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Sabato 25 Giugno 2022 - San Guglielmo di Montevergine, Abate
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Il tempo... ieri - L’anticiclone africano Caronte non accenna a disciogliersi. Anche ieri la giornata è stata molto calda. In serata la brezza di valle ha portato un po’ di refrigerio. Temperature: mass. 27,9°; min. 17,1°; attuale 17,4° (ore 23,30).
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in primo piano
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Centoventunesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
Nessuna iniziativa all’orizzonte per porre termine al conflitto
Ieri centoventesimo giorno di guerra e non si è intravista alcuna iniziativa all’orizzonte per porre termine al conflitto. L’Ucraina ha vietato i libri e messo al bando la cultura e la musica russa. Le
tensioni si accrescono anche perché la Lituania che ha attuato il blocco delle merci in transito dalla Russia verso
l’enclave di Kaliningrad. La Russia ha minacciato reazioni, non meglio precisate,
per tutelare i suoi interessi nazionali e Putin ancora una volta ha mostrato i
muscoli annunciando che entro la fine dell’anno la Russia schiererà il super missile balistico intercontinentale Sarmat,
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi nelle sue comunicazioni al Senato e
alla Camera, ha sostenuto che tutto continuerà come prima. Continueranno le fornitura di armi all’Ucraina per aiutarla a combattere ancora più a lungo e continuerà la politica di imporre sanzioni alla Russia. Il Ministro degli Esteri russo ha
dichiarato che l'adesione dell'Ucraina e della Moldova al blocco dei 27 paesi
non comporta "alcun rischio" per la Russia, perché l'Ue non è un'alleanza militare.
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il libro del giorno
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eventi
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Un avvoltoio monaco
monitorato nella Valle
del Sagittario
un avvoltoio monaco il più grande uccello rapace europeo, estinto in Italia dopo l’ultimo dopoguerra, è stato avvistato nella Valle del Sagittario. A darne notizia sono due
osservatori che da molti anni sono attivi nei rilievi e monitoraggi
ornitologici e collaborano con la Stazione Ornitologica Abruzzese.
L’avvoltoio monaco è più forte del grifone e grazie ad un becco potentissimo riesce a lacerare anche
quelle parti di pelle e carne difficilmente attaccate da altri avvoltoi ,
utilizza inoltre la presenza ed i movimenti di dei grifoni per localizzare le
carogne di cui si nutre, una volta sceso su un animale morto non gli è difficile quindi approfittare della risorsa alimentare anche scacciando alcuni
dei suoi “commensali”. Come tutti gli animali necrofagi è particolarmente vulnerabile ai casi, purtroppo ancora diffusi, di avvelenamento
delle
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carcasse attività del tutto illegale utilizzata per contrastare i danni causati da lupi e cani
vaganti inoltre, come molte altre specie, è vittima frequente delle pale degli impianti eolici che quando localizzati sui
crinali montani rappresentano un grave problema soprattutto per i grandi
uccelli veleggiatori. (Fonte, AbruzzoWeb)
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Rossana Soldano
Come anima mai
Inghilterra, 1936. Lewis Ellsworth, figlio del Duca di Buccleuch, è attento a tenere i suoi incontri sessuali lontano dagli ambienti aristocratici.
All'inizio del suo secondo anno a Cambridge, però, scopre che il ragazzo con cui si è intrattenuto in un pub è uno studente del suo stesso college. Intelligente, affascinante ed eccentrico,
William Chase entra nella sua vita come un tornado, scuotendo certezze e
intenzioni. Due studenti privilegiati, colti e raffinati, ubriachi di arte e
letteratura, ebbri di emozioni e ambizioni. Ma in una società in cui persino al Re non è permesso scegliere di chi innamorarsi, Lewis e William vivono un amore diverso,
vietato e voluto, doloroso e intenso, nascosto agli occhi del mondo. Una storia
fatta di coraggio, segreti, passione e contrasti, di crescita e conflitto, alla
ricerca di una Wonderland nascosta dietro specchi di ipocrisia. Due vite che si
incrociano e si salvano, due anime destinate a perdersi e a rincorrersi sullo
sfondo dell'Europa del secolo scorso, un'Europa controversa e stuprata dalla
guerra, in cui l'amore crea più scandalo dell'odio, in cui credere alle favole sembra quasi impossibile, ma è l'unica via d'uscita. Perché, forse, Wonderland non è un dove, ma un quando.
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il giro nel parco
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ANNULLATA la 7a Edizione
de ‘Il Giro nel Parco’
Siamo immensamente spiacenti di comunicare che, a seguito dell’incontro con il Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e con
la prefettura de l’aquila tenutosi on line lo scorso 22 giugno 2022, non ravvisiamo i presupposti
per condurre a termine la manifestazione. Dopo sei edizioni felicemente portate
a termine con soddisfazione di tutti i partecipanti, dell'amministrazione di
Villetta Barrea e delle altre Autorità preposte, sembrano cambiati alcuni scenari che purtroppo non rendono possibile
il cammino che abbiamo condiviso in questi anni. Approfittiamo per ringraziare
l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, il Comune di Villetta Barrea, i nostri main sponsor e
naturalmente tutti coloro che si sono iscritti. UFFICIO STAMPA - IL GIRO NEL
PARCO
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coronavirus abruzzo
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Saliti a 419.554 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Sono 1245 i nuovi contagi da Coronavirus registrati ieri in Abruzzo. Gli attualmente
positivi in Abruzzo sono 21313 (+724). Di questi, 110 pazienti (+3) sono
ricoverati in ospedale in area medica; 4 (+1) in terapia intensiva, mentre i
restanti sono in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore sono stati
eseguiti 1064 tamponi molecolari e 4968 test antigenici. Del totale dei casi
positivi, 88057 sono in provincia dell’Aquila, 120320 in provincia di Chieti, 97715 in provincia di Pescara, 103619 in
provincia di Teramo.
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l’intervento
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Nikolai Patruskev, il segretario del Consiglio di Sicurezza russa considerato l’uomo più vicino a Vladimir Putin, s’è precipitato nell’enclave promettendo “misure appropriate” capaci di generare un “serio e negativo impatto sulla popolazione della Lituania”. L’avvertimento ha immediatamente spostato l’attenzione dei vertici Nato sul “corridoio di Suwalk”, la striscia semi-deserta disseminata di colline e paludi che scende dal
vertice sud orientale dell’enclave, disegna per 65 chilometri il confine tra Polonia e Lituania e raggiunge
la frontiera occidentale della Bielorussia. Un dispiegamento di truppe e carri
russi lungo quel corridoio, con il preciso obbiettivo di dividere la Polonia da
Lituania, Estonia e Lettonia e congiungere i territori di Kaliningrad con la
Bielorussia – è considerata, da decenni, una delle mosse di scontro con la Nato sul quadrante
europeo. Una mossa preceduta dal lancio di missili balistici Iskander che – come spiegato da un conduttore della tv russa ai primi di maggio – colpirebbero in soli 120 secondi i quartieri di Berlino e, appena 80 secondi
dopo, quelli di Parigi e Londra. Un attacco capace di ridurre in cenere il
cuore del Vecchio Continente se gli Iskander fossero armati con testate
nucleari. Due mosse più che sufficienti, quindi a far scattare il famoso Articolo 5 del Trattato
Atlantico. Del resto, per capire che Mosca non ha nessuna intenzione di
rinunciare al controllo dell’antica Koeninsberg, la capitale della Prussia in cui nacque, visse e morì Emmanuel Kant, non serviva il monito di Patruskev. L’importanza strategica di questo porto sul Baltico, l’unico sulle coste settentrionali della Russia libero dai ghiacci per tutto l’anno, era già chiara a Stalin. Non a caso nell’aprile del 1945 fece di tutto per conquistarlo, strapparlo alla Germania e
ripopolarlo con coloni russi dopo aver costretto gli abitanti tedeschi a
scegliere tra fuga e deportazione. Ma per quello stesso porto Russia e Nato
rischiano, 87 anni dopo, di combattere una nuova guerra mondiale.
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Il corridoio di Suwalki possibile innesco:
Così si rischia una guerra con la Nato
di Domenico Rinaldi
Ora tutto è pronto. Ora basta una scintilla per dar fuoco alle polveri e spingere il conflitto
ucraino nel cuore dell’Europa trasformandolo in una guerra a tutto campo tra Russia e Alleanza
Atlantica. Purtroppo per immaginare le ragioni e il perimetro di quel conflitto
non ci vuole troppa fantasia. Le ragioni sono scritte nell’articolo 5 del Trattato Nato che impone la reciproca difesa. Il perimetro è disegnato sulle cartine geografiche. L’enclave russa di Kaliningrad costituisce per la Russia un’irrinunciabile postazione strategica per tre motivi strategici. Il primo è il suo posizionamento al vertice settentrionale della frontiera tra Polonia e
la Lituania. Questo ne fa un cuneo inserito tra il fronte occidentale dell’Alleanza Atlantica e gli stati Baltici. Il secondo, sempre legato alla
collocazione geografica, è la sua capacità di rallentare un’eventuale reazione atlantica in caso di avanzata russa sui territori di
Finlandia e Svezia. Soprattutto se questa avvenisse prima di un ingresso Nato.
Il terzo elemento strategico è la sua caratteristica di naturale piattaforma missilistica da cui colpire l’Europa con testate convenzionali, o nucleari. Ovviamente c’è da chiedersi se la Russia, impegnata in una complessa offensiva in Ucraina,
abbia l’interesse rischiare un conflitto mondiale. O se, invece la decisione di bloccare
il transito attraverso la Lituania di materiali fondamentali per le industrie e
le attività manifatturiere dell’Oblast di Kaliningrad non punti a creare malcontento e frizioni tra Mosca e il
milione di abitanti di un’enclave molto vicina ai livelli di vita europei. Di certo il blocco, imposto
dalla Lituania e giustificato dall’Unione Europea, innervosisce Cremlino. E lo si capisce dalla fretta con cui
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valle del sagittario
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LA VALLE DEL SAGITTARIO
inclusa nella Strategia Nazionale Aree Interne
LA VALLE DEL SAGITTARIO con l’Alto Sangro. per quanto riguarda l’Abruzzo, è inserita nella Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) che comprende in totale
ben 23 nuove aree. Ciascuna può contare su un finanziamento iniziale di 4 milioni di euro.
A darne notizia è il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, che ha
promosso l’allargamento della SNAI per la programmazione 2021-2027, destinando a questo
scopo 172 milioni di euro. Le nuove aree approvate dal Comitato Tecnico Aree
Interne comprendono 321 Comuni e un totale di 650mila abitanti. La Strategia
Nazionale per le Aree Interne (SNAI) rappresenta una politica nazionale
innovativa di sviluppo e coesione territoriale che mira a contrastare la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri delle aree
interne del nostro Paese. Territori fragili, distanti dai centri principali di
offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a loro stessi, che
però coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della
popolazione. L’Italia più “vera” ed anche più autentica, la cui esigenza primaria è quella di potervi ancora risiedere, oppure tornare.
Su tali luoghi la Strategia nazionale punta ad intervenire, investendo sulla
promozione e sulla tutela della ricchezza del territorio e delle comunità
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locali, valorizzandone le risorse naturali e culturali, creando nuovi circuiti
occupazionali e nuove opportunità; in definitiva contrastandone l’ “emorragia demografica”.
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comunicato stampa
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DAL SEGRETARIO GENERALE WILDERNESS ITALIA
Sull’orso marsicano
Il WWF, sia il nazionale sia la sua sezione abruzzese (ma anche altri organismi
cosiddetti ambientalisti, e specialmente orsofili), si ostinano a voler educare
la gente ad amare l'orso marsicano ed a riconoscerne il valore biologico; e così organizzano ogni anno campi scuola, raduni e manifestazioni varie. Quest'anno
si sono anche inventati i "sentieri parlanti dell'orso". Ci sarebbe da dire,
beata ignoranza! Se c'è un animale che in Abruzzo non è mai stato odiato, ed anzi è sempre stato se non propriamente amato come intendono gli orsofili, almeno
visto con simpatia, è proprio l’orso marsicano. E se c’è gente che lo ha SEMPRE amato sono proprio gli abruzzesi, specie la gente del
mondo rurale (che, caso forse unico al mondo, gli ha anche dato vari nomignoli
affettuosi, affatto negativi, ed anzi proprio di simpatia e di rispetto!). Per
non dire della gente di città, i cosiddetti turisti, che appunto vengono spesso in Abruzzo proprio con la
speranza di incontrare l'orso. E allora, come si spiega questo movimento nel
voler "educare" la gente all'amore per l'orso, se tutta questa gente l’orso già lo ama? Come missionari tra i propri
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fedeli! Non è che la ragione vera sia "pelosa", nel senso che con la scusa dei campi di
studio e lavoro, collaborazione e gite conviviali lungo i sentieri, si vuole
solo giungere ai sold out di queste iniziative organizzate e amministrate dal
WWF et similia? Ma lo sanno, questi organizzatori, che l'unica educazione
all'orso che sarebbe il caso di fare, è quella di dire a questa gente (specie a quella che viene dalle città a sollazzarsi nella "terra dell'orso", che sarebbe il caso che proprio lungo i
"sentieri dell'orso" non dovrebbe andare e proprio per rispetto alla sua
privacy? Peccato che di questa educazione, di cui ci sarebbe veramente bisogno,
e non solo per l'orso ma per la Natura tutta, nessuno mai parla o scrive. Solo
nelle Aree Wilderness americane si dice che per rispetto alla solitudine e
all'integrità dei luoghi e al diritto alla solitudine dei visitatori, bisogna andarci in
pochi, tanto che vi si applica il numero chiuso di visitatori, ed un numero
chiuso non legato al valore dei ticket rilasciati (come avviene in Italia nei
rari casi in cui si è parlato di numero chiuso!), ma alla sopportabilità ambientale, per cui i numeri sono sempre non tanto bassi quanto bassissimi!
Ecco, questa è l'educazione che bisognerebbe dare ai turisti urbani che vanno in Abruzzo a
cercare l’orso: altro che invogliarli ed accompagnarli sui "sentiero dell'orso" per
educarli ad amare l’orso!
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tradizioni
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Nella Riserva del Borsacchio
La tradizione dell’acqua di San Giovanni
Il 23 Giugno si è tenuto l'evento alla Fonte D'Accolle e lungo gli antichi percorsi che ha unito
la bellezza della natura, la storia della città di Roseto degli Abruzzi e Montepagano con la tradizione della raccolta di erbe
e fiori per la preparazione dell'acqua di san giovanni con la battaglia per i
diritti portati avanti dal Pride Abruzzo , unito con una presenza massiccia di
ospiti ucraini. Un esperimento che ha portato valore e cultura nel territorio.
Ha dimostrato ancora una volta come attraverso la natura , la storia e
l'impegno si può essere uniti per diversi obiettivi di parità ed uguaglianza.
Il cuore dell'evento è stato un bagno sonoro fatto di strumenti tradizionali, silenzio e meditazione.
Ancora una volta dimostriamo, senza alcun fondo, come il futuro passi anche dal
valorizzare storia e tradizioni locali. Anche questa volta abbiamo dimostrato
che senza mezzi o sponsorizzazioni la Riserva Borsacchio è un tesoro da riscoprire e su cui puntare.
Marco Borgatti, presidente della Riserva del Borsacchio
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