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Lunedì 21 Novembre 2022 - San Mauro di Parenzo, Vescovo e martire
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Il tempo... ieri - UNA DOMENICA NOVEMBRINA COL SOLE al mattino e pioggerelline per tutto il resto della giornata, insieme a nebbie a
quote basse. Correnti di Maestrale. Temperature in calo: mass. 10,3°; min. 4,5°; attuale 5,0° (ore 23,30).
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in primo piano
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Duecentosettantesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
"Fermatevi, giocate col fuoco"
Kiev accusa: "Mosca ha bombardato la centrale di Zaporizhzhia", ma la Russia nega. Appello
dell'Aiea: "Fermatevi, giocate col fuoco". Sempre l'Ucraina ricorda che missili
sono caduti su Kherson, da cui l'esercito russo si è ritirato otto giorni fa, e in città sono scoppiati incendi. Oltre 700 cadaveri sono stati trovati, negli ultimi due
mesi, nei territori liberati degli Oblast di Kharkiv, Donetsk e Kherson: il 90%
dei corpi trovati appartiene a civili. Intanto l'ufficio del procuratore
generale dell'Ucraina, Sono almeno "una decina" le potenti esplosioni
registrate nella zona di Zaporizhzhia dalla notte di domenica. Lo riferiscono
gli esperti dell'Aiea che si trovano nella centrale nucleare ucraina, dovute a
"presunti bombardamenti", secondo quanto riferisce un tweet dell'Agenzia.
"Alcuni edifici, sistemi e attrezzature del sito sono stati danneggiati, ma
finora nessuno cruciale per la sicurezza nucleare", aggiungono. Andriy Kostin, ha registrato la morte di 8.311 civili, tra cui 437 bambini,
dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio.
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villalago
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IL BEL LAGO PIO
DI VILLALAGO
RISERVA REGIONALE
NELL’ABBANDONO TOTALE
La solita passeggiata termina sempre nei luoghi a me più cari,il lago Pio.Il paesaggio, o meglio la natura ci offre uno spettacolo
unico, impareggiabile anche se la siccità sta riducendo il livello del lago notevolmente, ma questo è un fenomeno naturale di cui siamo direttamente o indirettamente responsabili.
Quello che più mi ha turbato è lo stato di abbandono in cui versa il luogo, non sto ad elencare tutto perché chi lo frequenta lo vede con i propri occhi.
Una cosa però vorrei chiedere: si vive e ci si adopera solo per i turisti e i villeggianti? non per la gente che vi abita
stabilmente o per la conservazione del luogo, che non merita questo abbandono?
Rosaria Maria Gatta
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editoriale
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peggio mi sono i frati, quali mi desti che mi servissino, et non mi vogliono
servire come devono».
Al che San Francesco: «Fratello io ti voglio servire, da che non ti contenti de li altri, farotti ciò che tu vorrai».
Gli rispose il lebbroso: «Voglio che mi lavi tutto quanto, perché tanto forte puzzo che io medesimo non posso patirmi».
Allora san Francesco subito ordinò di scaldare l’acqua con molte odorifere erbe et spogliatolo cominciò subito a lavarlo con sue mani; et un altro frate metteva su l’acqua. Et per miracolo divino, ove san Francesco con sue mani toccava, si
portava la lebbra et perfettamente rimaneva sanato. Et come sanava la carne così cominciava ad sanare l’anima. Onde, vedendosi cominciato ad guarire il lebbroso cominciò ad avere gran compunzione et pentimento de’ peccati suoi, et amarissimamente ad piangere. (…)
Essendo compiutamente sanato per quindici giorni perseverò in amaro pianto de’ peccati suoi et domandare misericordia a Dio, molto devotamente confessandosi.
Riporto questo fioretto per la sua grande espressività religiosa e per la commozione che mi ha dato. So bene che occorre una gran fede
per accoglierlo dentro di sé. So altrettanto bene che non sono degno di tanta grazia, che va conquistata con
un lungo cammino esperienzale.
Il Poverello d’Assisi ha un’altissima missione da compiere, poiché fu dato da Dio al mondo - come si legge nell’introduzione ai “Fioretti” - per la salute della gente, quasi un altro Iesu Cristo. Nell’arco di pochi anni chi lo prendeva a sassate o rideva di lui si era messo a
baciargli le mani, a strappargli pezzi di tonaca da conservare come reliquia.
Del suo insegnamento la “Santa Umiltà”, sorella della “Santa Povertà”, ha tanta importanza nella vita di ognuno di noi, massimamente in chi ci governa, tanto da far dire a S. Bonaventura che senza di
essa “non si dà virtù, anzi ogni virtù esplode in superbia”. r. g.
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IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Da “I fioretti di san Francesco”
E’ mia abitudine tenere sul comodino “I Fioretti di San Francesco”. Non da ora che so di essere nell’agenda di lavoro della “nostra sorella morte corporale”, ma dal 1980, quando acquistai il libro, per poterlo leggere e meditare come un’orazione, prima di cadere nel sonno.
Sono nove giorni che sono a letto con il signor “Covid”. Dopo i primi giorni di febbre alta, dolori alle ossa, spossatezza diffusa,
ora, sfebbrato, sono in quarantena aspettando che passino i giorni per il
tampone di controllo. Nonostante il malessere ho cercato di non venir meno al
mio impegno quotidiano di portare avanti questo giornale on line, anche se con
notizie ridotte. Qualche lettore ha avuto il sospetto, ma l’ho rassicurato che era un malanno di poco conto e che presto sarebbe scomparso.
Quando la sintomatologia ha iniziato il suo decorso ho ripreso il libro, posto
sul comodino”. Aprendolo a caso, mi sono imbattuto nel fioretto n. XXV, “Come san Francesco sanò uno lebbroso l’anima e ‘l corpo”.
Al principio del Secolo XIII v’erano in Europa ben 19.000 ospedali per lebbrosi, ed anche Assisi aveva il suo,
denominato San Salvatore delle Pareti, a metà strada tra la città e la Porziuncola. Servivano nei lebbrosari anche i frati di San Francesco.
Un giorno il Nostro Santo venne chiamato per via di un lebbroso insofferente che
bestemmiava contro “Iesu Cristo e la sua pietosissima Madre”. Egli venne subito. E al lebbroso disse: «Iddio ti dia pace, o Fratello mio!» Rimbrottando questi rispose: «Che pace posso avere io da Dio, che m’à tolto pace et omni bene, et ami fatto puzzolente et tutto fetido?» E il Santo: «Abbi pazienza, ché le infermità de’ corpi ci sono da Dio promesse in questo mondo per salute de l’anime, però che, essendo portate in pace, di grandissimo merito sono».
Rispose il lebbroso : «Come si può portare in pace la pena continua che notte et dì m’affligge? Et non solamente mi basta la infermità mia, ma
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scanno
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assiste i figli dei militari morti in servizio.
L’icona della Virgo Fidelis era posta davanti all’altare vicino al cappello da parata con i colori rosso e blu, rappresentanti l’amore ardente, il coraggio e il valore militare del carabiniere in relazione con
la fedeltà della Vergine a Dio. Valori esaltati dal parroco don Giuseppe e messi in
paragone con la vita del cristiano. “…Suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani”. E’ la frase conclusiva della preghiera del Carabiniere letta dal mar. in congedo
Pierluigi Cosenza, presidente della sezione.
Il mar. in congedo Giuseppe Spacone ha ricordato il significato di questa
celebrazione e ha fatto memoria, oltre ai soci defunti, dell’appuntato Vittorio Palombo in servizio a Scanno fino al pensionamento e dell’indimenticabile don Carmelo, morti quest’anno.
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Celebrazione a Scanno
della Virgo Fidelis
Patrona dell’Arma dei Carabinieri
Sabato scorso, nella celebrazione della santa messa delle ore 17,30, i carabinieri in
servizio con il loro mar. E. Tarquini, i soci dell’Ass. Naz. Chiaffredo Bergia, carabinieri in congedo e un gruppo di alpini dell’Associazione di Scanno, hanno reso onore alla “Virgo Fidelis”, anticipando la data ufficiale del 21 novembre.
Promulgata nel 1949 da Papa Pio XII per proclamare la Madonna Patrona dell’Arma, tale data coincide con la Battaglia di Culquaber che ebbe luogo il 21
novembre 1941 in Africa, con la morte di un intero battaglione di carabinieri e
con la giornata dell’Orfano, con la quale l’ONAOMAC
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comunicato wilderness
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l’intervento
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RUSSIA, CINA E TURCHIA
Il vero obiettivo è spartirsi l’Africa
di Domenico Rinaldi
Vladimir Putin con l’accordo sul grano è quello che ha cercato di compiere prima con l’energia, ossia operare una pressione sulla comunità internazionale perché cessi la fornitura di armi all’Ucraina e permetta alla Russia di riconquistare una parte del prestigio
internazionale, militare e diplomatico, che ha perso in questi otto mesi di <<operazione militare speciale>>. Ma non è tutto. Il numero uno del Cremlino sa che con l’arma del grano si può ricattare il mondo di oggi e porre le premesse per influenzare quello di
domani. Da quando il grano ucraino è stato bloccato nei depositi dai russi, che se ne sono appropriati durante la conquista di alcuni territori nelle prime fasi della guerra, la
narrazione che Mosca ha diffuso del mondo è stato il consueto ribaltamento della realtà per il quale grano e cereali non transitavano per colpa dell’Ucraina e dell’Occidente, che ne ostacolavano il commercio e, nel secondo caso, lavoravano
perché ai Paesi più poveri, soprattutto quelli africani, arrivasse una minima parte dei carichi che
partivano dai porti sul Mar Nero. Ha continuato ha diffondere lo stesso
messaggio anche dopo la firma dell’accordo con l’Ucraina, mediato dalla Turchia e dall’Onu, lo scorso luglio. Adesso che l’intesa vacilla, la propaganda russa anti- occidentale è ripresa più violenta che mai. E c’è un motivo ben preciso se questo succede. L’Africa è il continente del futuro, dove Russia, Cina e la stessa Turchia, hanno
investito in presenza diplomatica, commerciale e militare da almeno due decenni
a questa parte. Un vantaggio nel nuovo mondo multipolare che vede Mosca, Ankara
e Pechino contrapposte all’Occidente. L’obbiettivo è quello di aumentare il vantaggio su un territorio chiave nei confronti di
quello che, per motivi diversi, è un nemico comune.
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SULL’ORSO MARSICANO
Ci sono più esperti che orsi
Ora ci si mettono anche i Sindaci a ritenersi esperti dell’Orso marsicano! Ci sono ormai più “esperti” dell’orso che non orsi! Basta aver letto quattro cose, specie i “sacri” testi delle autorità, per ritenersi tali, e ritenere verità sacrosanta quella diffusa dalle autorità – quando è notorio che spesso la verità sta proprio da altre parti, in quanto non esiste autorità che riconosca gli errori, o che non enfatizzi le vittorie. Un poco come le
autobiografie, che se hanno valore storiografico per la voce diretta dei
protagonista, sono quasi sempre menzognere, omissive, mistificatorie e
autoreferenziali. Infatti, secondo il Sindaco di Capracotta (alto Molise) l’avvistamento di un Orso marsicano da quelle parti (che poi proprio una novità non è!) sarebbe segno della “straordinaria qualità dell’ambiente” di quella zona (per la verità, straordinaria come lo è quello di tutto l’Abruzzo e il Molise!) e del buono stato di salute della popolazione; il fatto
che un tempo vivesse assai più abbondante negli storici confini del Parco Nazionale e su ristretti circondari,
non fa testo: la presenza di orsi in zone esterne non è mai segno di sbandamento della popolazione, ma segno di crescita! E, ciliegina
sulla torta, il Sindaco lancia una sfida per la prossima primavera: “rendere sempre più comunità a misura d’orso”! Cosa intenda lo sa solo lui…, come se l’Abruzzo e il Molise non lo fossero mai stati a misura d’orso pur essendo in quelle comunità che è sopravvissuto!
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rugby
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Il rugby visto da Sandro della Foce di Scanno
TEST MATCH AUTUNNALI
ITALIA 21 - 63 SUDAFRICA
Il SUDAFRICA campione del mondo ci ha riportati con i piedi per terra,
Le due partite, però, vinte con il SAMOA e AUSTRALIA, qualcosa ci dovrebbero insegnare per il
futuro. Quello che abbiamo messo in campo ci dovrebbe essere di insegnamento
per la crescita, altrimenti dovremmo aver paura della GEORGIA che ha vinto a
Cardiff contro il GALLES, che molti la vogliono al Nostro posto nel 6 Nazioni.
Comunque aspettiamo il 6 Nazioni con fiducia.
Non è vero che dalla Francia arrivano tutte persone non buone. Avete visto il giovane
CAPUOZZO, italo francese, nonni Italiani, è un grande.
Che la coccia sia spiccia! SANDRO
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