Giovedì 19 Gennaio 2023 - Santa Faustina di Como, benedettina

Il tempo... ieri - LA NEVE E’ ARRIVATA NEL TARDO POMERIGGIO dopo una mattinata di pioggia. E’ stata di breve durata. Folate di vento. La pioggia ha innalzato il livello del lago di Scanno. Temperature: mass. 5,8°; min. 2,2°; attuale 1,2° (ore 23,30).
 
  in primo piano
Trecentoventinovesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
Un elicottero è precipitato su un asilo nella città di Brovary

Tragedia nella regione di Kiev: un elicottero è precipitato su un asilo nella città di Brovary. Tra i morti ci sono diversi bambini e molte personalità politiche e istituzionali, fra cui il ministro dell’Interno. Le persone decedute stavano portando i bambini all’asilo.
Il tragico bilancio della strage di Dnipro sale a 45 morti, e tra Mosca e Kiev continua il rimbalzo delle responsabilità. Sul posto, intanto, sono intervenuti i volontari di Medici Senza Frontiere (Msf). Ad accusare l’Ucraina è l’ambasciatore russo Vasily Nebenzya durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
La strage di Dnipro cause tensioni anche all'interno del governo di Kiev. Il consigliere presidenziale ucraino, Oleksiy Arestovich, ha annunciato di aver presentato le dimissioni dopo le polemiche seguite alle sue dichiarazioni sull'attacco missilistico russo. Sabato scorso, Arestovich aveva ipotizzato che il condominio fosse stato colpito dai detriti di un razzo sparato dalla contraerea ucraina contro i missili russi.
 
   congresso
  il libro del giorno
 
Il 23 gennaio 2023
l'VIII Congresso Ungp

Cinquantaquattro delegati provenienti da tutta Italia si riuniranno a Roma, nella sede della Fnsi, per eleggere il nuovo gruppo dirigente dell'Unione: presidente, vicepresidenti, esecutivo e collegio dei revisori. Tutto pronto per l'ottavo congresso dell'Unione nazionale giornalisti pensionati che si aprirà a Roma nella sede della Fnsi lunedì 23 gennaio 2023 per concludersi il 25 con l'elezione del nuovo gruppo dirigente: presidente, vicepresidenti, comitato esecutivo, collegio dei revisori.
Assieme al rappresentante della Fnsi negli organi dell'Ungp, Giuseppe Di Pietro, sono attesi a Roma 54 delegati selezionati nello scorso mese di dicembre nelle assemblee regionali, cui si uniranno quali membri di diritto i presidenti dei gruppi e i consiglieri nazionali uscenti.
«Il tema scelto dal comitato esecutivo, "Giornalisti fra
passato e futuro", intende sottolineare il contributo delle pensionate e dei pensionati al rafforzamento delle strutture sindacali centrali e periferiche dei giornalisti italiani in una fase particolarmente delicata della vita della nostra professione», rileva il presidente uscente, Guido Bossa.
Pietro Di Donato
Cristo fra i muratori

Il libro racconta infatti del giovane Paolino, che subito dopo la morte del padre, si ritrova a chiedere aiuto per sfamare la sua famiglia, ricevendo puntualmente solo porte sbattute in faccia, compresa quella della Chiesa e con una richiesta d’indennità negata, dal momento che i padroni evitano in tutti i modi di prendersi la responsabilità dell’incidente: un padre sepolto equivale quindi ad un figlio che deve farsi necessariamente carico della famiglia.
E così, il giovane Paolino, si ritrova a gironzolare fra i cantieri, nella speranza che i vecchi amici di suo padre possano dargli una mano nel trovare un lavoro. Le corporazioni però puntualmente lo rifiutano perché è troppo giovane, non ha esperienza e soprattutto potrebbe creare casini in caso di controlli sui cantieri ma Paolino si dimostra subito testardo, ostinato e desideroso di imparare in fretta perché significherebbe così guadagnare più soldi.
All’inizio, per Paolino è davvero dura sopravvivere, gli altri manovali sul cantiere si prendono gioco di lui, il lavoro è davvero sfiancante e in più mangia sempre troppo poco eppure la fatica fisica lo esalta e lo spinge a dare sempre il massimo, guadagnandosi lentamente il rispetto di tutti e gli apprezzamenti dei boss e spingendolo a diventare in fretta un uomo maturo.
 
   concerto
Sergey Krylov
ed Edoardo Maria Strabbioli
in concerto a Pescara

Domani, venerdì 20 gennaio, torna a esibirsi a Pescara, nella stagione musicale della Società del Teatro e della Musica "Luigi Barbara", il celebre violinista Sergej Krylov (foto), accompaganto dal pianista Edoardo Maria Strabbioli. I due musicisti interpreteranno un programma di musiche di Johannes Brahms e Maurice Ravel.
Nato a Mosca in una famiglia di musicisti, Sergej Krylov ha iniziato lo studio del violino a cinque anni completando la sua formazione alla Scuola Centrale di Musica di Mosca. La sua discografia include registrazioni per EMI, Melodya, Deutsche Grammophon e Sony. L’effervescente musicalità, il virtuosismo strabiliante come raffinato strumento sempre al servizio dell’espressività, l’intenso lirismo e la bellezza del suono sono solo alcuni elementi che hanno reso il violinista russo uno dei più rinomati artisti del panorama internazionale.
la carriera di Edoardo Maria Strabbioli spazia dalla musica da camera, nelle sue più diverse formazioni, al repertorio solistico e all’insegnamento. Dopo aver completato i suoi studi al Conservatorio di Milano con Carlo Vidusso, ha iniziato una carriera che lo ha visto protagonista in numerosi recital e ospite di orchestre prestigiose.
 
   mostra
"Spremuta d'incubo"

Sabato 21 gennaio alle ore 18 Giorgia Mascitti inaugura la mostra d’arte contemporanea "Spremuta d'incubo" a Pescara nella galleria “Spazio Sei”. In questa sua prima personale l'artista presenta opere site-specific, lavori che colpiscono lo spettatore per più di una ragione. Per i soggetti, innanzi tutto ma anche per il loro allestimento particolarmente scenografico, che vede le nove grandi carte verticali, scendere dal soffitto e occupare l’intero spazio della galleria con un allestimento particolarmente scenografico.
 
   pd abruzzo
Verso il congresso Pd
DOMANI la prima visita
di Elly Schlein in Abruzzo
a Francavilla, Pescara
e L’Aquila

Giovedì 19 gennaio 2023 si terranno i primi tre eventi abruzzesi a sostegno di Elly Schlein, candidata segretaria del nuovo Partito Democratico, con la presenza della deputata.
Li annuncia il coordinamento “Parte Da Noi - Abruzzo” in vista dei congressi dei circoli Dem e delle primarie del 26 febbraio.
Giovedì 19 gennaio Schlein sarà alle 16 a Francavilla Al Mare (CH) al Foyer dell’Auditorium Sirena per un incontro con il mondo delle associazioni culturali e di promozione sociale.
Alle 17.30 parteciperà all’incontro pubblico a Pescara all’Auditorium Cerulli.
Alle 20.30 alla tappa conclusiva all'Aquila presso la Sala della Cgil
in via Saragat.
 
   l’intervento
Dopo trent’anni
non chiamatela “Giustizia!”
 
di Domenico Rinaldi

Un agente per braccio, la testa china per portare lo sguardo in basso, niente manette. Lo hanno portato fuori dalla clinica <<La Maddalena>> come avrebbero portato fuori uno che ha cercato di non pagare una radiografia, ho che assestato un ceffone al medico di turno. Niente di spettacolare. Da nessun punto di vista. E invece, in mezzo ai due carabinieri, c’era il boss Matteo Messina Denaro, latitante da trent’anni, responsabile di alcune tra le stragi più efferate e perfino di aver fatto sciogliere un bambino nell’acido. Non sappiamo cosa ci aspettassimo di vedere, ma non quello che abbiamo visto. Quei lineamenti quasi inesistenti sotto il berretto di lana, quella fisicità moderna e imprendibile, quasi color flanella. Sarà stato per questo che è riuscito a nascondersi trent’anni sotto gli occhi di tutti. Per questo e per la montagna di denaro sulla quale ha potuto contare. <<Diabolik>> come si faceva chiamare da buon appassionato di fumetti, ma anche di donne, di Porsche e di orologi costosi. Delude sempre qualcosa che ci si è troppo immaginati troppo a lungo. Ma quando si pensa alla mafia, a questa parola impastata di arabo e significati di smargiassi, che tutto può e tutto controlla, che mette in scacco lo Stato, che allunga i tentacoli sulle istituzioni e che attraversa silente e invisibile Paesi e confini, non si immagina di vederla incarnata in un ometto improvvisamente arrendevole, che scompare quasi in mezzo agli agenti e dentro al bavero del giubbotto. Un po' come quando arrestarono Bernardo Provenzano,
sempre a Palermo, l’11 aprile del 2006. Finì con i pizzini intercettati dalla polizia e il blitz, in un casolare a due chilometri da Corleone: viveva lì con pochissime cose, in ancor meno metri quadrati . E anche il giorno delle manette a Totò Riina ( a lui le misero ) il15 gennaio 1993, il nostro immaginario non ebbe soddisfazione. Il mafioso odiato dai mafiosi.
Come si può definire una vittoria l’arresto di un super criminale, dopo una latitanza di 30 anni? Intendiamoci, non è che fosse lasciarlo a piede libero e sì, questa partita andava chiusa nell’unico modo accettabile. Ma parlare di vittoria contrasta con i fatti: questo criminale ha vissuto da uomo libero. Questa operazione suona come il goal della bandiera, contro un personaggio che in realtà ha vinto per 30 anni. Si legge che sarebbe un messaggio dello Stato alla mafia. Sicuramente. Che dice il messaggio? Che se ti organizzi bene, con le adeguate coperture, puoi sfuggire alla giustizia molto allungo. I toni trionfalistici non fanno che accentuare l’imbarazzo per il malfunzionamento della macchina. Noi lavoriamo e paghiamo le tasse affinché i servizi di utilità sociale ci vengano erogati. La giustizia viene esercitata dallo Stato nel nome del popolo. Significa che lo Stato deve assicurare, a noi cittadini, che una volta emessa una condanna questa venga eseguita. Dopo la cattura, le parole che non abbiamo sentito sono le scuse dello Stato per aver impiegato metà vita a fare il dovuto. Prenderlo era il passo necessario, ma certo non quello conclusivo. Adesso si apre la vera questione: nella cultura italiana sembra che sia la società, a dover sospendere la sua vita, i sui battiti vitali, nell’attesa che la giustizia compia il suo corso, quando sia comoda  o quando riesca. Beh, questa non è la giustizia che ci meritiamo. Non dopo 25 secoli di diritto. Il potere, incluso quello giudiziario, è al servizio dei cittadini. Non il contrario.
 
   abruzzo
I DODICI milioni di contributi
della Regione agli artigiani
Le 393 imprese artigiane finanziate
rappresentano appena l’1,4%
delle 28.109 imprese artigiane
attive abruzzesi

di Aldo Ronci

La dotazione finanziaria dell'avviso pubblico a sostegno delle imprese artigiane abruzzesi colpite dall'emergenza sanitaria del Covid ammonta a 12 milioni di euro.
Sono ammissibili le spese relative all’acquisto di macchinari e attrezzature atti a migliorare le prestazioni del prodotto o del processo produttivo.
Il contributo viene liquidato a fronte del positivo esame della rendicontazione delle spese sostenute e dietro presentazione delle fatture d’acquisto debitamente quietanzate.
Le imprese artigiane che hanno presentato la domanda per partecipare al bando sono solo 1002 e rappresentano solo il 3,5% del totale delle imprese artigiane abruzzesi. Il numero è così esiguo in quanto il bando prevede che l’ottenimento del contributo sia subordinato al pagamento delle fatture; pagamento che la stragrande maggioranza degli artigiani, che si trova in crisi di liquidità, non riesce a fare.
Il numero delle imprese artigiane ammesse a contributo è irrisorio rappresentando appena l’1,4% delle 28.109 imprese artigiane attive
abruzzesi. Dulcis in fundo.
Il Bando prevede l’ammissibilità delle spese relative all’acquisto di macchinari e attrezzature atti ad implementare e migliorare le prestazioni del prodotto o del pro cesso produttivo mentre il sistema produttivo abruzzese, che si trova in una situazione di oggettiva difficoltà ed è composto per la gran parte da micro e piccole imprese che rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati, ha assoluto bisogno di promuovere il miglioramento della competitività attraverso l’innovazione e non di un generico ammodernamento di macchinari e attrezzature.
 
   unarma
UNARMA: “INTERCETTAZIONI NECESSARIE
CONTRO CRIMINALITÀ,
MA NON LEDANO LA PRIVACY”

“Dopo aver consegnato Matteo Messina Denaro alla giustizia, è necessario che lo Stato trasformi i trionfalismi momentanei e rassicuri ancora i cittadini sulla lotta alla mafia: non possiamo permettere che la riforma Cartabia, per cui senza querela vengono a mancare i procedimenti d’ufficio, sottragga chi commette reati di mafia dal fermo e
dagli arresti delle autorità” – così Antonio Nicolosi, segretario generale    di Unarma, associazione sindacale carabinieri –“Confidiamo che il ministro della giustizia Nordio intervenga correttamente sul provvedimento, difendendo anche le intercettazioni quale strumento necessario contro la criminalità, ma considerando anche la privacy dei cittadini troppo spesso vittime di speculazioni mediatiche. Per Unarma è fondamentale sanzionare gli abusi sulle intercettazioni da parte di magistrati e giornalisti se gli accertamenti sono esclusi dai procedimenti penali. Il ministro Nordio ci aiuti a rafforzare il messaggio di legalità che in questi giorni emerge grazie al lavoro dei carabinieri, solo in questo modo possiamo onorare davvero le vittime di mafia e l’operato delle Forze dell’Ordine”. Ufficio StanpaUnarma
 
Lago di Scanno