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Martedì 26 Aprile 2022 - Santi Guglielmo e Pellegrino, Eremiti, venerati a Foggia
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Il tempo... ieri - Dopo il dissolvimento delle nebbie mattutine è uscito il sole che ha dato vita ad una bella giornata. Moderata ventilazione
del Maestrale. Temperature stazionarie: mass. 13,8°; min. 5,7°; attuale 7,1° (ore 23,30).
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in primo piano
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Sessantunesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
Mariupol come Stalingrado nel 1942-43?
La guerra continua senza sosta. "Mentre i cristiani ortodossi celebravano la Pasqua, i Russi hanno
ucciso cinque persone nella regione di Donetsk, tra le vittime ci sono due
bambine". Un video mostra i combattenti di Azov che portano cibo ai civili,
soprattutto donne e bambini, che si sono rifugiati nei sotterranei
dell'acciaieria.
A Mariupol sarà come a Stalingrado? Nel 1942 sotto la possente spinta dei soldati Tedeschi, i
Russi, pur combattendo casa per casa, strada per strada, sono costretti ad
arretrare, ma c’è la fabbrica “Ottobre Rosso” i cui i soldati di Hitler non riescono ad entrare. I difensori nell’immenso opificio riescono a respingere gli attacchi. E’ il 19 Ottobre del 1942. Da questo giorno inizia la riscosso dell’Unione Sovietica. I Russi iniziano una poderosa riscossa. Occupano tutti i
centri da cui i Tedeschi potevano rifornirsi. Scendono a combattere i civili,
le donne e i ragazzi per aprire un varco all’Armata Rossa. Cominciano a scarseggiare i rifornimenti ai soldati tedeschi,
mentre i Russi martellano con i cannoni le loro postazioni di difesa nella
fabbrica di carri armati e trattori. Soprattutto i sotterranei sono teatro di
guerra. I Tedeschi resistono, nonostante le intimidazioni di resa. Il 2
febbraio 1943 i Russi sferrano l’attacco decisivo. Le truppe di Hitler si arrendono e Stalingrado è libera.
A Mariupol si combatte. I soldati dell’acciaieria hanno rifiutato l’intimazione di resa.
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25 aprile
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il libro del giorno
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25 aprile, festa
della Liberazione
di Lucrezia Sciore
Ieri in tutta Italia si è commemorata la festa della Liberazione, tra tutte quella più carica di significato e di alti valori che, dopo la vita, sono quelli più importanti. In nome della libertà si sono fatte rivoluzioni, guerre ed è stata sempre conquistata con il sangue ed immensi sacrifici di uomini e donne
che hanno dato le loro vite per conquistarla e garantirla alle generazioni
future. La nostra bella Costituzione nasce dalla Resistenza e l’inno simbolico ne è “Bella ciao”, una canzone divenuta internazionale e cantata in t
utte le lingue.
A Villalago, da ormai undici anni, questa emblematica ricorrenza non si è più celebrata, perché? Come non si celebra il 1° maggio, festa dei lavoratori e quella del 2 giugno, festa della Repubblica.
Eppure il nostro piccolo centro ha avuto due giovani resistenti: Ubaldo Grossi,
deceduto a 96 anni lo scorso anno ed il giovanissimo Renzo Sciore che decise di
arruolarsi nella gloriosa Brigata Maiella, il tutto all’oscuro dei suoi genitori.
Renzo fu ucciso dai nazi-fascisti a Poggio Marcello (Ancona) all’età di 17 anni, quindi non un combattente ma un martire, un eroe.
In quel paese dell’anconetano gli è stato dedicato un monumento, il suo paese natale una strada periferica soltanto
l’anno scorso.
Ricordo che circa 3-4 anni fa l’Associazione Brigata
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Helena Janeczek
La ragazza
con la Leica
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di
battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa,
in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica
e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono
altri che sono legati a Gerda: Ruth Cerf, l'amica di Lipsia, con cui ha vissuto
i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando gli ha preferito Georg
Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda
rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: la sua gioia di vivere, la
sua sete di libertà sono capaci di riaccendersi a distanza di decenni.
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Maiella della Valle Peligna chiese all’allora sindaco che è ancora oggi lo stesso, Fernando Gatta, di poter erigere in onore di quel grande
sacrificio un sacello, le spese sarebbero state condivise con l’amministrazione ma, malgrado la reiterata richiesta, nulla si è concretizzato. Peccato veramente!
Ricordiamoci che la memoria va coltivata e salvaguardata perché è molto importante, ci dice chi siamo e chi saremo nel futuro se vogliamo
assicurarci un futuro di pace. Meditate gente, meditate!
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coronavirus abruzzo
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Saliti a 358.104 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Scendono a 940 i nuovi contagi ieri, 25 aprile, in Abruzzo. Ma sono pochi i tamponi
processati: 758 tamponi molecolari e 3732 test antigenici. Mentre nell’ultimo report compare 1 deceduto (risalente ai giorni scorsi). Gli altri numeri.
Dall’inizio dell’emergenza sono i 306757 guariti (+688), 53533 gli attualmente positivi (+251),
322 i ricoverati in area medica (+5), 12 in terapia intensiva (-2), 53199 in
isolamento domiciliare (+248). I nuovi positivi sono contati maggiormente nella
provincia di Chieti.
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parliamo di cose concrete
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A PARLAR CHIARO
di Andrea Iannamorelli
Sembra che Pasqua e pasquetta siano andate bene, almeno a vedere gli umori (ed i
reports) che circolano tra chi aspettava il ritorno dei turisti (sembra sia
stato superato il milione di presenze, da paesi stranieri, in particolare:
Francia, Spagna, Germania, Olanda, ma anche da Lazio, Puglia e Campania) e le
partecipazioni di massa alle manifestazioni alle quali siamo tanto legati.
(Speriamo bene, mi sento di aggiungere.
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Il Presidente Draghi ed il Sindaco di Sulmona sono “asintomaticamente” chiusi nelle rispettive abitazioni abituali, perché positivi al Covid-19. Un doppio “in bocca al lupo”, in attesa di rivederli attivi in presenza).
Certo: la pandemia stenta a demordere, anzi proprio in Abruzzo, e da noi in
particolare, sono preoccupanti le recrudescenze di contagi; ma chi dice che si
deve stare ancora molto attenti (alle vicinanze e all’uso appropriato delle mascherine), rischia il linciaggio pubblico, ora che si è in attesa del 1° maggio, giorno in cui delle mascherine ...
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pensieri in libertà di un ottuagenario
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TRISTI RICORDI
di Nino Chiocchio
“Terre Marsicane” on line ha dato ieri una triste notizia pubblicando una breve ed addolorata nota
intitolata “Addio Ireneo”. L’improvviso decesso sarebbe avvenuto prematuramente (Ireneo aveva 68 anni) il 23
aprile nell’ospedale “San Giovanni” di Roma. Se la nota è stata compilata con il classico nodo alla gola, in me ha suscitato commosso
stupore per la scomparsa di un “uomo”, un uomo al quale la gentilezza d’animo si leggeva negli occhi. Ireneo Bellotta era discreto, educato; era un
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amico e, sebbene non lo vedessi da anni per le vicende della vita, suggellò quell’amicizia con il regalo di una sua pubblicazione.
Pare che sia stato lui ad attirare l’attenzione del compianto professor Di Nola, noto antropologo dell’Istituto Orientale di Napoli e profondo conoscitore del rito cocullese di San
Domenico, sull’Abruzzo ed in particolare su Cocullo, dove saliva in tutte le ricorrenze del
Santo Patrono con i suoi alunni ed ex alunni, onde illustrar loro l’ambiente in cui si perpetua la tradizionale festa con ...
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l’intervento
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Guerra in Ucraina
Papa Francesco vada a Mosca e a Kiev
di Domenico Rinaldi
Giorni fa Papa Francesco esprimeva il proposito di recarsi a Kiev e a Mosca allo scopo di
ridurre a miti consigli il contendente russo, e mitigare in tal modo la
disposizione alla resistenza del contendente ucraino. Ma sinora tale proposito è rimasto soltanto un buon proposito. E, come insegna la grande mistica Spagnola
Santa Teresa d’Avila, di buoni propositi è lastricato l’inferno. Ragion per cui spero che il Santo Padre si decida di punto in bianco a
recarsi nelle due suddette località, come nel 452 fece il suo predecessore San Leone Magno, che arrivò a fermare Attila, pronto ad invadere l’Italia sulle rive del Mincio. Compito del Buon Pastore, infatti, non è soltanto correre indiscriminatamente alla ricerca della pecora smarrita, ma
soprattutto preoccuparsi di tenere al sicuro le pecore ancora fedeli al
messaggio del Supremo Pastore, che è Cristo. Si rechi dunque il Santo Padre presso le terre di Russia e di Ucraina,
per urlare “deponete le armi”. Soltanto allora potremo veramente dire di avere un autentico Pastore della
Chiesa di Cristo.
Perplessità e applausi Papa Francesco modernizza le liturgie. Da quando è salito al soglio, ho sempre avuto l’impressione che Papa Francesco dovesse lottare con pretendenti al trono delusi
e, per tali motivi, volesse rompere con il passato. Troppe contradizioni
recenti sono uscite dal Vaticano, come la scarsa coesione tra i celebranti dei
riti liturgici e le manifestazioni di fede, con molte libere interpretazioni
della catechesi e dei riti eucaristici. Non si contano le reazioni tra
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fedeli innovatori e tradizionalistici. Abbiamo assistito, in occasione del
venerdì dell’ultima Pasqua, in luogo di un alto Prelato l’impiego di un attore come Benigni, per raccontare (con bravura) la vita e la
passione di Cristo, mentre Papa Bergoglio ha commentato Gesù che s’è fatto uomo, non per condannare i peccatori, ma per aiutali verso la redenzione.
Anche la religione cattolica bimillenaria cerca nuove strade, per un mondo che
sta mutando, in peggio o in meglio?
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lago di scanno
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Annuale giornata
ecologica PER RIPULIRE
LE RIVE DEL LAGO DI SCANNO
IERI, 25 APRILE, si è svolta, come da circa vent’anni, la “Giornata ecologica” per ripulire le sponde del Lago di Scanno e le rive della sorgente delle “Cunicelle”, da tutto ciò che in maniera sconsiderata viene lasciato dai turisti o abbandonato dagli
stessi locali. La giornata è stata organizzata dall’Associazione Pescatori Sportivi di Scanno e Villalago.
Alle ore 8,00 si sono ritrovati ai "Prati del Lago" circa 65 cittadini dei due
comuni rivieraschi, compresi i sindaci e alcuni amministratori comunali.
Il Presidente dell’Associazione, Ascanio Di Franco, ha impartito le direttive, fornendo ai presenti
guanti e sacchi per il deposito del materiale asportato. I vari gruppi si sono
subito messi all’opera, “scrutando” ogni singolo metro delle rive del lago.
Rispetto agli anni precedenti la raccolta di lattine, bottigliette e di tutto ciò che viene buttato incautamente tra le siepi è stata minore. Questo è un segnale positivo per un’educazione finalizzata al rispetto del territorio.
Un gruppo ha provveduto a rimuovere tutto ciò che è stato abbandonato lungo il “Sentiero del Cuore”. E al lato di Scanno si è trovato di tutto, dalle gomme delle macchine alle bombole del gas. La bella
mattinata di sole ha favorito il lavoro che si è svolto in “golardia” e nel rispetto reciproco.
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Dopo la raccolta dei sacchi da parte di Ascanio (nella foto a lato) i vari
gruppi si sono sciolti verso mezzogiorno, dopo essersi ritrovati al luogo di
partenza per la foto ricordo.
(Le foto a corredo dell’articolo sono state scattate a metà mattinata)
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rugby
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Il rugby visto da Sandro della Foce di Scanno
6 Nazioni femminile 2022: ITALIA 20 - 13 SCOZIA
Anche le ragazze mi hanno dato la soddisfazione di una vittoria, con una buona difesa,
aggressiva, anche se con molti errori. Il loro motto è stato: “in mischia non a pettinare le bambole”.
Comunque dal 1999 la Scozia non vince in Italia.Con questa vittoria abbiamo
evitato di prendere il cucchiaio di legno. Prossima partita a Cardiff, sabato
30 aprile, GALLES ITALIA.
Che la coccia sia spiccia! Sandro
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