogno. A San Domenico ricorrevano infermi con ogni tipologia di malattie delle aree montane e tutti ricevevano la guarigione.
Dopo la sua santificazione, avvenuta nel 1104, il culto verso il Santo, con leggende e riti, si diffuse in tutti quei luoghi dove sono le sue testimonianze terrene: a Foligno dov’è nato; a Sora, dov’è sepolto nell’abbazia da lui edificata e dove nella chiesa di San Silvestro si conserva la sua mitra abbaziale e alcuni frammenti del suo corpo; a Villalago, dove sono l’eremo, i resti del monastero di San Pietro del Lago e dove si conserva la reliquia di uno dei sui denti molari; a Cocullo che custodisce un altro dente molare, il ferro della mula del Santo e dove si svolge il rituale delle serpi; a Pretoro e a Villamagna dove si rappresenta la leggenda del lupo ammansito. Al Santo vennero progressivamente attribuiti particolari poteri taumaturgici. Oltre al patronato antifebbrile e antiemorragico, la sua protezione si fece sempre più corrispondente alle aspettative di una società agro-pastorale, soggetta al rischio di vedere distrutti i raccolti dalle tempeste e al pericolo dei morsi degli animali rabbiosi e velenosi. La reliquia del Sacro Dente finisce col personificare lo stesso Santo, per cui tutto ciò che benedice o tocca diviene a sua volta miracoloso. Villalago e Cocullo che lo posseggono divengono i centri cultuali più importanti e soprattutto luoghi dove si corre per avere il miracolo della guarigione.
Nei santuari dov’è custodito, le pareti, gli oggetti e perfino la polvere e la spazzatura sono miracolosi. E tutto il territorio cultuale diviene esente da pericoli e guarisce al solo mettervi piede, come riportato dalla “Breve Notizia”.
Ieri sera, vigilia della festa, sono state accese le “Fanoglie” rionali. Oggi, dopo il bacio delle reliquia del sactro Dente, verrà accesa in piazza la grande “Fanoglia cittadina”.
Sulle “fanoglie” abbiamo scritto nella pagina di sabato 20 Gennaio.
 
   museo nazionale d’abruzzo
Cerimonia di donazione
della documentazione fotografica e libraria
sul Mammut
 
A circa 70 anni dal rinvenimento del Mammut, il 25 marzo 1954, nella Fornace Santarelli a Madonna della Strada, frazione di Scoppito, il Museo Nazionale d’Abruzzo acquisisce oggi, attraverso la generosità di  due famiglie, Santarelli e Pietrosanti, una rilevante documentazione, parzialmente inedita, sul ritrovamento del fossile. Le eredi dell’Ing. Mario Santarelli, Cecilia ed Eugenia, proprietarie della cava attiva fino agli anni ‘70, hanno donato 23 foto originali scattate nel momento della scoperta e stampate dallo studio Ludovico Carli dell’Aquila. La narrazione ufficiale, riportata su testi scientifici pubblicati dall’Istituto di Paleontologia dell’Università di Roma che seguì i lavori Più precisamente, nelle parole degli operai della cava, raccolte anni fa dalla famiglia Santarelli, emerge una ricostruzione più dettagliata.
La seconda donazione riguarda la famiglia Pietrosanti: 6 foto originali e parzialmente  inedite oltre a due volumi della Prof.ssa Angiola Maria Maccagno “l’Elephas
Meridionalis Nesti di Contrada Madonna della Strada, Scoppito” ,  1962 e “Relazione sulla tecnica di scavo, restauro e montaggio dell’elefante  fossile rinvenuto presso L’Aquila” , 1958.
 
   il ricordo
Ieri mattina si è spento
a Introdacqua Valter Colasante
il patron di Muntagninjazz

Valter Colasante se n’è andato da questo mondo ieri, 21 Gennaio 2024, alle prime ore dell’alba, dopo aver lottato da circa un anno contro una terribile malattia, che l’ha consegnato a “sorella morte corporale”. Aveva 67 anni. I paesi peligni lo ricordano per essere stato promotore musicale e di grandi iniziative, come Muntagninjazz.
Anche noi di questo giornale piangiamo la sua morte. Lo ricordiamo con l’intervista di Andrea Iannamorelli, del lontano 2013, pubblicata sulla rivista, il “Gazzettino della Valle del Sagittario”, nella rubrica “Parliamo di cose concrete”.
L’intervista è in qualche modo profetica. A Sulmona prima con Fabio Spinosa, poi con l’intervento diretto del Comune non soltanto è stata raccolta la proposta, ma è stata anche sviluppata.
Muntagninjazz è diventato un “piatto forte” per il richiamo turistico non soltanto di fine estate, ma anche primaverile (la Pasqua) ed invernale. La perdita di Colasante, in tutto il comprensorio territoriale è onerosa.          
E’ giusto celebrarlo e ricordarlo sempre.
(Redazione del Gazzettino della Valle del Sagittario)

Muntagninjazz
Grande risorsa per il territorio
Intervista esclusiva
a Valter Colasante

di Andrea Iannamorelli

La Banda Osiris a Campo di Giove, il Flamengo a Pratola Peligna, Gegè Telesforo a Bugnara, il Living Coltrane a Roccaraso, un Quartetto di Sassofoni Accademia ed il Trio Solotarev ad Anversa, ‘O Rom in “Vacanze Romane” a Prezza, Dynamic Trio a Villalago. Per non parlare degli eventi in programma ad Introdacqua (la “culla” della manifestazione): da Enrico Rava ...
 
   inps news
A prevederlo è il decreto 13 dicembre 2023 del Ministero del Lavoro e    delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.Il beneficio consiste in una riduzione, nella misura dell’11,50%, sui contributi dovuti per le assicurazioni sociali diverse da quella pensionistica e si applica ai soli operai occupati a tempo pieno. Per richiedere la prestazione è necessario inviare la domanda entro il 15 maggio 2024, in via telematica tramite il modulo “Rid-Edil”. Il modulo è disponibile all’interno del Cassetto ...
Imprese edili: 
confermata la riduzione
contributiva per il 2023

di Stefano Caranfa

È stata confermata, per il 2023, la riduzione contributiva a favore delle imprese edili (articolo 29, decreto-legge 23 giugno 1995, n. 244).    
 
   parliamo di cose concrete
A/H1 N1: quanto è brutta l'influenza
di quest'anno!

di Andrea Iannamorelli

Sembra che stia colpendo soprattutto i bambini, maschi e femmine. I figli che, dopo qualche giorno di tosse, respiro affannato, febbre (in molti casi, preoccupante, con picchi elevati) la trasmettono ai genitori. È così. Gli esperti ci dicono che la settimana scorsa avremmo
toccato il picco. Bene. Ma intanto molte famiglie, nel pieno delle vacanze natalizie hanno dovuto fare i conti con queste situazioni incresciose che ci hanno riportato, in molti casi, al ricordo degli inverni del COVID.
Lo sapevamo? A dire la verità alcuni infettivologi avevano avuto l’accortezza di avvertirci. Ma la risonanza è stata bassa. Diciamolo con franchezza. Anzi le grandi vie di comunicazione ordinaria (TG e Radiogiornali a diffusione nazionale) hanno fatto del tutto per “glissare” sugli appelli di coloro che ...
 
   calcio c5
Il Villalago Futsal
cade in casa contro il Barrea C5

Il Villalago non è riuscito a vincere neppure contro il Barrea, sebbene non fosse in squadra il suo numero 10, Antonio Pandolfi, capocannoniere del girone. Eppure è sembrato che la squadra locale avesse la vittoria quando conduceva la gara per 3 a 2, ad un quarto d’ora dalla fine.
Si è giocato sabato 20 gennaio al palazzetto dello sport di Scanno. Il capitano del Villalago, Manuel Di Natale, prima dell’avvio ha donato al capitano del Barrea un vassoio di ciambelle per tutta la squadra. Le ciambelle sono dolci locali, che i Villalaghesi preparano per la festa di san Domenico Abate, Patrono del paese, che ricorre oggi, 22 Gennaio, ma che inizia alcuni giorni prima con la ritualità dell’accensione delle “fanoglie”. Sono state distribuite, durante l’intervallo anche a tutti gli spettatori, che hanno apprezzato il “dolce pensiero”.
La partita nei primi minuti di gioco ha visto una superiorità del Villalago, che ha saputo costruire un bel gioco d’attacco, confinando gli avversari nella loro area. Buona l’intesa tra Nicolas Di Natale e Damiano Del Vecchio, che ha portato al gol, dopo 10 minuti  Nicolas, che, svincolatosi da alcuni difensori, mette la palla in rete con un tiro calibrato. Il Barrea reagisce prontamente e con una serie di azioni riesce col suo numero 6 a segnare il gol del pareggio. Sull’1 a 1 il Villalago si fa più pressante, lasciando, però, al Barrea un contropiede vincente. Infatti, dopo pochi minuti segna il secondo gol.
Sull’1 a 2 si va al riposo. Nella ripresa è il Villalago che con Nicolas e Damiano si fa più pressante, con difensori più attenti e con il portiere Fabrizio Mancini che riesce a difendere la sua porta da tiri insidiosi.        
Al 45° è Damiano Del Vecchio che porta il Villalago al pareggio e dopo pochi minuti è Nicolas Di Natale a segnare il 3 a 2. La partita sembrava non aver più storia. Non è stato, però, così! Il Barrea va al pareggio e subito dopo segna il gol del 4 a 3. Il Villalago non è riuscito ad agguantare il pareggio, nonostante un pressing continuo, trovando nel Barrea giocatori d’esperienza, che hanno saputo difendere il risultato.
Cosa dire? Nulla contro la giovane squadra del Villalago, che ha giocato con grinta e impegno, ma neppure contro il suo mister, Enrico Caranfa, che prima del fischio d’inizio, ci ha confessato di avere fiducia nei suoi ragazzi, che erano maturati nel gioco, e che non sarebbero state le sconfitte a demotivarli, ma a dar loro quella spinta necessaria per fare sempre meglio.
 
Villalago