| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Martedì 03 Gennaio 2023 - San Ciriaco Elia Chavara, Sacerdote e fondatore
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il tempo... ieri - CON LA PRESENZA DELL’ANTICICLONE AFRICANO anche la giornata di ieri è stata assolata. Scarsa la ventilazione. Notte stellata. Temperature stazionarie
per la massima e le minime: mass. 12,7°; min. 6,3°; attuale 5,7° (ore 23,30).
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
in primo piano
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Trecentotredicesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
Il cessate il fuoco è ancora lontano
Le forze armate russe hanno colpito i punti di dispiegamento temporaneo della cosiddetta Legione
straniera ucraina nella Repubblica popolare di Donetsk e nella regione di
Kharkiv, uccidendo più di 70 mercenari stranieri.
L'elevato utilizzo dei cellulari da parte dei soldati russi arrivati a Makiivka,
nel Donetsk, ha permesso alle forze ucraine di localizzare la stuttura militare
e di sferrare un attacco che la notte di Capodanno ha causato 400, secondo
fonti ucraine, o 63 morti, secondo fonti russe. Nessuno sa, ad eccezione della
leadership russa, se la Federazione colpirà l'Ucraina alla vigilia e a Natale, che alcuni ucraini celebrano il 7 gennaio,
ma "ci stiamo preparando a un nuovo massiccio attacco”. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze armate ucraine Yuriy Ignat a Canale
24, come riferisce Unian: "Ce lo aspettiamo, ci stiamo preparando. Vediamo che
ci sono stati attacchi per tre giorni di fila. Non sappiamo ancora che cosa
hanno pianificato. Dobbiamo solo preparare e mantenere asciutta la polvere, le
persone devono essere pronte", ha detto. Le autorita' di Kiev esortano i residenti a ridurre il consumo di elettricita'
perche' “gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche, per il terzo giorno
consecutivo, hanno causato molti danni”.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
arte
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
il libro del giorno
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ritrovato in Abruzzo un dipinto,
rubato cinque anni fa a Milano
Un dipinto raffigurante San Francesco del maestro Giovanni Carnovali detto il Piccio
(1804-1873), è stato recuperato nel teramano, a distanza di 5 anni dal furto, dai Carabinieri
del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di L’Aquila coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.
Gli approfondimenti investigativi hanno potuto confrontare le immagini con
quelle contenute nella “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo, gestito dallo stesso Comando TPC. Si è così appurato che l’opera era stata rubata cinque anni prima ad un privato a seguito di un furto
presso la sua abitazione di Milano, il quale, prontamente contattato, ha
riconosciuto senza ombra di dubbio il dipinto come quella sottrattogli. Le
indagini hanno permesso di tracciare le fasi con cui l’opera è giunta a Teramo e per cui risultano indagate due persone. Grazie al dettagliato
quadro probatorio fornito l’Autorità Giudiziaria teramana ha potuto emettere un provvedimento di dissequestro e
restituzione al legittimo proprietario.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roberto de Mattei
LA DITTATURA
DEL RELATIVISMO
La denuncia della minaccia relativista è il filo conduttore di queste pagine, che raccolgono scritti e interventi dell’autore svolti tra il 2005 e il 2007. L'opposizione alla dittatura del
relativismo, che oggi si esprime attraverso il terrorismo psicologico e la
repressione giudiziaria, passa attraverso la riscoperta di quella legge
naturale e divina che ha costituto il fondamento della Civiltà Cristiana, formatasi nel Medioevo in Europa e da qui diffusasi nel mondo
intero.
Il pensiero cui questo libro si ispira è quello del Magistero tradizionale della Chiesa, ma anche dall'insegnamento dei
grandi autori contro-rivoluzionari cattolici dell'Ottocento e del Novecento, di
cui l'autore è, in Italia, erede e continuatore.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
gssi l’aquila
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il Gssi diventa
Dipartimento di Eccellenza
Il Gran Sasso Science Institute (Gssi) è uno dei 180 dipartimenti di eccellenza italiani e ha ottenuto un finanziamento di circa 7,3 milioni di euro in aggiunta al finanziamento
ordinario. Era la prima volta che la scuola universitaria superiore partecipava
al bando del Ministero dell’Università e della ricerca. L’attività di ricerca del periodo 2015-2019 era infatti stata valutata come eccellente
dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca,
e a seguito degli ottimi risultati il GSSI era stato invitato a presentare un
progetto, ora finanziato.
Stilato congiuntamente dalle aree di Computer Science e Mathematics in Natural,
Social and Life Sciences, dirette rispettivamente dal professor Patrizio
Pelliccione e dal professore e prorettore vicario Nicola Guglielmi, il progetto
GSSI è risultato primo nello specifico settore disciplinare.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
pensieri in libertà di un ottuagenario
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PAPA SAN CELESTINO V
E COINCIDENZE CON LA VITA
DI SAN DOMENICO ABATE
di Nino Chiocchio
Affrontare il tema della vicenda celestiniana sarebbe un compito troppo arduo: traccerò alcuni aspetti che ci riguardano dopo aver copiato un brano, tratto dal libro
di Alessandra Bartolomei Romagnoli “Una memoria controversa – Celestino V e le sue fonti”, SISMEL, Ed. del
|
Galluzzo, Firenze 2013. La professoressa “fotografa” magistralmente la figura San Celestino (e degli eremiti) nel capitolo dedicato
alle agiografie medievali. Va considerato che sull’ “enigma celestino” abbiamo poche notizie certe e molte leggende pervenuteci da apocrifi:
“La trama biografica è esilissima… Secondo uno schema collaudato dell’agiografia duecentesca, l’inizio della conversio di Pietro si poneva infatti sotto il segno del typus
peregrini; con un compagno si diresse alla volta di Roma per ottenere l’approvazione del suo propositum penitenziale, ma, dopo un solo giorno di ...
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
scanno
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
STANZIATI DALLA Regione
65mila euro per Scanno
Stanziati per Scanno dalla Regione Abruzzo 65 mila euro. Si tratta di contributi che sono
stati previsti nella legge di bilancio approvata nei giorni scorsi dal
Consiglio regionale.
Il sindaco di Scanno: Voglio ringraziare il Senatore e Assessore Guido Liris e i Consiglieri regionali Marianna Scoccia e Pierpaolo Pietrucci per il fermo interesse che hanno dimostrato per Scanno e il nostro territorio.
Riteniamo importante che le somme siano destinate in parte all’associazionismo locale, anima pulsante della nostra comunità, per l’impegno che i tanti volontari impiegano in ogni occasione nell’interesse della cittadinanza, ed è per noi prioritario fornire il supporto per quanto possibile al fine di
contribuire al rilancio turistico e allo sviluppo del nostro territorio, per
cui la nostra amministrazione sta lavorando.
Parte dei fondi, infine, saranno destinati anche all’asilo “Buon Pastore”, punto di riferimento fondamentale per la nostra comunità e i nostri bambini. È per noi una boccata di ossigeno che ci consente di lavorare con ancora più energia in questo nuovo anno che sta per cominciare.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ecco come saranno ripartiti i fondi: 30 mila euro per l’Asilo, 5 mila euro per la Proloco; 5 mila euro a “Scanno natura doc”; 5 mila euro a “asd Scanno calcio a 5”, 10 mila euro per Ana; 5 mila per associazione culturale “La Foce”; 5 mila euro per Sci Club.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
carrito
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L’orso Carrito avvistato
sulle piste di sci a Roccaraso
L’orso Carrito non è andato in letargo. E’ stato visto, come riporta la pagina Facebook del consorzio sciistico di
Roccaraso, mentre passeggia indisturbato sulla pista di sci dal colore ancora
autunnale, senza neve. Juan Carrito dopo la visita di due settimane fa al
ristorante di Niko Romito, lo chef stellato abruzzese, e quella alle arnie di
un apicoltore a Castel di Sangro, ha fatto visita nel plesso sciistico di
Roccaraso.
Evidentemente le calde giornate di questi giorni non concilia il sonno al nostro
Carrito.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
macchemito
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il mito carolingio in Abruzzo
Primo appuntamento per il 2023
con Macchemito
Il viaggio nell'Abruzzo fantastico prosegue con Macchemito, il format di Paolo Pacitti e
riprese di Sem Cipriani in onda su Buongiorno Regione che proprio quest'oggi ha
inaugurato il 2023 con una puntata dedicata al mito carolingio in Abruzzo, che
come è stato raccontato dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta, ha dato vita a
monasteri, leggende di paladini e durlindane e risulta essere eco di antiche
battaglie, infatti in Abruzzo sono tantissimi i riferimenti a Carlo Magno, i
suoi paladini e le loro gesta, soprattutto nella toponomastica.
Uno dei simboli, per la regione Abruzzo, è la maestosa abbazia di San Liberatore a Maiella, a Serramonacesca (Pe) che
sarebbe stata fondata proprio dallo stesso Carlo Magno per celebrare la
vittoria di una battaglia dei Franchi contro i Longobardi secondo una leggenda,
ma nell'abside c'è davvero un affresco che raffigura proprio l'Imperatore nell'atto di concedere
privilegi e come spiega la dialettologa Daniela D'Alimonte, "le tracce della
presenza francese nella nostra zona non si ravvisano soltanto nelle leggende ma
anche nel nostro dialetto abruzzese e medio adriatico". Sul colle di Monte Bove
(Aq) la tradizione carolingia è
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
ancora viva; la vetta stessa viene chiamata Colle d'Orlando, lo stesso Orlando
che secondo la leggenda, impaziente per l'avanzata dei Saraceni, tirò fuori la durlindana e picchiò forte su un masso spaccandolo e creando la famosa apertura "la portella", ma c'è una Roncisvalle in Abruzzo proprio a Sulmona (Aq) dove è possibile vedere la chiesetta di Santa Maria di Roncisvalle, nome derivante
dagli ospedalieri della città spagnola, e legata ad un feroce scontro tra gli abitanti di Sulmona e quelli di
Pescocostanzo (Aq).
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
cogesa
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
LETTERA DI TERESA NANNARONE
A LUIGI LIBERATORE SUL COGESA:
“IL POPOLO DEVE SAPERE”
Gentile Sig. Liberatore,
la ringrazio per avermi dato la possibilità di rendere pubblica la mia posizione sulle vicende che riguardano il Cogesa.
Partiamo da alcune precisazioni utili per chi legge.
La società Cogesa è una società a partecipazione pubblica che segue, o dovrebbe, i criteri dettati per tutto ciò che è assoggettato al regime degli enti pubblici: trasparenza, legalità, buon andamento e imparzialità in primis.
Non è difatti una società privata i cui proprietari possono decider di comprare le famose poltrone di
pelle umana di fantozziana memoria, ma deve sottostare a criteri regionali,
nazionali ed europei ed è sottoposta al vaglio della Corte dei Conti e dell’Anticorruzione.
E questo perché, sempre per essere chiari con i lettori di ReteAbruzzo, utilizza soldi
pubblici, cioé dei cittadini tutti.
Ora, per capire tutti e tutti insieme cosa esattamente è accaduto ed accade in quella “macchina onnivora” come Lei la definisce, il processo di gennaio è uno dei punti importanti ma non l’unico.
Partiamo dai numeri che come Lei sa sono in rosso, anzi in profondo rosso.
E partiamo da quei numeri che hanno visto dal 2017 ad oggi triplicare il numero
dei dipendenti: da 86 ad oltre 230. Era necessario? No, e non perché lo dica io, ma perché la Corte dei Conti è intervenuta in proposito.
Così come dobbiamo partire da quei numeri che hanno visto aumentare in maniera
spropositata la raccolta dei rifiuti da Comuni fuori dalla Valle Peligna senza
la dovuta autorizzazione della assemblea dei soci, che hanno comportato la
saturazione della discarica in breve tempo e che, se restano così le cose, va ampliata con tutte le conseguenze nefaste.
Sempre restando ai numeri, e per quello che è il mio tentativo di comprensione di quella “macchina onnivora”, il debito di alcuni Comuni verso Cogesa ha fatto sì che in favore di quegli stessi Comuni si spendessero soldi per progettare e
rifare le strade (ma questo non è nello statuto del Cogesa), o addirittura per tagliare le aiuole e mantenere
beni immobili (e neppure questo è nello statuto Cogesa).
E sempre per fare qualche numero: come è possibile che per la manutenzione del verde in un paese di 400 persone siano
stati dati a cooperative 60 mila
|
euro in due anni? E se questo Comune, come anche altri, e come quelli delle
strade, erano morosi, perché sono state spese e/o anticipate somme per attività non ricomprese nello statuto del Cogesa?
Lei che è così attento, si diverta a cercare i tanti consulenti nominati dal Cogesa per
progetti e consulenze dai costi esorbitanti nonostante il curriculum non
proprio “azzeccato”. O per bizzarrie di tipo comunicativo.
Ed ancora: Lei sa che alcune decisioni spettavano all’assemblea e non all’Amministratore Unico? Che spettano al CDA e non al Presidente?
Eppure, eppure in quella “macchina onnivora” sa quanti soldi sono stati spesi e quante decisioni sono state prese e quanti
incarichi sono stati dati senza il rispetto delle modalità richieste? Tanti.
Ma torniamo al processo per reati ambientali.
Personalmente penso che il Comune debba innanzitutto avere contezza del
contenuto del fascicolo e che debba essere presente nella ricerca della verità anche attraverso la costituzione di parte civile. Questo perché c’è in ballo la salute di un territorio e dei suoi abitanti.
Le accuse -che non sono sentenze- nascono difatti dall’esigenza dei cittadini residenti nelle zone limitrofe che non solo lamentano “cattivi odori” ma un numero preoccupante di malattie gravi all’interno di molti dei loro nuclei familiari tanto da avere chiesto accesso al
registro tumori regionale di cui però si ignora anche se esista.
E se quei cattivi odori ci fanno pensare ad altri cattivi odori, per esempio
quelli dell’inchiesta “Smoking Fields” che coinvolge persone che hanno operato anche all’interno del Cogesa, Lei sarà d’accordo con me che capire diventa doveroso.
Questa la mia posizione, espressa chiaramente nelle riunioni di maggioranza. Un
invito al coraggio e alla chiarezza sui tanti, troppi punti che fanno percepire
la società partecipata come un porto delle nebbie a danno della collettività sotto tanti punti di vista: politico, economico, ed oggi anche ambientale e
alla salute.
Mi piace chiudere con la frase di un grande uomo, Aldo Moro, a cui so Lei essere
stato legato per appartenenza di partito: “Il popolo deve sapere”.
Ecco, io la penso come lui.
Ed è anche con questa convinzione che farò di tutto perché sulla gestione della “macchina onnivora” le persone sappiano, anche se non sono Simone Weil né Emma Goldman (magari!), ma una semplice consigliera comunale che risponde del
suo operato ai suoi concittadini.
Grazie e Buone feste.
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||