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Venerdì 12 Gennaio 2024 - Santa Margherita Bourgeoys, Fondatrice
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Il tempo... ieri - ANCORA UNA GIORNATA UGGIOSA, fredda e umida, ma senza fenomeni di rilievo. Moderata ventilazione. Temperature stazionarie per
la massima e con la minima sotto lo zero: mass. 4,1°; min. -0,7°; attuale 1,4° (ore 23,30).
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in primo piano
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686esimo giorno di guerra tra Russia e ucraina
96esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas
Le forze russe starebbero preparando un'offensiva su Chasiv Yar, centro abitato del Donbass
poco a est di Bakhmut, secondo il comandante in capo delle forze di terra delle
forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi: "Il nemico sta cercando di creare
condizioni favorevoli per un'offensiva su Chasiv Yar e ripristinare la
posizione perduta nelle aree della cascata di laghi a est di Klishchiivka e
Kurdiumovka, per le quali sono coinvolte unità di truppe aviotrasportate e unità di fucilieri motorizzati della Flotta del Nord", ha scritto suTelegram. I
leader europei garantiscano il milione di munizioni promesse l'anno scorso.
L'esercito israeliano ha reso noto che oltre 10 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Kiryat
Shmona e Margaliot, città nel nord di Israele. Due paramedici del servizio sanitario di Hezbollah sono
stati uccisi oggi nel sud del Libano in un bombardamento israeliano. Secondo le
fonti, il bombardamento è avvenuto a Hanin, nei pressi di Bint Jbeil, contro un pronto soccorso dell'Ente
sanitario islamico.L’ex premier israeliano, Naftali Bennett, ha definito la riunione alla Corte dell’Aja «uno spettacolo di ipocrisia, antisemitismo e vergogna. È stata Hamas che, senza nessuna ragione, il 7 ottobre ha attaccato, bruciato,
ucciso e rapito israeliani. Eppure è Israele che è sotto accusa».
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il libro del giorno
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servizio civile
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Bando Servizio Civile Universale
Nove posti disponibili corsi professionali per l'età evolutiva
Lo scorso 22 dicembre 2023 è stato pubblicato il Bando ordinario per la selezione di 52.236 operatori
volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Universale.
L'Associazione Focolare Maria Regina ETS e la Fondazione Maria Regina
partecipano, in quanto a enti di accoglienza, con il progetto SERENITA’, CURA ED EDUCAZIONE: PERCORSI DI SVILUPPO E CRESCITA SICURA al programma di
Intervento: “PERCORSI DI CRESCITA, INCLUSIONE E SENSO CIVICO: PARTECIPAZIONE, SOSTENIBILITA'
E ASSISTENZA” promosso dall’ente Cooperativa LABOR. Migliorare la qualità dei servizi offerti a bambini e ragazzi, fornendo loro un ambiente sicuro,
accogliente e stimolante che promuova la loro crescita, il loro sviluppo e il
loro benessere, sperimentare
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metodologie innovative per l’individuazione e sviluppo delle competenze trasversali dei più piccoli per sviluppare la capacità di resilienza e autodeterminazione dei giovani e incentivare una inclusione
digitale sicura e responsabile fra i minori: sono questi gli obiettivi del
progetto che prevede 9 posti disponibili su tre sede: Casa Madre Ester, Nido
del Focolare, Centro Studi Sociali. Al bando possono partecipare tutti i
ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 28 anni di età. La durata del servizio è di 12 mesi, con 25 ore settimanali articolati su 5 giorni a settimana. Prevede
un periodo di formazione ed un contributo mensile di € 507,30.
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Suzy K Quinn
La maestra cattiva
Lizzie Riley è reduce da una burrascosa separazione. Quando riceve la notizia che suo figlio
Tom è stato accettato in una prestigiosa scuola, si sente sollevata: spera che le
cose riprendano ad andare per il verso giusto.
La reputazione dell’istituto è eccellente. Eppure l’entusiasmo iniziale si spegne dopo poco tempo: fin dal primo giorno Lizzie ha l’impressione che in quella scuola ci sia qualcosa che non va.
Ai genitori è proibito attraversare il giardino ed entrare insieme con i bambini; le finestre
sono chiuse e protette da pesanti inferriate.
Con gentilezza le viene spiegato che è bene che i ragazzi guadagnino al più presto una certa indipendenza, e che una presenza troppo asfissiante dei
genitori non è funzionale alla loro istruzione.
Ma perché Tom torna sempre a casa esausto e si rifiuta di raccontare qualsiasi cosa della
sua giornata?
Che cosa sono quegli strani segni sul suo braccio? E perché i suoi compagni di classe hanno paura di parlare, quando Lizzie fa loro delle
domande?
La nuova scuola sembrava perfetta.
Ma a volte le apparenze ingannano.
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tradizioni
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"Lu Monne
di Sandandonie"
tra tradizione e folklore
Domenica 14 gennaio torna a San Silvestro Colle (Pescara) la manifestazione "Lu Monne di
Sandandonie", giunta alla sua 24esima edizione, che prevede la benedizione
degli animali e dei panini del Santo con la rappresentazione folkloristica
della vita di Sant'Antonio Abate, presentata dal gruppo "Sempre Amici". Dopo la
santa messa delle ore 11, in piazza San Silvestro, alle ore 12 il parroco don
Maurizio benedirà gli animali e i panini di Sant'Antonio. Seguirà la rappresentazione de “Lu Sandandonie”.
Alle ore 15,30 ci sarà la rappresentazione a casa D’Ascanio, in ricordo di Enzo; alle ore 16,30 la rappresentazione a casa di
Marcello Mancini, in Strada Colle Renazzo; alle ore 17,30 a casa della famiglia
Gaspari; alle ore 18,30 la rappresentazione nella tipografia Sigraf, da Peppino
e Simona; alle ore 19,30
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nel frantoio Candeloro, in via del Trappeto.
Come da tradizione, “Sandandonie” accetta tutto, dai soldi ai beni alimentari come salsicce, uova, pane e vino.
Il ricavato economico sarà devoluto, come ogni anno, in beneficenza. Quest'anno Sant'Antonio sarà interpretato da Lorenzo Pantalone.
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mostra
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“SOGNI”: mostra a Pescara
del sulmonese Simone D'Amico
Si chiama "Sogni" ed è davvero un tuffo onirico nel colore la personale che l'artista abruzzese Simone
D'Amico (è nato e vive a Sulmona) inaugurerà sabato 13 gennaio nelle sale espositive del museo delle genti d'Abruzzo. Una
collezione espressione di grande vitalità e di una ricerca che nel corso degli anni lo ha portato ad ispirarsi ad autori
di ogni tempo e ogni corrente artistica, filtrandoli attraverso la sua
interiorità e il suo vissuto quotidiano.
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liberi pensieri di un ottuagenario
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hanno perso la componente folclorica mentre langue quella religiosa; rilevato
quindi che D’Annunzio si riferisce al Santuario associato alla mula di Foligno ed alla “cisterna santa” di un paese scomparso, a San Domenico di Sora, comincio la narrazione con un
salto a ritroso verso i primordi per immaginare quel che successe alcuni
millenni prima.
Ai primordi gli uomini, smarriti, si rifugiarono nelle grotte del bosco di
Angizia per ripararsi dalle intemperanze di Giove Pluvio. Il lago enorme e
turbolento spesso esondava distruggendo i villaggi rivieraschi e creando bacini
e letti fluviali, come l’ex torrente della Pezzana il quale allora si chiamò Flaturno. Nei giorni più burrascosi quelli che erano riusciti a ripararsi nelle cavità delle grotte salirono sulle montagne tra la Marsica e la Maiella e qui Ercole
consegnò loro la sua clava con cui si difesero dalle fiere e addomesticarono molte
bestie selvatiche fra cui qualche grosso lupo che molto più tardi ...
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FANTASTICHERIE
Boschi, “fonti”, “cisterne”
“Edia Fura/ sono, nato di Forco che serviva/ il Santuario prima di me. E prima/ di lui c’era Carpesso, della nostra/ progenie; che forniva la cisterna/ santa. E nel
territorio di Luco e in tutto il popolo dei Marsi/ non v’è novero delle geniture/ del nostro ceppo, ch’ebber la virtù. E si nasce col ferro della mula/ di Foligno…”
(G. D’Annunzio, “La fiaccola sotto il moggio”)
di Nino Chioccio
Rilevato che il poeta abruzzese, nato nel 1863, allude chiaramente alle cerimonie
religiose e folcloristiche che una volta si svolgevano in modo eccezionale in
un paese dell’Abruzzo aquilano, cerimonie che ora
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l’intervento
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che forma avessero le sue ossessioni. L’altra mattina alle sette, invece che preparare la sua bambina per riportarla a
scuola dopo le vacanze di Natale Giulia l’ha afferrata e l’ha scaraventata giù dall’impalcatura che abbraccia il palazzo. Si è lanciata con lei ma Giulia è viva e Wendi no. Ci sono tante cose che non sappiamo mai. Protette dietro il
lenzuolo sorretto pietosamente da un agente corso sul posto. Ma c’è una cosa che ci sorprendiamo a capire: che nell’orrore c’è qualcosa che è ancora più orrore ed è l’urlo di quella bambina costretta a supplicare sua madre di non ucciderla. <<No mamma. No>>… Trivellerebbe le tempie anche se fosse stato un grido d’aiuto rivolto a chi se l’è fatta crescere dentro. Ma pensare che era a lei che invece chiedeva pietà, buca il cuore. Giulia ha lasciato scritte parole e accuse confuse, diceva che
era per difendere e proteggere sua figlia che aveva scelto di lanciarsi di
sotto. Quel tonfo gelido avrebbe dovuto liberarli tutte e tre, nel suo delirio.
HA ammazzato la sua bambina. E il cane di famiglia, se di famiglia si può parlare. Li ha risucchiati nel suo vortice. Chissà cosa le ha detto poco prima, chissà se l’ha vestita, se ha fatto finta di pettinarla, se le ha scaldato il latte per l’ultima volta. E chissà cosa ha pensato Wendi quando ha capito che sua mamma stava trascinarla giù con sé, nel cielo grigio che c’era l’altro giorno, nel freddo che faceva. Invece di portarla a scuola, invece di
lascarla viva. Sono un nonno con le lagrime. Scusate.
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LA DONNA SI E’ SALVATA
“Mamma, non farlo”: la preghiera inascoltata prima del volo mortale
di Domenico Rinaldi
Io nonno e bisnonno, di nove nipoti, ho provato un dolore al cuore, solo per l’amore che ti danno, la gioia e un sostegno morale.
In questa storia di atrocità perfetta c’è tutto ciò che non dovrebbe esserci: una donna con un intruso rintanato nell’anima, una bambina di sei anni assurdamente indifesa, un uomo, nell’altra stanza, che non si accorge di (…) niente. Passano pochi istanti tra l’inutile <<no mamma. No>> pronunciato dalla piccola Wendi e il tonfo sull’asfalto. Volano giù in tre: la madre Giulia, la bimba e il cane. E’ la vicina a sentire il breve trambusto e la supplica impacchettata nel grido
terrorizzato, sono gli operai del cantiere a ritrovare i corpi, e la curiosità pubblica a mettersi addosso all’orrore. Il padre, il marito non avverte nulla, con nessuno dei sensi che ogni
uomo ha a disposizione. Come non si è mai reso conto, prima, di cosa avrebbero potuto dire alla moglie le voci nere
che aveva in testa da troppo tempo, cosa avrebbero potuto chiederle di fare.
Non l’è mai andata a prendere in quella specie di notte in cui viveva e non ha mai
capito
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cna abruzzo
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Export: automotive e farmaceutico
trainano la ripresa abruzzese
Sono le grandi multinazionali dell’automotive e della farmaceutica a trainare la ripresa delle esportazioni
abruzzesi. Lo dice lo studio realizzato da Aldo Ronci su dati Istat e Coeweb,
per conto di CNA Imprenditori d’Italia Abruzzo, sui risultati relativi ai primi nove mesi del 2023. L’indagine è stata presentata questa mattina a Pescara nel corso di una conferenza stampa
cui prendono parte – con lo stesso Ronci – il presidente e il direttore regionale della CNA Savino Saraceni e Silvio
Calice. Tra gennaio e settembre dell’anno passato – dice così lo studio – la nostra regione ha fatto segnare un incremento di 906 milioni di euro, pari
al 13,7%, rispetto allo stesso periodo del 2022: se allora l’insieme dell’export regionale ammontava a 6.615 milioni, nello stesso periodo del 2023 si
passa a 7.521, dato che piazza la nostra regione al quarto posto della
graduatoria nazionale, con una media Italia quattordici volte inferiore. Ma i
numeri, indubbiamente positivi, dicono anche altro: ovvero che i pilastri di
questa buona performance sono due, perché al tradizionale punto di forza della produzione dei mezzi di trasporto si è aggiunge ora anche il farmaceutico. Dei 906 milioni di incremento registrati,
infatti, se è vero che la fetta maggiore (418 milioni, pari al 46%) è dovuta ancora alla produzione dei mezzi di trasporto realizzata in Val di
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Sangro, è pur vero che dal comparto della produzione di medicinali arriva una crescita di 354 milioni, che vale un robusto 39% in più rispetto al 2022. Quanto ai territori, le variazioni dell’export nelle province abruzzesi riflettono nella loro disomogeneità le tendenze delineate dei settori-chiave. Dunque, se Chieti (+429 milioni) e L’Aquila (+249) riflettono i risultati di automotive e farmaceutica, è invece il Teramano a manifestare (con 161 milioni in più) una dote di maggiore versatilità complessiva, visto che gli incrementi arrivano anche dai prodotti tessili e
dell’abbigliamento (+34 milioni; 27,3%), dall’alimentare (+26;+32,7%), dagli accessori veicoli (+44;+52,5%): insomma, un
paniere decisamente più variegato di altri territori. Tutto ciò mentre il Pescarese si piazza in fondo alla graduatoria con un incremento di 66
milioni.
Ma i buoni risultati dell’andamento dell’export abruzzese chiamano in causa anche le prospettive per il mondo delle micro
e piccole imprese. Aspettative richiamate sia dalle parole del presidente
regionale di CNA Imprenditori d’Italia Abruzzo, Saraceni («Si deve capire quale effetto positivo questi risultati potranno produrre in
futuro per il nostro mondo») che in quelle del direttore Silvio Calice che lancia un messaggio anche al
mondo istituzionale, Regione in testa: «Si tratta di favorire processi di aggregazione positivi del mondo delle micro
imprese, soprattutto legate al food, ma anche ad altri comparti produttivi.
Reti che possano creare le condizioni per un loro approdo positivo sui mercati
internazionali».
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lutti
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LUTTO A COCULLO
Il 7 gennaio, presso l’ospedale di Monterotondo, è venuta a mancare all’affetto dei cari Maria Chiocchio vedova Risio: a febbraio avrebbe compiuto 90
anni. Maria era una donna dall’animo buono, nello stesso tempo “una donna forte e gentile che ha dedicato la propria esistenza alla famiglia e
al lavoro”. A Cocullo, culla dei suoi natali e del marito, tornava volentieri e spesso,
soprattutto durante i mesi estivi e nelle ricorrenze importanti. Poi, negli
ultimi tempi, le circostanze non le hanno dato la possibilità di continuare a frequentare i luoghi a lei cari: non stava bene in salute e si
sono alquanto diradati i suoi ritorni.
Ora riposa nel cimitero del paese natio, dove sono Quelli che l’hanno preceduta: la salma è stata benedetta nella chiesa cocullese della Madonna delle Grazie, dove si sono
svolti i funerali il 9 u.s.
Ai figli Anna e Andrea, ai nipoti, al fratello Pasquale, alla sorella
Elisabetta, ai parenti tutti giungano da questa Rivista le nostre sentite
condoglianze.
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