Lunedì 4 Settembre 2023 - San Bonifacio I, Papa

Il tempo... ieri - GIORNATA COL SOLE E CON QUALCHE NUVOLA innocua nelle ore più calde. Ventilazione serale, ma poco sostenuta. Temperature in rialzo per la massima e stabili per le minime: mass. 26,7°; min. 12,7°; attuale 16,6° (ore 23,30).
 
  in primo piano
557esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
Attacco con droni contro i depositi di carburante

L’esercito russo avrebbe colpito un porto ucraino sul Danubio con l’impiego di droni. A rivelarlo sono proprio le forze armate di Mosca, che in un comunicato dichiarano: “Oggi, nella notte, l’esercito russo ha effettuato un attacco di gruppo con droni contro i depositi di carburante utilizzati per rifornire l’equipaggiamento militare delle forze armate dell’Ucraina nel porto di Reni, nella regione di Odessa”. Con questo attacco, continua la nota, “tutti gli obbiettivi sono colpiti”. Kiev dichiara che l’attacco ha provocato due feriti. Inoltre le forze russe hanno lanciato diversi gruppi di droni d’attacco in tutta l’Ucraina . Lo riferisce l’Aeronautica Militare dell’Ucraina. Secondo un messaggio sul canale Telegram dell’Aeronautica, i droni sono stati lanciati dall’area del campo di addestramento di Chauda (Crimea) e da Primorsko-Akhtarsk in Russia.
L’Ucraina ha abbattuto 22 droni russi nella regione di Odessa. In totale nella notte sono stati lanciati 25 droni d’attacco nel sud del paese.
 
  il libro del giorno
   festival
 
Al Festival Dannunziano
"la tavola rotonda" di Ianieri Edizioni

Un pomeriggio in compagnia della casa editrice Ianieri Edizioni al Festival Dannunziano, quinta edizione: oggi, lunedì 4 settembre, dalle 16.00 alle 18.00 presso l'Aurum di Pescara, ci sarà una vera e propria tavola rotonda guidata dall'editore Mario Ianieri con i capolavori di cinque autori che hanno scelto la sua firma editoriale per le loro pubblicazioni. Le opere che verranno presentate si sposano perfettamente con l'ambiente ed il clima del Festival patrocinato dal Comune di Pescara e dalla Presidenza del Consiglio Regionale con Lorenzo Sospiri.
"D’Annunzio connessioni d’oltremanica" (2023) di Emanuela Borgatta: torinese, insegnante di lingue straniere. Gabriele d’Annunzio intrattenne connessioni e rapporti con l’estero, estremamente vari e degni di nota. "D’Annunzio e il vivere inimitabile. Cronache di un pescarese a Milano" (2023) di Raffaella Canovi. Nel volume l’autrice affronta in maniera minuziosa la relazione fra d’Annunzio e la città di Milano
"Viaggiator d’ali. Servizio segreto colombofilo di guerra" (2023) di Laura Curtale di Roma. Il libro è la storia documentata del servizio segreto militare dei Colombi Viaggiatori, al fianco dei soldati del Genio Italiano, durante la cruenta Prima Guerra Mondiale.
"Creatura di poesia. Vita e versi di ELEONORA DUSE" (2023) di Maria Pia Pagani, ricercatrice in Discipline dello Spettacolo all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. In questo lavoro Eleonora Duse era una creatura di poesia, sembrava nata per ispirare il canto di un poeta.
Isabel Allende
Il vento conosce
il mio nome

Vienna, 1938. Samuel Adler è un bambino ebreo di sei anni il cui padre scompare durante la Notte dei cristalli, quando la sua famiglia perde tutto.
La madre, per salvarlo, lo mette su un treno che lo porterà dall’Austria all’Inghilterra.
Per Samuel inizia così una nuova fase della sua lunga vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell’incertezza e della solitudine. Arizona, 2019. Anita Díaz, sette anni, sale su un altro treno con sua madre per sfuggire a un pericolo imminente nel Salvador e cercare rifugio negli Stati Uniti. Ma il loro arrivo coincide con la nuova politica di separazione famigliare, e Anita si ritrova sola e spaventata in un centro di accoglienza a Nogales.
Lontana dai suoi affetti e senza certezze, si rifugia su Azabahar, una magica stella che esiste solo nella sua immaginazione. Nel frattempo Selena Durán, una giovane assistente sociale, chiede aiuto a un avvocato di successo nella speranza di rintracciare la madre di Anita.
"Sarah Bernhardt e Gabriele D'Annunzio. La poesia del teatro. Carteggio inedito (1896-1919)" di Franca Minnucci: attrice professionista. Da anni studiosa e ricercatrice dannunziana.
 
   mostra
“Meditando sul fascino della natura” mostra personale di Mirta Maranca 

“Meditando sul fascino della Natura” è il titolo della mostra personale di Mirta Maranca iniziata ieri 2 settembre 2023, che si terrà fino al 9 settembre a Villa Filiani, via Gabriele d’Annunzio,174 di Pineto (TE), dalle 18,30 alle 23,30.
Mirta Maranca nata a Pescara dove vive e lavora, diplomata al Liceo Artistico di Pescara e laureata in Accademia di Belle Arti ad Urbino nel 1995, ha esposto in sue personali e collettive dal 1996. Molti critici si sono interessati alla sua produzione artistica. Tra questi Roberto Franco dice :” Le sue immagini, delicate e fragili, emergono con forza da profonde oscurità, con colorazioni accese s’inabissano nell’ignoto e, nella realtà della tela, conducono al sogno (Roberto Franco ).
Francesco Gallo aggiunge: “La calligrafia pittorica di
Mirta Maranca testimonia di un lavoro di pulizia della sua pittura, una raccolta d’energia che va dall’ essenzialità alla rarefazione del segno e la purezza del colore: questo si avverte in senso alto, come trasparenza di forma e di contenuto, come dilatazione del vedere e del piacere .
Giuseppe Bacci ha sottolineato come le opere mostrino uno spaccato di vita umana inserita in paesaggi accesi di colori .Nelle sue opere lo sguardo si posa con curiosità su molti riti e danze , cosicchè nei suoi quadri si possono ammirare donne che volteggiano in antichi passi di danza tramandati a noi da una cultura millenaria.
Leo Strozzieri aggiunge: Sono opere, eseguite per istoriare il suo ed il nostro inconscio. Una pittura austera, che nulla concede al sentimento o alle tentazioni decorative.
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Dall’orsa Amarena
mia concittadina e confidente

Tu, mio concittadino e confidente, sai meglio di me che il termine “animale”, che per voi umani è dispregiativo, deriva dal latino “animal”, cioè anima, forza vitale dello spirito, ripreso a sua volta dal lessico greco “anemos - vento, soffio”.
Con la morte sono solo anima, soffio, avendo lasciato il mio corpo sulla Terra. Sono al momento un’anima in pena per i miei due cuccioli e mi auguro che abbiano sorte migliore del loro povero fratello, Juan Carrito.
Ho perdonato chi mi ha ucciso. Egli sostiene di aver avuto paura nel vedermi alta e imponente nel buio della notte. Non era in me nessuna intenzione di aggredirlo, ma di cercare qualcosa da mangiare per me e per i miei due figli. Sulle montagne, sul nostro habitat naturale, credimi, è sempre più difficile trovare cibo e per questo ci avviciniamo ai vostri paesi. Qui, però, abbiamo capito che gli uomini spesso sono umani solo di nome. Lo dicono i bocconi avvelenati che ultimamente, in un paese vicino al nostro, hanno portato alla morte diversi lupi, due grifoni e in passato altrove anche qualche orso. Non siete umani neppure tra di voi. Tralascio di ricordarvi le guerre che ancora vi fate per un lembo di territorio, penso, invece, alle guerre parolaie.  
Sant’Agostino dice che la parola dev’essere un mezzo per passare agli altri la “bontà dei propri pensieri”, invece, sulla mia morte vi siete scagliati sui social pesantemente contro chi ha fatto riflessioni e deduzioni diverse dalle vostre, sebbene con cognizione di causa
E’ strano che voi, miei concittadini, vi stiate risentendo per me e non avete speso una parola contro l’insipienza di chi non ha pensato al pericolo rappresentato dalla pedana di metallo di un gioco a rotazione
(Foto, abruzzolive)
nella Villetta di Santa Maria, su cui è caduta una bambina di due anni, riportando dolorose scottature in varie parti del corpo, a causa di quella piastra che era divenuta roventa sotto il sole di Agosto.
Mio caro concittadino, io sto in un mondo dove le pene terrene si acquietano e si librano solo i pensieri di “bontà”.
Ieri, domenica 3 Agosto, il nostro paese, Villalago, mi ha commemorata con un concerto in Piazza Celestino Lupi, tenuto dalla violinista Angela Di Giuseppe. Ho il sospetto che nasconda un altro scopo. Tu che ne pensi?
Ti ringrazio per aver deciso di continuare a tenere questa pagina aperta con me. Finché lo vorrari, sarò la tua confidente!
 
   anversa
La festa ad Anversa
della Madonna della Consolazione

Ieri, domenica 3 Settembre, Anversa ha reso omaggio alla Madonna della Consolazione con una sentita festa, fatta di riti religiosi, di tradizioni, ma anche di momenti di svago. E’ iniziata sabato sera, 2 Settembre, con la cerimonia di consegna delle chiavi d’argento del paese da parte del delegato del Sindaco, quando la statua della Madonna è stata portata in Piazza Belprato. E’ questa un’antica tradizione del 1700 riportata nei manoscritti conservati negli archivi comunale e parrocchiale. Con questa consegna si è voluto porre l’attenzione sul profondo legame che gli Anversani hanno da secoli con la Madonna della Consolazione. Dopo la cerimonia si è svolta la processione al lume delle fiaccole, per ricondurla alla chiesa di San Marcello.  
Ieri mattina la festa è iniziata con l’arrivo dei pellegrini di Pratola che hanno fatto il tragitto a piedi, di tredici chilometri, lungo il Fiume Sagittario. Una tradizione che affonda le sue radici nei 1917. Una donna di Pratola, assai devota alla Vergine, la invocava ogni giorno non avendo più notizie del marito, partito per il fronte. Una notte, alla donna le apparve in sogno la Vergine, che la rassicurava sul ritorno del marito, chiedendole però un ultimo atto di fede. di recarsi nella chiesa di S. Maria delle Grazie ad Anversa, per invocarla ai piedi dell’altare. Il giorno dopo la donna raccontò, ancora emozionata, l’accaduto alle vicine di casa e ad alcune amiche e insieme decisero di mettersi in cammino, all’indomani, verso Anversa. Fu grande lo stupore, come pure la commozione della donna quando appena entrata nella chiesa vide l’altare e l’immagine indicati dalla Vergine nel sogno. Trascorso breve tempo il marito tornò sano e salvo a Pratola. Tutti, amici e conoscenti, ringraziarono la Vergine per la grazia ottenuta. Da allora è nata questa tradizione.
Alle porte di Anversa si sono uniti anche coloro che sono arrivati in macchina, formando una lunga processione. Dopo l’incontro con gli Anversani, si sono diretti con le autorità cittadine e con il parroco, al suono della banda, alla chiesa di San Marcello per la preghiera di ringraziamento. Dopo la messa solenne delle ore 11,30, celebrata da Padre Agostino Piovesa, parroco di Pratola,  si è svolta la solenne processione per le vie del paese.
Alle ore 18,00 c’è stata la Santa Messa nella chiesa di San Marcello, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva.
La festa si è conclusa con il concerto in piazza della “Banda Fenaroli” Città di Lanciano. Oggi è prevista alle ore 17,00 la processione dalla chiesa di San Marcello al cimitero dove sarà celebrata una messa in suffragio dei defunti.
Il culto della Madonna della Consolazione di Anversa degli Abruzzi nasce durante un periodo di eventi catastrofici che, tra il XVII e il XVIII secolo, si abbatterono sul territorio. La prima testimonianza è rappresentata da un documento del 1727, conservato presso l’Archivio Parrocchiale, in cui il popolo anversano chiede al Vescovo di Valva e Sulmona il consenso per poter dedicare alla Vergine S.S. un altare, all’interno della Chiesa matrice di S. Maria delle Grazie. Lo stesso altare, nel 1765, risulta essere di proprietà della “Magnifica Università di Anversa” e che la sua
manutenzione è tenuta con le offerte dei fedeli. Per antica consuetudine era l’autorità comunale - attraverso l’elezione di tre Procuratori - a gestire i festeggiamenti, all’esazione delle offerte ed al loro impiego per le solenni celebrazioni annuali. Nel 1831 viene ancora ribadito, dal Consiglio dei Decurioni, che è un antico diritto del Comune di Anversa nominare tre Procuratori per la “Festività della nostra Protettrice”. I Procuratori tuttavia erano coadiuvati da un gruppo di fedeli iscritti alla “Pia Unione della Consolazione”: essi erano impiegati l’intero anno a promuovere l’onore della Beata Vergine diffondendone il culto. Dopo lo scampato pericolo dal contagio del colera del 1837, attribuito all’intercessione della Madonna, per una promessa fatta da tutto il popolo Le vennero donate due corone d’argento ed uno scettro.
 
   villalago
Carmen e Pino 
neosposi a Villalago

Giuseppe Fusco, di Scanno, sabato scorso si è unito in matrimonio con Carmen, di origine rumena. Le nozze sono state benedette da don Alain, sabato pomeriggio alle ore 17,00.
Gli sposi, che abitano a Villalago, hanno scelto per la cerimonia nuziale la chiesa parrocchiale.
Un lungo corteo di parenti ed amici ha accompagnato in chiesa lo sposo, sottobraccio a Sofia, figlia del fratello, mentre la sposa, con i suoi familiari, ha raggiunto l’altare al braccio del suocero.
L’evento è stato festeggiato nel Park Hotel con un sontuoso banchetto nuziale, preceduto nella vigilia del matrimonio dalla serenata, con l’omaggio floreale lanciato dallo sposo al balcone della sua amata.
A Pino e Carmen auguriamo un matrimonio felice, ricco di gioia e serenità.
 
Lago di Scanno