Martedì 12 Settembre 2023 - San Cornuto di Iconio, Vescovo e martire

Il tempo... ieri - PERDURA LA PRESENZA DELL’ALTA PRESSIONE che anche ieri ha portato una giornata assolata con comparsa di nuvole passeggere nelle ore più calde. Temperature in netto rialzo: mass. 29,4°; min. 14,2°; attuale 17,6° (ore 23,30).
 
  in primo piano
565esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
ANCORA ATTACCHI DI DRONI SULL’UCRAINA

Ancora attacchi russi sull'Ucraina durante la scorsa notte: secondo quanto reso noto dall'esercito, le forze di Mosca hanno attaccato con 32 droni kamikaze Shahed-136/131, 26 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea ucraina: la maggior parte dei velivoli senza pilota era diretta verso Kiev e la regione della capitale.
Ma un attacco si è verificato ieri mattina alle 7 ora locale, le 6 in Italia, anche a Kherson, nell'Ucraina meridionale, in cui una donna è rimasta ferita. Le bombe avrebbero colpito una scuola e una abitazione nel centro della città. Un allarme per attacco aereo è stato diramato anche nelle regioni di Chernihiv e Sumy causa della minaccia di un attacco da parte di droni d'attacco unidirezionali.
I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto due droni ucraini sulla regione di Belgorod. "Un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con veicoli aerei senza pilota ad ala fissa contro installazioni sul territorio della Federazione Russa è stato sventato intorno all'01,20.
 
  il libro del giorno
   l’aquila
 
Festival internazionale
Performative 03
MAXXI L’Aquila
Giovedì 14 e sabato 16 settembre 2023

Performative 03: la terza edizione del festival internazionale di performance d’arte, danza, musica e teatro del MAXXI L’Aquila. Oltre 20 imperdibili eventi per tre giorni pieni di creatività e sperimentazione.
Performative 03 – che si ispira alla tradizione di arti performative in Abruzzo con il contributo di grandi artisti, in particolare Joseph Beuys e Fabio Mauri – nasce con lo scopo di creare un laboratorio urbano e innescare nuove relazioni, attivare processi di creatività e sperimentazione nel tessuto sociale della città.
Dal MAXXI L’Aquila all’Accademia di Belle Arti, dal Palazzetto dei Nobili a diversi punti del centro        
storico, il festival prende vita in tutta la città coinvolgendo artisti, performer, musicisti e professionisti di rilevanza nazionale e internazionale.
Nuove produzioni si alternano a performance che hanno già ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.
Diego Galdino
Il primo caffè del mattino

Massimo ha poco più di trent'anni, è il proprietario di un piccolo bar nel cuore di Roma, e non si è mai innamorato davvero. Ogni mattina, all'alba, attraversa le vie della città ancora addormentate, dove si sente il profumo del pane appena sfornato, e raggiunge il suo bar. Lì lo aspetta il primo caffè della giornata, quello dall'aroma più intenso, e dal sapore più buono. In fin dei conti sta bene anche da solo, continua a ripetersi man mano che il locale si anima: a tenergli compagnia ci pensano i clienti affezionati, con cui ogni mattina Massimo saluta la giornata fra tintinnio di tazzine, profumo di cornetti caldi e un po' di chiacchiere. Allora come mai, il giorno in cui improvvisamente entra nel bar una ragazza dagli occhi verdi, il viso spruzzato di lentiggini e l'aria sperduta di una turista straniera, Massimo non riesce a toglierle gli occhi di dosso? Né tanto meno a farsi capire in nessuna lingua: al punto che, tempo cinque minuti di interazione, si ritrova una zuccheriera rovesciata addosso, la porta sbattuta in faccia e qualcosa di molto simile a un cuore spezzato che gli martella nel petto. Ma la ragazza con le lentiggini, che viene da Parigi, di nome fa Geneviève e di mestiere inventa cruciverba, tornerà presto da Massimo: perché ha un segreto che non può rivelare a nessuno, e che la lega proprio a quel luogo. Massimo - che da quando l'ha incontrata la prima volta, con la frangia spettinata e il vestito rosso - non se l'è più tolta dalla testa, non potrà che corteggiarla.
 
   teatro
Il giro del mondo
in ottanta giorni, commedia musicale
ad Avezzano

L’Anno Accademico volge al termine e come di consueto sale il sipario sul palco dei giovani allievi del Seven  Arts Theatre Studio di Avezzano. Quest’anno, un classico della letteratura diventa una commedia musicale  originale, con l’obiettivo di unire la narrativa per ragazzi al mondo del Musical Theatre.  
Con “Il giro del mondo in ottanta giorni” gli artisti in scena danno vita ad una corsa contro il tempo che spinge  i personaggi a riflettere su cosa possa accendere la scintilla della sfida, cosa possa alimentare l’orgoglio  personale e le conseguenze che azioni istintive possono sviluppare. Quando si porta in scena uno spettacolo  originale il primo elemento su cui focalizzare l’attenzione è la morale che si vuole lasciare al pubblico, a  maggior ragione se la platea può essere riempita da bambini e ragazzi. Se anche gli attori, i ballerini e i  cantanti sono giovanissimi, la responsabilità aumenta notevolmente.
Il romanzo di J. Verne diventa quindi un’occasione in più per leggere un buon libro in famiglia, che ha  permesso ai giovani performer di avere una prima idea sui singoli personaggi, analizzati e modellati poi  durante il corso dell’anno accademico. A prescindere dai risultati artistici, uno degli obiettivi che caratterizza  lo stile formativo della nostra scuola è la costante ricerca della bellezza… e ci piace pensare che    
questa sia  stata (in parte) raggiunta nel costante miglioramento che i giovani attori hanno dimostrato verso sé stessi,  confrontando il proprio modo di essere con quello del proprio personaggio e cercando di prendere il “vero,  il buono e il bello” da ambo le parti. Ne “Il giro del mondo in ottanta giorni” i giovani allievi del Seven Arts si cimenteranno in performance di  grande impatto scenico, con un cast di 24 allievi che colorerà e riempirà il palco del Castello Orsini: il pubblico  verrà guidato in un viaggio frenetico tra paesi, culture, musiche e danze popolari, con uno stile narrativo ed  una regia che rispecchia le caratteristiche del vero Musical Theatre. Lo spettacolo andrà in scena i prossimi 22 e 23 settembre alle ore 17:00 presso il Castello Orsini Colonna di  Avezzano

L’Abruzzo tornerà al voto domenica 17 marzo 2024:
la data delle prossime elezioni regionali

È stato il presidente uscente e ricandidato che, per legge regionale del 2013, deve indire le elezioni “sentito il Presidente del Consiglio regionale e d’intesa con il Presidente della Corte d’Appello dell’Aquila”.
Nelle prossime ore, la data indicata da Marsilio sarà comunicata al presidente della Corte D’Appello, Fabrizia Francabandera. La data delle elezioni, seppure sia ancora ufficiosa, ha già messo in movimento partiti, coalizioni e sindaci che vogliano candidarsi alle Regionali.
I primi cittadini dovranno lasciare il posto entro e non oltre il 18 novembre prossimo, quando subentrerà il commissario prefettizio. La data, seppure al momento ufficiosa, fa scendere in campo i vari big di partito.

 
   l’intervento
Censura sul martirio dei sacerdoti
Infoibati dai Partigiani Titini
“Stefano Bonaccini si adatta a tutto”

di Domenico Rinaldi

Che non sia un pianta grane lo hanno capito tutti, specialmente al Nazareno. Dove lo mettono sta a meraviglia, anzi, è proprio li dove avrebbe voluto andare, fa capire, è proprio a quell’incarico che aspirava maggiormente. E’ Stefano Bonaccini, il governatore emiliano, il soggetto che sa adattarsi alla perfezione alle scelte altrui fatte sulla sua testa. Si era iscritto alla corsa per il Nazareno e si può dire che avrebbe vinto, se un regolamento subdolo, studiato senza ritegno e rispetto dalle teste rosse del Pd non lo avrebbe azzoppato a un passo dal traguardo. Niente segretaria, per l’accomodante Stefano, che si è accontentato della presidenza, come fosse la sua più grande e unica aspirazione. Aveva in testa la terza candidatura per le regionali, ma per gli uffici di via Aldo Moro correrà qualcun altro. Come fu per Cofferati, di Bruxelles, dove si conta poco se non niente. E lui, sembra non aspettare altro che andare al Parlamento europeo per dire ciò che gli verrà detto di dire. Insomma, una pasta d’uomo e di politico che miss Nazareno non ha faticato molto a modellare a suo piacimento. Il Pd emiliano volta le spalle a miss Nazareno. E’ partita la carica per la candidatura ter pro Bonaccini. che la segretaria vede come il fumo negli occhi, decidendo di esiliarlo a Bruxelles, nel cimitero degli elefanti.
Vorrei ricordare a Stefano Bonaccini e Elly Schlein, dopo il 25 aprile 1945 in Emila il primato di sacerdoti assassinati. Nel clero, quanti furono i morti dopo il 25 aprile 1945? Una cifra ben controllata parla di 31 preti uccisi perché assistevano spiritualmente uomini che vestivano una divisa. Il primato di assassinii di sacerdoti lo detiene l’Emilia. Ecco alcuni episodi significativi. A San Vitale di Reno, don Gianni Domenico, cappellano militare: denudato dai partigiani, venne seviziato e la più feroce nel perseguitarlo fu una ragazza comunista. Infine, fu fucilato accanto al muretto del cimitero. A Riolo di Castelfranco, don Giuseppe Tarozzi: la notte del 25 maggio, alcuni partigiani fracassarono l’uscio della canonica a colpi di scure, entrarono nella sua camera da letto e lo portarono via in camicia da notte. Il suo cadavere non venne più trovato. Si dice che lo abbiano bruciato vivo in un forno. A San Martino Casola, don Giuseppe Rasori: ucciso. A Fossoli, don Francesco Venturelli: ucciso. A Lorenzatico, don Enrico Donati: messo in un sacco legato a due sassi per farlo stare a fondo dentro un macero. A Dosso, don Raffaele Bortolini: ucciso davanti a molti parrocchiani sul sacrato della Chiesa. A Maiola, don Achille Filippi: ucciso anche lui sul sagrato con una scarica di mitra alla schiena. A Santa Maria in Duno: don Corrado Bortolini: il corpo del parroco non è più stato ritrovato. E il rosario di caduti della Chiesa, uccisi dai partigiani potrebbe continuare. A Milano: don Angelo Tarticchio 80 anni fa fu torturato orrendamente e infoibato dai partigiani titini. Don Angelo era nato a Gallesano d’Istria ed era parroco a Villa di Rovigno il 16 settembre ’43, quando una formazione di Tito lo prelevò insieme a trenta parrocchiani. Un mese dopo i pompieri di Pola recuperarono la salma.
 
   lago di scanno
turistico, una risorsa per i paesi rivieraschi da non sottovalutare.
Lo studio non è solo riservato alle mutazioni ambientali ma dà anche indicazioni sui comportamenti che l’uomo dovrebbe avere per la sua fruizione e la sua conservazione”.  
Il lavoro di ricerca e di studio viene fatto tra l’Università di Pisa e l’Università di Colonia, ma in seguito verranno coinvolte anche altre università europee ed extraeuropee. Sono studenti che fanno laboratori pratici prima dell’esame di laurea.
Alla domanda se lo studio è rivolto solo al Lago di Scanno, il professore ci ha risposto, che lo stesso studio è anche su altri laghi italiani ed europei. Il Lago di Scanno - ha proseguito - è stato scelto per la sua importanza, in quanto si trova in una zona particolare dell’Appennino e poi è un lago d’altura e non è facile trovarne altri situati a oltre 900 metri sul livello del mare e che raccoglie le acque dei bacini imbriferi degli Appennini.
L’Università di Pisa
e l’Università di Colonia
al Lago di Scanno

Ieri, lunedì 11 Settembre, c’era al Lago di Scanno un gruppo di ricercatori e studenti del dipartimento “Scienze della Terra” dell’Università di Pisa e dell’Università di Colonia.  Stava preparando una piattaforma galleggiante per prelevare nei vari punti del lago i sedimenti. Studi iniziati l’anno scorso per cercare di rinvenirne l’origine e con i carotaggi studiarne l’evoluzione ambientale e climatica. Quindi - come ci ha spiegato gentilmente il professore a cui ci siamo rivolti - capire quando il lago si è formato e le trasformazioni subite nel tempo. Parte di questo studio serve anche a conoscere il sistema delle precipitazioni. “Il Lago di Scanno - ci ha detto - è importante perché, oltre all’aspetto piscatorio, c’è quello
 
    comunicato stampa
Dall’Ass. Salviamo L’orso
Basta parole adesso servono i fatti!

La manifestazione delle associazioni a Pescina è stata un successo,
ripartiamo da qui per dare un futuro all’orso marsicano
Si chiude con la manifestazione di quest'oggi a Pescina una settimana segnata dal dolore e dall'incredulità per l'uccisione di Amarena. Il corteo seguito da circa 1500 persone è sfilato per le vie del paese in silenzio e raccogliendo la simpatia degli abitanti. È stato il momento conclusivo ed importante di una settimana di mobilitazione che ha coinvolto possiamo dire tutt'Italia , come importante è stato il numero di persone che si    
sono ritrovate a Pescina in nome di Amarena e della necessità che la politica nazionale, ma ancor più quella regionale, finalmente cambino passo per garantire la salvaguardia della piccola popolazione di orso marsicano che abbiamo l'onore e l'onere di ospitare tra Abruzzo,Lazio e Molise. Non è più tempo di chiacchiere ma di fatti concreti , le norme ci sono vanno solo applicate, lo stesso vale per il PATOM, il piano di conservazione della specie redatto più di 10 anni fa che Regioni e Province hanno firmato ma mai applicato.Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e chi lo guida,il ministro Gilberto Pichetto Fratin , la smettano di essere completamente assenti ...
 
   wilderness
Lettera del segretario wilderness
FRANCO ZUNINO
AL MINISTRO PER L’AMBIENTE

A seguito di un intervento della Società Italiana per la Storia della Fauna che richiedeva al Ministero dell’Ambiente di prendere in considerazione l’idea di una “banca del seme” per salvare l’Orso marsicano, Franco Zunino ha ritenuto di scrivere una lettera alle stesse autorità allertando che sì, la banca del seme può essere un’assicurazione sul futuro della sottospecie abruzzese dell’Ursus arctos, ma che il progetto non deve
essere primario e che anzi, bisogna prima, operare con gli interventi di controllo turistico, semine a perdere, sostegno alla pastorizia, abbattimento casuale di prede erbivore e riduzione del numero dei lupi, affinché i pochi orsi rimasti e sempre più sparsi in mezzo Abruzzo e al di fuori del Parco Nazionale storico (ma anche delle altre aree protette) possano essere richiamati al loro interno, dove godono di quella sicurezza di cui non godono all'esterno (rischio uccisioni e mortalità per investimenti automobilistici).

 
Lago di Scanno