Martedì 9 Maggio 2023 - San Beato, Sacerdote ed eremita

Il tempo... ieri - Giornata dal clima instabile CON CONTINUE variazioni. Si è passati dal sereno al nuvoloso fino ad arrivare alla pioggia. Correnti di venti freddi. Temperature in forte calo: mass. 15,7°; min. 9,9°; attuale 10,1° (ore 23,30).
 
  in primo piano
Quattrocentotrentanovesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
La Russia ha attaccato l’Ucraina con 35 droni kamikaze

Kiev di nuovo nel mirino dei russi. Durante la notte il distretto di Sumy è stato bersagliato con 109 colpi sparati da varie tipologie di armi. Sumy. Bilopillia, Krasnopillia, Velyka Pysarivka, Znob-Novhorodske, Esman, Seredyna-Buda, Nova Sloboda e Yunakivka: queste le comunità bombardate dai russi con mortai e artiglieria. Un edificio residenziale ha preso fuoco. Il bilancio è di cinque feriti. In azione, sempre su Kiev, anche diversi droni. L’attacco missilistico russo che ha colpito ieri Odessa avrebbe distrutto un magazzino della Croce Rossa. Un complesso di oltre 1000 metri quadrati sarebbe stato devastato da un incendio causato dalle esplosioni.
Secondo il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, quello registrato questa notte è stato l’attacco più grave subito dalla città dall’inizio della guerra. “Grazie alle nostre forze di difesa aerea, tutti i 36 droni sono stati abbattuti. Questo è l’attacco più massiccio alla nostra città dall’inizio della guerra”, ha affermato, citato da Unian, sottolineando che nessuno è morto mentre 5 persone sono rimaste ferite.
In Ucraina ci sono anche momenti 'rosa'. Circa 200 grandi fenicotteri sono tornati nel Parco naturale nazionale delle lagune di Tuzly, che si trova nella regione di Odessa.
 
  il libro del giorno
   ricorrenze
OGGI “LA GIORNATA DELL’EUROPA”

LA DATA del 9 Maggio ricorda quella del1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet ed esposto nella Dichiarazione Schuman, che segna l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale. La data coincide anche con il giorno che segna, de facto, la fine della Seconda Guerra Mondiale: il 9 maggio è infatti il giorno successivo alla firma della capitolazione nazista in mano sovietica, quando furono catturati Hermann Göring e Vidkun Quisling. È questo fatto, e la caduta definitiva del nazifascismo, che veniva celebrato in URSS, mentre in molti paesi europei occidentali lo si celebra l'8 Maggio.
A Sulmona domani nella Sala Ciampa dell’Ente Parco Nazionale della Maiella in Via Badia, in modalità mista (in presenza e online) a partire dalle ore 10:30, dopo la celebrazione della Festa dell’Europa, verrà presentato l’Anno Europeo delle Competenze (che sarà lanciato dalla Rappresentanza della
Commissione europea il 9 maggio) ed esposte le seguenti tematiche: – Programma GOL (Garanzia di occupabilità per i Lavoratori), politiche attive del lavoro e della formazione – fondo nuove competenze – possibilità occupazionali in seno alle start up – Innovazione digitale e Intelligenza Artificiale. Sarà previsto un collegamento online all’evento, visualizzabile in streaming sui social dello Europe Direct Maiella (Facebook, Twitter e Instagram).
L’incontro è accreditato all’Ordine dei commercialisti dell’Aquila.
Marco Balzano
Café Royal

Lo scrittore Marco Balzano ci porta in Via Marghera, in una Milano aristocratica dove i lussuosi appartamenti si affacciano su infiniti negozi. Una zona della città elegante e molto frequentata dove la vita scorre velocemente tra la moltitudine di persone che attraversano il quartiere ogni giorno. Qui si trova il famoso Café Royal: un bar da cui prima o poi passano tutti, dove si intrecciano le vite di uomini e donne e le storie di padri e figli, mogli e mariti, amanti, amici e famiglie. Nessuno di loro ne è consapevole, però tutti insieme formano una vera e propria comunità che cresce e cambia continuamente. Come nella vita reale, i personaggi di questo romanzo corale si incrociano, si salutano, a volte chiacchierano e altre volte si ignorano: un bar che diventa luogo di incontro, dove tutti sono legati da quel filo invisibile che, per pura coincidenza o per i capricci del destino, li unisce giorno dopo giorno. Tra i personaggi di questa storia ci sono Federico, medico di base disilluso, Serena che lotta con se stessa con il passare degli anni ed esce a mangiare sushi con le amiche per distrarsi, Ahmed che cerca di riallacciare i rapporti con Barbara e il prete Giuliano, da tempo in crisi. Davanti al bancone del bar si sviluppano storie d’amore, si rimarginano ferite e si fanno nuove conoscenze. Con il libro “Café Royal” lo scrittore ci fa osservare da vicino i suoi protagonisti e ci mostra come siamo davvero. Perché si, questo bar è come una galleria di specchi in cui ognuno di noi può guardarsi e riconoscersi, ognuno con le proprie incertezze, delusioni
e gioie.
 
   burraco
TORNEO DI BURRACO
2° Memorial Giuliana Agnitti
Organizzato dal “Burraco
Club Sulmona”
il prossimo 14 Maggio

L’Associazione Burraco Club Sulmona ha indetto  per il prossimo 14 Maggio il 2° Memorial “Giuliana Agnitti”, Torneo di Burraco con inizio alle ore 16,00 nei locali del Ristorante “La Gomera” di Sulmona.
Giuliana Agnitti viene ricordata per la sua passione al  gioco del Burraco, tanto da essere nel 2011 tra le promotrici del Club Burraco di Sulmona. E’ stata una donna cordiale e gentile stimata da tutti. Il luogo dove si svolgerà il torneo, la sala della Gomera, è stato scelto perchè proprio in quella sala lei si recava, essendo appassionata anche del ballo.
Ricordiamo che lo scorso 29 Aprile, presso l’Hotel Santacroce, è stato stretto il gemellaggio tra l’Associazione Burraco Livorno e l’ ASD Burraco Sulmona, al fine di rafforzare il legame tra le due città accomunate dalla passione del celebre gioco di carte.
La partecipazione al torneo è aperta a tutti. Le prenotazioni vanno fatto entro e non oltre venerdì 12 Maggio. La quota è di euro 10 per il solo gioco; di euro 20 comprensiva della cena.
 
   mostra
"Dune" di Carla Cerbaso
e Francesco Iacovetti

Nella Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, è in corso la mostra d’arte contemporanea "Dune" di Carla Cerbaso e Francesco Iacovetti, un viaggio in un mondo dominato da figure geometriche, metafore, visioni oniriche e concetti matematici. La mostra d’arte è arricchita da interventi in 3D e in realtà aumentata.
L’esposizione proseguirà fino al 28 maggio.
 
   l’intervento
Propaganda della Cina:
sul Covid i libri falsificano la storia

di Domenico Rinaldi

Dopo aver sottoposto la popolazione a ogni tipo di sopruso e repressione per tre anni con la scusa del Covid, per poi abbandonarla senza difese alla mercè del virus. Il Partito comunista cinese vuole convincere i giovani di aver fatto un ottimo lavoro. Lo si può desumere dal paragrafo dedicato alla pandemia che è stato inserito nei libri di testo scolastici. A pagina 98 del libro, nella sezione dedicata ai <<Cambiamenti nella vita della società>>, sotto il titoletto <<eventi storici correlati>>, si legge: <<All’inizio del 2020 è esplosa all’improvviso un’epidemia di Covid -19. Il nostro Paese ha messo al primo posto il popolo e la vita, lanciando una guerra popolare contro l’epidemia. La guerra ha protetto in larga misura la sicurezza, la vita e la salute della gente e ha raggiunto grandi risultati positivi nel coordinare la prevenzione e il controllo dell’epidemia con lo sviluppo economico e
sociale. Ha creato un grande spirito anti- epidemico che ha messo la vita delle persone prima di tutto, unendo l’intero paese nel rispetto della scienza>>. Il paragrafo è la summa di tutto ciò che il regime comunista cinese non ha fatto durante la pandemia. Non stupisce perciò che ora il governo cerchi di indottrinare i giovani nel tentativo di far sparire dalla memoria gli errori commessi. Impedire a chiunque di uscire di casa, anche in presenza di incendi e terremoti; murare letteralmente nelle abitazioni i positivi al virus; separare forzatamente i genitori dai figli rinchiudendoli  in fatiscenti centri per la quarantena; obbligare ogni singolo cittadino (neonati compresi) ad effettuare un tampone tutti i giorni; bloccare la vita di intere città per mesi senza alcun preavviso riducendo alla miseria un numero enorme di residenti rimati senza lavoro; arrestare o picchiare coloro che si azzardavano a criticare online il governo per le angherie subite; erigere barriere fisiche con tanto di filo spinato per separare i quartieri infetti da quelli <<puliti>> non è un modo per <<proteggere il popolo>> ma per soggiogarlo.  
 
   pensieri in libertà
DALLE CALAMITA’ E DAI CONFLITTI
E DALLA SPIRITUALITA’ DEI PRIMORDI
AI TUMULTI DELLA SPIRALE

di Nino Chiocchio

Quando i secoli (o i millenni) offuscano o frantumano i secoli- La valle del Flaturno.
Recentemente abbiamo illustrato e documentato la portata voluminosa del rio Pezzana.
Non oso contraddire studiosi dello spessore di Mommsen, ma mi permetto di avanzare una riserva, sostenuta da constatazioni ripetute, sulle cognizioni corografiche e geografiche e storiche dell’epoca in cui vissero quegli studiosi. Mommsen scrisse circa due secoli fa e non poteva        
non tener conto di certi mutamenti morfologici del territorio. In definitiva il rio della Pezzana ancora scorreva tumultuoso nel corso superiore per adagiarsi nella pianura placidamente dopo aver superato cascatelle e gorghi che avevano alterato l’alveo di quello che era stato un fiume torrentizio, tanto da azionare e galleggiare ripetutamente la mola del mulino del forno della Refota.
Da bambino io ero sceso più volte nella piana del “Pratatiére” per andare alla vigna di nonna Casilde e poi più giù con gli altri monelli arrivare e soffermarmi a “Silirupe” (“Sulle rupi”), quella che immaginavo essere stata la cascata del fiume sul pozzo del mulino e lì, a sud, sud-est del ristorante “Sofia” e dell’azienda agricola…

 
   macchemito
"Macchemito" ad Ortona
per la leggenda della "Ritorna"

Le telecamere Rai con Sem Cipriani si sono spinte verso il mare, nello specifico ad Ortona (Ch) dove con il format di Paolo Pacitti, "Macchemito", e l'aiuto dello scrittore Peppe Millanta, ci si è concentrati sulla leggenda della bella fanciulla che abitava nel castello aragonese; veniva definita la Ritorna, la principessa che morì di dolore.
Per un principe venuto da lontano, fu data una grande festa a castello: principe e principessa, come nelle migliori favole, ballarono tutta la notte, ma il re non volle dar la mano della principessa all'uomo che dopo qualche giorno se ne andò insieme ai suoi soldati, poiché gli fu promesso un dono unico degno di un re. Il principe, però, prima di andare via promise alla fanciulla in lacrime che sarebbe tornato a prenderla ma al largo della costa la nave fu assalita da pirati ed il principe morì invocando il nome della donna amata. "Ortona grazie al suo porto è diventata la porta di accesso alle popolazioni provenienti dagli altri paesi soprattutto dal versante opposto della costa Adriatica - spiega Andrea Di Marco, studioso di storia locale. - Storicamente il porto diventa punto di riferimento non solo per chi lo raggiunge per motivi commerciali ma anche come occasione di scambio e incrocio tra culture che nel tempo hanno dato alla città prosperità e grandezza".
La ragazza, venuta a conoscenza della morte del suo promesso        
sposo fu divorata dal dolore; ogni giorno si spingeva verso lo scoglio più        lontano di Ortona per guardare il mare in lacrime ed i pescatori in transito la sentivano mentre affidava al vento la parola "Ritorna", una sorta di preghiera senza fine. Il mare, addolorato per lei, l'avvolse con un'onda gigantesca per permetterle di ritrovare il suo innamorato. Quando il re raggiunse la spiaggia per cercare la figlia, vide una pianta particolare con frutti verdi e tondeggianti dall'aspetto esotico e capì che i due innamorati si erano ritrovati.(Alessandra Renzetti Giornalista)
 
   wilderness
“Abruzzo, terra a misura d’orso”

di Franco Zunino (Segretario generale wilderness)

“Abruzzo, terra a misura d’orso”, ha scritto un sito Internet per giustificare uno dei sogni degli ambientalisti: creare corridoi protetti di unione tra vari Parchi: ovvero, di fatto, fare dell’Abruzzo un unico grande Parco! Visto che non sono riusciti a mantenere gli orsi marsicani nello storico Parco Nazionale in cui si erano salvati, e dal quale sembra che stiano sempre più fuggendo (lo diciamo noi da anni e ora lo ha anche scritto lo zoologo Paolo Forconi), anziché cercare di cambiare le cose e cercare di farli ritornare alle loro ancestrali montagne e foreste, che vogliono fare? “Rimuovere qualsiasi potenziale fonte che potrebbe attirare gli orsi nelle aree urbane”, anziché chiedersi come mai gli orsi si siano abituati ad andare alla ricerca di queste fonti. Ottusi nel non voler prendere coscienza del fatto che più si insiste ad eliminare (o impedire) le suddette fonti, più gli orsi si allontaneranno disperdendosi sempre di più lungo tutto l’Appennino! Si accetta il loro sbandamento emigratorio, e si spera così di creare altre popolazioni nei Parchi vicini. Cosa che sarebbe anche  giusta… sperando però che poi da questi Parchi non debbano
ancora una volta fuggire per le stesse ragioni per cui si stanno allontanando dall’areale storico. Sognano una “Comunità a Misura d’Orso” estesa su tutto l’Abruzzo! Ma perché per intanto questa Comunità non la si cerca di realizzare nello storico Parco Nazionale e territorio di sopravvivenza dell’orso marsicano? Mistero! Che sia perché semplicemente non si vuole riconoscere il fallimento di una strategia di gestione dimostratasi tale? O anche, per non dover riconoscere gli errori dei gestori del Parco dell’ultimo cinquantennio? Altro che “corridoi di convivenza”! Non si è riusciti ad avere un Parco di convivenza, e si pretenderebbe di riuscirci allargando il campo a tutto l’Abruzzo e l’Italia centrale? Illusi! Prima si riconoscano gli errori commessi e si parli di una nuova strategia per riportare gli orsi marsicani a casa loro! Solo dopo si potrà valutare come preservare anche i piccoli nuclei emigrati che resteranno alla Majella, Gran Sasso e Velino-Sirente! E si smetta di spendere milioni di euro in ricerche, comprese quelle socio/economiche per stabilire il valore dell’orso come attrattore turistico, e si stanzini invece gli stessi milioni per ricreare quel mondo agro-pastorale di cui l’orso va alla ricerca; e si paghino sull’unghia TUTTI i danni che gli orsi arrecano, anziché spenderli in inutili studi e… stipendi!
 
Anversa