Sabato 28 Gennaio 2023 -  San Tommaso d'Aquino, Sacerdote e dottore della Chiesa

Il tempo... ieri - E’ ARRIVATO IL FREDDO DEI “GiORNI DELLA MERLA”. La giornata è stata particolarmente rigida con cielo nuvoloso e momenti di nevischio. Temperature sotto lo zero: mass. -0,1°; min. -1,4°; attuale -0,3° (ore 23,30).
 
  in primo piano
Trecentotrentottesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
"Solo le armi neutralizzano i terroristi russi"

La guerra in Ucraina giunge al 338esimo giorno. Due persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite, questa mattina, in seguito al bombardamento russo della città di Chasov Yar nella regione di Donetsk. Il bombardamento è iniziato verso le 9 del mattino ed è durato oltre un’ora e mezza. Danneggiate una decina di abitazioni, locali ed edifici istituzionali e di servizi pubblici, automobili. I russi hanno bombardato anche Avdeevka, Toretsk, Alexandropol e Bogoyavlenka.
"Solo le armi neutralizzano i terroristi russi", afferma il presidente Volodymyr Zelensky, chiedendo agli alleati occidentali missili a lungo raggio e aerei da combattimento. Il governatore dell'Oblast di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, riferisce che nell'intero Donbass "la situazione peggiora significativamente". Giovedì sono stati abbattuti 47 missili ipersonici Kinzhal Kh-47 su 55 lanciati dai russi. Intanto è arrivato l'ok ufficiale della Germania all'invio di 14 "Leopard 2" e il via libera per gli altri Paesi alla fornitura dei carri armati di fabbricazione tedesca, ma il cancelliere Scholz chiarisce: "Con l'invio degli aiuti non diventiamo parte della guerra". Nella giornata di ieri le forze russe hanno lanciato un totale di 70 missili contro l’Ucraina nel corso di 44 attacchi aerei.
 
  il libro del giorno
 
   commemorazioni
GIORNO DELLA MEMORIA
Fondamentale visitare
Auschwitz e Birkenau

di Domenico Rinaldi

Ieri, 27 gennaio, è stato il “giorno della memoria” per non dimenticare la ferocia e la disumanità dei nazisti nell’aver massacrato 8 milioni di ebrei. Almeno una volta nella vita si dovrebbe visitare Auschwitz, il più grande campo di sterminio sito in Polonia, poco lontano da Cracovia, per rendersi conto fino a che livelli può arrivare la ferocia umana. Forse non tutti sanno che il vero nome della località  è Oswiecim, diventata nota col nome tedesco Auschwitz preso durante la dominazione austro – ungarica. Attualmente il posto è diventato un Museo del ricordo dove, in diversi locali, sono ammucchiati tutti gli averi tolti ai prigionieri: montagne di occhiali, scarpe, valigie, bamboline ed orsetti dei bambini, capelli che venivano usati per fare corde.
A pochi chilometri di distanza c’è Birkenau, l’immenso lager nel quale vennero uccise oltre un milione e centomila persone, in stragrande maggioranza ebrei, russi, polacchi e zingari. Qui entravano i treni che scaricavano migliaia di essere umani, molti dei quali erano condotti alle camere a gas subito dopo la selezione degli inabili al lavoro. Il campo è composto da baracche pieni di castelli di legno usati come
dormitori mentre nel corridoio centrale si trova una sorta di canale dove venivano fatti i bisogni corporali. Cose incredibili, la cui visione oggi fa rabbrividire  se si pensa che migliaia di persone siano morte e altre ci abbiano passato mesi prima di essere liberate  dall’armata rossa. Una targa all’ingresso  di una baracca ricorda che dal 1942 uomini e donne, quasi tutti ebrei, furono sottoposti a sperimenti criminali di sterilizzazione  condotti da medici nazisti : Carl Clauberg e Horst Schumann. La maggioranza dei prigionieri morì o durante gli esperimenti o per le loro conseguenze. Degli oltre 13 mila deportati russi, solo 92 erano ancora vivi il 27 gennaio 1945 alla liberazione del campo. Oggi Auschwitz e Birkenau sono monumenti da visitare per non dimenticare che a volte la storia ritorna.
Liliana Segre
Fino a quando
la mia stella brillerà

La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. A tredici anni viene deportata ad Auschwitz. Liliana parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione Centrale di Milano e sarà l'unica bambina di quel treno a tornare indietro. Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. Poi ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare. La forza della testimonianza, perché gli orrori della Storia non vengano dimenticati. Introduzione di Francesco De Bortoli.
 

RACCONTI DI POLITICA INTERIORE

E’ in lettura il 107° racconto di politica interiore
di Angelo Di Gennaro dal titolo: “Scanno 1937 -
Collegamenti e combinazioni”.
 
   attualità
Anche il silenzio è violenza

di Angelo Di Gennaro – Psicologo e Psicoterapeuta

Umiliazioni, percosse, minacce, ingiurie e molestie nei confronti di pazienti psichiatrici. Questa, la notizia “agghiacciante” proveniente da Foggia. Nonostante siano passati oltre quarant’anni, siamo lontani dall’aver realizzato appieno i principi di democrazia e civiltà introdotti dalla “legge Basaglia” (n. 180 del 1978) su tutto il territorio nazionale. Una notizia che sa di violenza e del clima che stiamo vivendo in questo periodo. In cui si va da un femminicidio ogni tre giorni (circa) a forme varie di bullismo o cyberbullismo (2 adolescenti su 10, quelli che subiscono comportamenti offensivi o violenti), a violenze mascherate di tipo fisico e psicologico maturate in ambito domestico, lavorativo, economico e politico. Insomma, basta girare lo sguardo e la violenza te la trovi nei polmoni, come l’aria. Senza contare la violenza cui assistiamo ogni giorno in Ucraina, in Iran, negli Stati Uniti e quella contro il pianeta cui si oppongo i giovani di tutto il mondo: solo per citare quelle più raccontate. All’epoca dei manicomi si diceva “Se sei pazzo, devi essere rinchiuso!”. Semplice no? Ma adesso, ammesso che sia una soluzione ed evidentemente non lo è, cosa possiamo dire e, soprattutto, cosa
possiamo fare? Forse, bisogna cominciare a pensare che il silenzio non è soltanto una forma di indifferenza, di abulia, parassitismo e vigliaccheria – come pensava Gramsci, 1917 – o di connivenza, potremmo aggiungere oggi; bensì è una forma di violenza sottile, inafferrabile che pure fa vittime in ogni dove e in ogni relazione umana sia essa intra e inter-famigliare, intra e inter-nazionale.
Trova, perciò, il nostro appoggio la recente lettera-appello dei 91 Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale del Paese, indirizzata, tra gli altri, alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il messaggio è chiaro: servono risorse per riuscire a garantire un supporto psicologico alle persone in difficoltà. Un appello che ha avuto anche il sostegno della Fp-Cgil secondo cui “garantire la salute psicofisica delle persone è un dovere dello Stato che i governi negli ultimi 20 anni stanno eludendo”.
“Abbiamo deciso di scriverVi questa sofferta lettera-appello perché riteniamo sia diventato un nostro dovere etico a fronte dell’aumento del disagio mentale nel nostro Paese, in particolare degli adolescenti, senza più possibilità di adeguate risposte da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale”, cita la lettera.
 
   comunicato del pnalm
Carrito è morto,
speriamo non invano…

La sera di lunedì scorso, come è noto, Carrito è stato investito e ucciso da un’auto in transito sulla statale 17 nei pressi dello svicolo del cimitero di Castel di Sangro. Un pensiero va ai ragazzi che erano sull’auto e si sono trovati Carrito nel mezzo della carreggiata senza poter evitare l’impatto, perché lui è saltato dal muretto direttamente sulla statale. Stanno bene, spaventati e sicuramente tristi come tutti quelli che Carrito lo hanno “conosciuto”.
La necroscopia, svolta presso l’Istituto Zooprofilattico di Isernia nel pomeriggio del martedì 24 gennaio, ha accertato che Carrito è morto per un politrauma con emorragia interna iperacuta che purtroppo non gli avrebbe dato scampo anche in caso di un intervento immediato, che in ogni caso nessuno sarebbe stato in grado di assicurare perché non esiste un pronto intervento veterinario. Nei suoi 45 minuti di agonia al bordo di una strada, che aveva attraversato decine di volte, forse avrebbe meritato solo un po’ più di privacy, perché anche questo è bene sottolinearlo, è vissuto sotto i riflettori dalla nascita e non gli è stato concesso rispetto neanche....

 
   comunicato wilderness
Addio Juan Carrito!
Povero orso con un nome d’uomo...
per onorare un uomo!

di Franco Zunino (Segretario Generale AIW)

Juan Carrito ha finito di scorrazzare tra un paese e l’altro dell’alto Sangro: la sera del 23 gennaio scorso è morto, investito da un automobilista lungo la statale per Castel di Sangro mentre fuori da un giorno imperversava una fitta nevicata. Avrebbe dovuto da tempo stare addormentato in una sua tana d’inverno, invece stava ancora in giro, probabilmente alla ricerca di quel cibo che fin da quando aveva lasciato la tana dove era nato, seguendo la madre aveva imparato a trovarlo attorno e nelle case dell’uomo. Una responsabilità che nessuno si vuole prendere, ma che qualcuno ha.
Juan Carrito “ha reso famoso l’Abruzzo”, ha dichiarato il Presidente della Regione. Ed è vero, anche se l’Abruzzo ...
 
   comunicato stampa
Cogesa è delicata e impattante per il territorio, per questo ci sorprendiamo non poco che l’unica uscita pubblica fatta dai consiglieri di  Fratelli D’Italia su questo argomento sia per insinuare una spaccatura al nostro interno invece di raccontare ai cittadini che li hanno votati quale è la loro linea, il loro pensiero, quello che farebbero loro, appoggiare o distaccarsi da ciò che stiamo facendo.
Questa è una battaglia per il nostro territorio, per difendere un’ azienda importante che dà lavoro ai nostri cittadini, una battaglia per la chiarezza e trasparenza e soprattutto una battaglia per il futuro, per l’ambiente e per i nostri figli.
Quindi, oltre a rassicurare i nostri colleghi sul nostro importante e unito lavoro su questo tema, l’invito è più che mai quello di renderci partecipi del loro pensiero per poter anche,  chissà,  lavorare per una volta insieme per il territorio e per i nostri cittadini.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle – Jacopo Lupi
Gruppo Consiliare Sbic – Maurizio Balassone
Gruppo Consiliare Intesa per Sulmona – Claudio Febbo
Gruppo Consiliare Libera e Forti – Teresa Nannarone
Gruppo Consiliare PD – Mimmo Di Benedetto
DALLA MAGGIORANZA CONSILIARE
DEL COMUNE DI SULMONA 

Vogliamo caldamente rassicurare i colleghi di Fratelli d’Italia che sul delicatissimo tema del Cogesa la maggioranza è più compatta che mai.
Siamo stati compatti nel prendere,  sin da subito,  in mano la situazione dell’Azienda e portare alla luce tutti i problemi di gestione e la mancanza di chiarezza e trasparenza in cui verteva da anni.
Siamo stati oltremodo compatti nell’assumerci le nostre responsabilità politiche e amministrative nei confronti dei cittadini per salvaguardare un’ Azienda che dà lavoro a 200 famiglie.
Siamo compatti nel voler dare la nostra visione su una politica del rifiuto virtuosa e su una governance che si basi sulla competenza e non sulla appartenenza politica, che grazie a un amministratore capace possa risollevare Cogesa e scongiurare eventuali fallimenti.
Siamo stati compatti, noi della maggioranza, nel  firmare una richiesta di Consiglio Comunale “ad hoc” per parlare alla cittadinanza del tema Cogesa e in quella sede auspichiamo un confronto con la minoranza lontano da interessi politici e più vicino agli interessi del cittadino e del territorio, fatta di temi, di idee e possibili soluzioni .
Come giustamente espresso dai colleghi di minoranza, la situazione  
 
   fornelli
Rappresentazione
teatrale
I MIRACOLI
DI SAN DOMENICO

 
   lutti

LUTTO A VILLALAGO

Si sono svolti ieri pomeriggio a Villalago i funerali di Alberto Grossi, deceduto la notte del 26 Gennaio nell’ospedale di Sulmona. Aveva 89 anni. La sua morte ha rattristato l’intero paese. Alberto era una persona buona, cordiale; marito e padre premuroso. E’ stato  un grande lavoratore e non si è mai sottratto dall’aiutare gli altri.
Le nostre condoglianze alla moglie Gina, ai figli Anna e Luciano, al nipote Carlo Alberto e a tutti i suoi cari.

 
Anversa