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Martedì 29 Marzo 2022 - Santi Simplicio e Costantino, Abati di Montecassino
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Il tempo... ieri - giornata PRETTAMENTE nuvolosA, sferzata dall’alternanza di venti di vari orientamenti e dalla caduta in serata di brevi
pioggerelline. In calo i gradi di calore. Temperature: mass. 11,2°; min. 3,1°; attuale 3,3° (ore 23,30).
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in primo piano
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Trentatreesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina
“SONO I poveri CHE SOFFRONO E muoiono”
Sono 17.000 i soldati russi uccisi in Ucraina, secondo le forze armate di Kiev. Le perdite
subite da Mosca sono queste: 586 carri armati, 1.694 veicoli corazzati da
combattimento, 302 pezzi di artiglieria, 95 sistemi lanciarazzi, 54 sistemi di
difesa aerea, 123 aerei, 127 elicotteri, 7 navi. Ieri nei pressi di Kiev le
truppe russe hanno cercato di sfondare le linee di difesa a nord-ovest e a est
della capitale per prendere il controllo di strade e insediamenti ritenuti
chiave. Finora gli attacchi non hanno avuto successo, secondo quanto riportato
dallo Stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina. Nel sud, l'esercito
ucraino è impegnato ad organizzazione misure di difesa nelle città di Kryvyi Rih, Zaporizhia e Mykolayiv, oltre al controllo di alcune aree costiere. L'attività militare russa sarebbe però concentrata nel Donbass, nelle aree di Donetsk e Luhansk, dove gli ucraini
avrebbero respinto ben 5 attacchi nelle ultime 24 ore. Le bombe non si sono
fermate e hanno seguitato a portare morte, distruzioni e a lasciare la povera
gente in ripari di fortuna.
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il libro del giorno
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teatro
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“Dicono di LEI”
Prodotto da "Teatranti Tra Tanti”
Si intitola “Dicono di lei”, lo spettacolo con Nadia Perciabosco e la regia di Massimiliano Vado, prodotto
dalla compagnia marsicana Teatranti Tra Tanti. La pièce, vincitrice del bando L’Italia dei Visionari 2019, farà il suo debutto regionale in Piemonte il prossimo 2 aprile al Cimitero di San
Pietro in Vincoli di Torino, ex cimitero settecentesco, in occasione della
stagione organizzata da FTT - Fertili Terreno Teatro.
Nella società dell’immagine il sogno di molti, contrariamente a ciò che si può pensare è scomparire. La protagonista, interpretata da Nadia Perciabosco, la famosa attrice
immaginaria Anita Marzo, ha fatto perdere le sue tracce e cinque personaggi,
pirandellaniamente, si interrogano sulla sua fine. Morte, suicidio, capriccio,
amore, insoddisfazione professionale, stanchezza, voglia di stupire o solo di
normalità… la madre borghese, la sorella vagamente ottusa, la sedicente rivale in amore e
palco, l’energica
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manager, la figlia smarrita e assetata di normalità compilano ipotesi senza risposta. Parlano al telefono, alle amiche, alla
stampa, a sé stesse. Ognuna una voce ma anche forse uno spicchio del complesso prisma
mentale di Anita stessa che le anima come un burattinaio folle o fin troppo
consapevole. Ebbra del suo spettacolo migliore e forse definitivo.
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Katia Ceccarelli
La bionda del Kontiki
Un giorno Teresa, sessantenne sposata con due figli, si lascia convincere dalla parrucchiera Carmela a passare dal
rosso mogano al biondo. A casa nessuno se ne accorge, perché nessuno (o quasi) la guarda mai. Teresa prende allora la grande decisione:
rinnova il guardaroba, se ne va di casa e inizia a frequentare dancing e piste da ballo della costa adriatica. Carmela le farà da anfitrione al Kontiki, uno dei locali più frequentati dagli appassionati di liscio, una comunità vivace e piena di passioni che catturerà completamente l’anima di Teresa. Qui rivivrà il gusto della conquista e della competizione tra donne, qui conoscerà un nuovo amico, Lando, viveur sessantacinquenne con lo spirito di un ragazzo, e
Blek, un misterioso signore brizzolato di cui Teresa si innamorerà. Mentre i figli si rendono conto che la madre è un punto di riferimento importante, il marito Ovidio si lascia andare facendosi
prendere dal livore e dalla solitudine. Ma niente ormai potrà tornare esattamente come prima. L’unica certezza che rimarrà nella vita di Teresa sarà il ballo.
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abruzzo
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AFFIDO CULTURALE
Dopo Napoli, Bari, Roma, Modena e Milano, anche l’Abruzzo aderisce alla rete nazionale di “Affido culturale” che mira a ridurre la povertà educativa ed ampliare le opportunità di accesso ad eventi culturali, artistici, sportivi per i minori in condizione
di povertà educativa e relative famiglie. La formula di “Affido culturale” è molto semplice: un genitore, ma anche un single, che abitualmente accompagna i
suoi bambini al cinema, a teatro, al museo o in libreria, può portare con sé anche un bambino - eventualmente con un membro della sua famiglia - che in
questi luoghi non entrerebbe per diverse ragioni (difficoltà economiche,
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linguistiche, culturali o di salute). Le famiglie che aderiscono al progetto
potranno così vivere assieme esperienze culturali, ricreative e di svago, oltre che usufruire
di un servizio di accompagnamento.
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coronavirus abruzzo
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Saliti a 307.089 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
SONO 834 (di età compresa tra 8 mesi e 101 anni) i nuovi casi positivi al Covid registrati ieri
in Abruzzo. Sono 286 i pazienti (+15) ricoverati in ospedale in area medica; 16
(+3) in terapia intensiva, mentre gli altri 35529 (+7) sono in isolamento
domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nelle ultime 24 ore
sono stati eseguiti 1146 tamponi molecolari e 4803 test antigenici (3215610).
Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 14.01 per cento.
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pensieri in libertà di un ottuagenario
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ARCO SANT’ORSOLA
(le verità nascoste nei toponimi)
di Nino Chiocchio
II puntata - Riassumo alcuni passi salienti della I.a puntata tratti da fonti più che attendibili nonché da qualche mia considerazione:
-L’Ordine dei Chierici teatini era stato fondato nel 1524 a Napoli dal presbitero,
già conte, San Gaetano da Thiene, nato a Vicenza nel 1480: egli si era prefisso il
compito di creare un gruppo di sacerdoti desiderosi di riformare il clero e di
riportarlo sulla via evangelica (non è una ripetizione, in considerazione del fatto che il fine propostosi coincideva
con il desiderio di suor Orsola): e lo completò fondando l’Ordine religioso dei Chierici regolari teatini quattro anni dopo la morte della Santa, Ordine che
nominò così in onore del co-fondatore vescovo di Chieti e futuro papa Gian Pietro Carafa
Paolo IV.
- Sant’Orsola figura nel terzo e nel sesto reliquiario cocullese con
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l’appellativo di ”vergine e martire”; ritengo che molto probabilmente nel 1500 qualche locale (magari influenzato da
“maestri comacini” o da qualcuno che aveva lavorato con loro: dal ‘500 all’800 a Cocullo esisteva una famiglia Milana), abbia fatto sostituire il nome
della venerabile Orsola a quello della martire ...
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l’intervento
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VERSO UN NUOVO SCONTRO DI CIVILTA’
Ho paura che Biden ci porterà verso la Terza Guerra Mondiale
di Domenico Rinaldi
Ciò che ha detto L’ALTRO ieri Joe Biden a Varsavia avrà certamente conseguenze, perché si è trattato di un discorso talmente acceso da sembrare una dichiarazione di
guerra. Un genere che ha dei precedenti: quando Reagan disse “Mister Gorbaciov, butti giù quel muro” con quel particolare tono dei leader anglosassoni quando sono sul filo del
rasoio fra guerra e pace: la postura e il tono di Biden, ieri, ricordando il
famoso discorso in cui Winston Churchill annunciò di voler resistere a Hitler dicendo “combatteremo nei celi e sulla terra, nelle strade e sui campi, ma non ci
arrenderemo mai”. Biden aveva già chiamato qualche giorno fa Vladimir Putin “Killer” e l’altro ieri un “macellaio”. Lo ascoltava una folla di Polacchi – davanti al castello di Varsavia, che fu raso al suolo dai nazisti e ricostruito
in ogni dettaglio – fra cui molti ucraini che deliravano quando Biden gridava: “Siamo al vostro fianco e non smetteremo di fornirvi armi, cibo e ogni aiuto”.
Vladimir Putin da anni accusa l’Occidente, sia americano che europeo, di voler disintegrare anche culturalmente
la Russia e di essere pronto ad impedirlo con tutte le armi disponibili, per
difendere i confini dell’antico impero. Biden ieri è arrivato a dire: “in nome di Dio, quest’uomo non può più restare al potere”, parole che di fatto annunciano uno stato di guerra.
Ma oggi? Davvero esiste una “civiltà occidentale” da cui e contro cui
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mettere al sicuro la Russia? Quella civiltà, per quanto ne sappiamo, non appartiene ad un solo Paese ma consiste nel
sistema delle regole universali fondate sul diritto delle nazioni e sul
rispetto della persona. Quelle regole e quel rispetto costituiscono l’unico patrimonio comune dell’umanità. Americani, inglesi, francesi e tedeschi, penseranno come sempre alla loro
sopravvivenza. Ricordiamoci la notte fra il 13 e il 14 febbraio 1945 Dresda, il
cui nome significa “città degli abitanti dei boschi” nota anche come “la Firenze dell’Elba”, fu rasa al suolo dagli alleati (America e Inghilterra). La città nella quale re Venceslao di Boemia diede protezione e privilegi ai poeti subì il più grave bombardamento con armi convenzionate di tutto il secondo conflitto
mondiale. La posizione assunta dall’Italia sul conflitto russo – Ucraino non mi pare ottimale. Mario Draghi dovrebbe moderare il suo
atteggiamento. Se diciamo che Putin è un criminale non possiamo attendere un suo atteggiamento benevolo verso l’Italia. Io non sono ingrato di valutare se l’espressione è veritiera o esagerata, ma mi chiedo se sia opportuno inasprire chi governa la
Russia, dittatore o meno. Se è un pessimo individuo perché non farlo capire prima anziché stringere con lui una calda amicizia? E’ sordo ad ogni parola o si può convincere che un atteggiamento troppo duro finirà per creare troppe vittime? Era buono ed è diventato improvvisamente cattivo? Forse gli storici tra trenta o cinquanta
anni potranno avere le idee più chiare di quelle che abbiamo noi, ma dei morti e dei danni economici non ce ne
cale affatto? Non possiamo trovare un accettabile compromesso?
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...conferenza episcopale
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VIA LIBERA dalla CEI
ALLA RIPRESA DELLE PROCESSIONI
La Conferenza episcopale italiana sulla fine dello stato di emergenza covid,
fissata per il prossimo 31 marzo, sancisce la ripresa della pratica delle
processioni. E affida ai vescovi discrezionalità nelle decisioni al riguardo. “Tuttavia, la situazione sollecita tutti a un senso di responsabilità e rispetto di attenzioni e comportamenti per limitare la diffusione del virus” precisa il documento dei vescovi italiani, che dà suggerimenti e consigli al riguardo. Il documento ricorda infatti l’obbligo di indossare mascherine di protezione negli ambienti al chiuso, chiese
comprese. Si tenga conto della regola del distanziamento. “Si predisponga quanto necessario e opportuno per evitare assembramenti
specialmente all’ingresso, all’uscita e tra le persone che, eventualmente, seguono le celebrazioni in piedi” si legge ancora. Così pure restano gli obblighi di igienizzazione delle mani all’ingresso dei luoghi di culto. Lo scambio della pace deve avvenire senza strette
di mano. La comunione andrà distribuita ancora nella mano e con il sacerdote che indossa la mascherina. Non
potranno partecipare alle celebrazioni quanti hanno sintomi influenzali o sono
in stato di isolamento. Sempre da favorire il ricambio dell’aria, prima e dopo le celebrazioni. “Nella considerazione delle varie situazioni e consuetudini locali si potranno
adottare indicazioni particolari. Il discernimento degli Ordinari potrà favorire una valutazione attenta della realtà e orientare le scelte” conclude il documento, che in buona sostanza affida ai vescovi la piena
discrezionalità sulle decisioni
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riguardanti le celebrazioni, soprattutto delle processioni. I riti della
Settimana Santa possono riprendere anche con le procesiioni.
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pedaggi autostradali
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TORNANO A PROTESTARE
I SINDACI contro IL CARO
PEDAGGIO AUTOSTRADALE
I sindaci abruzzesi e laziali tornano a lottare contro il caro pedaggi, chiedendo al governo un tavolo
istituzionale per arrivare all’attesa riduzione delle tariffe. L’altro ieri si sono di nuovo riuniti nell’aula consiliare del Comune di Carsoli, presente il deputato Stefania Pezzopane. “L’autostrada dei Parchi – ha detto Pezzopane – è assolutamente strategica per l’Abruzzo. Il 90% di quanto fatto in questi anni è stato frutto del lavoro parlamentare, ed io sono stata in prima fila sempre,
sia per quanto riguarda le risorse per la messa in sicurezza dei viadotti, sia
per quanto riguarda il blocco delle tariffe, con i relativi decreti e
successive proroghe. Ma ora questo lavoro si è incagliato per difficoltà riconducibili non tanto al ministero ma al governo. Va detto – ha proseguito ancora la parlamentare dem- che Lazio e Abruzzo devono affrontare
con decisione il tema delle autostrade, tenendo conto che alcune zone del
territorio abruzzese non hanno nemmeno l’uso del treno”. L’A24 e A25 sono oggi interessate continuamente da lavori e deviazioni, che ne
rendono assai disagiata e talvolta anche pericolosa la praticabilità. In alcuni tratti si viaggia a 30 all’ora e non durante la settimana con i Tir, ma di domenica con autostrade prive di
traffico. Nemmeno su una strada provinciale si viaggia a 30 km ora. “E’ una
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situazione pesante – ha aggiunto Pezzopane- e per questo diventa urgente una interlocuzione con il
governo al quale suggerire una proposta concreta fattibile poiché, a differenza dell’orientamento prevalente indicato da tutti i decreti di una privatizzazione della
nostra rete autostradale, qui c’è la volontà di metterla nelle competenze statali attraverso Anas e le Regioni. E se questo è l’orientamento, occorre però praticarlo dandogli una precisa tempistica e indicando inoltre su chi devono
ricadere gli oneri. Non devono ricadere sui cittadini.”
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