Venerdì 28 Aprile 2023 -  San Luigi Maria Grignion da Montfort, Sacerdote

Il tempo... ieri - COL RITORNO DELL’ANTICICLONE il tempo è tornato ad essere primaverile. Il sole, presente per tutta la giornata, ha fatto risalire i gradi di calore. Moderata ventilazione. Temperature: mass. 17,1°; min. 4,5°; attuale 8,8° (ore 23,30).
 
  in primo piano
Quattrocentoventottesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
CONTINUANO GLI attaccHI russI IN UCRAINA

Le forze russe hanno attaccato oggi il villaggio di Mala Tokmachka nell’oblast di Zaporizhzhia, uccidendo una famiglia di due persone. Lo ha reso noto l’amministrazione regionale, scrive Kiev Independent, precisando che le vittime sono un uomo di 54 anni e una donna di 65 anni, uccisi nel loro cortile di casa dopo essere stati colpiti da proiettili. La Russia ha anche bombardato il villaggio di Kamianske, ferendo una donna di 62 anni, hanno riferito le autorità locali. Sia il villaggio di Mala Tokmachka che quello di Kamianske si trovano vicino alla linea del fronte nell’oblast di Zaporizhzhia, parte del quale è stato occupato dalla Russia.
Nel corso dell’udienza di ieri mattina in Vaticano il primo ministro Denys Shmyhal ha invitato Papa Francesco a recarsi in Ucraina. Lo riferisce all’Ansa l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash: “Sì, il Santo Padre è stato nuovamente invitato. Questo invito è stato già espresso più volte e sicuramente ripetuto ancora”.
Gli Stati Uniti e alcuni degli alleati chiave dell’Ucraina stanno valutando un divieto quasi totale delle esportazioni alla Russia.
Dall’inizio dell’invasione russa sono stati salvati e riportati a casa 2.279 prigionieri ucraini.
 
  il libro del giorno
   cocullo
IL 1 MAGGIO TORNA
A COCULLO LA FESTA
DI SAN DOMENICO ABATE
CON IL RITO DEI SERPARI

Lunedì, 1 Maggio, torna a Cocullo l’antico rito, legato alla festa di san Domenico Abate. La statua del Santo alla sua uscita dalla chiesa sarà circondata di serpi che l’accompagneranno in processione per le vie del paese. Questa particolare “vestizione” richiama decine di migliaia di persone, che ogni anno si ritrovano a Cocullo per assistere all’omaggio che i serpari rivolgono al loro Santo protettore. Il paese per un giorno è centro di un folclore che si ripete immutato da anni. Oltre alle serpi deposte sulla statua, durante la processione sono in molti coloro che la seguono, portando tra le mani uno o più serpenti. Questo rituale è legato al patronato sui rettili che viene attribuito a San Domenico per aver fatto diversi miracoli di guarigione su chi aveva subito il morso dei serpenti. Il Santo in vita fu eremita a Prato Cardoso e fondatore e abate del Monastero di san Pietro del Lago, nel territorio di Villalago, i cui monaci ne diffusero il culto in tutta la Valle del Sagittario, dove, come a Cocullo e Introdacqua, avevano delle dipendenze.
Per facilitare la mobilità dei visitatori, Trenitalia, di concerto con il Comune di Cocullo e la Regione Abruzzo, committente e finanziatrice dei servizi regionali, potenzierà il servizio con fermate straordinarie e treni speciali sulla tratta Roma-Pescara per la stazione di Cocullo.  La programmazione aggiornata è disponibile sul sito Trenitalia.
Per coloro che arriveranno in auto o pullman sarà attivo un servizio navetta gratuito dalle ore 8:00 fino a fine manifestazione; per i
Fabiano Massimi
SE ESISTE
UN PERDONO

Il romanzo racconta la storia vera, a lungo nascosta, di Nicholas Winton: l’inglese che salvava i bambini. È il 1938, il furore criminale nazista incombe sulla Cecoslovacchia e l’esercito tedesco è alle porte. Tra gli ebrei del Ghetto dilaga la paura, bisogna scappare e cercare di salvare i più deboli, come i bambini senza famiglia. Tra i ragazzini del ghetto c’è lei, la Bambina del Sale. A Praga nessuno sa come si chiama e le è stato dato questo nome perché ogni sera, quando fa buio, appare in un vicolo della città vendendo sacchetti di sale. Non si sa come si procuri la merce, ma lei ogni notte è lì, fino all’alba, quando poi scompare. Aiutare i bambini a fuggire è complicato e lo è a maggior ragione mettere in salvo la misteriosa Bambina del Sale, che sembra non voglia essere salvata. C’è tuttavia un uomo che fa di tutto per riuscire nell’impresa: prepara una lista di nomi, reperisce fondi e appoggi decisivi e organizza la partenza dei treni per il Regno Unito. A sostenerlo c’è la giovane Petra Linhart che si occupa della comunicazione, traducendo una lingua che Nicholas non conosce e guidandolo in una città piena di incognite. Saranno ben 669 i bambini ebrei cecoslovacchi che i due riusciranno a portare in salvo. Una vicenda straordinaria, tornata alla luce nel 1988 grazie ad un video della BBC dove l’uomo, ormai ottantenne, incontra i “suoi” bambini diventati ormai adulti.
camper sarà attiva l’area di sosta e campeggio in Via Santa Maria in Campo (Strada Provinciale 60). La diretta streaming dell’evento sarà trasmessa su Abruzzolive.TV e sulle altre piattaforme televisive e social network che saranno rese note pima del giorno di festa.
 
    mostra
L’ARTISTA abruzzese
MISHAN E LA SUA ULTIMA
OPERA DAL TITOLO “LA GUIDA”

L’artista abruzzese Maurizia Nardella, in arte Mishan con la sua opera “La Guida” rientra nella serie “Metamorfosi” un’insieme di tele che ben si plasma con un territorio, quello di Molina Aterno, suo paese di origine. Per descrivere l’arte della giovane pittrice ci affidiamo a quanto lei stessa ha scritto:
“La guida migliore da seguire è quell’istinto che silenziosamente ci indica la strada più giusta per noi. C’è chi impara ad ascoltare questa voce senza suono, c’è chi non è ancora capace e c’è chi può, ma non lo fa. La razionalità prende il sopravvento su ogni scelta e i pensieri, i dubbi e le consegueni più pesanti incertezze fanno pian piano perdere il senso dell’orientamento, fino alla rinuncia a proseguire      quel percorso. A volte basta chiudere gli occhi e procedere, senza troppi “ma”, “forse”, “se”. A volte basta lasciarsi guidare dal silenzio di una mente e di un’anima equilibrate”.
La sua prima personale si è tenuta nella Chiesa di San Giacomo all'interno della Fortezza di Civitella del Tronto. Le migliaia di visitatori hanno esternato con visibile sensibilità il proprio consenso sul valore artistico espresso dai suoi dipinti.

RACCONTI DI POLITICA INTERIORE

E’ in lettura il 110° racconto di politica interiore di Angelo Di Gennaro dal titolo:
“SIGNIFICATI CHE VANNO  SIGNIFICATI CHE VENGONO - L’importanza del nome”
 
 
   l’intervento
ingegneria che è scoraggiato, vorrebbe prendere la licenza pure lui. Allora lo stavo per prenderlo a manate, io che mi sono sacrificato a fare?”. Andreotti, serafico, replica che probabilmente sarebbe il caso di mettere un numero chiuso nelle università per fare una prima scrematura di talenti, ma poi aggiunge che lo Stato deve farsi carico di introdurre i giovani al lavoro. E anche che, nel partire da un mestiere più umile non c’è nulla di male. Premonitrice la risposta di Sordi: “A me pare che in Italia, se incominci con il mestiere più umile, con quello rimani finché non muori”. I due si salutano con grandi salamelecchi. Quarant’anni fa, ma sembra esattamente oggi.
Federico Fellini: un cameo irresistibile. Altra fermata, altro volto illustre. Apre la portiera Federico Fellini, anche lui grande amico di Sordi. Qui l’improvvisazione quasi prevale, regalando sprazzi di divertimento autentico, anche per le zaffate di surrealismo puro che cospargono l’abitacolo del taxi. Monta davanti il regista, regolando il sedile e chiedendo di abbassare la radio. Pietro quasi non ci crede e si spertica in un flusso di coscienza riassuntivo di tutto il manifesto felliniano: Tutti gli stranieri mi chiedono di lei e io metto questa musichetta di sottofondo, poi gli racconto di tutti i sogni suoi, dei preti sdentati, delle monache col cappellone, delle cavallerizze, degli zozzoni, dei poveracci”. Risponde di smetterla Fellini, anche se ridacchia. Poi gli dice dove lo deve portare, sbloccando il surrealismo puro: “ Ho accettato una particina in un film dell’amico Sordi, ma sono emozionato. Una cosa è fare il regista, un’altra fare l’attore: io non sapevo nemmeno come vestirmi”. Il taxi intanto scorre verso Cinecittà e Pietro gonfia il petto: “ci vedono tutti, ci guardano tutti, Pietro il tassinaro col dottor Fellini. Quando la macchina accosta lo abbraccia, gli bacia la mano, rifiuta in tutti i modi di essere pagato. Si affaccia intanto Alberto Sordi, che accoglie Federico sulla porta degli studi. “Ma chi è? Sordi?”, esclama Pietro, “Chissà che risate che si fanno quei due”. Metacinema puro, galoppante.
 
Sale a bordo Giulio Andreotti
e Federico Fellini

di Domenico Rinaldi

Scorre placida, una bolla di luce gialla su ruote gommate, flottando svelta sui sampietrini. Quella vettura che si disimpegna tra i dedali romani- un taxi, in verità è una sorta di cinepresa mobile: ritrae l’anima più profonda della città eterna, facendo salire a bordo storie a tratti surreali che oggi, a distanza di quarant’anni esatti, restano ancora saldamente sedimentate nella memoria collettiva. Nel 1983 Alberto Sordi, regista, interprete e cosceneggiatore, omaggia in modo sperticato la sua città con il film “Il tassinaro”. Lui è Pietro Marchetti e il destriero meccanico che conduce si chiama “Zara 87”. Quanta diversa umanità puoi incrociare, portando a spasso le persone? Quanto puoi raccontare della tua città, che poi parte fondante della tua vita, e ascoltare i fatti loro? Che ci fanno Giulio Andreotti e Federico Fellini sul sedile posteriore? Siamo ancora nel film o è la vita vera? Sorge qui una commedia degli equivoci che strappa sorrisi e consensi.
Premessa: Alberto e Andreotti sono amici nella vita. E non fanno nulla per dissimularlo, anche se nel film l’approccio del tassista pare ossequioso e formale, senz’altro per rispetto del rango istituzionale. In quell’anno Andreotti è Ministro degli Affari Esteri e trovarselo seduto dietro deve lasciarti sicuramente stranito. “Onorevole, questa non è una macchina blindata, ma comunque robusta”, lo rassicura Sordi. Poi rompe il ghiaccio andando sul sicuro, mentre sfila accanto al Colosseo: E’ questa Roma? Finalmente ci sta dando soddisfazioni eh?”. Il passeggero annuisce, ricorda che la tifa e la sostiene da una vita e che forse, adesso, andranno sempre meglio. Poi il discorso si sposta in fretta su due temi di un’attualità evidente: L’università e il lavoro. “Vede onorevole, non perché io voglia una raccomandazione, ma c’ho mio figlio laureando in
 
   pensieri in libertà
IL RITUALE DI SAN DOMENICO
Come si svolgeva nella prima metà del ‘900

Lo scienziato aquilano Venanzio Lupacchini, letterato e medico personale del cardinale Anton Ludovico Antinori, tre secoli fa, studiando il fenomeno socio-antropologico gravitante sul fenomeno folcloristico-religioso di San Domenico, intuì il nocciolo della questione.
Altro che classi subalterne! Il nucleo abitato del centro storico e la frazione in un passato non molto lontano furono densamente abitati, specialmente la parte bassa del centro e tutta la frazione, coralmente ancorati ad un retaggio di alta spiritualità difeso da una buona economia agropastorale che riuscì appena a scalfire quella piccola ventata di illuminismo caratteristica delle classi più abbienti che si erano installate nella parte alta, ma che tuttavia sembravano essere subalterne della classe prevalente che le aveva affascinate per il loro sentire caparbio di “scarpe grosse e cervello fino”.
Dunque vi erano tutti gli strati sociali: non erano mancati, sia da religiosi come don Crescenzo Arcieri, o da padre Domenico (alias don Giambattista Gentile, alta carica dei Cappuccini), sia da sindaci come don Giuseppe Gentile, che avevano legato Cocullo a molte aderenze autorevoli (un paio di cardinali – forse il cardinal Micara fu convisitatore di padre Domenico -, alcuni sovrintendenti): insomma note rilevanti per un paesino di alcune migliaia di persone ad economia chiusa.
Il primo maggio si celebrerà il “dies natalis” di San Domenico. In realtà si tratta di una duplicazione della festa ...
 
   orsa jj4
Orsa Jj4: Lida Sulmona
si costituisce nel ricorso al Tar

Anche l’associazione Lida di Sulmona si è costituita ad adiuvandum nel ricorso intentato davanti al Tribunale regionale di Trento per la vicenda dell’orsa JJ4. L’8 aprile il governatore trentino Maurizio Fugatti aveva ordinato cattura e abbattimento dopo l’aggressione mortale nei confronti del runner trentino Andrea Papi. L’ordinanza è stata sospesa dal Tribunale Regione di Giustizia Amministrativa di Trento che ha fissato l’udienza camerale per il prossimo 11 maggio. Il ricorso contro l’abbattimento del plantigrado era stato proposto dalla Lav, Lega Anti Vivisezione. Ad adiuvandum si sono costituite diverse associazioni tra cui la Lida di Sulmona per il tramite dell’avvocato, Giada Bernardi. Un intervento a sostegno dell’iniziativa legale volta a contrastare in tutte le sedi l’abbattimento dell’orsa. Al riguardo, sempre da Sulmona, era partita una diffida indirizzata alla Provincia autonoma di Trento da parte dell’avvocato, Cinzia Simonetti, che chiedeva all’ente di sospendere l’abbattimento dell’esemplare e attenersi pedissequamente alle prescrizioni del Tar.
 
   scanno
SONO IN CORSO A SCANNO I LAVORI PER L’ELIPORTO

Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale sono subito iniziati i lavori per la costruzione di un eliporto nei pressi del bivio con la frazione Frattura, tra la strada comunale e il fiume Tasso. "Si tratta - a detta del sindaco - di un'opera strategica importante per il paese, che sarà a servizio di tutto il nostro territorio montano per l’atterraggio di elisoccorso, che sarà in grado di avvicinare il più possibile i cittadini alle strutture sanitarie e ospedaliere abruzzesi. Un progetto importante per Scanno, per soccorrere velocemente i tanti turisti che visitano il paese sia nella stagione invernale, per la presenza di impianti sciistici, sia per la stagione estiva che permette ai turisti di salire a piedi fino all’osservatorio del Lago del Cuore.
Si avvale del contributo regionale di 200 mila euro. I lavori, eseguiti dall’impresa Colarossi di Scanno, dovrebbero essere riconsegnati entro il prossimo mese di Luglio.
 
Scanno