Lunedì 28 Dicembre 2020 -  Santa Caterina Volpicelli, Vergine, Fondatrice

Il tempo... ieri - E’ arrivata la neve nei NOSTRI paesi di montagna. Poca, ma abbastanza per rendere suggestivo questo periodo natalizio. Correnti di Tramontana. Temperature in calo: mass. 2,7°; min. -0,6°C; attuale -0,9° (ore 23,30).
 
  in primo piano
SI TORNA IN ZONA ARANCIONE

Da oggi, 28 dicembre, e fino al 30 dicembre si torna in zona arancione: riaprono i negozi di abbigliamento e non sarà necessaria l'autocertificazione per potersi spostare sono, infatti, permessi gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore ai 5mila abitanti e per una distanza non superiore ai 30 chilometri dai relativi confini. E’ consentito spostarsi anche verso un Comune più grande di 5mila abitanti, tranne che per dirigersi verso capoluoghi di provincia. Sempre consentito spostarsi all’interno del proprio territorio comunale, dalle 5 alle 22, orario del coprifuoco. Sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Negli stessi giorni sarà possibile anche, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, in un Comune diverso dal proprio, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. I negozi di prima necessità e le attività di servizi alla persona possono restare aperti fino alle ore 21.
 
 
   il libro del giorno
   abruzzo
E’ PARTITA
LA VACCINAZIONE

LA GIORNATA di ieri ha segnato finalmente l’inizio di una nuova fase della lotta contro il Covid 19: l’avvio delle vaccinazioni. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, a margine delle prime vaccinazioni in Abruzzo, che hanno preso il via a Teramo, ha detto: “L’anno che sta per concludersi ci ha visto impegnati su più fronti: dalla riorganizzazione del nostro sistema sanitario regionale per l’emergenza della scorsa primavera che ci ha obbligato a porre in essere misure tempestive per assicurare un’assistenza adeguata ai pazienti Covid, fino alla gestione dei picchi della seconda fase che, nonostante il potenziamento dei posti letto, ci ha visto nuovamente sottoposti a una fortissima pressione del sistema. Nonostante le difficoltà, però, voglio ribadire che l’Abruzzo ha retto all’urto e di questo risultato, non scontato, ho il dovere di ringraziare tutti gli operatori sanitari e i vertici del Dipartimento regionale sanità e delle singole Asl, che non si sono mai risparmiati e hanno lavorato senza sosta”. E ora parte una nuova sfida: quella della più grande vaccinazione di massa degli ultimi decenni. “Uno sforzo enorme non solo sotto il profilo sanitario, ma anche sotto quello logistico – continua l’assessore – perché vanno organizzati i
calendari, le chiamate e le somministrazioni, in un incastro di situazioni nel quale nulla può essere lasciato al caso. E’ importante ad esempio predisporre con precisione l’elenco di coloro che vanno vaccinati in una determinata data, compilandolo in modo da assicurare la non interruzione dei servizi ai cittadini. Possono sembrare aspetti secondari, ma non lo sono affatto, perché le vaccinazioni vanno portate avanti garantendo la prosecuzione di tutte le attività all’utenza”.
Mirella Tenderini
Michael Shandrick
Vita di un
esploratore gentiluomo
Il Duca degli Abruzzi

Nato a Madrid nel 1873, terzogenito del re di Spagna Amedeo d'Aosta, Luigi Amedeo, si dedicò fin da giovanissimo alle sue grandi passioni: l'avventura e l'esplorazione. Conclusa l'Accademia navale di Livorno, viaggiò per mare in tutto il mondo e fra il 1897 e il 1899 realizzò le sue prime spedizioni importanti in Alaska, di cui la seconda raggiunse la latitudine Nord più avanzata dell'epoca. Tra il 1903 e il 1905 circumnavigò la terra passando per lo stretto di Magellano, toccando Cina e Australia e tornando per il mar Rosso. Nel 1906, in veste di alpinista, riuscì a raggiungere le cime più alte della catena del Ruwenzori, vicina alle sorgenti del Nilo.
 
   coronavirus
Saliti a 34496 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Così come a Natale, anche a Santo Stefano meno tamponi e meno positivi in Abruzzo, tanto da rendere il monitoraggio di ieri poco significativo per leggere le dinamiche di evoluzione dell’epidemia. Sono comunque 25 i nuovi casi positivi (di età compresa tra 1 mese e 91 anni). 8 di questi pazienti risiedono in provincia dell’Aquila, 3 in quella di Chieti, 5 in provincia di Pescara e 9 in quella di Teramo). Campionati nelle ultime 24 ore soltanto 334 tamponi. Sono 11816 gli attualmente positivi (69 in meno rispetto a ieri).

RACCONTI DI POLITICA INTERIORE

E’ in lettura l’82° racconto di Politica Interiorre di Angelo Di Gennaro dal titolo: SCANNO E I SUOI “DISSESTI” Viaggio tra i “pensieri” del Comune di Scanno.
 
   pensieri in libertà di un ottuagenario
SANT’ MANN’
(toponimi, iconografia e transumanza)

di Nino Chiocchio

San Marco nacque a Trani (Puglia) e fu martirizzato presso Ceprano (Basso Lazio) una cinquantina di anni dopo. Il “Martirologio Romano” ricorda San Mago vescovo di Anagni. La sua famiglia non era agiata e lui, ancora adolescente, fu avviato alla pastorizia, un lavoro svolto nella
serenità e nella contemplazione che presto trasformò Magno in pastore  di anime. L’impero romano aveva imposto la sua pace sorretta da un paganesimo che ormai si sentiva sopraffatto da una nuova religione, e non gli restava che infierire sui primi Cristiani. Il futuro martire fu costretto a fuggire dalla città natale, dove aveva fatto già proseliti: conosceva gli antichi tratturi e ne seguì la direttrice sulla Via Latina verso Roma anche perché in lui era più forte il desiderio di visitare la tomba del principe degli apostoli che il terrore dei ...
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
NATALE DUEMILAVENTI

Un Natale freddo non solo nell'aria, ma anche nelle comunicazioni affettive sia con i familiari lontani, sia con amici e conoscenti. Un Natale senza neve, come pochi se ne ricordano nei paesi di montagna.
Nel mio paese la mattina di questo Santo giorno la piazza era sempre piena. Si usciva con l’abito festivo. Si stringeva la mano con tutti augurando il Buon Natale. Nei bar c’era un via vai continuo, per il piacere di offrire o accettare un caffè o altro. Non si entrava mai da soli e spesso con persone con cui non c’era una stretta amicizia. In casa dei genitori o dei nonni s’imbandivano lunghe tavolate per ritrovarsi tutti insieme di famiglia. Dopo il pranzo c’era il gioco della tombola, un momento d’allegria con i simboli che si abbinavano ai numeri.
Quest’anno, con la proibizione di uscire ci siamo fatti gli auguri tramite i social o con telefonate. Auguri privi di “empatia”, che un abbraccio o una stretta di mano sanno suscitare. Nei nostri paesi il Covid-19 ha fatto delle vittime, lasciando famiglie in lutto. Un lutto che fa fatica a disperdersi perché c’è il dolore di non essere stati vicini ai nostri cari cari che ci hanno lasciato nella sofferenza di un ospedale senza il nostro conforto.
Ci sono disorientamento e paura, povertà ed emarginazione che non hanno reso felice il Natale. I ragazzi, i giovani risentono molto dell’incertezza, della mancanza della scuola in presenza, delle relazioni educative con compagni e amici.
In questa triste realtà voluta dal coronavirus ci sentiamo tutti persi e incapaci di guardare al futuro.
La storia recente ci racconta di altri Natali di sofferenza, come quello del 1941, il terzo dallo scoppio del secondo conflitto mondiale. Chi non è      
al fronte scopre l'autarchia, la povertà. Quelli che combattono in Russia, il gelo e la morte, travolti dai sovietici sul Don.
Nel nostro “Gazzettino” cartaceo, abbiamo riportato nel numero che è in edicola una poesia di Peppino Prisco, tenente del battaglione L’Aquila, dal titolo “Natale ’42”. Egli rievoca un Natale doloroso, vissuto con gli Alpini, riuniti per la messa di Mezzanotte. “Il Bambino parlava a noi - egli scrive - si soffermava in silenzio e in attesa innanzi a loro. Li attendeva per portarli con sé”. All’alba del 25 si scatenò una cruenta battaglia, che causò migliaia di morti.
Con la fine della guerra per molti arrivarono fame e povertà, dure da sconfiggere ancora oggi.
L’epidemia, arrivata dalla Cina, ha fatto riemergere le varie sacche di povertà e disagio sociale, che Papa Francesco chiama “Lo scarto”, gente che vive senza lavoro, senza famiglia, senza casa e nella malattia. Gli ospedali sono pieni e migliaia i morti.
Il Natale Duemilaventi spero che sia stato quantomeno un Natale di riflessione sui nostri sentimenti, sulle nostre azioni, su quello che potremmo fare per noi stessi per superare le nostre ansie, le nostre paure e per essere vicini , per dirla ancora con Papa Francesco, agli “scartati”, che sono gli ultimi della nostra società, sia coloro che sfidano un mare impietoso che coloro che vivono nell’indigenza e nell’emarginazione di una società e di un potere politico indifferente.
“Potremmo noi essere nella Scala di Giacobbe - suggerisce il Papa - quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo”. r.g.
 
    abruzzo
Tagli da 40 milioni di euro
agli ospedali minori d’Abruzzo:
c’è anche quello di Sulmona

“Malgrado le smentite di rito avevano ragione il sottoscritto e la consigliera Scoccia: la Giunta Marsilio ha messo nero su bianco un paio di giorni prima del Natale, con una vera e propria ‘sveltina’ sul DEFR 2021-23, lo scippo di fondi pari a 40 milioni di euro a danno dei piccoli ospedali regionali. A pagarne dazio, grazie al subemendamento in commissione a firma D’Incecco, capogruppo pescarese della Lega, meglio precisato in Consiglio dall’emendamento del consigliere Febbo, e deciso con il placet di tutta la maggioranza, saranno i nosocomi di Sulmona, Avezzano, Lanciano, Penne, Vasto e Giulianova”, dichiara il capogruppo di Abruzzo in Comune, Sandro Mariani.
“Una scelta scellerata, sbagliata e che penalizzerà una fetta importante del territorio abruzzese e tanti concittadini”, sottolinea Mariani. “Nel teramano a causa di questo scippo dovremo dire addio al progetto del nuovo ospedale di Giulianova che era stato voluto fortemente dalla Giunta D’Alfonso e che Marsilio ed i suoi hanno invece eliminato. Ed è proprio Giulianova a rischiare di più il taglio rispetto agli altri progetti finanziati dai fondi sanitari ex art. 20 proprio perché è il progetto con l’iter in fase meno avanzata! Su questo sono pronto a dare battaglia in Consiglio Regionale e auspico, in tal senso, l’appoggio degli amministratori e della politica teramana al di là del colore politico. Mi
rivolgo in particolare al sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, che sono certo che si schiererà immediatamente contro il taglio deciso da   Marsilio a danno della sua comunità. Con lui i primi cittadini dei comuni vicini al nosocomio tra cui il sindaco di Notaresco, che è anche Presidente della Provincia, insieme a tutti i rappresentanti politici del nostro territorio! Uniti faremo sentire ad una maggioranza sorda la voce dei teramani che non hanno alcuna intenzione di vedersi scippare da sotto il naso importanti fondi per la sanità a vantaggio di altri nosocomi abruzzesi!”
(Fonte, marsicalive)
 
   cocullo
IL MONDO RUBATO NELL'APPENNINO ABRUZZESE
LA VIGILIA DI NATALE A COCULLO

Nelle Tradizioni, nelle usanze, nei riti e nella cultura del paesaggio, cerchiamo di ritrovare gli antichi valori.
Sono queste nostre origini di Popolo che ci potrebbero unire, in nome di una ricerca di valori autentici, non c'era bisogno del covid per capirlo. Tuttavia ai capoccioni forse un dubbio inizia a venire adesso. Questo mondo, sotto l'ovatta della neve aveva conservato, nella sua egregia umiltà le ricchezze, poche ma vere della Gente. Al popolo appartenevano gesti semplici, quei leoni di pietra, quelle croci d'argento, quelle tele, quegli ori: noi tutti ci ritrovavamo in quegli oggetti la nostra Storia, è nostra, quindi la scrivo con la s maiuscola! I poveri non hanno mai sperperato, hanno conservato e questo ha permesso a noi, ultime generazioni che hanno usufruito di questo, una lettura completa del nostro patrimonio culturale. In questo anno terribile, più che mai sento il bisogno di ricordare il valore della semplicità, quando i bambini erano felici con un biscotto a forma di cavallo in mano e il pane veniva cotto al forno comunale, con le donne in fila, una lunga fila che scendeva lentamente ad infornare per la Rua Santa e l'inverno, al freddo, quando si arrivava dentro alla stanza del forno, era una magia vedere quella pala che entrava con la pasta cruda ed usciva con i pani caldi e le pizze. Intorno il profumo di pane e pizza o dolci si spargeva, ogni donna metteva i suoi pani sulla tavola e ponendola sulla testa tornava a casa, avvolta nel suo scialle, sotto alla neve che scendeva. Le bambine come me si rifugiavano al fianco della nonna che le copriva sempre con un lembo di quello scialle lavorato a mano, di lana calda.
La notte della vigilia di Natale poi, c'era il suono dei tanti passi nella neve, che
raggiungevano speranzosi la luce del Santuario, accesa per l'occasione, noi bambini ci portavamo una piccola sedia impagliata per sederci, faceva tanto freddo ma a mezzanotte, quando Don Adolfo usciva col Bambino e lo esponeva, il canto di tutte le donne del paese riempiva la chiesa e quando ci avvicinavamo a guardare il presepe, ci scaldavamo lievemente a quelle fiammelle delle candele poste lì vicino. Era bello il Natale sulle ginocchia dei nostri Nonni, uomini forti che avevano spaccato a braccia la roccia della montagna, lasciandoci in eredità soltanto un bacio sulla fronte ed un abbraccio di intensità incommensurabile. (Patrizia Manni)
 
    lutti

LUTTO A VILLALAGO

Si sono svolti ieri nella chiesa parrocchiale di Villalago i funerali di Maria D’Antonio, vedova Caranfa, deceduta serenamente sabato 26 Dicembre. Aveva 97 anni. Ne hanno dato l’annuncio i figli, Sergio e Stefano, le nuore e i suoi nipoti. Era una donna riservata, cortese e dai modi affabili. Ai suoi figli e a tutti i suoi cari le condoglianze della nostra redazione.