Mercoledì 14 Aprile - Sant'Alfonso da Siviglia, Religioso mercedario

Il tempo... ieri - GIORNATA DISTURBATA DALLE FREDDE FOLATE DEL MAESTRALE. Cielo coperto, ma senza fenomeni metereologici di rilievo. Temperature in netto calo per la massima e le minime: mass. 9,1°; min. 2,9°; attuale 3,1° (ore 23,30).
 
  in primo piano
IL 16 MAGGIO TAPPA A SULMONA
DEL GIRO D’ITALIA in EBIKE

Arriverà a Sulmona il 16 Maggio la nona tappa del Giro D’Italia con bici elettriche. La corsa dedicata alle ebike si svolge sullo stesso percorso del Giro d’Italia vero. Arriverà a Sulmona proprio il giorno che si correrà la tappa abruzzese Castel di Sangro-Campo Felice (Rocca di Cambio). Ciò consentirà a Sulmona l’organizzazione dell’evento nazionale delle biciclette a pedalata assistita che dal capoluogo peligno arriverà a Campo Felice. La partenza ci sarà in piazza Garibaldi ed i corridori procederanno poi in direzione Pratola Peligna attraversando Raiano, Castelvecchio Subequo per raggiungere Rocca di Cambio.
 
 
   il libro del giorno
   stampa
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Duccio Demetrio
All'antica
Una maniera di esistere

“Un uomo fatto all’antica” è un uomo “dabbene e da potersene fi dare”. Oggi questa immagine virtuosa è andata smarrendosi. Attribuire tale qualità morale a qualcuno può significare accusarlo di essere un conservatore, se non un reazionario. Nel migliore dei casi, si è tacciati di non stare “al passo con i tempi”, di non saperne vedere i vantaggi. Questo libro mostra invece che l’essere all’antica implica alcune delle nostre qualità migliori. Fra queste, la sensibilità per le memorie personali e altrui, per la conoscenza storica, per virtù e valori che paiono dimenticati. E poi, si è tali per modi di fare, parlare, desiderare, non volti nostalgicamente al passato ma orientati a sentimenti in controtendenza, ostili verso ogni forma di volgarità. Piuttosto propensi alla pratica della lealtà, della generosità, dell’amicizia. L’essere all’antica, su cui il libro sfata i pregiudizi più frequenti, arricchisce e non sminuisce il nostro modo di esistere.


Diffamò due giornalisti, Crocetta condannato a risarcirli

L'ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta è stato condannato per aver diffamato due giornalisti, Wladimir Pantaleone, difeso dall'avvocato Salvatore Ferrara, e Stanislao Lauricina. La sentenza è stata emessa dal giudice civile, che ha condannato Crocetta a risarcire ciascuno con 15mila euro. L'ex presidente ha definito i giornalisti dell'allora ufficio stampa della Regione, del quale facevano parte anche Pantaleone e Lauricina, «raccomandati», sminuendo il loro lavoro, annunciandone il licenziamento. Crocetta si è difeso sostenendo di non aver fatto alcun riferimento specifico a Pantaleone e Lauricina e che le sue erano state solo delle battute. Di diverso avviso il giudice che ha scritto: «Non c'è dubbio che le espressioni adoperate da Crocetta nei riguardi dei giornalisti che componevano l'ufficio stampa della Regione Siciliana e, dunque, degli odierni ricorrenti, abbiano una valenza certamente lesiva della reputazione personale e professionale di costoro».
 
   coronavirus abruzzo
Saliti a 68.265 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Rispetto a ieri si registrano 174 nuovi casi (di età compresa tra 1 e 94 anni). I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 33, di cui 18 in provincia dell’Aquila, 10 in provincia di Teramo e 5 in provincia di Chieti. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 21 nuovi casi ( 8 avvenuti nei giorni scorsi) e sale a 2269 (di età compresa tra 60 e 102 anni, 6 in provincia di Chieti, 6 in provincia di Pescara, 4 in provincia di Teramo e 5 in provincia dell’Aquila). Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 55735 dimessi/guariti (+302 rispetto a ieri).
 
   pensieri in libertà di un ottuagenario
COCULLO: ESERCIZI COMMERCIALI
(2° puntata)

Scrivevo nella 1.a puntata che “a causa dell’eccessiva industrializzazione (pur necessaria se meno spregiudicata e ponderata) del mondo, una non tanto leggera sterzata della politica economica a favore dell’agricoltura (in senso lato: colture, pastorizia, allevamento) e dell’artigianato non guasterebbe. Soprattutto nei piccoli centri di montagna, privati delle loro risorse tradizionali e costretti a vivacchiare in balia alle speculazioni dei capitalisti ovvero con il sostegno economico di uno Stato che anche per questo, a sua volta, stenterà a far quadrare
il bilancio”
IL BAR DI COCULLO-
Il capoluogo ha un solo negozio fornito di bar e generi alimentari. Esso è ospitato in un locale, affittato dal Comune, ...

 
   l’intervento
 
INCONTRO VEZZALI-LIRIS:
“CONDIVISA L’ESIGENZA
DI RISTORI URGENTI
PER IL COMPARTO SPORTIVO”

“Ho sostenuto al sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali la necessità di aiuti concreti e immediati per l’intero comparto sportivo”. Lo dice l’assessore regionale allo sport, Guido Liris, dopo l’incontro che si è svolto nella giornata di ieri a Roma.
“Incontrare un mito dello sport italiano è stato per me motivo di grande orgoglio e onore – spiega Liris –. Oggi Valentina Vezzali è la più alta espressione istituzionale del settore dello sport nazionale.
E’ per questa ragione che con lei ho affrontato prioritariamente i temi legati all’emergenza causata dal coronavirus.
In particolare abbiamo condiviso gli aspetti e anche le tempistiche affinché venga trovata urgentemente una soluzione per supportare l’intero settore, tra i più colpiti dalla pandemia.
L’esigenza di ristori è massima e non più procrastinabile: ho trovato nel sottosegretario apertura e condivisione. Sono certo che manterrà l’impegno presto affinché si possa giungere a una celere ripartenza.
Il nostro canale istituzionale rimarrà comunque sempre aperto anche per pianificare le iniziative future che consentiranno di dare corpo alla strategia regionale già adottata in tema di sport attraverso il sostegno ad associazioni e società e il potenziamento dell’impiantistica”.
CHI SOFFIA AL FUOCO
E CHI IGNORA IL FUOCO

di Domenico Rinaldi

Si arriva al punto che in tanti non ce la fanno più.
Le parole perdono il peso e non bastano. La ragione, la pazienza e il buon senso affogano nella paura di cosa? di tutto, siamo in pandemia qui in Italia non funziona più niente.
L’anziano non si cura più, in un ospedale non si trovano letti disponibili e se lo trovi non ci vai, il motivo? Primo la pandemia e secondo rischi di morire senza vedere più le persone a te più care. Tutto questo fa paura e la paura è un combustibile spietato.
A Villalago siamo più anziani che persone giovani, non è facile dire c’è un “Commissario Prefettizio che esercita tutte le funzioni” stiamo parlando di una persona che arriva da un Tribunale. Per un Cittadino di Villa diventa tutto più difficile. Cosa chiedono? Certezze. Dicono: c’è chi soffia sul fuoco. Vero. Neppure questa è una sorpresa. C’è sempre chi scommette sul caos.
Il guaio è che l’incendio non lo spegni con l’indignazione. Non facciamo finta che tutto finirà con il tempo. E’ il contrario.
La paura si respira ovunque e in ogni casa c’è almeno una persona che, per qualsiasi motivo, sta sbattendo la testa contro il muro. Siamo al limite e non serve neppure stare qui a passarsi le colpe.
Il timore che si stia pensando al domani fissando il punto sbagliato: il voto. Questa è l’ultima occasione per cambiare lo sguardo.
Se va male, le elezioni avranno un risultato scontato: perderemo tutti.
 
   dal comune di avezzano
che far notare ai propri superiori che non è questo il momento per rimettere in discussione tutto. Il sindaco di Avezzano sta facendo quello che ogni amministratore dotato di buon senso farebbe dinanzi ad un’opera che tutti definiscono decisiva per le sorti del territorio: sta vigilando e collaborando con i colleghi sindaci perché l’occasione è storica ed è molto più importante della disciplina di partito e delle gelosie campanilistiche alimentate da altri". Al di là, delle legittime aspettative di ogni area d’Abruzzo, infatti c’è un dato evidente: i tempi sono ristretti e le risorse non sono infinite, ed ogni progetto alternativo rischia di far deragliare l’unico treno che abbia senso prendere, quello che porta a destinazione un'infrastruttura di collegamento veloce e moderna già sviluppata, ragionata e discussa.
"Dinanzi a ciò", concludono, "c’è chi vorrebbe piegare la geografia alla politica, e spiace constatare che gli esponenti locali del centro destra rimangano sul binario morto di una sterile polemica e dimostrino di non saper giocare altro ruolo che quello di vagoni portati a spasso tra le locomotive aquilane. Se fosse per loro, il nostro territorio accumulerebbe solo ritardi. Serve invece una strategia di ampio respiro: quella che i primi cittadini stanno cercando di portare avanti, senza rivendicare meriti, spirito di collaborazione e aperto al contributo di tutti e con l’unico obbiettivo di arrivare finalmente al risultato".
Ferrovia: Per “Io sto con Avezzano"
e "Avezzano al Centro” il Centrodestra
rema contro il treno veloce

Centrodestra locale "incapace" di cogliere il rischio di perdere il treno dei finanziamenti per la velocizzazione della ferrovia Roma-Avezzano-Pescara. "La battaglia che ha fatto scattare un eccezionale gioco di squadra tra sindaci, associazioni di categoria e sindacati, tutti uniti per centrare l'obiettivo", tuonano i consiglieri di maggioranza Ignazio Iucci (Avezzano al Centro) e Alessandra Cerone (Io sto con Avezzano) "vede solo i nominati cittadini del centrodestra Genovesi, Alfatti Appetiti, Giffi, Cipolloni e Giolitto fuori dal coro. Anzi cercano di accreditarsi una presunta vittoria, tutta da giocare, mentre nel capoluogo di Regione, si propone un’alternativa al progetto di potenziamento Roma-Pescara che prevede con prepotenza l’esclusione della nostra città per prediligere il passaggio per L’Aquila. I vassalli locali della politica aquilana o sono complici oppure totalmente inadeguati a cogliere il rischio". Il tentativo aquilano, infatti, seppur senza alcuna chance di riuscita, rischia di indebolire le possibilità per quello in campo. "Per loro, infatti", proseguono, "è molto più comodo attaccare senza motivo il primo cittadino che ha il merito di aver unito il territorio in difesa della ferrovia
 
   meritocrazia abruzzo
ITALIA APERTA
SENZA CONTROLLI
E ATTIVITA’ COMMERCIALI
CHIUSE SENZA LOGICA
 
Un Paese davvero in un momento delicato che non riesce a tutelare né fisicamente né economicamente i propri cittadini.
E’ giunto il momento della responsabilità, bisogna assumere le decisioni differenti di un momento nefasto.
Zone rosse oramai solo sulla carta, le forze dell’ordine non possono più impedire il diritto al contatto sociale eppure il Governo tace sulle riaperture. Riaprire non significa anarchia!
Riaprire significa vivere sottoponendo ovviamente ogni esercizio commerciale ed ogni attività ad un rigoroso protocollo.
Ad un anno di distanza non è più possibile far finta di nulla
MI invoca per l’ennesima volta un atto di responsabilità sociale.
Senza aver provveduto al rafforzamento del sistema di trasporto pubblico e a un pronto intervento per l’innalzamento del livello di sicurezza nello svolgimento delle attività didattiche, si va comunque verso la riapertura delle scuole. A ristoranti, parrucchieri, centri estetici, attività turistico-ricettive, palestre, teatri, cinema, musei e altri centri di aggregazione culturale, invece, continua a essere chiesto il sacrificio della chiusura totale. A più di un anno dall’inizio dell’emergenza.
Alle forti sollecitazioni al rispetto delle misure imposte, non corrisponde alcun impegno nel controllo e nel monitoraggio anti-assembramento, e, nel fine settimana, in tantissimi hanno affollato parchi, lungomare, spiagge, centri storici e piazze.
Si aggiungono le forti incertezze di un piano vaccinale in progressiva composizione da mesi. Ai giovani che ne avrebbero diritto (proprio in
base al programma imposto) è poi chiesto ufficialmente di fare un passo indietro, a beneficio di soggetti maggiormente fragili.
È nota anche la burocratizzazione all’accesso di sostegni economici comunque inadeguati sia ad affrontare la crisi del momento, sia a creare le premesse per la ripresa.
Ci si chiede se tutto questo risponda davvero a una strategia di reazione utile e improntata a rigore logico.
Quello che è dato percepire è una totale assenza di programmazione e di piani efficienti alternativi al blocco delle attività. Ne va della credibilità di ogni esortazione alla fiducia.
 C’è un’Italia che piange, fatta di famiglie al collasso e di interi comparti produttivi in apnea da troppo. Saranno in tanti a non sopravvivere alla difficoltà, tante le attività che non riusciranno a riaprire.
Il disagio e il forte senso di impotenza portano a tentare un recupero della normalità in maniera scomposta: manifestazioni di piazza, pacifiche e meno pacifiche, riaperture non autorizzate, moti di disobbedienza a regole che finora non hanno portato ai risultati sperati. Comportamenti di certo più pericolosi di una riapertura organizzata.
Meritocrazia Italia ha già denunciato, con i precedenti comunicati, le contraddizioni del momento e ha invocato con forza scelte di maggiore coerenza e serietà.
Oggi non può che insistere, con ancora maggiore convinzione, nella richiesta di urgente riapertura di tutte le attività commerciali, secondo adeguati protocolli di sicurezza, compresi l’obbligo di prenotazione per fasce orarie, la previsione di ingressi scaglionati e la definizione di limiti di capienza, con maggiore continuità nel monitoraggio del rispetto delle regole e il giusto innalzamento del livello di sicurezza sanitaria.
È fondamentale, in ogni caso, anche una condotta di maggiore responsabilità e collaborazione da parte di tutti i cittadini.
Il Responsabile Stampa Regione Abruzzo, Giuseppe Paione
 
Lago di San Domenico