Sabato 9 Luglio 2022 - San Francesco da Roy, Sacerdote dei Frati Minori, martire

Il tempo... ieri - DAL TANTO CALDO AL TANTO FREDDO. Anche nel pomeriggio di ieri è tornato a piovere, ma con modesta intensità. Correnti di aria fredda. Temperature in ulteriore calo: mass. 18,6°; min. 11,4°; attuale 13,4° (ore 23,30).
 
   in primo piano
Centotrentacinquesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
distrutti dalle bombe russe 20 ettari di campi di grano

Siamo ormai arrivati al 135esimo giorno della guerra in Ucraina. Le bombe russe avrebbero distrutto nella giornata del 7 luglio 20 ettari di campi di grano nella zona di Zaporizhzhia. Lo dichiara il capo del Consiglio della regione di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, citato dal sito Kiev Independent. "Non è il grano ucraino che va a fuoco, è la sicurezza alimentare del mondo", è stato il commento del ministero della Difesa di Kiev.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha lasciato in anticipo la riunione del G20 delle principali economie mondiali, a Bali,  dopo aver detto ai suoi omologhi che l'invasione russa dell'Ucraina non è la causa di una crisi globale alimentare e che le sanzioni adottate per isolare la Russia equivalgono a una dichiarazione di guerra. "Se l'Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l'Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c'è nulla di cui parlare con l'Occidente", ha detto il capo della diplomazia russa.
In agenda la crisi alimentare, le tensioni sull'energia e tutte le altre sfide legate all'aggressione militare della Russia all'Ucraina, oltre le discussioni sulla cooperazione multilaterale per far fronte all'aumento dell'inflazione globale e i rischi di recessione
 
   il libro del giorno
   eventi
 
L'ABRUZZO
CON GLI OCCHI
DI ESCHER

OGGI 9 luglio a Goriano Sicoli parte il primo festival del turismo esperienziale, “In festa con
Escher”, che tocchera alcuni borghi visitati dall'artista olandese nei primi decenni del Novecento.
Il progetto “Con gli occhi di Escher. Riflessioni di viaggio”, sostenuto dalla Fondazione Carispaq e
ideato e coordinato dall'Associazione Cuore dei confini, comprende una serie di eventi esperienziali
già partiti ad aprile e che si concluderanno a settembre: si è iniziato con le visite guidate nei borghi,
per passare alle escursioni nei territori interessati e ora, a conclusione, c'è “In festa con Escher”, un
calendario ricco di attività che impegnerà tutti i fine settimana le associazioni, le cooperative, le
aziende e le proloco, per costruire insieme una programmazione turistica e culturale alla scoperta
delle peculiarità di questi luoghi.
L'obiettivo è quello di creare un'offerta attraente per un turista/viaggiatore che ama vivere
esperienze dirette, un turista che non “compera” solo servizi, ma che vuole incontrare i luoghi e le
loro identità culturali: dalla storia alla gastronomia, dall’architettura all’ambiente.
La risposta delle amministrazioni comunali, degli operatori economici e delle associazioni è stata
positiva. Questa collaborazione, e condivisione di
Luigi Pirandello
UNO, NESSUNO
E CENTOMILA

Guardandosi come ogni mattina allo specchio, Vitangelo Moscarda, detto Gengè, nota un particolare del proprio volto di cui non si è mai accorto: il naso in pendenza verso destra. Inizia qui l'avventura dell'uomo, che si sente sdoppiato in un altro se stesso, conosciuto solo dallo sguardo altrui. Le cose si complicano velocemente: Moscarda non è più alle prese con un solo estraneo, bensì con centomila estranei che convivono in lui, secondo la realtà che gli altri gli danno, "ciascuno a suo modo". Nello sfuggire alle proprie centomila realtà, Gengè si troverà a rinnegare perfino se stesso. Con "Uno, nessuno e centomila", il suo ultimo romanzo (pubblicato nel 1925), lo scrittore siciliano porta all'estremo compimento il processo di scomposizione del personaggio, raggiungendo nel contempo il vertice della sua carriera narrativa.
intenti, sarà la formula vincente per la riuscita
dell'intero evento e sarà la base per continuare, e ampliare, nei prossimi anni una proposta culturale
capace di offrire un'idea nuova di turismo in Abruzzo, sempre “con gli occhi di Escher”.
Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Carispaq con il patrocinio del Comune di Barrea, del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Sirente-Velino.
 
   coronavirus abruzzo
Saliti a 451.372 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Sono 3000 i nuovi positivi al Covid registrati ieri in Abruzzo. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 3 nuovi casi (si tratta di un 87enne della provincia di Chieti e di una 84enne della provincia dell’Aquila, mentre 1 decesso è risalente ai giorni scorsi ed è stato comunicato solo oggi dalla Asl) e sale a 3396. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 404787 dimessi/guariti (+1000 rispetto a mercoledì). Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 43189 (+4705 rispetto a mercoledì).
 
   l’intervento
PASSWORD DEL MARITO MORTO
IN EREDITA’, ALTRO CHE I CORPI
CREMATE GLI ACCOUNT

di Domenico Rinaldi

Attenzione, signore e signori: anche gli “averi digitali” possono entrare a far parte dell’eredità, lo ha stabilito il Tribunale di Milano: una donna è potuta entrare in possesso di tutte le password del marito defunto. Dell’account di posta e dei profili social. Io già immagino il terrore tra i coniugi, perché gli scheletri come si sa non si nascondano nell’armadio ma negli account e in ogni dispositivo elettronico. E’ successo anche a una mia conoscente, morto il marito ha trovato la password del cellulare e tutti i messaggi dell’amante, che si è presentata pure al funerale  (ignara di essere stata scoperta, la storia durava da anni ). Ma la    
privacy direte voi? Tra coppie sposate non dovrebbe esistere, figuriamoci dopo morti, ragione ulteriore per pensarci bene prima di sposarsi. Tant’è che una mia conoscente, investigatore privato, mi ha spiegato  che si può far pedinare legalmente il coniuge, ma non il partner o l’amante è illegale. Se sei sposato invece non esiste privacy. In ogni caso le persone si preoccupano tanto di cosa fare dei propri corpi quando saranno morti (mai capito, il mio potete pure buttarlo in una discarica o imbalsamarlo come Tutankhamon in una piramide, è uguale), c’è che si sceglie il loculo, chi  ha una cappella di famiglia,  chi vuole essere cremato e tenuto in un’urna sul camino, che vuole che le ceneri siano disperse nel posto più amato, al mare, in montagna, se lo chiedessi a Vittorio Feltri mi risponderebbe di sicuro nella lettiera del suo amato gatto. Io vi do un consiglio: fregatevene  del corpo, ci facciano quello che vogliono, tanto non ci siede più, ma lasciate disposizioni per cremare ogni vostro account e dispositivo elettronico perché qualcosa che non vorreste che fosse trovata li si trova sempre, e non è mai un manoscritto di Kafka.
 
   italcaccia
L’Italcaccia contro il nuovo disciplinare per la caccia
al cinghiale nelle ore notturne

Da pochi giorni la Regione Abruzzo, attraverso una modifica al nuovo disciplinare ha introdotto la possibilità del prolungamento dell'orario di prelievo dei cinghiali fino alle ore 24, con il ricorso a strumenti per il miglioramento della visione notturna, come visori a infrarossi, visori termici, torce e fari e, per la prima volta in Abruzzo, l'utilizzo dell'arco, che risulta una tecnica a bassa invasività e un'alternativa valida laddove l'utilizzo di un'arma da fuoco può risultare inopportuno per via del disturbo.
“L’atto emanato dalla Regione potrebbe ritenersi illegittimo in quanto in pieno contrasto con la legge nazionale 157/92 che vieta espressamente l’esercizio dell’attività venatoria nelle ore notturne soprattutto con l’uso di strumentazione non contemplata (visori infrarossi, torce, fari ecc..) e prevista nella legge stessa”.  A dirlo, senza giri di parole, è Gabriele Ermesino, presidente provinciale della sezione di Pescara dell’Italcaccia.
“In merito alle autorizzazioni concesse all’utilizzo delle armi rigate per il “controllo”/ caccia/ abbattimenti selettivi ecc. delle popolazioni di ungulati in pianura o terreni collinari densamente abitati e coltivati”, prosegue Ermesino,” ci si chiede se in territorio pianeggiante, il tiro con armi rigate può anche avvenire in condizioni sicure: visibilità di tutto lo spazio percorso dalla traiettoria e con zona di impatto finale in forte declivio, comunque ampiamente visibile , al contrario lo stesso tiro in zone densamente coltivate inframezzate da zone cespugliate, con coltivi ad altezza d’uomo (ad es. granturco , vigneti noccioleti o frutteti a spalliera) percorse da strade comunali ma anche provinciali e statali, costituisce ad avviso dello scrivente un forte azzardo con estremo pericolo per la vita umana”. “La legge prescrive”, aggiunge il presidente della sezione di Pescara, “che per l’uso delle armi da caccia si debba considerare come indispensabile un raggio d’azione sicuro di una volta e mezzo la gittata massima del binomio arma munizione impiegata”.
“Pertanto”, sollecita il massimo rappresentante dell’associazione venatoria provinciale, ”l'Italcaccia provinciale, chiede che, con i poteri    
di pubblica sicurezza, si vieti la caccia con armi rigate e arco in tutte le aree di pianura o collinari soprattutto nelle ore notturne”.
“Altro aspetto da non tralasciare”, puntualizza Ermesino, ” è che attualmente il cinghiale è in piena riproduzione e allattamento dei cuccioli pertanto va, rispettato e tutelato come ogni altra specie cacciabile.
Il controllo degli ungulati può essere tranquillamente risolto in molteplici altre soluzioni che, sicuramente non arrecano pericolo all’incolumità pubblica e soprattutto non arrecano pericoli ai singoli imprenditori agricoli che nelle ore notturne, molte volte, sono impegnati nel lavoro dei campi.
A fronte di una netta diminuzione degli agenti preposti alla vigilanza venatoria, la possibilità di caccia durante le ore notturne porterà ad un aumento esponenziale del bracconaggio e del disturbo della fauna selvatica (non ungulati) che solitamente nelle ore notturne escono per cibarsi. Un provvedimento”, quello adottato dalla regione Abruzzo”, chiosa Ermesino ”che già fa storcere il naso ai tecnici e allo stesso mondo venatorio, il quale ormai da diversi decenni è stanco di sopportare i continui disallineamenti con la legge nazionale 157/92”.
 
   in breve
CENTO DI QUESTI CONSORZI

Cogesa SpA si piazza al settimo posto su 100 della classifica nazionale di Legambiente “Cento di questi Consorzi”. La Società di gestione dei servizi ambientali del Centro Abruzzo guadagna quattro punti rispetto all’anno scorso tra i gestori sotto i 100mila abitanti. Nel 2021, infatti, Cogesa occupava l’undicesima posizione, quest’anno, invece, si piazza di diritto nella top ten, raggiungendo il settimo posto. Un ottimo risultato non solo per il Centro Abruzzo, ma per l’intera regione, che premia il modello Cogesa e soprattutto l’infaticabile impegno dei cittadini nel fare correttamente la raccolta differenziata e dei Comuni Soci nel promuoverla, assieme
alla Società. La classifica dei Consorzi si riferisce a quella di Comuni Ricicloni, che vede premiati ancora una volta molti dei Soci gestiti da Cogesa, che con le alte percentuali di raccolta differenziata hanno consentito di raggiungere l’ottimo risultato.
UIL ABRUZZO,
MICHELE LOMBARDO
RIELETTO SEGRETARIO

Michele Lombardo è stato rieletto all’unanimità segretario generale della Uil Abruzzo. La scelta è caduta su di lui al termine dei lavori dell’XI Congresso regionale, che si è tenuto, giovedì 7 e venerdì 8 luglio all’Hotel Villa Michelangelo a Città Sant’Angelo. Con Lombardo, guideranno il sindacato anche Fabiola Ortolano e Fabrizio Truono, una segreteria agile per un sindacato che si rinnova: l’assise, infatti, ha stabilito anche la regionalizzazione della Uil Abruzzo, vale a dire la nascita di un'unica organizzazione, seppur articolata a livello territoriale, dopo un lungo processo di razionalizzazione iniziato quattro anni fa. “Meno generali e più truppe” ha detto Lombardo, a rimarcare il significato di fondo di questa scelta, che è anche “un segnale di unità in una regione dove i campanilismi l’hanno sempre fatta da padrone”.
 
 
   lutti

LUTTO A SCANNO

Nel primo pomeriggio di giovedì, all’età di 87 anni, è deceduto Antonio Silla, noto orafo e orologiaio. In questi ultimi tempi le sue condizioni di salute non gli permettevano più di uscire di casa. Antonio era una persona molto stimata, amava conversare piacevolmente con la gente, spesso per raccontare le sue vicende personali o rievocare i suoi anni giovanili, quando era stato emigrante in Venezuela, prima di tornare definitivamente a Scanno ed aprire il suo negozio di oreficeria in Via Abrami. Legatissimo alla famiglia, lascia di sé un buon ricordo. Il funerale è stato celebrato ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla moglie Nicoletta, alla figlia Maria Grazia, al genero,
ai nipoti e a tutti i parenti.

 
   evento
RIUNIONE OGGI alle ore 17,00, nella Locanda Lago Lucciola.
Si invitano a partecipare quanti vogliono collaborare all’organizzazione dell’evento.
 
Lago di Scanno