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Lunedì 5 Settembre 2022 - Santa Teresa di Calcutta, Vergine, Fondatrice
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Il tempo... ieri - DOMENICA DI TEMPO VARIABILE: mattinata col sole spesso coperto e un pomeriggio nuvoloso con continue pioggerelline.
Deboli correnti di Maestrale. Temperature in calo: mass. 20,7°; min. 13,3°; attuale 13,1° (ore 23,30).
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in primo piano
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Centonovantatreesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
distrutte migliaia di tonnellate di grano
Un filmato girato di notte mostrerebbe il lancio multiplo di razzi in rapida sequenza dalle
vicinanze della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, occupata dai russi.
La fila di razzi sparati in cielo vista da lontano indicherebbe la presenza
nella zona della centrale di un lanciatore multiplo di razzi d'artiglieria
Mlrs. Le autorità ucraine denunciano che a seguito di un massiccio attacco russo a Ochakiv, nella
regione di Mykolaiv, sono andate distrutte migliaia di tonnellate di grano. "Ad
Ochakiv oggi non è stato un buongiorno. Un silo è stato distrutto, insieme a migliaia di tonnellate di grano", ha precisato
Oleksiy Vaskov, vice sindaco, citato da Ukrinform. Inoltre, secondo il
funzionario, decine di edifici sono stati colpiti dai missili russi, ma
fortunatamente non si segnalano vittime.
Tredici navi sono partite dai porti di Odessa, Chornomorsk e Pivdenny. Lo rende
noto il ministero ucraino delle Infrastrutture. In particolare 6 navi dal porto
di Pivdenny, 5 da Chornomorsk e 2 da Odessa. In totale 282,5 mila tonnellate di
prodotti agricoli ucraini sono a bordo delle 13 navi, che sono dirette in 8
paesi del mondo, osserva il ministero.
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il libro del giorno
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anversa
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FESTA DELLA MADONNA
DELLA CONSOLAZIONE
Si è svolta ieri ad Anversa degli Abruzzi la festa della compatrona Madonna della Consolazione.
Per i lavori in corso nella chiesa parrocchiale è venuta meno la suggestiva cerimonia dell’esposizione della statua della Madonna che riappare dopo un anno sul sagrato
della chiesa in Piazza Belprato, mossa da un ingegnoso meccanismo che dà l’impressione che cammini per “esporsi al suo popolo”, C’è stata, invece, durante la santa messa, celebrata in Piazza da Mons. Fusco,
vescovo della Diocesi, la consegna alla Madonna da parte del Sindaco delle
chiavi d’argento del paese, rivisitando una antica tradizione del 1700.
Ieri mattina è avvenuta l’accoglienza dei numerosi pellegrini di Pratola Peligna, arrivati a piedi. L’incontro delle due comunità è avvenuto all’entrata del paese. Insieme si sono recati alla chiesa di San Marcello per
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Maristella Lippolis
LA NOTTE
DEI BAMBINI
2070. Roma, irriconoscibile e semidistrutta da guerre regionali, epidemie e cambiamenti
climatici che ne hanno oscurato il cielo per sempre, ora si chiama Tauersiti.
La Spianata è abitata dai Nuovi, popolazione che si arrangia a sopravvivere alla mancanza di
cibo e acqua, una massa senza identità formata da migliaia di persone provenienti dalle molte migrazioni dal resto del
mondo. Nelle Torri intorno al perimetro vivono le caste privilegiate che
detengono un potere sempre più labile e violento, condannato a estinguersi dall'incapacità maschile di riprodursi. Solo nella Spianata i bambini continuano a nascere.
Zora, una giovane donna, raccoglie memorie e inventa storie per salvare vite. E
intanto sogna di fuggire dalla città. Fuori dalla città è una zona di foreste e monti, abitata da animali e misteriose presenze ove s’incrociano destini e ostinate resistenze.
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la “Messa dei pellegrini”.
Causa pioggia la solenne processione, in programma alle ore 12,00, è stata rinviata alle ore 18,00
La festa si è conclusa con il concerto serale della banda di Conversano.
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coronavirus abruzzo
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Saliti a 541.348 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Sono 464 i positivi al coronavirus registrati nelle ultime ore in Abruzzo, dove sono
stati eseguiti 1281 tamponi molecolari e 3126 test antigenici.
I guariti sono 394 e non c'è stato alcun decesso. Attualmente i positivi in Abruzzo sono 27325 (+70) di cui
124 ricoverati in area medica (-6) e 7 in terapia intensiva (invariato).
I nuovi positivi sono residenti nelle province dell'Aquila (103), Chieti (117),
Pescara (132), Teramo (84), fuori regione (15), in accertamento (13).
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parliamo di cose concrete
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LE PROSPETTIVE DEL GOVERNO (1)
di Andrea Iannamorelli
Incominciamo dalla politica estera (… nei successivi appuntamenti parleremo di altro).
Ho l’impressione che emergano già contrasti, all’interno della possibile maggioranza di destra su temi fondamentali quali:
Atlantismo, Europa e l’aggressione della Russia all’Ucraina.
Tutti danno l’impressione di essere “atlantisti”, anche se alcuni (come Meloni) arrivano oggi su queste posizioni, mentre nella
storia di Forza Italia, per esempio, certe scelte sono identitarie (come per il
PD e Letta,
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pur se il segretario ha voluto fare coalizione con chi “atlantista” orgogliosamente non lo è!?).
La Lega (per lo meno, Salvini) manifesta posizioni strumentali. La Lega, per
esempio, insieme a parte di Fratelli d’Italia, dà l’impressione di leggere l’Atlantismo in termini “anti-europei”. E non sarebbe cosa da poco. Fare “le pulci”, oggi, infatti, sulle sanzioni attuate nei confronti della Russia, come
strumento di dissuasione dall’aggressione riservato agli ucraini, significa, sostanzialmente schierarsi con
Putin (anche se, obiettivamente, le “sanzioni” hanno ripercussioni economiche negative nei Paesi dell’UE ...
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villalago
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SCHOLA CANTORUM S. SISTO
IN CONCERTO A VILLALAGO
Emozioni a non finire!
La prestigiosa “Schola Cantorum San Sisto” dell’Aquila ha tenuto ieri pomeriggio un concerto a Villalago nella Sala
Polifunzionale, alla presenza di un numeroso pubblico. Dopo la presentazione da
parte della consigliera comunale Brunella Quaglione, corista insieme ad altri
due villalaghesi: Valentina Grossi ed Eliano Lupi, il concerto è iniziato con l’Inno di Mameli, per poi dispiegarsi sulle musiche di Vivaldi, Mozart, Verdi,
Mascagni e su autori a noi più vicini e concludere con “O sole mio” di Di Capua. Emozioni a non finire per l’intero concerto e applausi per tutti, coristi e orchestrali, ma in particolare
per le soliste e i solisti. E’ stato un tardo pomeriggio di nutrimento spirituale, mentre il sole al tramonto
faceva capolino nella sala, rendendo l’ascolto simile ad un sogno.
La Schola Cantorum S. Sisto celebra quest’anno 46 anni in musica.
Il Maestro Alberto Martinelli ne è il Direttore artistico, mentre il presidente è Domenico Urbani.
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editoriale
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IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
“Historia nunTia vetustatis
magistra vitae”
La storia messaggera dell’antichità
è Maestra di vita
In questi giorni, complice una breve vacanza al mare, ho appena finito di leggere il libro di
Rayszard Hapusinski, “In viaggio con Erodoto”, in cui l’autore nel ripercorrere i luoghi visitati dallo storico greco del V secolo a.C.,
traccia un parallelismo tra il presente e il passato, riportando i passi,
tratti da “Le storie”.
Dario, il grande re persiano, non soddisfatto dei tanti Paesi conquistati,
compresa la ricca Babilonia, decise di aggiungervi la Scizia, un vasta zona che comprendeva gli attuali territori
della Sarmazia, Ucraina, Russia Meridionale, Bielorussia, Polonia ed altri territori fino ed oltre il Mar
Caspio. Gli Sciti, un popolo “con gli occhi di un azzurro intenso e le chiome fulve” erano considerati “gente strana e misteriosa, selvaggia e crudele”, capaci di saccheggi e massacri. Nessuno, secondo Erodoto, riusciva a vedere le
loro terre, le loro abitazioni, perché nascoste da una cortina di neve.
Dario, sebbene sconsigliato, decide di muovere contro di loro con 700 mila
soldati. Gli Sciti, informati che un immenso esercito marciava contro di loro,
riuniscono tutte le tribù vicine per decidere cosa fare. I delegati sciiti, come riporta Erodoto,
dichiarano: “Voi, dunque, non dovete in alcun modo, standovene da parte inerti, assistere con
indifferenza alla nostra distruzione ma, animati dagli stessi intenti,
piuttosto affrontiamo l’invasore”. Non trovando l’accordo di tutti, gli Siiti decidono di “non attaccare allo scoperto, ma, ritrandosi e sgombrando a poco a poco il
terreno, di interrare i pozzi e le fonti d’acqua e radere l’erba dalla terra. Mandano avanti i carri nei quali vivevano i loro figli e tutte
le donne e tutto il bestiame, ordinando di marciare sempre verso il Nord, dove
il gelo e la neve li proteggeranno.”
Divisi in due gruppi e tenendosi sempre a un giorno di marcia dai
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Persiani, si ritiravano, disorientando il nemico con continui cambi di
direzione. Per costringere le tribù che si erano rifiutate, nel ritirarsi attraversavano i loro territori, seguiti
dai Persiani, tanto che esse vedendosi invase furono costrette a schierarsi a
fianco degli Sciti.
Dario, sentendosi impotente, invia un messo al re degli Sciti, ingiungendogli di
smettere di fuggire e di scegliere se combattere in campo aperto o
sottomettersi. Il re rispose: “Noi non stiamo fuggendo perché non possediamo né città, né terra coltivata, ma alla tua affermazione di voler essere nostro padrone
rispondo che la pagherai”.
Gli altri re delle varie tribù, scrive Erodoto, “sentita la parola servitù si riempirono d’ira”.
Cambiarono piano d’azione, non più ritirandosi, ma attaccando i Persiani ogni qual volta essi cercavano cibo per i
soldati e foraggio per i cavalli. E così costrinsero Dario alla ritirata.
Agli Sciti, com’è parere di molti storici, va riconosciuto il merito di aver fermato l’avanzata dei Persiani verso l’Europa, che oggi da 193 giorni si trova a combattere una guerra contro un altro
invasore, potente e prepotente.
Sono trascorsi più di duemila anni, sono cambiate armi e strategie di guerra, ma con parole e
intenti diversi abbiamo le stesse perplessità, paure e comportamenti.
“Il Persiano - dissero i delegati Sciiti alle altre tribù - appena passato il continente assoggetta tutti quelli che di volta in volta si
trova dinanzi”.
Per coinvolgere gli ex stati satelliti dell’Unione Sovietica abbiamo detto che Putin dopo l’Ucraina marcerà contro di essi.
Il re sciita rispose a Dario: “alla tua affermazione di voler essere nostro padrone rispondo che la pagherai”.
E questo ha detto anche il Presidente dell’Ucraina.
Gli Sciiti interrarono i pozzi e le fonti d’acqua e rasero l’erba dalla terra. Le sanzioni alla Russia cosa sono?
Napoleone non lesse Erodoto, ma neppure l’ha letto Putin.
La storia, messaggera dell’antichità, è Maestra di vita, ma solo se la sappiamo ascoltare. r.g.
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lutti
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IN RICORDO DI ANTONIETTA
La chiesa di Sant’Antonio di Padova a Scanno ha accolto venerdì scorso il feretro di Antonietta Gavita ved. Mastrogiovanni, deceduta nell’ospedale di Sulmona. Il rito funebre è stato celebrato sabato pomeriggio da don Giacomo, amico del nipote Evio,
entrambi fin da piccoli assidui frequentatori della chiesa e, come in una
grande famiglia, amici e conoscenti si sono stretti intorno ai famigliari nel
ricordo di una persona buona e gentile con tutti, con il sorriso sempre pronto.
In quella stessa chiesa, a pochi passi dalla sua abitazione, negli ultimi tempi
appoggiandosi al bastone, Antonietta ritrovava la pace e l’armonia nella sua quotidianità. Occupava sempre lo stesso posto, il più vicino possibile all’altare di Sant’Antonio, (glielo faceva notare Padre Ferdinando), felice di prendere parte alle
celebrazioni. Dopo anni di assenza per impedimento fisico, il ritorno in quella
chiesa, per congedarsi definitivamente da questo mondo, potrebbe considerarsi
un momento di letizia. Il culto per questo Santo, talmente radicato nella sua
vita, è stato molto sentito nella sua famiglia, dal marito Nicolino, che prendeva parte
al taglio della legna, alla figlia Pasqualina e al genero Antonio, attuali
custodi della chiesa e fondamentalmente al nipote Evio, che presiede il
comitato feste per portare avanti le tradizioni più antiche e conservare la memoria francescana.
Che riposi in pace! Di lei rimane ancora viva l’immagine di quando, appoggiata alla soglia di casa, attendeva il passaggio delle
persone per salutarle con l’immancabile, cordiale sorriso, prima di tornare alle sue faccende domestiche.
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