Lunedì 4 Aprile 2022 - Sant'Isidoro di Siviglia, Vescovo e dottore della Chiesa

Il tempo... ieri - IERI E’ sembrato che fosse tornato l’Inverno con il suo freddo e le sue gelate notturne. La giornata è stata parzialmente assolata, ma con venti settentrionali. Temperature: mass. 6,1°; min. -1,6°; attuale -0,8° (ore 23,30).
 
   in primo piano
Trentanovesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
iniziato l'attacco ad Odessa

IERI Domenica Odessa, la bella città sul Mar Nero, nota in tutto il mondo per i suoi monumenti ottocenteschi, per le sue incredibili spiagge, per la letteratura, tanto cara agli Italiani che ne influenzarono profondamente non solo l’architettura e l'economia ma anche la gastronomia e la cultura fino al punto che alla fine del XIX secolo la città adottò l’italiano come seconda lingua ufficiale. E non fu un caso che la più famosa canzone napoletana di tutti i tempi, “O’ sole mio”, venne scritta a Odessa nel 1898 da Eduardo di Capua e rappresenta un legame profondo fra la capitale partenopea e la perla del Mar Nero.
Nella notte, un attacco missilistico russo ha distrutto una raffineria di petrolio e tre impianti di stoccaggio vicino alla città. Secondo fonti ucraine, un altro attacco ha distrutto la più grande raffineria dell'Ucraina, a Kremenchuk. Secondo il presidente ucraino, Volodimyr Zelensky, la Russia vuole il Sud e il Donbass. Una conferma in tal senso, neanche troppo velata, è arrivata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha affermato che "uno degli obiettivi principali di Mosca è salvare le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk". ntanto, l'Unione europea sta lavorando a nuovi sanzioni contro la Russia e a nuovi sostegni all'Ucraina. Papa Francesco da Malta ha invitato a pregare la Madonna affinché arrivi la pace, in "questa guerra sacrilega". "La preghiamo - ha detto il Papa - è per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti".
 
   il libro del giorno
 
   sentiero della libertà
Al via ieri nel ricordo
di Mario Setta
Il Sentiero della libertà

Ieri, domenica 3 Aprile, è partita la prima tappa del Sentiero della Libertà. A dare il via non c’era il suo fondatore, il prof. Mario Setta, deceduto lo scorso 25 Marzo, che ha fatto rivivere anche in ambiente scolastico, negli anni di insegnamento nel Liceo scientifico Fermi, la cosidetta Resistenza umanitaria, l’accoglienza che i sulmonesi e peligni offrirono ai prigionieri Alleati. A lui è stato dedicato questa edizione che per evitare assembramenti e stazionamenti, pericolosi per la diffusione del covid è stato diviso in tre tappe. Partendo da via Togliatti, davanti al monumento dedicato ai patrioti della Brigata Maiella,il corteo  ha attraversato via Papa Giovanni XXIII e da via Fiume ha imboccato Porta Pacentrana, fermandosi per un momento in quel Borgo che diede ospitalità in tante case ai prigionieri, sfamati e alloggiati. Poi il cammino è ripreso alla volta di Campo di Giove, altro simbolo del Sentiero, dove alle 16.30 si è svolto a palazzo Nanni la cerimonia dedicata al Premio Cicerone.
A tagliare il nastro di partenza, ieri mattina, è stata Franca Del Monaco, insegnante e compagna del professore Setta. Da Borgo Pacentrano i partecipanti al cammino si sono poi fermati nella rotonda di palazzo
San Francesco. Maria Rosaria La Morgia, giornalista e presidente dell’associazione Il Sentiero della Libertà, ha brevemente ricordato Mario Setta. “Amava ripetere, da insegnante e storico, una frase - ha ricordato La Morgia - diceva la storia è l’uomo e la libertà è l’essenza della storia umana”. “La libertà è come un sentiero, è un cammino e noi la riconquistiamo passo dopo passo” ha sottolineato la giornalista. “Cessata l’emergenza pandemia torniamo al Sentiero della Libertà – ha detto il sindaco Gianfranco Di Piero – una manifestazione simbolica e di grande valore ideale”. Le altre due tappe si svolgeranno il 25 aprile e il 14 maggio 2022.
 Erri De Luca
Spizzichi e bocconi

Erri De Luca, che subito ci conduce fra odori e sapori che raccontano di lui ma anche di un mondo perduto di pranzi della domenica al profumo di ragù, di pasti consumati in cantiere e nei campi base in ascesa sulle vette, e di osterie, dove le generazioni si mischiavano, “stanze di popolo”. Un mondo che si fa materia e trasmissione di cultura anche grazie alle ricette della nonna Emma e della zia Lillina, trascritte dalla cugina Alessandra Ferri e condivise con i lettori. Le pagine trovano un contrappunto negli interventi del biologo nutrizionista Valerio Galasso, che riprende dal punto di vista scientifico queste storie di cibo familiare, approfondendone il valore e offrendo una chiave per un sano comportamento alimentare.
 
   coronavirus abruzzo
Saliti a 317.705 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

SONO 1800 i nuovi casi positivi al Covid registrati ieri in Abruzzo di età compresa tra 5 mesi e 97 anni. Aumentano i ricoveri in area medica. I nuovi guariti sono 855.  Registrati 5 morti. Segnalati altri 855 guariti, i soggetti attualmente positivi sono 43.273 (+ 1.041). Nel bollettino 309 ricoverati in area medica (+13), 16 in terapia intensiva (-1), 42.948 in isolamento domiciliare (+928). I nuovi positivi sono residenti nelle province dell'Aquila (313), Chieti (502), Pescara (392), Teramo (511), fuori regione (34), in accertamento (48).
 
   l’intervento
QUESTA è STORIA!
Visti da vicino Giulio Andreotti
e il Presidente Russo Gorbaciov

di Domenico Rinaldi

La lettera: “Caro Giulio, pochi possono competere con la tua maestria”. Pubblico un appunto autografo di Andreotti relativo alla telefonata avvenuta dopo il fallimento del colpo di stato e il rientro di Gorbaciov a Mosca il 22 agosto 1991. A seguire, l’ultima lettera di Gorbaciov ad Andreotti del 24 dicembre 1991.
Appunto 22 Giulio Andreotti. VIII, 91 ore 13,30. Gorbaciov al telefono: «per 72 ore ho resistito a tutti i loro ultimatum. Hanno cercato anche di attaccarmi per mare e per terra, ma la mia guardia fedele ha resistito.
Gli avventurieri hanno visto che il popolo non li approvava. Yeltsin e altri presidenti hanno dato subito la loro contrarietà alla manovra.
Sono libero e di nuovo al Cremlino. Cerco nuovi canditati per posti chiave. Parlerò in tv al popolo e spiegherò in sintesi quello che successo. Mi incontrerò subito con i presidenti di 9 repubbliche. I valori di libertà sono inderogabili. 6 anni sono passati utilmente. Grazie per l’amicizia. La nostra pol. è nuova ma va incoraggiata. Voi siete veri amici. George (Bush, ndr) e voi dovete aiutarmi. Raissa (Raisa  Michajlovna  Gorbaciova, moglie, ndr) e i famigliari – esemplari nel sostegno.            
Ora R. è malata. I crimini saranno puniti. Procuratore istruisce i processi. Arrestati i golpisti. Ieri sono venuti e io non li ho ricevuti».

Caro Giulio, oggi, proprio mentre stavo per scriverti, è venuto da me l’Ambasciatore Salleo, portando la tua lettera che mi ha toccato nel profondo dell’anima. Nella mia coscienza la tua personalità si è fusa inseparabilmente con la bellissima Italia che m’aveva fatto innamorare a prima vista molti anni or sono.
Da quando assunsi la carica dello Stato, tu eri diventato il mio principale interlocutore Italiano e – in brevissimi tempi – un carissimo amico. Ogni nostro incontro diveniva per me una festa dello spirito, uno stimolo per riflettere sul nostro mondo, sulla nostra vita. Ciò è comprensibile: sono ben pochi nel mondo d’oggi quegli uomini politici che possono competere con te per intelligenza, esperienza, maestria.  Abbiamo fatto diventare regola i rapporti tradizionalmente calorosi tra i nostri Paesi, arricchendoli delle idee del nuovo pensiero. Assumendo il ruolo – chiave di mediazione, tu hai fatto si che l’Italia è divenuta nei tempi nuovi uno tra i primi amici sicuri del mio Paese. Nelle difficili imprese della perestrojka ha sempre riscontrato la passionale partecipazione ed il caloroso appoggio di milioni di italiani. Questa è un’enorme forza morale che, come spero, continuerà a servire l’amicizia tra i nostri popoli. Ogni incontro con il tuo Paese – e per fortuna non sono stati pochi – è memorabile per me. Spero che mi tocchi la felice sorte di veder presto te e l’Italia. Ti ringrazio per l’invito. Ti abbraccio. Gorbaciov
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
“L’arco di Escher”
Non è di Villalago ma di Atrani

Nella pagina di sabato scorso Simone Lupi, nel suo articolo dal titolo “Arco di Escher a Villalago: Ipotesi di studio” ha ipotizzato che il grafico olandese Escher, nella sua xilografia “Scala a volta” del 1931, si sia ispirato a  “le Suppuort” di Villalago che porta al Colle, nella parte più alta del paese.
Ricordiamo che nel 1929 l’artista fu a Villalago e di questa sua presenza abbiamo (finora!) due sole opere: la litografia “Natura morta con specchio” e la rappresentazione con la tecnica a graffio del vicolo del “Vicinato di mezzo”.
Nella mia ricerca ventennale sulle opere di Escher non ne ho trovato altre. Ho visitato anche a L’Aia, in Olanda, il palazzo dove sono esposte tutte le opere del grande incisore, ma non ho notato altre rappresentazioni di scorci di Villalago.
Conosco il libro “Lo specchio magico di M.C. Escher” di Bruno Ernst”, citato da Simone, dov’è riportata la xilografia “Scala a Volta”. Sinceramente da subito non mi è sembrato che la composizione richiamasse “le Suppuort”. Tra l’altro nel 2010, a cura dell’Associazione Culturale “Culture Tracks”, si è tenuta a Pescara nella “Maison des Arts” la mostra “L’Abruzzo di M. C. Escher”, dove la xilografia in questione non era esposta insieme a tutte le opere che rappresentavano scorci dei paesi abruzzesi, raffigurati dall’artista.
L’ho veduta, invece, nella copertina del dépliant della mostra “Escher Memento” che si è avuta ad Atrani nel 2017. Per saperne di più  basta cercare sul Web “Covered Alley in Atrani” (Vicolo coperto ad Atrani) per rendersi conto che è consolidata nel tempo questa nomenclatura.
Da ricerche di foto d’epoca sul web ho trovato lo scorcio che ha ispirato la suddetta xilografia. Escher conosceva Atrani e tutta la Costiera Amalfitana. Ne è testimone la sua celeberrima opera “il Duomo di Atrani”.
Nel comparare la xilografia e la foto mi sono apparse evidenti le somiglianze, che hanno subito
allontanato il presupposto che possa essere il nostro “Suppuort”. Se poi l’artista abbia avuto “memoria” anche di quello di Villalago, è impossibile saperlo o ipotizzarlo, né sono state rinvenute foto a riguardo, nonostante che avesse con sé, oltre al quaderno da disegno, la macchina fotografica. Lo dimostrano le fotografie scattate ad Anversa, a Scanno e nella Valle del Sagittario.
La foto in alto mette a confronto l’opera di Escher con i due passaggi sotto gli archi: di Atrani e di Villalago.
Una lettura immediata della xilografia ci porta subito a considerare la differenza degli archi delle due foto: archi a tutto sesto quelli di Atrani con passaggi stretti e alti, portati ad un verticalismo, secondo i topoi figurativi dell’artista, mentre quelli di Villalago sono a sesto ribassati e più ampi.
Una seconda considerazione è che il primo di sinistra è un semiarco, come nella foto di Atrani. Dall’arco di destra sono visibili una porta e una quarta scalinata all’estrema destra, che non compaiono in quella di Villalago. Il gioco delle scalinate è più ispirato a quelle di Atrani, perché scendono nella parte iniziale, per poi dopo il pianerottolo salire a sinistra e scendere a destra. Non lo ritroviamo nella foto di Villalago.
Queste comparazioni fatte a suo tempo, quando per la prima volta vidi la xilografia, mi
portarono ad escludere che nulla aveva a che vedere con Villalago.
Mi dispiace di questo, perché anche a me, come a Simone, avrebbe fatto piacere scoprire un’altra opera di Escher del nostro amato paese. r.g.
 
   autostrade
A24-A25, trattative arenate: nuova stangata sempre più vicina

Parlamentari abruzzesi e laziali pronti a tornare in pressing sul governo per bloccare l’aumento dei pedaggi autostradali. I sindaci e gli amministratori del Comitato contro il caro-tariffe di A24 e A25, al tempo stesso, vogliono sapere a che punto è l’approvazione del Piano economico e finanziario (Pef) grazie al quale potrebbe essere congelato definitivamente il tanto temuto rincaro autostradale. Finora, dagli uffici governativi, solo tre mesi di silenzi. E gli appelli degli amministratori al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile (Mims), Enrico Giovannini, sono rimasti inascoltati. L’impressione, netta, è che le trattative si siano arenate. Con una nuova stangata sempre più vicina.
Così nella sala consiliare del Comune di Carsoli i membri del Comitato hanno incontrato senatori e deputati abruzzesi e laziali. I rappresentanti istituzionali hanno concertato la convocazione imminente di un tavolo di lavoro con il governo per avere delucidazioni sul caso pedaggi.
 
   rugby
Il rugby visto da Sandro della Foce di Scanno
6 Nazioni femminile 2022: ITALIA 0 - 74 INGHILTERRA

Non guardate il risultato è molto severo ma giusto. Le inglesi, si sapeva, sono molto più forti delle azzurre. La differenza con le Nostre ragazze è che Loro hanno la Regina che gli da la forza, Noi non abbiamo nessuno che ci dia la forza di affrontare la Regina. Comunque vedere le ragazze che prendono botte per 80 min. senza dire niente e vedere i calciatori che come vengono toccati si buttano per terra e battono i pugni sul prato e poi si rialzano e corrono più di prima, è una vergogna. Prossima partita a Dublino domenica 10 aprile IRLANDA ITALIA. Che la coccia sia spiccia! Sandro
 
Villalago