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Lunedì 6 Novembre 2023 - San Leonardo di Limoges, Eremita
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Il tempo... ieri - E’ caduta la prima neve sulle cime delle montagne che annuncia l’arrivo dell’inverno. Ieri la giornata, fino a sera, è stata ancora piovigginosa. Temperature in ulteriore calo: mass. 12,7°; min. 7,5°; attuale 7,9° (ore 23,30).
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in primo piano
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619esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
29esimo giorno di guerra tra Hamas e Israele
Secondo Zelensky: "Il conflitto non è in fase di stallo. Ursula von der Leyen in visita a Kiev: "Sono qui per parlare
dell'ingresso dell'Ucraina alla Ue. Siamo pronti a riconoscere i progressi di
Kiev verso l'adesione". Poi annuncia: "Pronto un nuovo pacchetto di sanzioni
contro la Russia". Il presidente ucraino: "La scelta dell'Ue sull'adesione sarà storica". Il Pentagono annuncia un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina da 425
milioni di dollari. "La Russia sta gradualmente perdendo il controllo del Mar
Nero", afferma Zelensky. Intanto una nuova pioggia di droni russi si è abbattuta su varie regioni dell'Ucraina,
Violenti scontri tra palestinesi ed esercito israeliano sono scoppiati la notte scorso in varie
località della Cisgiordania, tra cui Jenin, Nablus, Tulkarem e ad Abu Dis. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa secondo cui, in base alle prime informazioni, ci sono
stati 3 feriti a Nablus e uno a Jenin. Una troupe della Cnn a Sderot ha visto
otto razzi lanciati da Gaza verso Israele sabato sera. Poco dopo il lancio dei
razzi, l’Idf ha dichiarato di aver intercettato sei degli otto razzi. I canali televisivi
israeliani hanno trasmesso in diretta il video dei razzi abbattuti dal sistema
di difesa Iron Dome dell’Idf.
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scanno
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il libro del giorno
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Conclusione
del mandato
pastorale
di don Giuseppe
e insediamento
di don Luigi
nellE parrocchiE
di Scanno
E Frattura
Sabato 4 Novembre don Joseph Mazola Ayinepa (don Giuseppe), ha terminato a Scanno la sua missione
pastorale, secondo le disposizioni del vescovo mons. Michele Fusco. Le campane
a festa hanno annunciato alla comunità la messa solenne delle ore 17,30, a conclusione del suo mandato.
Due striscioni con dei palloncini colorati posti all’inizio della scalinata della chiesa madre erano stati posti come segno di
gratitudine per un parroco molto amato, che in soli due anni ha saputo
conquistare la fiducia e la stima di tutti gli scannesi, presenti molto
numerosi per quella celebrazione di
congedo da loro.
All’ingresso processionale la gente era ammutolita, regnava un silenzio profondo
interrotto soltanto dal suo consueto saluto, una volta salito sull’altare: “come state”? Poi nell’omelia si è avvicinato dapprima ai bambini assiepati nelle prime panche. “25 mesi sono volati”, ha detto, rivolto a tutti i fedeli, “non mi sarei aspettato una chiesa così gremita, …grazie per questo tratto di strada fatta insieme, un abbraccio a tutti, vi
voglio bene”.
E’ seguito un applauso scrosciante e prolungato. All’offertorio alcuni ragazzi hanno portato all’altare i fiori, come segno di riconoscenza per questi anni “pochi ma belli”. Daniela Paletta ha letto un attestato di riconoscenza dei parrocchiani di
Scanno e Frattura per tutto il suo operato, soprattutto per aver mantenuto
tutte le tradizioni.
Il sindaco G. Mastrogiovanni si è espresso a nome dei suoi concittadini ringraziando don Giuseppe per aver
assolto, con il timore iniziale e molta umiltà un compito difficile, prendendo il posto di don Carmelo, ma sapendo comunicare
la fede e i valori sociali con tanta energia, incontrando tutte le categorie di
persone, dimostrando di essere un bravo sacerdote e un grande uomo.
Con un pan dell’orso fatto distribuire a fine celebrazione don Giuseppe ha voluto dare un segno
tangibile della sua riconoscenza, congedandosi con un abbraccio collettivo.
Ieri domenica 5 Ottobre, nella celebrazione presieduta dal vescovo, c’è stato l’insediamento del nuovo parroco:don Luigi Ferrari, di Pavia, ma originario sia | |||||||||||||||||||||||||||||
Daniela D’Alimonte
Parole d’Abruzzo
Come spiega l’autrice: “questo volume vuole essere una raccolta di parole ‘iconiche’ abruzzesi che delineano, cioè, gli aspetti peculiari della nostra regione e ne individuano le usanze, le
tradizioni, i modi di dire, i cibi caratteristici. Di ogni termine, trascritto
sia nella grafia dialettale che in quella dell’alfabeto fonetico internazionale, è stata ricostruita la propria etimologia scoprendo interessanti derivazioni
dalle basi latine greche, a volte in maniera più diretta rispetto ai corrispondenti termini in italiano”. “Chiaramente – sottolinea la D’Alimonte – per le dimensioni del libro e della stessa collana, è stata effettuata una cernita selezionando le parole più originali e quelle che meglio definiscono l’idea di abruzzesità sotto i vari punti di vista. La ricostruzione delle parole è stata effettuata con rigore scientifico ma nello stesso tempo il testo vuole
presentarsi come divulgativo per offrirsi a tutto il pubblico interessato a
conoscere il significato, la diffusione e la peculiarità di alcuni termini dialettali abruzzesi. Nello stesso tempo il volume cerca
anche di far conoscere e preservare quelli che sono alcuni termini ormai in
disuso e destinati altrimenti a scomparire”. “L’immaginario che scaturisce dalle parole di questo libro – conclude Millanta – è quello del nostro Abruzzo, grande produttore di silenzio, come lo descriveva
Giorgio Manganelli”.
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di Scanno per via del nonno
materno che di Frattura, paese della nonna materna, dopo dieci anni di
ministero a Popoli. Oltre a lui e al parroco uscente, hanno concelebrato don
Gilberto, nuovo parroco di Popoli, don Andrea, don Giacomo e don Alain.
Nella chiesa gremita di gente, con fedeli di Popoli Terme e Frattura insieme
alla comunità di Scanno, c’era un’atmosfera di festa, sottolineata dal suono a distesa delle campane.
Erano presenti la mamma e il fratello arrivati da Pavia, e da Popoli i
ministranti e Il coro San Francesco che ha animato la cerimonia. Il diacono don
Cristian ha letto la bolla di nomina del vescovo, poi il parroco eletto ha
asperso con l’acqua benedetta i fedeli percorrendo le tre navate e incensato l’altare prima del rinnovamento delle promesse sacerdotali.
Il sindaco e il dott. Evio Mancini hanno espresso pensieri beneauguranti e molto
profondi per il neo parroco, erede di una strada già tracciata nel rinnovamento dal suo predecessore. Un gruppo di bambini si è avvicinato all’altare per consegnargli un bouquet di fiori. A conclusione della cerimonia in
chiesa, nel salone dell’Asilo, proprio come tredici anni fa per il suo diaconato, è stato offerto un ricco buffet.
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parliamo di cose concrete
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TRA LA RIDISTRIBUZIONE
DEI FONDI PNRR
E LA LEGGE FINANZIARIA
DELL’ANNO PROSSIMO
IL PONTE DI MESSINA SI FARA’,
IL RESTO CHI LO SA?
di Andrea Iannamorelli
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Si parla di 11 miliardi circa “accantonati” per il Ponte che dovrà collegare la Calabria con la Sicilia; nonostante tutte le perplessità tecniche ed i sacrifici che tutto il resto dell’Italia dovrà fare.
Altro che “ripresa e resilienza” dopo il Covid; altro che medicina di prossimità, di cui parleremo sempre diffusamente; altro che ristrutturazione di
infrastrutture fondamentali per noi e per tutto il Paese…
Per capirne le ragioni e le logiche, basterebbe dare uno sguardo attento alla
delibera n. 410 del 10/07/2023 della Giunta regionale, il cui contenuto è stato sapientemente ...
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editoriale
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infastidire gli stessi abitanti.
Viviamo in un periodo in cui i valori di convivenza pacifica tra i popoli sono
vuoti di significato. Basta riferirsi a quello che sta accadendo in Palestina e
in Ucraina e in altre parti del Mondo dove si uccide senza pietà per un lembo di terra.
I morti, tra innocenti e bambini, sono a migliaia, le case distrutte, i
territori devastati non si contano più. Si uccide in nome di Dio, Jahvé e Allah, sebbene nei sacri libri si parli di amore e di carità, ma noi uomini abbiamo fatto della religione un mezzo per sopraffare i nostri
simili.
Nel libro “Eclisse della ragione” il filosofo Davide Orlandi riconosce una vera e propria disumanizzazione della
ragione che ha finito per rispondere all’autointeresse per la sua conservazione. E questo si ha in tutti i settori della
vita umana. Succede anche che ogni azione contro di noi generi la nostra vendetta, sebbene nel primo libro di
Samuele (Antico Testamento) stia scritto: “Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché la vendetta è solo di Dio”.
Cara Amarena, io non capisco, non capisco proprio nulla, e sono disorientato da
chi persegue la vendetta anche per ciò che potrebbe essere perdonato con la sola letizia nel cuore. r.g.
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IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Ad Amarena mia concittadina e confidente:
spigolature serie e semiserie
Sai, Amarena, o mia concittadina, è scesa la prima neve sulle cime delle nostre montagne. Se tu fossi ancora in
vita, ora ti affretteresti a trovare un rifugio per te e i tuoi due cuccioli, stretti al tuo corpo,
per trascorrervi l’inverno in letargo, in un sonno ristoratore e tornare loro due a crescere in libertà ai primi risvegli primaverili.
Seguitano nel nostro paese le piantumazioni nel frutteto a te dedicato. Non sto
più a dirti del mio dissenso, perché, a detta di esperti che contano, sono inutili per gli orsi, come hanno
dimostrato simili iniziative, avviate in passato. Auguro comunque che, più che una foresta, sia un giardino, che rendererebbe bella la stessa Villalago al
tempo
della fioritura.
Nel tuo nome molti paesi del nostro circondario pensano di uscire dall’oscurità in cui vivono, con iniziative effimere che, per dirla tutta, non hanno nulla di
costruttivo proiettato nel futuro e che finiranno per
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calcio a 5
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VILLAGO FUTSAL - 3
ACCADEMY ANGIZIA LUCO - 8
Un gol segnato dall’arbitro
Sabato 4 Novembre si è giocata la prima partita di campionato. Il Villalago ha giocato nel Palazzetto
dello Sport di Scanno contro l’Accademy Angizia Luco. Dato il via, i cinque della squadra locale hanno
dimostrato di sentire la partita e di poterla vincere. Con un gioco razionale,
fatto di precise triangolazioni, dopo appena sette minuti è andata al gol con Nicolas Di Natale, che ha bucato il portiere con un tiro
imprendibile per la sua potenza. L’Angizia, individuando i calciatori più pericolosi, si è organizzata per fermarli e per recuperare lo svantaggio. Appena tre minuti e la
squadra è arrivata al pareggio. Si è seguitato a giocare con razionalità dall’una e dall’altra parte finché non è arrivato il secondo gol dell’Angizia Luco. Il gioco è cambiata totalmente. Il Villalago nel rincorrere la rete ha dato spazio al suo
definitore e ad un gioco di forza. Il Luco ha seguitato con i suoi schemi di
gioco, dimostrando di avere giocatori “maturi”, capaci di non perdersi sotto le continue incursioni degli avversari. E così sono arrivati il terzo gol e poi il quarto. Il Villalago è riuscito con forza ad andare in rete con Federico La Lama. Il 4 a 2 ha dato la
speranza del pareggio. Nell’impeto del riscatto Il gioco della squadra di casa, si è affidato alla bravura dei singoli. Molti i tiri in porta, che il bravo portiere
del Luco è riuscito a neutralizzare. Di contropiede sono arrivati anche il quinto e il
sesto gol. A segnare è stato anche l’arbitro che ha fischiato per un’infrazione in area di rigore due secondi prima che questo senza fermarsi tirasse
in porta. Il fischio ha eluso l’attenzione del portiere del Villalago che non ha fatto nulla per parare il tiro.
L’arbitro ha dato al suo fischio di due secondi prima il valore della convalida
del gol. Naturalmente è scoppiato un legittimo risentimento rabbioso da parte dei giocatori e dell’allenatore del Villalago contro la decisione dell’arbitro. Non sedandosi il risentimento dell’allenatore, l’arbitro l’ha espulso dal campo. E’ stato Francesco Iafolla a segnare il terzo gol per il Villalago, ma il Luco
imperterrito ha realizzato altre due reti, arrivando a quota 8, dimostrando di
essere una squadra con giocatori d’esperienza.
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Una partita persa non è la fine. I ragazzi del Villalago, in maggioranza giovanissimi, non hanno
demeritato. Occorre un gioco più di squadra, rivedere alcuni ruoli e soprattutto non farsi prendere dall’ansia del gol, né tantomeno dal nervosismo se gli avversari sono in vantaggio. Arriverà il riscatto! Il campionato è lungo.
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scanno
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Un enorme masso si è staccato sabato mattina dal costone
di “San Martino” a Scanno
Se non ci fosse stata quella macchina parcheggiata in Via Pescara, staremo a fare la cronaca di una
tragedia. O per le piogge della notte o per le perforazione nelle vicinanze di
una trivella, alle ore nove di sabato mattina del 4 Novembre un enorme masso di
150 m.cubi si è staccato dalla sua sede e dopo pochi metri è piombato sopra una macchina per fortuna lì parcheggiata. Se non ci fosse stata, il masso sarebbe rotolato a valle,
raggiungendo una velocità tale, da provocare disastri impensabili alle sottostanti case. I lavori che si
stanno eseguendo al disopra di Via Pescara sono finalizzati alla messa in
sicurezza degli edifici che si trovano in zone a rischio idrogeologico. Tra
queste, le case popolari di Via Pescara. Le perforazioni in atto sono per
posizionarvi le reti di protezione. Le cause del distacco della massa rocciosa
sono al vaglio degli inquirenti.
Per quanto riguarda la macchina schiacciata dall’enorme masso, la fortuna ha voluto che non ci fosse dentro nessuno e che si
trovasse (e il caso di dirlo), proprio lì a fermarlo.
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